mercoledì 3 marzo 2010

Consiglio Comunale 23 febbraio : Progetto Res Nova- parte terza

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Posa. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE POSA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io credo al Consigliere
Conte, quando afferma – e presumo con onestà intellettuale – che non conoscendo ancora tutti gli atti, e chissà che c’è dentro, non emette né giudizi, né sentenze. E le credo nonostante, mi permetto di segnalarle, che forse qualche gola profonda, anche a lei, chissà,forse, narrano, dicono, chissà cosa c’è in questa Res Nova, buttiamoci a capofitto lì dentro.
Io voglio entrare in questo argomento, proprio in queste dicerie dell’untore che girano nella Città. Questo non è né il primo, né sarà l’ultimo episodio su come si fa, dato che alcuni di voi hanno parlato di politica e di garantismo, vogliamo parlare di garantismo e di politica, aspettando sempre il confronto, come abbiamo fatto prima nei tempi precedenti sulle questioni di parcheggio, di carnevale, di piscine, e lì su alcuni contenuti c’è il confronto.
Io, per quanto so che c’è un’onestà intellettuale, Consigliere Conte, non credo in questo.
Perché questo problema è res vecchia, perché qualcuno su questo – e non parlo dei presenti – ha sempre comunque, anche piccoli affluenti dell’ultimo momento che magari fanno doppi, tripli e quadrupli giochi, ha tentato in maniera pesante di insinuazioni e di altro.
Questa sera bisogna affrontare due questioni. Il comportamento di un funzionario
dipendente e poi il contenuto di quello che si sta discutendo. Io penso che quanto affermato dal Consigliere Privitera, e anche da altri, è estremamente importante, perché io ho un piccolo record – non quello dei dieci anni di governo – ma di essere stato sia all’opposizione che alla maggioranza e so che ci possono essere i privilegi di chi governa e impossibilità, diminutio nei confronti di chi sta all’opposizione. Siccome la prima regola della democrazia è l’alternanza, un domani può accadere a me o ad altri, ed è giusto che vengano ripristinate le più elementari regole della democrazia.
Io avverto su questo argomento che la prima questione da definire, signor Sindaco, signor Presidente del Consiglio, signor Segretario Generale, è quella di una convocazione immediata, ad horas, nei confronti di chi ha impedito l’accesso agli atti da parte dei Consiglieri comunali, siano di maggioranza o di minoranza. E non entro su questioni caratteriali, su malattie, su impedimenti. Questo a me non interessa. Esiste il fatto che può succedere a tutti. La necessità da parte di chiunque esso sia, dall’apicale all’ultimo, che devono garantire l’esercizio dell’attività conoscitiva, di approfondimento e di regolarità da parte di qualsiasi dei Consiglieri comunali in Aula o assenti. Io presumo che questo sia stato – non sempre è possibile nella tempestività, perché per quanto oggi ci sia stato un bel
dibattito sull’informatizzazione degli Uffici, comunque siamo un piccolo Comune che su alcune cose è all’avanguardia e su alcune cose ha un effetto trascinamento – e non si tratta di gallina o uovo, qui c’è un comportamento da andare a verificare e il motivo per il quale questo comportamento ha impedito il regolare svolgimento dell’attività del Consiglio comunale. Pertanto, prima di tutto c’è questo. Prima di tutto c’è l’esigenza che il Presidente del Consiglio, che è il referente nostro e il punto di riferimento dell’attività dei Consiglieri comunali, che il Sindaco, che naturalmente svolge il programma e le attività amministrative – ecco perché io parlo di Amministrazione e non di politica, poi parlerò di politica – e terzo, colui che è preposto all’organizzazione del personale, il Segretario comunale, ed altri, se ce ne sono, io ripeto, ad ore, ad horas, si può fare anche un invito
telefonico o mediatico – come vi pare – vadano ad ascoltare il dirigente, il funzionario che ha avuto un comportamento sul quale io non voglio entrare, anche se però sono un garantista rispetto al personale, ma sono rispettoso nei confronti dei Consiglieri comunali.
Io sono un garantista rispetto al personale. Qualsiasi dipendente comunale può macchiarsi, ma non perché è già stato condannato, perché comunque voglio ascoltarlo.
Noi, Consigliere Conte – come mi sembra più di una volta ha detto il Consigliere Gori – dobbiamo prendere atto che c’è stata una negazione dell’accesso agli atti e questo voglio capire se è stato vero o meno. È tutto registrato, voglio capire in un contraddittorio, voglio capire se questo comportamento ha delle motivazioni di carattere amministrativo, di carattere personale od altro. E penso che quanto sto richiedendo, sia legittimo. Non soltanto nei confronti di questo amministrativo, ma nei confronti del corpo lavorativo del Comune di Frascati. Questo per me è il primo passo. Perché se ci fosse anche in futuro in una cosiddetta Commissione, sulla quale torno, comportamento di astensionismo oppure di “vedetevela voi” e non c’è, invece, un corretto approfondimento del tutto, mi sembra che stiamo giocando, stiamo brancolando nel buio e non viene risolto il bubbone iniziale.
Anche se io e lei sappiamo che non è iniziale. A proposito di dicerie e di gole profonde.
Io chiedo ufficialmente che venga ascoltato sul perché di questo comportamento – si è
parlato di comportamento – il funzionario, il dirigente che nei vostri confronti ha agito in questa maniera. Con il garantismo che mi è dovuto, in questo momento prendo atto del personale, difendo per partito preso i Consiglieri comunali. Mi sembra di essere stato chiaro su questo.
Nel momento stesso che l’Ufficio competente, con i suoi collaboratori, mette a
disposizione – ripeto – ad horas e qualche minuto dopo – per cui domani, dopodomani, fra due giorni – io penso che i gruppi e i Consiglieri, che già hanno fatto dei passaggi, già hanno avuto – parzialmente o non parzialmente, questo a me non interessa – se un consigliere o un gruppo – addirittura otto – reputa di andare a visionare tutti i documenti, hanno il sacrosanto diritto di poterlo fare, anzi, io dico il dovere di andarlo a verificare. Io chiedo, prima di passare a Commissioni, perché qui è capziosa, se già avete fatto degli incontri e non sono andati bene, io aspetto che ne facciate altri che vadano perlomeno sulla documentazione bene. Se troverete delle manchevolezze, irregolarità, illegittimità, eccetera, avrete le due famose strade. Quella non ci è per nulla di politica, né tantomeno di
