mercoledì 23 febbraio 2011

Gheddafi, il petrolio, la democrazia e la real politic.

L'Africa brucia ed ognuno recita la sua parte.

23 febbraio 2011 : questo, per ora, ci regala la Libia.
Brent 110.48 - 110.51 Light Sweet 98.37 - 98.40 ore 17,41

E mentre tutto questo accade, ognuno recita la sua parte secondo copione. Obama arringa le folle, da 15.000 km di distanza; la Merkel invoca aspre sanzioni, tanto la Germania si rifornisce tramite il South Stream. Cameron poi, che il petrolio se lo trova nel mare di casa, non ci pensa due volte a fare pollice verso. Ha già dimenticato d'aver rilasciato dalle galere inglesi un terrorista libico in fin di vita, che fino ad ora se la spassava a Tripoli.

Quando un popolo si ribella, la scelta di con chi stare mi sembra ovvia. Anche se, diversamente dall'Egitto dove il reddito annuo pro-capite è di 2.000 dollari, in Libia se la passavano assai meglio. I 6,5 milioni di abitanti di un paese ricco di petrolio ( 2 milioni di barili al giorno è la produzione massima ) e ricchissimo di gas potevano contare su un reddito pro-capite di 18.000 dollari. Impensabile per gli 80 milioni di egiziani.

La Libia è uno strano paese agli occhi di un occidentale non uso al culto della personalità del dittatore : quando la visitai all'ingresso e all'interno di ogni città l'occhio di
Mùammar ti seguiva sempre. La sua foto campeggiava nel bellissimo ingresso dell'albergo inaugurato appena un anno prima. Poi, all'interno, era tutto pressochè cadente. In Libia la benzina costava, nel 2003, il controvalore di 90 lire al litro, ma accadeva spesso che i distributori ne fossero sprovvisti. Forse in questi esempi era l'assurdità di una realtà oggi esplosa.


NOI ABBANDONATI DALL' EUROPA.

E' in queste circostanze che si misurano le qualità degli uomini e delle istituzioni.
A me sembra corretta la posizione del governo italiano, che si muove con circospezione e cautela; come sembra corretta la posizione di uomini della sinistra capaci di leggere il difficile momento e non abbandonarsi alla convenienza di partito. In Libia non si sa ancora come andrà a finire e se le dichiarazioni avventate possono pur apparire sui giornali o sulle labbra di politici di terza o quarta fila, la prudenza dovrebbe essere massima in chi, da una parte o dall'altra, dovrà guidare il paese. I due milioni di barili/giorno di petrolio libico non sono che il 2,3% degli 85 milioni di barili giornalmente richiesti da mercato globale. Ma averli o meno, o la semplice sensazione di non poterli avere potrebbe armare la mano della speculazione finanziaria ed in poco tempo portare il costo barile ai fatidici 150 dollari.
Ma oltre ciò, noi siamo il fronte europeo più esposto ad una migrazione che fonti ufficiali cifrano in 250/300.000 anime. Io dico che son poche. Perchè nel caso in cui Gheddafi riuscisse a mantenere il potere in Libia, non credo riuscirebbe a resistere alla soddisfazione di spedire in Europa anche un milione di promiscui fuggiaschi. Fra oppositori al regime, delinquenti e carcerati, profughi dal Ciad,dal Niger, dal Mali cosa ci vuole a mettere su un simile traffico ? Quindi prudenza e gesso, specie se alle spalle hai un ectoplasma chiamata EUROPA, la cui Commissione, richiesta d'intervenite, rispondeva che " la riunione dei ministri esteri è prevista per il 3 marzo".
Le agenzie si susseguono. " 10.000 morti e 50.000 feriti ", " incidenti davanti all'ambasciata libica di Roma" ; ma la più inquietante la dà ai diplomatici europei il vice ministro libico Khaled Kaim : " A Derna, nella Cirenaica, Al Quaeda ha costituito un emirato islamico ".

Salute signori ! Dal Dittatore ai Fondamentalisti Islamici con annessi terroristi.

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