lunedì 16 settembre 2013

C'e' chi comincia a capire che li stanno prendendo per i fondelli


IL VASO E' ORMAI COLMO. OTTOBRE NERO AVANZA.

Botta e risposta
fra associati su WSI


In arrivo tre mesi da incubo: 187 'scartoffie' per impresa. Venturi: "Ripresa? Se va bene, nel 2019".
Equitalia. Un vero e proprio diluvio fiscale quello che, secondo le stime, si registrerà nei prossimi tre mesi, tra ottobre e dicembre.
Equitalia. Un vero e proprio diluvio fiscale quello che, secondo le stime, si registrerà nei prossimi tre mesi, tra ottobre e dicembre.



ROMA (WSI) - Un 'diluvio' di adempimenti 
attende le imprese nei prossimi 3 mesi. Nel totale 187 pratiche, al ritmo di 2 al giorno. A contarli è Confesercenti che registra la crescita ininterrotta della mole di 'scartoffie'. Al netto di Irpef e Iva valgono quasi 100 miliardi di euro.

La pressione fiscale per le imprese è alle stelle: "Quella reale è al 55%, addirittura al 68,3% per le Pmi" ha detto il presidente della Confesercenti Marco Venturi aprendo il meeting dell'associazione. "Una pressione fiscale che fa dello Stato il socio di maggioranza delle imprese. È arrivato il momento di dire basta, non ci stiamo più" ha detto Venturi, sottolineando che "negli ultimi 18 mesi 101.000 commercianti hanno chiuso, per la crisi, alte tasse, troppa burocrazia".

Un prelievo che ci porta nettamente sopra l’effettiva media europea". E non ci sono, all'orizzonti, segnali di cambiamento. Almeno nel breve periodo. E a complicare la vita degli imprenditori c'è anche la mole impressionante di adempimenti fiscali. Un vero e proprio diluvio quello che, secondo le stime, si registrerà nei prossimi tre mesi, tra ottobre e dicembre. Complessivamente gli adempimenti che è possibile censire sono 187: due al giorno per un costo complessivo di 100 miliardi. Fra questi adempimenti, secondo lo studio presentato da Confesercenti, non sono comprese le forme di prelievo ricorrente che riguardano le ritenute Irpef e le imposte indirette diverse dall’Iva. 

Marco Venturi, presidente Confesercenti. Pressione fiscale: "Quella reale è al 55%, addirittura al 68,3% per le Pmi".

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Marco Venturi, presidente Confesercenti. Pressione fiscale: "Quella reale è al 55%, addirittura al 68,3% per le Pmi".


Riconfermando l'impegno, dimostrato gia' in passato di ''di indicare la strada, equa e sostenibile'', il presidente di Confesercenti ha confermato la necessita' di ''profonde riforme ed una gestione efficiente delle strutture pubbliche. Dalla spesa pubblica possiamo recuperare 50 miliardi di tagli di spese in 5 anni, dalla sanita' alla P.A. (con piu' tagli e piu' efficienza); con la riduzione della spesa per interessi sul debito pubblico, con un'accentuazione delle dismissioni; con la semplificazione istituzionale, centrale e periferica, nonche' degli uffici e dei servizi, che, pur ridimensionati, possono migliorare la qualita' delle prestazioni spendendo molto meno dei costi attuali''. 

Si tratta, spiega l'associazione, di un fenomeno in aumento rispetto a quanto abbiamo rilevato per il 2011: 694 per l’intero 2011 e 170 per l’ultimo trimestre dell’anno. Alle scadenze tradizionali e ricorrenti si sovrappongono nell’ultimo scorcio del 2013, di nuove scaturenti da decisioni o non decisioni della politica fiscale. È il caso dell’Imu per la quale purtroppo resta ancora indefinita l’abolizione del saldo dovuto per la prima casa. Ed è anche il caso dell’Iva, per la quale, rileva Confesercenti, "a pochi giorni dall’aumento dell’aliquota ordinaria dal 21% al 22% non sembrano del tutto accantonati gli sforzi per evitarlo".

