martedì 4 agosto 2015

VI SPIEGO PERCHE' NON TAGLIERANNO LE TASSE


La politica mira al " conSenso "
 con la S come Pisa


" TAGLIARE LE TASSE "

E' lo slogan più gettonato da anni, al punto che anche  
IL LABBRO DI FIRENZE
ora lo ha adottato. Ma, viste le precedenti promesse della serie
#staiserenoEnrico o #maiapalazzosenzaelezioni
non è che si possa dare credito assoluto alle esternazioni chigine.

Di vero, in realtà, ci sono due cose che da sempre non perdo occasione di sottolineare.

OGNI EURO DI TASSA E' UN EURO IN MENO AL COMMERCIO

E' la prima regola aurea che da millenni trova conferma nella storia delle evoluzioni sociali. Dove si commercia, nei secoli, è stato dimostrato che cresce il benessere,  la ricchezza, la cultura, le arti e la pace. Valga a riprova di ciò la massima che  " dove passano gli eserciti non passano le mercanzie ".

Non c'è Job-act che tenga per aumentare l' occupazione e la ricchezza se non c'è capacità di domandare prodotti. E se, in termini generali, il governo dei tassi d'interesse e della moneta consentono di dare equilibrio a momenti congiunturalmente avversi, nella realtà italiana abbiamo perso questa opportunità legandoci a
 QUESTA EUROPA

Quando parlo di EUROPA faccio sempre precedere il termine da un aggettivo dimostrativo. Perchè l' EUROPA immaginata dai padri fondatori non è QUESTA dei nostri giorni, governata da delinquenti cultori del pensiero totalitario.

Pensare pertanto ad una riduzione della pressione fiscale senza al contempo un reperimento di risorse sostitutive è pura follia. Basterà che la speculazione radiocomandata prema il pedale dell'acceleratore sui tassi d'interesse per vedere l' ACHTUNG europeo calare come una mannaia. Non l'hanno forse fatto con lo spread nel 2011? 


LA POLITICA MAZZETTARA


La seconda regola che non mi stanco di ripetere è la supremazia dell'interesse personale del politico rispetto alla res pubblica.
Per carità, ci sarà pure qualcuno che ancora ci crede e conta come il due di bastoni quando regna denari a briscola , ma il potere è sempre ben saldo nelle mani del pescecane di turno. Fenomeno questo acuitosi dopo la caduta delle ideologie e la perdita del senso patrio. 
Solo con l'interesse personale prevalente si spiega l' impegno di tanti personaggi che abbandonano redditizie attività professionali per correre verso il Parlamento e  gli Enti locali.
I moltissimi casi di corruzione che quotidianamente emergono all'attenzione nazionale ( e quanti non vedono tanta tribuna o sono seppelliti in palude dalla magistratura ), dimostrano che il vero business sono qui 300 miliardi di euro l'anno che , pagati stipendi, pensioni e spese dovute, sono il residuo che va in spesa corrente senza vincolo e " investimenti ". Dove " spesa corrente " sono le forniture agli enti pubblici ed " investimenti " sono le tante opere inutili o lasciate a metà. Quanti di voi non hanno visto un'opera inutile nel loro Comune ? Non è un caso che sia scoppiata la rivolta dei Sindaci dopo i tagli sconclusionati delle rimesse governative.

Se gli tagli i fondi .... come fanno gli " investimenti " ?
Come commissionano opere pubblico ad una classe imprenditoriale che il Sindaco Marino ha ieri definito " LADRONA " ?

Senza "investimenti " finiscono le mazzette conseguenti alle 
" revisioni prezzi " !

Basta guardarsi intorno, basta girare nel proprio paesello, e di "investimenti " ne trovate a iosa.....quasi sempre incompleti, ma molto " REVISIONATI " nel silenzio assoluto.

Una testimonianza di fatti del 1985

http://www.youreporter.it/video_LA_CANTATA

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