garantismo – mi permetto di segnalare – è una scelta. Tanto questa Città sta cambiando anche sotto questo aspetto. Però, come si dice, “amor con amor si paga”. Andremo veramente ad una sorta di western, dove nessuno rimane escluso da questo. In questa Città mica ci conosciamo da alcuni giorni. Se voi avrete – e questo è una sollecitazione, un impegno e una solidarietà nei confronti dei Consiglieri comunali di minoranza che hanno fatto questa delegazione – nel giro di ore – ripeto, signor Sindaco, signor Presidente, signor Segretario Generale – devono avere il tempo che reputano loro nell’approfondire atti, nel verificare se tutto ciò che viene richiesto, viene documentato e suffragato da prove comprovanti la giustezza o la non giustezza di tutti gli atti. Il giorno dopo che troveranno o non troveranno aspetti legittimi o illegittimi, si deciderà da parte loro, proponendoli eventualmente anche noi, qual è il comportamento.
Perché qui, a proposito di retropensieri, alcune cose vanno dette. Poi, sicuramente anche il Consigliere Peduto ne dirà alcune altre. Siccome sono stato orgogliosamente Sindaco della precedente Amministrazione, che ha portato finanziamenti da Ministero e da Regione in questa Città, e anche quando mancano delle persone, il Sindaco si assume la responsabilità nel portare avanti certe questioni, anche se rimangono retropensieri e se rimangono dicerie dell’untore, anche sulla persona di quel Sindaco o di quell’amministratore, io dico che su questo argomento è bene che si vada finalmente ad approfondire di tutto e di più. Mi permetto di segnalarle – ha fatto bene il Direttore a ricordarlo – che qualche Consigliere della precedente Amministrazione, che ora non c’è più e non è neanche presente in Sala, ebbe tutta la documentazione per poi negare che questa documentazione fu visionata. Io non voglio rientrare in questi chiacchiericci che non hanno nulla a che vedere. E poi se ci sono anomalie, firme, non firme, è bene che vadano assolutamente approfondite. Una cosa dispiace, e lo dico – lei sa come su alcune questioni di garantismo siamo assolutamente sulla stessa lunghezza d’onda – se un funzionario – non so per quali motivi, caratteriali, amministrativi, non lo so, ognuno ha i suoi problemi, io non entro – nega per più di una volta, io scrivo al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale. Perché mi sembra questo sempre rivolgersi ad altri – in questo caso Carabinieri, Finanza – un
esercizio molto pericoloso che può andare verso tutti. Perché qui veramente nella diceria dell’untore, in questa concezione da tritacarne io scommetto come Irene – si diceva una volta è sempre Irene – che poi qualcuno ne esce sempre e comunque male. Siccome noi abbiamo usato un basso profilo su alcune questioni e non replichiamo a dovere e sembra remissività, e sembra comunque – parlo di noi – un silenzio comunque per non replicare, non c’è problema. Ai cannoni di Navarone risponderemo come Dio comanda.
Dispiace, perché io penso che questo non vada bene per nessuno.
Pertanto, la nostra proposta è chiara, chiarissima. Non vogliamo sottrarci al confronto su questo argomento nei contenuti, siccome però noi abbiamo la convinzione che possa non star bene, ci fidiamo dei Consiglieri della minoranza, che da domani, dopodomani – adesso non so quando – dovranno avere libero, democratico e doveroso accesso agli atti. E poi io chiederei una riunione di capigruppo per conoscere il motivo di questo comportamento del funzionario, che può essere anche clonato, può ripetersi. Perché anche quanto diceva il Consigliere Privitera, a me dispiace di sapere, io sono fra i Consiglieri anziani che frequentano molto poco gli Uffici comunali, un po’ per memoria storica e un po’ perché forse hanno molto da fare, però quello che lei ha detto, questo disequilibrio, questa iniquità di comportamento va radicalmente tolta. La proposta che noi facciamo è quella, signor Sindaco, se può essere chiamato con urgenza e data ufficialità a questo incontro per sapere
i motivi di questo comportamento. Io non è che se risultano o meno, io sono per solidarietà vicino ai Consiglieri comunali. Per garantismo, cerco di comprendere i dipendenti comunali. Sono chiarissimo su questo. Fatto questo, quando avremo informazioni su questo comportamento, e anche il comportamento non significa negativo o positivo, è già un comportamento dichiarato, manifestato, indicato da parte non di una persona, ma da ben otto – se non erro – che sono state conformi e non sono toni più o meno caldi che possano stemperare quello che stiamo dicendo. Dopo che lei, con il Presidente e con chi altro lei reputa opportuno, ripeto, anche nel giro di domani entro mezzogiorno ci farà sapere come stanno le cose, noi chiediamo e sosteniamo fino in fondo la messa a disposizione di tutti i fascicoli nei confronti dei Consiglieri di minoranza. Fatto questo, quando i Consiglieri
reputeranno opportuno, trovando eventualmente – perché lei non si è manifestato su questo – illegittimità, irregolarità o meno, ci si incontra per andare verso una Commissione senza terminologie mediate, non c’è problema. Questo entro lunedì prossimo. Io glielo dico subito. Noi non abbiamo paura dei tempi. Oggi è martedì, se volete anche entro sabato, o entro domenica. Su queste cose noi non abbiamo paura. Perché questi chiacchiericci e queste dicerie dell’untore poi si sentirà sui marciapiedi, davanti ai giornalai, davanti al bar, siamo stufi di queste cose. Quindi andiamo avanti e vedremo la memoria storica di chi parla.
Pertanto, se lei, signor Sindaco, ci garantisce questa tempestività e insieme a lei il Presidente che garantisce tutti noi, di incontrare entro domani, domani pomeriggio, quando le pare di poter mettere a disposizione, noi siamo pronti, quando i Consiglieri vogliono, a rincontrarci per verificare l’atto successivo, anche con la partecipazione nostra. Però, permetteteci, la Commissione è un’esasperazione e lo comprendo, se le cose stanno così.
Non lo metto in dubbio. Ed è una provocazione giusta, pur di parlarne, ed è giusto che se ne parli. Affrontate questo argomento, approfonditelo. Appena fatto, dopo tre minuti siamo pronti a stare con voi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Privitera. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE PRIVITERA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, Consigliere Posa,
io ho sentito bene il suo discorso. La ringrazio per questa difesa che ha voluto prendere nei confronti dei Consiglieri, però le debbo dire riguardo alle carte che lei dice, se succede che un dirigente ti nega una volta, ti nega due volte, ti nega la volte – dice – io scrivo al mio Sindaco, non scrivo ai Carabinieri. Io ho scritto al mio Sindaco. Ho scritto al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale, al Direttore Generale, a tutti i Consiglieri, a tutti gli Assessori, al Prefetto. Quindi questa carta è arrivata anche a lei. Lei è Consigliere
del Comune di Frascati, forse le sarà sfuggita nel marasma di carte che sicuramente riceve tutti i giorni.
Quindi specifico proprio, nero su bianco, quello che è successo nell’Ufficio. Ne voglio dare lettura, perché può darsi che qualcun altro, come lei, non l’abbia ricevuta.

