mercoledì 25 maggio 2011

Per fortuna non butto mai niente. Appunti sulla storia del Premio Botte di Frascati

Per fortuna non butto mai niente. Appunti sulla storia del Premio Botte di Frascati
di Paolo Pellicciari



Era un pomeriggio di primavera. Seduti al bar di Podio io e Giuseppe Toffanello parlando del più e del meno siamo andati a parlare della nascita del premio letterario Botte di Frascati. Mi raccontò: organizzai una cena tra amici per festeggiare il primo anniversario de Il Tuscolo, invitai Lamberto Santilli, Accattati, Grillanti, Simongini, Caproni, Bevilacqua, Dandini e Seccareccia.

Ne venne fuori l'idea di istituire un Premio Letterario.
Aggiunse, Toffanello, ricordando l'istituzione del premio, scrisse anche un appunto su Avvenire: sai, mi disse, a quel tempo la cultura vinicola a Frascati si respirava nell'aria il messaggio enoico era affidato alla Città e al suo vino.

Messaggio affidato in genere a una cartolina che presentava un ometto avvinazzato sbandierante una bottiglia o un fiasco vuoti o semivuoti, esso corrompeva il turista spingendolo a prendersi una bella sbronza. Debole e banale intestare un premio letterario ad una Botte di Vino
.

Questo oscurava l'altro messaggio impregnato di religiosità, culturale e di civiltà che esprimeva Frascati nel mondo. I finanziatori del premio furono l' Azienda del Turismo presieduta da Nello Nobiloni, il Comune di Frascati Il Sindaco Pietro Micara e il Consorzio Difesa dei vini tipici , presidente Agostino Gentilini.

Nacque il Premio di Poesia Botte di Frascati finalizzato a pubblicizzare il vino di Frascati.

Così, il “Premio Botte di Frascati” l'anno dopo, il 1959, il premio venne assegnato ex-aequo a Alberto Bevilacqua e a Nunzio Romano.

Il Premio consisteva in mille litri di vino ( contenuto in una botte). Della giuria facevano parte, Accrocca, F.Caroni, Angelina Rizzo, Caproni, Dandini.

Di appresso lo aggiungo io, “Ritenendo Toffanello “banale” intestare un premio letterario a una “botte” va da se che si sarà attivato per cambiare il nome al premio, in Premio di Poesia.

Un'altra iniziativa di carattere divulgativo - promotori il Tuscolo e l'Accademia Tuscolana - fu il Premio Domenico Seghetti, istituito per gli studenti delle scuole medie con l'intento di premiare quei componimenti che fossero attenti alla vita e alla storia tuscolana.

Da ricordare che, contemporaneamente, la moglie di Toffanello, professoressa Angelina Rizzo, svolgeva una opera educativa di notevole importanza nella scuola, attivizzando spesso i suoi alunni nello studio della storia locale, anche mediante la ricerca sulle iscrizioni sulle lapidi commemorative, sui monumenti, e altro materiale documentario.

E non erano frascatani.

2 commenti:

  1. Anonimo25.5.11

    Il Sen. Micara, Nobiloni e gli altri non hanno ASSESSORI parentali a Palazzo. Chiaro ?


    Gaetanaccio

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  2. Anonimo25.5.11

    E' arrivato pè utimo e già a capitù come se campa.

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