venerdì 11 dicembre 2009

Siamo alle comiche: indagata la Guardia di Finanza

E qualcuno va in giro per l'Europa a dire che certi magistrati fanno come gli pare!
Ma come si fa a dire certe cose!






Il partito dei giudici scavalca le Camere

di Stefano Zurlo da IL GIORNALE


Il procuratore di Siracusa ignora l’accordo con la Libia sui respingimenti: indagati un intero equipaggio di finanzieri e persino il Viminale. È solo l’ultimo siluro della magistratura che da quindici anni esercita il suo potere di veto contro il potere legislativo


Milano - I giudici contro il legislatore. I giudici al posto del legislatore. I giudici baricentro del Paese. L’ultimo caso arriva dall’estremo lembo d’Italia: Siracusa. Il procuratore Ugo Rossi mette sotto inchiesta il comandante della motovedetta che la scorsa estate aveva fermato in acque internazionali un barcone con settantacinque clandestini e l’aveva riaccompagnato al punto di partenza, in Libia. Il Giornale racconta la storia: il comandante credeva di applicare la legge, invece la Procura la pensa diversamente. Rossi legge e rilancia al Tg1: «Il comandante doveva riportare gli immigrati in un porto italiano dove c’è l’apposita commissione che valuta chi ha diritto a chiedere l’asilo». E l’accordo, il sofferto accordo raggiunto con la Libia per riconsegnare i barconi bloccati lontano dalle nostre coste? Per Rossi non vale. Anzi, si scopre che oltre al comandante sono indagati, per violenza privata e violazione delle norme sull’immigrazione, «tutte le persone che hanno avuto un ruolo nella vicenda fino ai funzionari del ministero dell’Interno».

Ma sì, le toghe cancellano, riscrivono, correggono e addirittura creano le norme.



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