“Oggetto: richiesta accesso a documenti”. Porta la data del 10 dicembre 2009. “A norma del Regolamento comunale, articolo 17 comma 4 e dell’articolo 43 comma 3, decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (“Diritti dei Consiglieri”), si richiede l’accesso ai documenti riguardanti tutti i progetti denominati Res Nova. Nota bene – questo è importante, faccia attenzione – faccio presente alle Signorie Vostre quanto segue: che ilgiorno 9 dicembre 2009 alle 11.45 circa mi sono recato all’Ufficio Ragioneria. Dopo aver all’interno incontrato il dirigente, dottor Renato Bonomo, gli facevo richiesta verbale di visionare i documenti riguardanti i progetti Res Nova. Il dottor Bonomo mi rispondeva che non aveva nessuna intenzione di mostrarmi quei documenti richiesti, né in quel momento,né poi, visto che riguardavano progetti vecchi, ai quali aveva lavorato la vecchia Amministrazione. Quindi, di fatto, mi negava il diritto di accesso agli atti”. Questa lettera l’ho mandata anche al Prefetto. In questa lettera che allego, è formata da tre fogli. In quello centrale c’è la richiesta di tutti e otto i Consiglieri per la rendicontazione delle fatture e di quant’altro attesti le spese della Res Nova.

