domenica 18 novembre 2012

Nassiriya : LE AUTORITA' CIVILI E RELIGIOSE DI FRASCATI SI VERGOGNINO





Proibita la messa per i caduti di Nassyria
IL SINDACO DI OSTIGLIA (MN)
DICE NO AI LEGHISTI DOPO LE PRESSIONI DEL VESCOVO CAPORELLO

di Giulio Ferrari

La Padania, 11 dicembre 2003

Avete mai visto un vescovo che briga per impedire una messa in suffragio, per di più alla memoria di vittime innocenti (i 19 caduti di Nassiriya) il cui sacrificio è stato celebrato con la massima solennità dalle più alte autorità civili e religiose? Per scovare questa perla rara di "pastore" dovete andare alla diocesi di Mantova, la stessa dove si stendono lenzuola arcobaleno sull'altare del Duomo, dove si ospita menandone gran vanto quel don Paolo Tarturro campione di cattocomunismo e inquisito a Palermo per svariati casi di pedofilia dopo la denuncia di due bambini, dove viene snobbata la petizione di 1500 fedeli per ottenere la concessione di una messa tradizionale, dove un gran numero di credenti vive in un crescente disagio per le disinvolture progressiste che vengono propinate da pulpiti sempre meno "osservanti".


È qui, nella cittadina di Ostiglia, diocesi di mons. Egidio Caporello, che è scoppiato il caso della messa da requiem negata, anzi proibita. Un gruppo di cattolici guidato da Bruno Gherardi e Franco Fumagalli, esponenti della locale sezione leghista, aveva pensato a una messa nel rito dei nostri padri (quello inviso alle gerarchie progressiste ma recentemente "riabilitato" al massimo livello dal Vaticano) per ricordare il 12 dicembre i 19 morti di Nassiriya. Tutto era stato organizzato in modo da officiare una splendida funzione nel rito antico, con tanto di coro per i canti gregoriani e catafalco con drappo nero per la benedizione funebre. Era stato trovato anche il celebrante, che non appartiene neppure a congregazioni in polemica con Roma: uno dei tanti normalissimi preti di sensibilità tradizionale. Luogo della celebrazione, la sala civica delle Colonne, nel Municipio di Ostiglia, per l'occasione perfettamente adibita a cappella, con tutto l'occorrente. I promotori della encomiabile iniziativa, con in tasca l'autorizzazione della competente autorità municipale, avevano già provveduto a diffondere un volantino di invito alla cittadinanza. All'improvviso, però, è arrivato un ordine dall'alto: il "don Rodrigo" della situazione, che secondo esponenti cattolici sarebbe lo stesso vescovo Egidio Caporello, ha fatto sapere che "questa messa non s'ha da fare". Il sindaco di Ostiglia, la laicissima e postcomunista Graziella Borsatti, è scattata sull'attenti: "Il vescovo non autorizza, quindi la funzione non si farà più, lascio la sala a disposizione di chi ne ha fatto richiesta, ma ho dato disposizione alla vigilanza di impedire la messa".


Insomma, a decidere di un evento che si doveva svolgere in Comune è la curia progressista. E non è tutto: sono state messe in allarme persino le forze dell'ordine, col maresciallo di Ostiglia, chiamato dal parroco, che si è recato dai leghisti per metterli in guardia: sarà la stessa forza pubblica a impedire la funzione che non piace al vescovo. Alla faccia della libertà di religione, che vale per i mussulmani ma non per i cattolici tradizionalisti, e della legge Mancino che punisce la discriminazione religiosa. Alla faccia persino del Papa e del card. Castrillon Hoyos (prefetto della Congregazione per il clero) che, recentemente tornato a celebrare la messa tradizionale una gremitissima basilica pontificia, aveva ricordato che il rito dei nostri padri "è assolutamente legittimo e ha piena cittadinanza nella Chiesa cattolica". Ma non, evidentemente, nella personalissima diocesi di mons. Caporello.


I cattolici di Mantova, però, non hanno accettato l'assurda imposizione: oggi in municipio si terrà una conferenza stampa organizzata dalla Lega e dai rappresentanti delle associazioni cattoliche che avevano promosso la funzione religiosa. Il messaggio è questo: la messa tradizionale per i caduti di Nassiriya viene rimandata di un mese, e se il vescovo manterrà il suo inconcepibile diktat il rito si svolgerà ugualmente in un luogo privato.


