E' CON GRANDE PIACERE CHE PRESENTO QUESTA NUOVA RIVISTA
Dico con estrema umiltà che si sentiva la necessità di una pubblicazione che affrontasse il valore dei nostri territori ed il vulnus loro inflitto negli anni da amministrazioni attente più agli affari che alla conservazione dei luoghi.
Come dice ENRICO DEL VESCOVO ,
Presidente di ITALIA NOSTRA CASTELLI ROMANI, un territorio
" che, da tempo, rischia invece di perdere il suo valore ed il suo fascino originario sulla spinta degli appetiti famelici mossi da un profitto che guarda solo allo sfruttamento delle opportunità a breve termine, senza curarsi del futuro del nostro territorio."
Questo è purtroppo l'amaro destino con i politicanti che NOI abbiamo nel tempo eletti. 😂😂😰
Perché una rivista di approfondimento di ITALIA NOSTRA Castelli Romani.
I Castelli Romani godono di una posizione privilegiata rispetto a Roma e in Italia in generale. Sono ricchi di storia, cultura, arte e natura che fanno di essi uno dei luoghi più caratteristici e straordinari del nostro paese, dove è anche possibile trovare una qualità di vita migliore rispetto alla frenetica metropoli di Roma. Il paesaggio dei Castelli Romani, infatti, è stato contraddistinto per secoli da vigneti, uliveti, borghi storici, monumenti, grandi ville nobiliari, vestigia archeologiche, laghi e foreste a perdita d’occhio; ma, purtroppo, da almeno quarant’anni a questa parte, questo patrimonio paesaggistico è oggetto di profonde trasformazioni che tendono a sminuire il suo valore originario a causa, in particolare, di una edilizia decisamente aggressiva che ha trovato in questi luoghi facili opportunità di investimento profittevole. Troppo spesso la mala gestione delle stesse amministrazioni comunali ha finito col favorire questo fenomeno, complici anche i piani regolatori comunali, risalenti agli anni sessanta-settanta, anacronistici, fondati su previsioni demografiche esuberanti ed errate, ispirati ad un modello di sviluppo estraneo ai valori della tutela ambientale. E’ così che l’espansione edilizia, spesso di tipo residenziale di natura agiata e dispendiosa, col tempo ha attirato costantemente nuovi residenti ed il territorio ha visto crescere sempre di più il carico antropico che insiste su di esso in termini di consumi idrici, energetici, consumo di suolo, congestione del traffico urbano, bisogno di ulteriori servizi ecc. Considerando solo l’ultimo ventennio, infatti, nel 2001 l’area dei Castelli Romani contava 287.170 abitanti, che sono saliti poi a 348.040 nel 2022, con un incremento del 17,12 %, una percentuale questa straordinariamente superiore a quella pari ad appena il 5% circa, con cui è cresciuta invece la popolazione complessiva in Italia nello stesso periodo. I Castelli Romani sono dunque soggetti da tempo ad una severa minaccia che si riflette nel depauperamento della falda idrica, con l’abbassamento disastroso del livello dei laghi, nello stravolgimento del paesaggio originario a causa del costante consumo di suolo con l’avanzare imperante del cemento (es. scomparsa progressiva di vigneti ed uliveti), nella congestione del traffico viario, nei rifiuti abbandonati che infestano alcune vie, nel taglio intensivo dei boschi cedui che vedono impoverirsi sempre di più la loro biodiversità ecc.
Questo anno 2024 è però un anno che potremmo dire decisamente speciale. Proprio quest’anno, infatti, ricorre il quarantennale della nascita del Parco regionale dei Castelli Romani (istituito con legge regionale n. 2 del 13 gennaio 1984), voluto a suo tempo a furor di popolo, in seguito ad una lunga lotta, e, quaranta anni fa, nello stesso anno, veniva anche scoperto il villaggio delle macine presso il lago di Albano. Inoltre, proprio quest’anno 2024, quale evento eccezionale, è stata riconosciuta la Via Appia Antica quale patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ricordandoci il valore inestimabile di ciò che è vicino a noi e che, invece, molti cittadini ignorano. Questi elementi ci inducono a pensare che occorre una riflessione generale ed approfondita sullo stato dell’arte del nostro territorio, considerando anche le gravi criticità che lo affliggono come, in particolare, la già ricordata crisi idrica con l’abbassamento del livello dei laghi, nonché, ora, purtroppo, anche per la pericolosa minaccia incombente di un mega impianto di incenerimento dei rifiuti in località Santa Palomba ai piedi dei Castelli Romani, voluto pervicacemente dall’amministrazione di Roma.
Queste circostanze pongono una esigenza di lotta collettiva per la tutela del nostro territorio ed un incomprimibile bisogno di riscatto di un territorio che per secoli è stato meta dei viaggiatori del Grand Tour ed ha visto le più grandi personalità della cultura e dell’arte venire qui, attratte dall’ameno paesaggio e dalla sua ricchezza culturale. Una ricchezza che ancora oggi il nostro territorio sarebbe in grado di offrire, se però fosse valorizzata e preservata adeguatamente ma che, da tempo, rischia invece di perdere il suo valore ed il suo fascino originario sulla spinta degli appetiti famelici mossi da un profitto che guarda solo allo sfruttamento delle opportunità a breve termine, senza curarsi del futuro del nostro territorio.
Questa rivista, dunque, vuole essere uno strumento di conoscenza e di lotta per tutti coloro che credono fermamente nella tutela del nostro territorio e intende esprimere la sua gratitudine a coloro, come semplici cittadini o in forma di comitati o associazioni, mettono a disposizione la loro competenza e passione per questo scopo ideale.
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