Nell’ultimo foglio, ho il foglio del Segretario Comunale, dove mi attesta: “Dopo preventivo colloquio con il Segretario”, dove mi è stato detto: Privitera, ma quanta roba devi vedere? Perché io in un primo momento avevo fatto una richiesta, volevo la copia di tutte le fatture in pagamento del Comune di Frascati. Ma che stai scherzando, mi ingolfi tutto l’Ufficio. Per carità, Segretario, non voglio questo.

Dice: cosa debbo fare, ho chiesto al signor Segretario. Dice: vai lì, visiona quello che devi vedere, di quello che ti serve, chiedi la copia. Così è stato. Il Segretario mi risponde e mi dice: “Per agevolarle nell’esercizio di coppia, di cui alla nota n. 23112 del 9 luglio 2009 e permettere al servizio Ragioneria di evadere la complessa ed articolata richiesta, la invito ad accedere agli atti richiesti nelle ore di ufficio, rivolgendosi rispettivamente agli operatori dell’Ufficio Ragioneria. Eseguito l’accesso, è necessario dettagliare fra i tanti atti
di cui richiede l’estrazione, della copia utile all’esercizio del proprio mandato”. Questo all’Ufficio Ragioneria Stefania Popolla e Silvia Vichi. Questo il 9 luglio.