Su segnalazione di rafminimi@infinito.it





Putignano rende omaggio ai Caduti di Nassirya



... il monumento dedicato ai Caduti di Nassirya sito in viale Federico II, ... 2003 quando in un attentato talebano, morirono 19 carabinieri italiani.


domodossola

12.11.2012

A Domo e Beura commemorati i caduti di Nassiriya

La cerimonia monumento davanti la caserma dei carabinieri di Domodossola
   

E' stato ricordato ieri mattina a Domodossola e Beura Cardezza il nono anniversario dell’attentato di Nassiriya (Iraq), in cui persero la vita 19 italiani tra cui dodici carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili. L’attentato è commemorato su iniziativa dell’Associazione nazionale carabinieri «Scapaccino» di Domodossola con l’amministrazione di Beura.


La cerimonia è iniziata a Domodossola con la deposizione dell’omaggio floreale, la benedizione e l’alzabandiera al monumento in via Caduti di Nassiriya, vicino al comando della Compagnia dei carabinieri. A Beura don Gaudenzio Martini ha presieduto la messa in suffragio dei caduti.


Strage di Nassiriya, lunedì la commemorazione dei 19 martiri

I caduti saranno ricordati nel corso di una cerimonia che si svolgerà nel piazzale della chiesa di largo Formichi, a Testa di Lepre

Fiumicino – Lunedì 12 novembre, alle ore 9.30, cerimonia di commemorazione per i caduti militari e civili di Nassiriya.

 

La cerimonia si terrà a Testa di Lepre, nel piazzale della chiesa di largo Formichi: qui sarà deposta una corona di alloro ai piedi della stele dedicata al ricordo del tragico attentato nella città irachena, di cui quest’anno ricorre il nono anniversario.

Alla cerimonia prenderanno parte le autorità civili, militari e religiose del territorio.


Nassiriya: Terzi, pensiero a famiglie caduti e a eroi che difendono pace


12 Novembre 2012 - 11:08

(ASCA-AFP) - Roma, 12 nov - ''Nove anni fa'' l'attentato di ''Nasiriyya. Il mio pensiero'' va ''alle famiglie dei caduti e agli eroi che ogni giorno difendono la pace e la sicurezza internazionale''. Cosi', sul suo account Twitter, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha ricordato il terribile attacco del 12 novembre 2003 al contingente militare italiano iracheno, che provoo' la morte di 28 persone tra cui 19 carabinieri italiani.


Nassiriya, On.Bertolini: noi non dimentichiamo”



“Il 12 novembre del 2003 a Nassiriya caddero per mano dei terroristi islamici 19 italiani. Il sacrificio di quei Carabinieri, militari e civili che diedero la vita nel corso di una missione di pace è ancora vivo in tutti noi. Il martirio di chi ha pagato il prezzo più alto deve essere un richiamo fondamentale non solo per i giovani ma anche per l’intero Paese. Nel giorno in cui si ricorda la strage di Nassiriya il nostro pensiero va ai nostri militari impegnati all’estero in difficili missioni per difendere la democrazia e la libertà. Come prima firmataria del progetto di legge sono orgogliosa di aver contribuito a far si che ci fosse una giornata dedicata chi ha perso la vita nelle missioni di pace. E’ la dimostrazione che l’Italia non dimentica i suoi eroi”.

Lo ha affermato l’On. Isabella Bertolini, prima firmataria del testo di legge entrato in vigore dal 14 novembre 2009 per l’istituzione della Giornata dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.


(AGI) Iraq: Barzani, paese molto cambiato grazie ad aiuto Italia

lunedì 12 novembre 2012 14.07

(AGI) - Roma, 12 nov. - E' un Iraq "molto cambiato" quello che oggi commemora il nono anniversario dell'attentato a Nassiriya costato la vita a 28 persone, tra cui 19 italiani: a sottolinearlo e' l'ambasciatore iracheno a Roma, Saywan Sabir Mustafa Barzani, che in occasione della presentazione alla Farnesina della mostra 'Amico Iraq: artisti iracheni per la cooperazione italiana", parla di un Paese che "sta percorrendo la strada della democrazia e della ricostruzione, grazie all'aiuto dell'Italia e dei paesi amici". Un ringraziamento sentito all'Italia, e in particolare alla Cooperazione, nel giorno in cui anche al Parlamento di Baghdad viene ricordato il sacrificio dei caduti italiani nell'attacco nel 2003 che "colpi' persone che erano li' per aiutarci". L'Iraq avviato sulla strada della stabilita' e della democrazia rappresenta un "significativo fattore positivo" anche per l'intera regione mediorientale, ha aggiunto il rappresentante diplomatico, che si e' detto "ottimista" del percorso intrapreso .


SOLO A FRASCATI NON C'E' STATO UN PENSIERO, UN MANIFESTO, UN RICHIAMO NELLE  CERIMONIE RELIGIOSE.

V E R G O G N A T E V I













3 commenti:

  1. A mio parere la posizione di Mons. Caporello è più tradizionalista di quanto non si creda: i militari fanno la guerra, e da quando in qua Gesù Cristo ha detto di celebrare i fautori della guerra?

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