lunedì 9 gennaio 2012

Unicredit : un aumento studiato a tavolino per spennare IL PARCO BUOI

Fa bene la CONSOB ad indagare, servirà anche a sottolineare la discontinuità dalla precedente gestione.

Questo aumento di capitale non mi convinceva, nei modi e nell'annuncio.

Così mi sono messo a girargli intorno. Una cosa era chiara : non tutti i soci forti avevano i soldi e la voglia di sottoscriverlo. In questi casi, si sa, il management che dei soci forti è espressione fa di tutto per accontentarli. Ma stavolta l'hanno fatta grossa !

Partiamo dal capitale sociale, come pubblicato sul sito CONSOB, che evidenzio per l'ennesima volta, :

Azioni totali 1.929.849.069

Azioni totali con diritto di voto 1.927.425.171
Azioni ordinarie 1.927.425.171
Azioni privilegiate 0
Azioni di risparmio 2.423.898

L'operazione prevede per i soci il diritto alla sottoscrizione di due nuove azioni ogni una vecchia al prezzo unitario di 1,943 euro.

Verranno quindi emesse 3.859.698.138 nuove azioni, salvo errori, che porteranno 7,5 miliardi di euro nelle casse sociali.

Trascuriamo al momento la comunicazione dello sconto del 43%, ovvero la cortina fumogena.



MA NON POTEVANO EMETTERE UN'AZIONE NUOVA PER OGNI AZIONE VECCHIA ?

Era soltanto una curiosità, un frullare nella cervice di un dubbio non confermato da alcuna prova. Perchè un ADC 2 a 1 ?

Sulla base dei prezzi correnti al momento della comunicazione, avvenuta giovedi mattina, il titolo segnava 5,415.
A quel prezzo il valore teorico post aumento di capitale era pari a ( 5,415 + 2x 1,9430 ) : 3 ovvero 3,100

Sempre in teoria, se in quel momento non si fosse voluto partecipare all'ADC magari non avendone i mezzi, si sarebbe potuto vendere e quindi rientrare dopo lo stacco del diritto all'incirca a quel prezzo. E' quello che potrebbe aver fatto un Fondo ( per esempio BlackRock che in realtà lo ha fatto a dicembre) o parzialmente un socio forte.

Ammettiamo ora che l'ADC fosse avvenuto 1/1 con prezzo nuova azione a 3,886
Sostanzialmente non sarebbe cambiato nulla. Nelle casse sociali sarebbero sempre entrati 7,5 miliardi a fronte di solo 1.929.849.069 di nuove azioni anzichè di 3.859.698.138 .

In tal caso il valore teorico di una azione post-ADC sarebbe stato pari a ( 5,415 + 3,886 ) : 2 ovvero 4,650 per ogni azione post.

Quand'anche la speculazione avesse picchiato come è avvenuto oggi, e nei giorni scorsi, su titolo e diritti il delta fra i due valori sarebbe inizialmente stato di soli 0,765 ( 5,415 - 4,650 ) euro ovvero il 14,127%

Nel primo caso ovvero nella realtà odierna, al contrario, il delta dei valori era pari 1,529 ( 5,415 - 3,100 ) ovvero il 28,236 %

Su questo diverso delta sono basati i calcoli teorici al ribasso essendo il tracollo solo in parte riconducibile alla fuga del PARCO BUOI ; basta sommare il totale dei titoli oggetto delle transazioni di questi giorni.

Parliamo di 200/300 milioni di pezzi su 1 miliardo e 929 milioni


Fantacalcoli finanziari ? Forse.


Ma guarda caso che la chiusura di lunedi vede l'azione a 2,2860 e il diritto a 0,47 ovvero sottraendo il secondo al primo siamo quasi al prezzo da sborsare per le nuove azioni. Vede cioè il valore limite fermarsi intorno al denaro vero da conferire.

Quindi da 5,415 un conto è scendere a 3,886, un conto è scendere a 1,9430

L'ASTROLOGO

Ora Ghizzoni fa sapere al PARCO BUOI che, premesso il dividendo ZERO per il 2012, nel 2013 il titolo renderà un 15% e che nel 2015 gli utili saranno pari a 6,5 miliardi di euro ovvero quasi pari all'aumento di capitale odierno.

Domanda : con tali capacità divinatorie....... non poteva prevedere quanto è successo in questi 4 giorni ?