(Interruzione del Segretario Generale: “Quindi stiamo parlando di un momento antecedente”).

Sì, sì, prima proprio.
(Interruzione del Segretario Generale).
Sì, sì. Ma io non so se questo mi consente di vedere delle cose parziali o totali. Parziali?

PRESIDENTE. Termini il suo intervento, Consigliere Privitera.

CONSIGLIERE PRIVITERA. Io penso che dopo una lettera di queste un Consigliere si
possa recare presso la Ragioneria e vedere quali atti gli interessano, di che progetti gli interessano e chiedere le eventuali copie.
Dopo la lettera che ho mandato al Direttore e a tutti quanti i Consiglieri e anche al Prefetto, quella dove mi si negava l’accesso, mi risponde Bonomo. Faccio uno stralcio finale...
PRESIDENTE. La data. La data, Consigliere Privitera.

CONSIGLIERE PRIVITERA. La data è 2 febbraio 2010 dove dopo un altro accesso,
Bonomo risponde così. Faccio l’ultimo pezzo, perché il primo non serve:

“Si rammenta in ogni caso che l’attività del dirigente è svolta in totale autonomia su indirizzo e controllo politico e amministrativo”. Quindi lui dice che è in autonomia totale.

Ripeto: “Si rammenta in ogni caso che l’attività del dirigente è svolta in totale autonomia, su indirizzo e controllo politico e amministrativo degli organi di governo”.

PRESIDENTE. Consigliere Privitera, la può leggere dall’inizio, per cortesia? Le chiedo la cortesia di leggerla dall’inizio.

CONSIGLIERE PRIVITERA. Ma sta là! Ce l’avete tutti questa.

PRESIDENTE. Eh, ma le chiedo la cortesia di leggerla dall’inizio.

CONSIGLIERE PRIVITERA. “Oggetto: accesso e copia atti Res Nova. Riferimento
richiesta 26 gennaio giusto protocollo n. 2408. In merito alla richiesta in oggetto, a seguito delle ricerche effettuate presso gli archivi e depositi comunali, come riferito più volte per le vie brevi, si comunica che ulteriore documentazione è stata reperita e riunita alla documentazione presente in sede. In particolare, si precisa: sono attualmente visionabili in archivio i registri presenza allievi, materiali consegnati agli allievi, materiali docenti, riferiti e richiesti solo per le azioni – attenzione, perché questo è un passaggio importante – formative specificatamente per le azioni D31AS, codice Simon 601337 A23A+1, codice Simon 601334, A23AP2 codice Simon 601335. Il registro cassa generale debitamente vidimato presso la Provincia di Roma per tutte le misure richieste sono stati da voi già visionati e restano a disposizione i contratti dei formatori e dei collaboratori, tutti archiviati nei contenitori nell’archivio in sede; le fatture di liquidazione del personale docente insieme ai relativi mandati di pagamento, tutti archiviati nei contenitori dell’archivio in sede; tutti i documenti contabili relativi al progetto Res Nova, archiviati nei contenitori dell’archivio in sede del Comune di Frascati. L’estratto conto bancario previsto dal bando, l’oggetto non è istituito, in quanto trattasi di ente pubblico con gestione di un unico conto di Tesoreria. Tutta la documentazione da voi richiesta, è già stata certificata dal certificatore, dottor Ferdinando Lamanda”. E qui c’è la prima discrasia. Perché il dottor Ferdinando Lamanda ha certificato dodici progetti, dove si vedeva che c’erano i registri,
mentre invece poi dopo qui ci dice che ci sono solo tre progetti che hanno i registri. Come mai il dottor Lamanda ha detto che ci sono dodici registri?

(Interruzione del Direttore Generale)



Ho le carte qua, dove si dice che Lamanda certifica con il bollo – e si piglia mille e cinquecento euro a timbro – dove c’è scritto che ci stanno dodici registri. E non ci sono. Ce ne sono tre. Perché allora smentite il dottor Lamanda che certifica in questo caso. Non so chi, però lo dovete mettere per iscritto.

( continua)

Nessun commento:

Posta un commento