venerdì 13 maggio 2016

ITACSARF - CENTRO ANZIANI DI COCCIANO : e' OPACITA' BOLSCEVICA


RESIDUATI DANNOSI DI GATTOPARDISMO




Malgrado il comunicato rilasciato da Alfredo Gulisano, coordinatore dei Centri Anziani di Frascati, la situazione del Centro di Cocciano è assai distante da come s’è voluta rappresentare. La crisi, nella quale si dibatteva il Centro e per la quale  è stato necessario l’intervento di elementi esterni, viene da lontano.
Nel dicembre del 2013, dopo l’approvazione del nuovo Statuto per i CAA, che prevedeva l’alternanza della presidenza dopo la copertura di due mandati, le elezioni  portarono alla nomina di un nuovo comitato di gestione. Da parte di componenti del nuovo comitato vi fu subito la richiesta di informazioni e chiarimenti sulla gestione amministrativa,  eredita dal precedente Comitato di Gestione presieduto da Agostino Cofani, la cui documentazione appariva del tutto scarna ed incompleta. Ma le risposte, da allora e fino ad oggi, non sono mai arrivate ed anche l’amministrazione comunale, chiamata in causa per i compiti di vigilanza attribuiti dallo Statuto, è rimasta muta ad ogni richiesta di chiarimenti.
Nel frattempo Agostino Cofani, con il doppio incarico di vicepresidente/cassiere (è lecito ricoprire due cariche?), ha continuato a gestire il Centro in tutta autonomia, con l’aiuto di Elio Marchionne (presidente) e di un altro membro. Passati due anni di presidenza Marchionne, essendo venuto meno l’impedimento per una nuova nomina, i tre gestori del centro hanno deciso di dimettersi per tornare a nuove elezioni forse per eleggere di nuovo il vecchio presidente (Cofani) o forse per liberarsi di presenze ritenute “scomode”.
Anche a fronte di questa ulteriore azione in contrasto con i principi e le regole contenuti nello Statuto dei Centri, l’amministrazione comunale ha continuato nel suo silenzio e nella sua latitanza.
Così questi stessi personaggi, responsabili di una gestione opaca e inconcludente che in due anni ha portato a dimezzare il numero di iscritti al centro (da oltre 300 a soli 164 iscritti), si sono tutti ricandidati blindando le elezioni. Come? Non permettendo, all’unica candidata non considerata amica, l’accesso all’elenco degli iscritti, negando di fatto una giusta e democratica competizione. Questa linea di condotta è stata condivisa dagli stessi incaricati per l’organizzazione delle elezioni, le persone che avrebbero dovuto assicurare imparzialità e rispetto delle regole. 
Si può definire vittoria quella in cui non ci sono avversari?
Il “nuovo” presidente forse non sarà lo stesso che da anni tiene inchiodato il Centro in uno stato di immobilismo, tanto da renderlo il fanalino di coda fra i tre centri sul territorio, ma chiunque sia non c’è alcun motivo per essere ottimisti.
Resta il rammarico che, ancora una volta, a perdere sono gli anziani di Cocciano. La costante fuga dal centro è un segnale  inequivocabile del desiderio mai realizzato di avere uno spazio rispondente alle loro aspettative, accogliente, amichevole, aperto a nuove idee ed attività. Un miglioramento nel senso dell’ampiamento dell’offerta e del livello culturale, un polo attrattivo per un nuovo target d’età, un Centro che potrebbe essere il fulcro d’attrazione e di sperimentazione verso un modo nuovo di vedere la terza età ed il mondo ad esso connesso, dopo i grandi cambiamenti avvenuti in tema di previdenza nella società civile.
Se tutto quello che è avvenuto a Cocciano rende  il Sig. Alfredo Gulisano  orgoglioso dei risultati, allora la politica deve interrogarsi se chi oggi rappresenta l’Amministrazione nei rapporti con i Centri e le politiche sociali ad essi connesse, abbia capito  i tempi e le nuove esigenze.
Ed allora avanti con un altro inutile giro della giostra, tanto Cocciano può attendere.
Nel frattempo è stato presentato ricorso.


Ivana Rossi

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