Seconda domanda: da cosa deduce quanto predetto e che deduzioni ritrae, lui e l'intero CDA, dai fatti accaduti ?

Ed ecco la dichiarazione a giochi fatti riportata da AFFARITALIANI.it:

E Ghizzoni tranquillizza il mercato: "I fondamentali della banca sono ok. Calo inatteso che non tocca la bontà dell'aumento"Lunedì, 9 gennaio 2012 - 20:27:22
"Va detto con chiarezza che i fondamentali della banca sono buoni, che abbiamo una ottima situazione di liquidita', e tutto cio' avra' molto piu' valore al termine dell'operazione". Lo ha detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, in collegamento con i 60.000 dipendenti italiani della banca, commentando l'aumento di capitale.

"L'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro, assolutamente certo perche' comunque tutto sottoscritto dal consorzio di collocamento - ha spiegato Ghizzoni - consentira' a Unicredit di essere fra le banche meglio capitalizzate d'Europa : saremo in regola con i requisiti posti dall'Eba, da Basilea 3 incluso l'impatto dell'essere una Global SIFI's. Ma, soprattutto - ha aggiunto - avremo le risorse necessarie per finanziare adeguatamente lo sviluppo della banca e per contribuire in modo importante al rilancio delle economie nelle quali operiamo. La prima economia alla quale guardiamo e' naturalmente quella italiana, l'aumento di capitale restera' nella disponibilita' della holding".

"Non ci aspettavamo un calo del titolo in borsa di questa entita', che va al di la' della flessione fisiologica attesa, dovuto a fattori tecnici e a fattori di carattere piu' generale. Ma questo non tocca la bonta' dell'operazione", ha detto poi Ghizzoni in collegamento con i 60.000 dipendenti italiani della banca commentando l'aumento di capitale. "Voglio ribadire oggi, al termine di un'altra giornata difficile sui mercati - ha detto Ghizzoni - che l'aumento di capitale e' per Unicredit una scelta estremamente importante. Una decisione anche sofferta, perche' cade in un momento molto critico per il sistema economico e finanziario internazionale, ma indispensabile per la banca".

L'ad di Unicredit ha sottolineato che "l'aumento di capitale, varato all'unanimita' dal consiglio di amministrazione di meta' novembre, e' il punto chiave del piano industriale che dovra' vederci impegnati da qui al 2015 e che e' basato su alcuni punti chiave". Il primo, ha spiegato Ghizzoni, "e' la decisione di essere sempre piu' una banca commerciale, completamente focalizzata sull'economia reale e sull'interesse dei clienti. Il secondo e' quello di concentrarsi sul rafforzamento della struttura patrimoniale della banca per cui e' fondamentale l'aumento di capitale ma anche una forte attenzione al merito di credito, per assicurare risorse ai progetti e ai clienti migliori.

Il terzo e' la semplificazione della nostra struttura organizzativa: dobbiamo essere, sempre di piu', una banca efficiente, snella, e con una visione unitaria della nostra strategia. La quarta, come ho detto e' una scommessa forte sulla ripresa del sistema Italia. Alla luce di tutte queste ragioni, abbiamo preso la decisione giusta. Siamo la prima banca europea a partire con un importante rafforzamento del proprio capitale. Quando gli altri dovranno ancora partire noi saremo gia' nelle condizioni di operare al meglio sui mercati internazionali. Alla luce di tutte queste ragioni - ha concluso - abbiamo preso la decisione giusta. Siamo la prima banca europea a partire con un importante rafforzamento del proprio capitale. Quando gli altri dovranno ancora partire noi saremo gia' nelle condizioni di operare al meglio sui mercati internazionali".

3 commenti:

  1. Anonimo9.1.12

    cosa volete aggiungere se non che solo in Italia certe cose sono permesse.
    che schifo

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  2. Anonimo9.1.12

    mi sembra giusto il ragionamento non fà una piega solo che qualcuno ci ha rimesso le penne come mia zia che le aveva a 10 € pre ed era convinta che una banca come unicredit non l'avrebbe lasciata in braghe di tela .....
    e.rossini

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  3. Uno del PARCO BUOI10.1.12

    Si, una delle banche più patrimonializzate e a buon mercato nel mondo. Magari quoterà, dopo questa spennata, nemmeno metà dei mezzi propri. A Ghizzoni !

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