BRILLANTE INTERVENTO AL RIGUARDO DI ALEX PILATO
La storia è purtroppo nota e ahimè di uno squallore amministrativo unico. La GRANDE STAMPA LOCALE ha pubblicato la nota nel più asettico dei modi; solo una temeraria rettifica di META-MAGAZINE avverte che non si parla della ex - Buazzelli, ma della ex Nazario Sauro. Debbo pensare che se questa nota mi perviene un motivo ci sarà.
Molto si e' detto e molto speriamo si fara' per la scuola pubblica di Frascati. Occorre però precisare che non si intende togliere aule a nessuno e, soprattutto, non si vuole e non si deve strumentalizzare la vicenda con letture politiche o intravedendo secondi fini.
Si parla tanto di ottimizzazione delle risorse , di economicita' e di convivenza civile e invece di trovare soluzioni si cerca di creare inutile allarmismo. E' da domandarsi in primis a chi giovi crearlo e perche'. Senza nulla togliere al Cpia della sua valenza formativa, non si può non tenere conto dei numeri e soprattutto del fatto che, nel caso della Scuola primaria e secondaria di primo grado, si stia parlando di istruzione obbligatoria. Si e' chiesto al Comune di svolgere un ruolo di mediazione super partes ed e' stato risposto che dovessero essere i due dirigenti scolastici a mettersi d'accordo: quale tipo di accordo ci può' essere se il Ds di Velletri a casa propria ha il Cpia di pomeriggio e a Frascati vuole mantenere la mattina con un esiguo numero di frequentanti? Ci si domanda allora se i locali siano considerati dal CPIA acquisiti per "uso capione", ignorando sia il fatto che il Cpia sia struttura di competenza provinciale, che la scuola sia appunto dell'obbligo e che si dovrebbe forse rispettare la libertà di scelta di un genitore per l'indirizzo scolastico del proprio figlio. Perché allora opporsi ad una organizzazione semplice quale potrebbe essere l'uso esclusivo di mattina alla scuola e nel pomeriggio al cpia (come avviene nella maggior parte dei casi e come avveniva in passato anche a Frascati )?
Una convivenza corretta senza sopraffazioni e senza reciproche accuse come purtroppo è avvenuto negli ultimi anni, visto che parliamo di istituzioni educative, non potrebbe essere la soluzione auspicabile? E rappresenterebbe di sicuro un importante esempio per i nostri futuri cittadini .
Il corpo docente dell' Ist.Comprensivo di Frascati
Si parla tanto di ottimizzazione delle risorse , di economicita' e di convivenza civile e invece di trovare soluzioni si cerca di creare inutile allarmismo. E' da domandarsi in primis a chi giovi crearlo e perche'. Senza nulla togliere al Cpia della sua valenza formativa, non si può non tenere conto dei numeri e soprattutto del fatto che, nel caso della Scuola primaria e secondaria di primo grado, si stia parlando di istruzione obbligatoria. Si e' chiesto al Comune di svolgere un ruolo di mediazione super partes ed e' stato risposto che dovessero essere i due dirigenti scolastici a mettersi d'accordo: quale tipo di accordo ci può' essere se il Ds di Velletri a casa propria ha il Cpia di pomeriggio e a Frascati vuole mantenere la mattina con un esiguo numero di frequentanti? Ci si domanda allora se i locali siano considerati dal CPIA acquisiti per "uso capione", ignorando sia il fatto che il Cpia sia struttura di competenza provinciale, che la scuola sia appunto dell'obbligo e che si dovrebbe forse rispettare la libertà di scelta di un genitore per l'indirizzo scolastico del proprio figlio. Perché allora opporsi ad una organizzazione semplice quale potrebbe essere l'uso esclusivo di mattina alla scuola e nel pomeriggio al cpia (come avviene nella maggior parte dei casi e come avveniva in passato anche a Frascati )?
Una convivenza corretta senza sopraffazioni e senza reciproche accuse come purtroppo è avvenuto negli ultimi anni, visto che parliamo di istituzioni educative, non potrebbe essere la soluzione auspicabile? E rappresenterebbe di sicuro un importante esempio per i nostri futuri cittadini .
Il corpo docente dell' Ist.Comprensivo di Frascati
Se viene chiesta una mediazione, debbo ritenere che la si chieda per evitare, a torto o a ragione,
sopraffazioni e reciproche accuse
E chi è stato deputato a gestire queste cose dal
SENATOre ROMANO
se non Alessandro PILATO ?
Era un'occasione per dirimere un problema, per rispondere ad una vocazione : anche stavolta se ne è lavate le mani.
Qualcuno disse " Avevamo bisogno di un Sindaco, non di un sindaco a Progetto ". La necessità è ancora attuale.
Nessun commento:
Posta un commento