unitamente al conteggio della TARI 2016, i cittadini residenti a Frascati hanno ricevuto un’autentica perla da parte del nuovo assessore all’Ambiente, tal Simone Carboni. Infatti, in barba al prospetto presentato, i conti non tornano, almeno per i cittadini che effettuano correttamente la differenziazione dei rifiuti. Ai costi industriali dei rifiuti differenziati, quanto conferito annualmente da ciascun cittadino al servizio comunale di raccolta ha all’incirca un valore triplo rispetto alla quota TARI. Quindi, poichè i rifiuti differenziati sono di proprietà dei cittadini residenti, essi non sono affatto tenuti a conferirli al Comune o chi per esso ma potrebbero avvalersi, ai sensi delle norme europee sulla concorrenza, di altro competitor privato che assicuri una remunerazione del conferimento. Quindi, qualcosa non torna nei conteggi offerti dall’Assessore: o il costo di smaltimento dell’indifferenziato, o la remunerazione del differenziato, o la percentuale di differenziazione che mi sembra troppo bassa, almeno rispetto agli standard del centro storico. In tutto questo il Carboni omette di dire che il Comune calcola la tassa commisurandola al 100% della superficie catastale netta anzichè all’80% come prevede la legge 214/2011 art. 14 comma 9 lucrando illegalmente una cifra che potrebbe corrispondere al costo di smaltimento: ma tutti questi soldi, dove vanno a finire?
sabato 9 gennaio 2016
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