Ma è anche il caso degli acconti Irpef, Ires e Irap e di quello sulle ritenute operate dal sistema creditizio sugli interessi e i redditi da capitale, come anche l’incertezza sulla nuova Tares il cui cui maggior gettito è rimesso alle libere scelte dei Comuni. Infine c'è la Tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie, la cui sorte sembra legata agli esiti che sarà in grado di assicurare sotto il profilo del gettito. Negli ultimi 18 mesi sono state costrette a chiudere 101.000 imprese. "Quello che chiediamo al Governo, al Parlamento, ai partiti, è più chiarezza e più coraggio per ripensare il sistema Paese, per combattere illegalità, sprechi e abusi". 
Miope l'accordo Confidustria-sindacati

"Fare un accordo senza tante piccole e medie imprese - osserva Venturi - che rappresentano la spina dorsale produttiva del Paese è senza futuro oltre che un errore. Quello che non accettiamo è l’idea che i temi contenuti nell’agenda di governo vengano dettati da industriali e sindacati che, dopo anni di collaborazione, tra tutte le parti sociali, più o meno proficua, decidono di trattare da soli". 
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''Per tornare alla situazione pre-crisi per il PIL e per la spesa delle famiglie dovremo arrivare al 2019''. Lo ha sentenziato Marco Venturi, al Meeting Confesercenti in corso a Perugia. ''L'eredita' che abbiamo sulle spalle e le prospettive non sono incoraggianti - ha riconosciuto - in 5 anni, il PIL e' calato dell'8,7%, la spesa delle famiglie e' scesa del 7%, il tasso di disoccupazione salira' ancora nel 2014 al 12,8%, con l'emergenza giovani sempre piu' drammatica. Stagnazione e impoverimento sono messi in moto soprattutto da arretratezza e clientelismo, da instabilita' politico-istituzionale, da una gestione ''sciagurata' della spesa pubblica, da un uso clientelare e politico delle risorse''. Si tratta di un quadro, ha detto, ''diventato il volano per il continuo aumento del prelievo fiscale'' che tuttavia deve essere ''bloccato e invertito''.

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ton1957 - 14/09/2013 16:59 
la verità sta sempre nel mezzo
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Caro Marco Venturi, capisco i suoi impegni in qualità di presidente della confcommercio, ma la invito a ritagliare per lei una giornata di solitudine, nella quale riflettere e se ci riesce anche ad elaborare soluzioni per i problemi della categoria, se poi riesce, nel suo ritiro a trascinare anche il presidente della confartigianato sarebbe il massimo del nostro auspicar.
I problemi li conosciamo meglio di lei, inutile continuare a denunciarli senza far nulla, inutile continuare a godere e ad avere vantaggi dai problemi di tutti i lavoratori autonomi, le ricordo che la sua bella giacca, l'altrettanto bella cravatta ed il suo lauto stipendio, arrivano dal sudore e dal lavoro di quei commercianti al cui comando lei si è posto, inutile ricordarle che lei dovrebbe essere al servizio di chi le paga giacca, cravatta e stipendio lauto........Lei è un ipocrita  , lei sa benissimo che la PMI nostra, in termini di addetti e di fatturato, ha un potere tale da spazzare via qualsiasi governo, anche quello dei banchieri, lei non ha necessità di essere invitato al tavolo con i sindacati e con la confindustria, lei ha il potere e la forza di pretendere un tavolo tutto nostro e se non le rispondono lei faccia come il sottoscritto con chi mi si nega al telefono........lo aspetti sotto casa quando esce al mattino, lei può farlo anche insieme a qualche milione di lavoratori autonomi e famigliari......quattro di essi lo tengono fermo, per Monti o Letta bastano per berlusconi nè servirono cinque (uno per chiudergli la patta dei pantaloni) e gli spieghi a chiare lettere cosa il governo se non vuole andare a casa deve fare per i commercianti gli artigiani e le piccole imprese in generale.
Lei deve fare non porsi sul pulpito e parlare lei deve organizzare la "lotta" (le parole non servono più) lei deve scendere in piazza, organizzare uno sciopero generale o fiscale lei deve raccoglire firme per una legge di iniziativa popolare.....porto d'armi libero per tutti i possessori di partita IVA, abbiamo il diritto di difenderci da uno Stato armato di armi e di equitalia...( raccolga le firme al quorum ci arriviamo di sicuro, ma non vada oltre, sarebbe guerra civile e questo non lo vuole nessuno).....lei deve urlare non parlare, lei deve muoversi con i suoi iscritti e formare cordoni umani a difesa di Cortina o di Capri lei deve dire a chiare lettere che l'evasione fiscale per artigiani e commerciati è condizione necessaria per non chiudere l'attività e l'Italia stessa....lei insieme a tutte le altre associazioni di categoria della PMI Italiana avete il potere di dettare nomi e indirizzo della politica nazionale....ma vi limitate ad esserne servi, vi limitate a parlare nei rari convegni, il resto del tempo vi serve per scegliere le giacche, le cravatte e godervi i vostri lauti stipendi rubati.

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