mercoledì 18 ottobre 2017

DA TROPPO TEMPO LA BANCA D' ITALIA NON E' PIU' QUELLA DI UNA VOLTA


LA CRISI DEL SISTEMA BANCARIO E' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI



Ho vissuto l'evoluzione ed il passaggio delle banche da raccoglitrici del risparmio ed erogatrici del credito a supermarket dove acquistare telefonini, biciclette, automobili e macchinette per il caffè. Se la SMART , prodotta dalla Mercedes, ha tramutato l'iniziale  flop in un successo lo si deve a quella banca che promosse la vendita nelle proprie filiali, unitamente al finanziamento per l' acquisto.

Iniziò tutto a metà degli anni 90. La parola magica fu il 
CROSS-SELLING
ovvero quella pratica con la quale veniva programmata e monitorata la " vendita " di prodotti bancari ( conti correnti, carte di credito, bancomat, polizze assicurative ) e poi di tutto e di più al cliente. Era necessario, si disse a margine, controllare la produttività dei Direttori di Filiale e la redditività di ognuna di esse. Fu un coacervo di  " rivoluzioni " introdotte dalla McKinsey che ridisegnava le mission delle varie strutture. In breve fu automatizza la concessione del credito del front-office, con procedure computerizzate ed in base ad algoritmi controllati dal Centro; concessione del credito  per importi pressochè irrilevanti. La  funzione   regina della concessione di facilitazioni creditizie ben più corpose fu riservata all'alta dirigenza. Si passò così dalle micro-sofferenze ai GIANT-DEFAULT che in PARMALAT, CIRIO e FURBETTI DEL QUARTIERINO et similia ebbero gli acuti più rilevanti.



Gli scandali bancari sono sempre esistiti, in ogni epoca e già a cavallo della UNIFICAZIONE del 1870; ma mai come dagli anni 2000 hanno messo a rischio il
SISTEMA

Erano gli anni delle grandi fusioni bancarie ( prima in Italia CARISPARMIO ROMA con Banco Santo Spirito e poi con Banco di Roma ) che il Governatore Antonio FAZIOdimissioni nel 2005 a seguito di "Bancopoli ) vedeva necessarie per creare masse critiche capaci di competere a livello internazionale. Vedremo poi che le concentrazioni favorirono " l'acchiappo " da parte di gruppi esteri che in un sol boccone portarono a casa numeri interessanti. Se considerate che Antonio FAZIO salì al soglio massimo di Via Nazionale nel 1993, dopo  che nel 1992 salpò da Civitavecchia il BRITANNIA con a bordo compratori e venditori dell' Italia, i colori del quadro diventano assai nitidi.


MENTRE MATURAVANO GLI EVENTI .......


Non mancarono le affermazioni della politica sulla solidità delle banche italiane, per le quali si usò il megafono dopo il fallimento della Lehman Brothers nel 2008 ; a tali affermazioni la Banca d' Italia oppose un silenzioso controcanto quando non rinforzò la solfa. A conferma della  colpevole inerzia  sta la massa mostruosa di miliardi di euro iniettati nelle sue traballanti banche dalla Germania ( che restano sotto rischio concreto per i tanti miliardi di DERIVATI ancora presenti nei bilanci ) alla quale si opponeva il solito ritornello : 
LE BANCHE ITALIANE SONO SOLIDE

Secondo quanto riportato nel bollettino mensile pubblicato dalla Banca d'Italia a luglio l’ammontare delle sofferenze bancarie lorde era sceso sotto i 174 miliardi di euro. In questa infografica l'andamento mensile delle sofferenze lorde delle banche italiane

Visto che il credito erogato ha superato di poco i 1700 miliardi di euro siamo al 10% come rapporto sofferenze lorde/crediti erogati, rapporto che scende al 5% in termini di sofferenze nette.

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a luglio 2017 sono fortemente scese collocandosi a 65,8 miliardi di euro (toccando il valore più basso da marzo 2013). In particolare, la riduzione è di 23 miliardi, rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Ma è soprattutto il rapporto tra sofferenze e impieghi totali a scendere toccando il 3,82% a luglio, contro il 4,89 raggiunto nel dicembre 2016. 

Chi ci dà queste notizie è Antonio PATUELLI, numero 1 dell' ABI, successore dal 31 gennaio 2013 di quel Giuseppe MUSSARI che tanto bene fece al Monte dei Paschi di Siena  tanto da condurlo al dissesto. Visto quello che ci dissero, visto quello che è poi accaduto, mi piace registrare  queste dichiarazioni a seguito della querelle  apertasi da qualche ora intorno alla scadenza del mandato del Governatore Ignazio VISCO ed al suo eventuale reincarico. C'è da dire che quando VISCO fu nominato Governatore, Giuseppe Mussari era da poco insediato a Siena. E' quindi sotto Visco che la semina dell'erbaccia, da decenni praticata a Rocca Salimbeni, sboccia alla grande.


"Falle nel suicidio di Rossi" L'autogol dei giudici su Mps



Perchè ho scritto quanto precede ?

In più circostanze, anche pubblicamente in una assemblea bancaria, ho affermato che la Banca d' Italia non è più quella di una volta. 




Di certo l'intervento del Segretario del PD è un intervento a gamba tesa, inopportuno per il soggetto che lo ha svolto ( Banca Etruria e MPS sono macigni insormontabili ) e per il partito che rappresenta; ma per favore si trovi una discontinuità che riporti prestigio in quella che fu una ISTITUZIONE a tutto tondo !



Governatori della Banca d'Italia dal 1928 in poi





L'articolo 19, comma 8, della Legge 28 dicembre 2005, n. 262 (Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari[1]) afferma che la nomina del governatore è disposta con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d'Italia. Il procedimento si applica anche per la revoca del governatore.
La sua carica, fino al 2005 senza limite di mandato, dura sei anni, rinnovabile una sola volta (art. 19 L. 262/2005).

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