lunedì 2 giugno 2014

RADICALI SUPERSTAR : PRONTO L'ESPOSTO DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE


RITA BERNARDINI E  DEBORAH CIANFANELLI STANNO METTENDO A PUNTO IL DOCUMENTO


Rita Bernardini segretaria Radicali Italiani


ERA ORA !

Il 3 giugno un'apposita commissione valuterà lo stato dell'arte della situazione dei detenuti nelle carceri italiane. Lo Stato Italiano è in violazione dell'articolo 3 ( degrado delle condizioni di detenzione ed applicazione di condizione assimilabili alla tortura ) e dell'articolo 6 ( irragionevole durata dei processi ) previsti dalla Convenzione Europea per i Diritti dell' Uomo.  E' di ieri la notizia che  Deborah Cianfanelli e Rita Bernardini inoltreranno una denuncia alla

PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI

per il danno erariale conseguente alle penalità eventualmente irrogate in ordine al mancato rispetto dei due articoli. Inizia il tremore nei politicanti e nei tanti magistrati distaccati pressochè  in tutti i ministeri. Sono loro che scrivono, correggono e ispirano i milioni di leggi che compongono la FORESTA PIETRIFICATA 
del diritto italiano, sulla quale fanno affidamento le varie CASTE presenti nel sistema.




Deborah Cianfanelli


Sarà da valutare anche l'operato di quel magistrato che dal 
14 marzo 2013
ancora non ci fa sapere come finirà il PROCESSO ASTRA 8 e
l'operato in danno della cittadinanza di tutti coloro che a quella operazione tennero bordone.




Carceri: Non basta torturare "un po' di meno"!
http://radicali.it/primopiano/20140526/amnistia-satyagraha-abbiamo-contato-anni-ora-contiamo-giorni-ore


Una manciata di ore ci separa dalle decisioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: il 28 maggio è il giorno 0, il termine ultimo fissato dalla C.E.D.U. allo Stato italiano per porre fine alla tortura praticata nei confronti dei detenuti ristretti nelle nostre carceri. Eppure finora nulla è stato fatto. Nonostante il messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nonostante il suo "non si perda neanche un giorno", nonostante le iniziative nonviolente che i radicali in questi mesi hanno messo in atto: dallo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella a quello di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, dagli appelli diffusi e sottoscritti da numerose personalità alle lettere inviate al Capo dello Stato.
Da tempo l'iniziativa radicale su carceri e giustizia si esprime attraverso il Satyagraha, per risvegliare l'anima della democrazia. Il suo obiettivo non poteva essere più chiaro: chiedere alle nostre istituzioni di porre in atto tutti i provvedimenti legislativi volti ad eseguire quanto richiesto dalla Corte di Strasburgo con la sentenza Torreggiani e cioè a rimuovere le cause strutturali e sistemiche del sovraffollamento carcerario che generano i trattamenti disumani e degradanti nelle nostre carceri (violazione dell’art. 3 della Convenzione – TORTURA). 
In questi mesi di silenzio e inerzia delle istituzioni italiane ininterrotti sono stati i solleciti radicali: non da ultimo la scelta di non partecipare alle consultazioni per il Parlamento europeo, perché svoltesi nella più profonda illegalità costituzionale, perché malgrado l’urgenza del problema nessuna delle liste ha saputo spendere una sola parola sulla giustizia e sulle condizioni infamanti delle nostre carceri.
Il 9 maggio scorso, il Consiglio d'Europa ha acquisito come documento di lavoro la lettera del Partito Radicale relativa all'illegalità costituzionale in Italia, inviata da Emma Bonino, Marco Pannella e Marco Perduca al Comitato dei ministri europeo. Nel documento si affrontavano punto per punto tutte le "rassicurazioni" fornite dall'Italia al Consiglio d'Europa in merito alle misure e riforme necessarie per corrispondere alla sentenza Torreggiani.
Ed è di questi giorni un ampio dossier recapitato a Strasburgo, frutto del lavoro di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, e dell'avvocato Deborah Cianfanelli, membro di Direzione di Radicali Italiani: oltre 50 pagine di analisi sulla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese rispetto alle indicazioni ricevute sui trattamenti inumani e degradanti dei detenuti, a comprovare che lo stato di illegalità -purtroppo- è ancora in corso.
Gli ultimi comunicati su carceri e iniziative
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