lunedì 9 marzo 2015

DAGLI ALL'UNTORE ! DAGLI ALL'AGRICOLTURA



ORA SAI CON CHI INCAZZARTI

Caro agricoltore italiota,

sei proprietario di un terreno agricolo che non ti rende per la concorrenza dei prodotti agricoli importati dal NORD AFRICA ?

Sei malato e non puoi coltivarlo ?

Tranquillo ! Lo STATO ti aiuta !

Ti tasserà al 10,6 x1000, ma ora saprai che ti ha dato
il cetriolo !



Misure urgenti in materia di esenzione IMU. Proroga di termini concernenti l'esercizio della delega in materia di revisione del sistema fiscale

04/03/2015
Gian Mario Fragomeli
A.C. 2915
Signor Presidente, sottosegretario, onorevoli colleghi, il decreto per il quale le opposizioni hanno presentato le questioni pregiudiziali all'esame dell'Aula, rappresenta la conclusione normativa di uno dei più importanti e impegnativi provvedimenti del Governo Renzi, adottato nel 2014, il decreto-legge n. 66, comunemente conosciuto come «bonus Irpef», gli 80 euro in busta paga, 640 euro per i mesi da maggio a dicembre 2014. Certo, da molti in quest'Aula è stato considerato un provvedimento balneare, o poco più, che si sarebbe concluso con la fine del 2014. Diversamente si è rivelato il più imponente taglio alla contribuzione fiscale dei lavoratori e delle lavoratrici con redditi fino a 26 mila euro, portato poi a regime nell'annualità 2015. Una copertura finanziaria complessa, con misure che hanno interessato tutti i Ministeri, nonché la rivisitazione dell'esenzione e delle agevolazioni fiscali di diversa natura, compresa quella relativa all'IMU sui terreni agricoli. Circa 4 euro, il 5 per cento degli 80 euro in busta paga, sono stati finanziati con la riduzione dei comuni esenti all'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli, al  fine di ottenere un gettito di 350 milioni di euro. 
In sostanza una nuova mappatura dei comuni esenti rivista in più passaggi, durante i quali però non è mai venuto meno l'interventismo parlamentare. A titolo di esempio: nel luglio 2014 abbiamo presentato osservazioni al decreto di riforma del catasto; poi con la presentazione del decreto 28 novembre abbiamo presentato tre risoluzioni in Commissione finanze, la prima a firma del Partito Democratico e a seguire di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra; il 22 gennaio 2015 la trasmissione di una lettera al Presidente Renzi sottoscritta da ben 106 deputati del Partito Democratico per invitarlo ad un suo pronto intervento prima della scadenza del 26 gennaio, alla quale è seguita il giorno successivo l'approvazione del presente decreto da parte del Consiglio dei ministri. 
Venendo però ai rilievi più stringenti al decreto in discussione, è importante evidenziare che fin dalla sua prima formulazione il decreto si è contrassegnato per la sua portata estensiva, nel senso di un aumento dei comuni esenti. Come diceva prima bene anche il collega Caon, siamo passati da circa 1.500 comuni esenti a oltre 3.500 totalmente esenti e a questi si sono aggiunti altri 1.500 comuni che hanno avuto agevolazioni, cosiddetti comuni collinari. 
È un decreto, quindi, che ha rimodulato l'iniziale classificazione dei comuni esenti, superando la definizione impropriamente legata all'altitudine rilevata presso la sede municipale, per tornare ad una classificazione, seppur storicizzata, ma connaturata al prevalente carattere montano del territorio comunale. È un decreto che, nel rispetto dei dettami dell'articolo 53 della Costituzione, ha disciplinato l'esenzione, non solo per il 2014, ma a regime, per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile inusucapibile, seppur non ricadenti nei comuni montani e collinari. È un decreto, infine, che contempla la proroga di tre mesi della delega fiscale ad evidenziare la centralità del legame, tutto italiano e reiterato in numerosi provvedimenti di natura tributaria dal 2008 ad oggi, tra l'IMU e le principali riforme fiscali del nostro Paese.
Per questi motivi noi del Partito Democratico voteremo convintamente contro le pregiudiziali all'esame dell'Aula.

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