domenica 10 gennaio 2010

ARRESTATE QUEL MAGISTRATO !


Scandalo cliniche in Abruzzo, per il procuratore di Pescara c’era "una valanga" di elementi, ma in 18 mesi non si è trovato nulla. Sarà difficile risarcire chi è stato arrestato

In sostanza, non le tesi della difesa del malcapitato presidente, ma quattro rapporti, uno dei carabinieri, uno della Guardia di finanza, e due della Banca d’Italia scagionano Del Turco e la sua giunta, accrescendo il turbamento di un uomo che ha sempre avuto fiducia nella giustizia, l’ex assessore di Pescara, Marco Alessandrini, figlio del procuratore Emilio, ucciso da Prima Linea. Con stupore Alessandrini conclude: «Il rapporto dei carabinieri offre un punto di vista diametralmente opposto a quello cristallizzato negli arresti».
Sostanzialmente il 16 giugno 2008, solo un mese prima degli arresti di Del Turco, i carabinieri del Nas documentavano di aver riscontrato una serie di truffe ai danni della Regione nei conti delle cliniche convenzionate di Vincenzo Angelini, l’accusatore.

Nicola Trifuoggi,procuratore capo, persona all’apparenza gentile, misurata ed educata, quindi credibile che, in una non necessaria conferenza stampa, dichiarò: «Vi assicuro: tutti gli indagati sono schiacciati da una valanga di prove» e ancora: «Credetemi: stavano letteralmente distruggendo la sanità abruzzese». Affermazioni precise, forti, e decisive con in due verbi intensivi: «Vi assicuro», «credetemi».

Risulta che la Procura, nonostante la sicumera, abbia chiesto, per due volte, la proroga delle indagini e abbia disposto oltre 100 rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri, senza nessun risultato. In compenso, la Guardia di finanza ha riscontrato movimentazioni sospette di danaro, estero su estero, da parte di Angelini. Ci si chiede: perché Trifuoggi ha chiesto l’arresto di Del Turco e non di Angelini?


ARRESTO e PERIZIA PSICHIATRICA...... e poi A CASA.......è il minimo !


NATURALMENTE FARA' CARRIERA !





Raccolta indifferenziata, dagli zozzoni ai cattopirla.‏

Bravo Angelo, cominci la giornata battendo due chiodi importanti: "sonnolenza della minoranza passata" e "zozzoni".

Io ne aggiungo un terzo: "il club dei taciturni", di cui a un mio precedente intervento. Preso atto del tombale silenzio che mantenevano sulla vita politica in genere, ho cancellato dal mio computer ogni traccia delle loro inconsistenti immaginazioni associative; dico inconsistenti, perchè in 180 giorni di calendario non hanno preso posizione su nulla, tutti assorti nel loro nirvana autocelebrante.

Cambiamo registro: hai letto sul "Giornale" di oggi l'intervento di Vittorio Sgarbi sul processo a Del Turco che sta andando in malora (il processo , non Del Turco)? Se le cose stanno davvero come Vittorio le espone, l'attuale scarso prestigio della funzione giudiziaria si ridurrà
ai minimi termini, e in colpo solo si farà vera giustizia, o almeno verrà presentato all'ultracasta malefica il conto di cinquant'anni di prepotenze esercitate con il sonno della ragione dei parlamenti che si son susseguiti in questa repubblica figlia di non si sa chi. Certamente non figlia della Resistenza offesa da questa marmaglia pseudopolitica che ci ricorda certi servizi pseudoigienici da te fotografati.
Leggi anche la lettera di Montini alle Acli "15 maggio 1960, è una bomba storica in testa ai cattopirla, come implicitamente li chiama Montini.

Cesare Marenco

1 commento:

  1. Anonimo13.1.10

    caro angelo,
    certo del turco fa piu notizia, ma tutti i cittadini italiani sono alla merce' di magistrati che a causa dell'enorme e medioevale potere loro riconosciuto osteggiano in tutti i modi qualsiasi riforma( la lista delle cose da fare e' lunga.... e non ci sono leggi ad personam, ma leggi che riguardano tutti (se poi ne beneficia anche il berlusca, per ostacolarlo, devono rischiare tutti?) un accusa non provata puo essere rivolta a chiunque!) per certa opinione pubblica, che beve tutto senza informarsi,basta quello che dice santoro , repubblica e travaglio!...
    ti inviero piu tardi, via e-mail, un esempio eclatante di quanto piu sopra premesso, con nomi e cognomi di accusati, magistrati ecc.con un autorevole commento di un magistrato di cassazione sull'intera vicenda (che si e' conclusa in primo grado) e per la quale paghera "pantalone" e non l'incompetente magistrato.

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