giovedì 22 luglio 2010

Gli zombo-risultati dello zombo-sindacato e degli zombi-politici. MANDIAMOLI A CASA !


MF Dow Jones 22.07 17:49 - SOTTO LA LENTE: Fiat in Serbia, sindacati si prendono lo schiaffo

ROMA (MF-DJ)--Un miliardo di euro di investimento "pronto per la Serbia dove produrremo la monovolume. Con sindacati piu' seri, capaci di credere nel progetto, nel lavoro che stiamo facendo, si faceva a Mirafiori. Adesso faremo li' altro, ci stiamo pensando. Fiat non si puo' assumere rischi non necessari".

Sono bastate queste parole all'a.d. Di Fiat, Sergio Marchionne per spiegare la scelta dello stabilimento di Kragujevac ai danni di Mirafiori per far precipitare il mondo politico sindacale italiano nel panico. Mentre in Usa le associazioni dei lavoratori spendono solo lodi sulla cura Marchionne per il rilancio di Chrysler, persino il Financial Times lo definisce "l'oracolo dell'industria automobilistica", in Italia il manager del Lingotto deve subire una continua serie di distinguo per Fabbrica Italia.

L'a.d. non sembra pero' curarsene e anzi rincara la dose. "Senza il problema Pomigliano - dice Marchionne - avremmo puntato sull'Italia. Si e' creata l'idea che io ce l'abbia con i lavoratori: non e' cosi', e' una cavolata".


Ovviamente la notizia della scelta della Serbia e' arrivata come un fulmine a ciel sereno nel Paese e subito sono fioccate le dichiarazioni dei diretti interessati dalle parole di Marchionne: i sindacati. La Cgil ha commentato la circostanza attraverso una nota parlando di disimpegno della Fiat negli stabilimenti italiani aggiungendo che "la scelta di spostare la produzione prevista nella stabilimento di Mirafiori in Serbia, e le motivazioni addotte, sembrano confermare una linea basata sulla ritorsione nei confronti del sindacato e dei lavoratori, in continuita' con il clima determinato dai recenti licenziamenti individuali".

La Fismic invece si dichiara "pronta a battersi per avere produzioni aggiuntive, ma intende battersi in maniera innovativa, non con scioperi, che avrebbero poco senso in questa fase, ma dichiarandoci sin d'ora disponibili a sottoscrivere a Torino l'accordo di Pomigliano". Fim Cisl ricorda che "il piano industriale Fiat del 21 aprile scorso prevede lo sviluppo di alcuni dei nuovi modelli senza indicarne ancora il sito di produzione. Su questo punto e' pertanto necessario avviare al piu' presto un chiarimento ed un confronto con la Fiat. Fiat affronti le sfide dando maggior credito al sindacato che contratta davvero, senza fare di tutta l'erba un fascio".

Anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, interviene nel dibattito affermando di trovare "non accettabile che sia lo stabilimento di Mirafiori, il primo che ha creduto nella possibilita' di un rilancio dell'intero progetto Fiat in Italia, a pagare le conseguenze di un accordo dimezzato su Pomigliano. Rivolgo un appello anche alle parti sociali perche' si sforzino di comprendere che un progetto come 'Fabbrica Italia' ha delle caratteristiche quasi rivoluzionarie per la situazione produttiva del nostro Paese e quindi bisogna guardarlo con occhi nuovi rispetto al passato". Per il Pd "quello della Fiat e' un annuncio shock, cosi' il Paese rischia davvero di finire in pezzi. Se la Fiat ha deciso di spostare parte della produzione in Serbia, allora bisogna cominciare ad ammettere il fallimento delle politiche industriali e delle relazioni sindacali in Italia".

Anche Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte e' intervenuto spiegando che "quando ho incontrato pubblicamente il dottor Marchionne, l'a.d. di Fiat ha dichiarato che nei prossimi cinque anni l'occupazione in Piemonte sarebbe aumentata. A maggior ragione, dopo i risultati d'esercizio resi pubblici, ritengo che questo impegno sia assolutamente da mantenere. Peraltro a Mirafiori esiste una realta' diversa rispetto a Pomigliano. Voglio incontrare il piu' presto possibile il dottor Marchionne e se occorre sollecitare una presa di coscienza da parte di tutti su quanto sia necessario difendere il lavoro senza arroccarsi su posizioni ideologiche, faro' senza dubbio la mia parte nell'interesse del Piemonte".

Intanto in Serbia la notizia sta gia' producendo indiscrezioni sulla tempistica dell'avvio di produzione dei nuovi modelli a Kragujevac. Secondo la stampa locale a tale scopo ingegneri Fiat avrebbero gia' visitato lo stabilimento ex Zastava e le attrezzature per la verniciatura dei nuovi modelli dovrebbero arrivare gia' a febbraio di quest'anno mentre la produzione dovrebbe cominciare alla fine del 2011.



Nel mentre, la ZOMBO-POLITICA s'ingrassa alle nostre spalle con " consulense " e privilegi stabiliti dalla CASTA.

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da IL TEMPO

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