COMUNICATO STAMPA Roma,
18 giugno 2016
GUARDIA
DI FINANZA ROMA: CONFISCATI BENI PER OLTRE 43 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DI
UN GRUPPO CRIMINALE-IMPRENDITORIALE, DEDITO AL TRAFFICO DI DROGA, OPERANTE NEI “CASTELLI
ROMANI”. OPERAZIONE “CASTELLI DI SABBIA”
Finanzieri
del Comando Provinciale di Roma hanno sottoposto a confisca 18 aziende (tra società
di persone e di capitali), immobili, auto/motoveicoli e numerosi rapporti
finanziari, per un valore complessivo pari ad di oltre 43 milioni di euro, riconducibili
a componenti del c.d. “Gruppo ANDERLUCCI”, facente capo ad ANDERLUCCI Sergio,
soggetto già deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa
sugli stupefacenti e ritenuto pericoloso per la sicurezza e la pubblica
moralità.
Le
complesse indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Velletri, hanno consentito di confermare le evidenze
investigative in precedenza acquisite, in ordine all’esistenza di un gruppo
criminale che - attingendo a risorse finanziarie rinvenienti principalmente dallo
spaccio e dal traffico di sostanze stupefacenti - ha costituito una serie di
società aventi prevalentemente sede nel Comune di Albano Laziale (RM) e
operanti in svariati settori economici, alcune delle quali poi utilizzate per
la commissione di ulteriori illeciti di natura penale tributaria.
In
particolare, scrive il Giudice della prevenzione, “il ‘sistema’ architettato dal gruppo prevedeva di mettere in
liquidazione, di volta in volta, una delle cooperative, in modo che i contratti
attribuiti a tale soggetto giuridico, in fase di estinzione, venissero
trasferiti ad un nuovo soggetto giuridico, tanto che, se non fosse intervenuto,
provvidenzialmente, il sequestro di prevenzione disposto nell’ambito del
presente procedimento, verosimilmente l’intero ‘marchingegno’ sarebbe andato a
buon fine senza che ne rimanesse traccia… l’intero meccanismo permetteva al
gruppo di non versare (come in effetti non ha mai versato) imposte allo Stato”.
Gli
accertamenti patrimoniali sviluppati dagli specialisti del Gruppo
Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo Polizia Tributaria di Roma,
che hanno riguardato 122 entità, tra persone fisiche e giuridiche, hanno
permesso, in buona sostanza, di ricostruire compiutamente la fitta rete degli
interessi commerciali dei proposti e l’entità degli investimenti effettuati,
localizzati sempre nell’area dei Castelli Romani, tra Albano Laziale (RM) e
Genzano di Roma (RM), servendosi, per tale scopo, anche di ulteriori soggetti,
facenti parte dei rispettivi nuclei familiari ovvero di terzi “prestanome”.
A
fronte dell’accumulazione di tale ingente patrimonio, del tutto insussistenti
sono risultati i profili reddituali emergenti dalle dichiarazioni dei redditi, facendo
così emergere una palese sperequazione.
L’ambito di operatività delle
aziende nel tempo avviate da parte degli indagati, ha riguardato svariati
settori commerciali, tra cui quello delle costruzioni edili. Ed è proprio in
tale contesto che il gruppo ANDERLUCCI era addirittura riuscito ad introdursi
negli appalti con gli Enti Locali: in particolare, una delle aziende oggetto di
sequestro, nel luglio 2014, ha realizzato un complesso immobiliare destinato ad
ospitare una scuola materna ed un asilo nido ed ha avuto accesso, tra l’altro,
a contributi del FSE (Fondo Sociale
Europeo).
A seguito dell’estromissione dei
precedenti gestori, in forza del sequestro disposto dal Tribunale di Roma,
l’Amministrazione Giudiziaria nominata, seppur tra numerose difficoltà,
sviluppava e portava a conclusione i lavori appaltati - rilevati in fase
iniziale - rendendoli alla collettività nell’aprile 2016, con l’inaugurazione
ufficiale del progetto “Cecchina 2”, sito nell’Area Plus del comune di Albano
Laziale (RM).
Con
il provvedimento del Tribunale di Roma – Sezione Specializzata per
l’Applicazione delle Misure di Prevenzione, si è avuta piena conferma della solidità
dell’impianto accusatorio formulato dalla Procura della Repubblica di Velletri
sulla scorta delle investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle, sia per quanto
concerne la pericolosità sociale dei proposti, sia in ordine alla manifesta
sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario ai medesimi
riconducibile e la rispettiva situazione reddituale.
E’
stata così disposta la confisca di tutti i beni individuati (già sottoposti a
sequestro di prevenzione, a più riprese dal luglio al dicembre 2014) e,
segnatamente:
-
il patrimonio aziendale di 18 società di persone e capitali, con sedi a
Roma e nelle provincie di Roma e Latina, operanti una nell’”attività di edilizia in genere”, tre nei “servizi di logistica, organizzazione aziendale a imprese”, una
nella “consulenza e assistenza economico
finanziaria ai soci”, tre nella “costruzione
di edifici residenziali e non residenziali”, una nell’”attività di pulizia”, una nelle “altre attività di pulizia specializzata di edifici e di impianti e di
macchinari industriali”, una nei “lavori
generali di costruzione edifici”, una nella “gestione
di uffici temporanei, uffici, residence”, una nel “commercio all’ingrosso di articoli antincendio/antinfortunistica”,
una nelle “altre attività creditizie”,
una nella “gestione di immobili propri”,
una nel “noleggio autoveicoli”, una
nell’”attività di organizzazioni
associative” ed una nelle “altre attività
di consulenza imprenditoriale e pianificazione aziendale”;
-
9 unità immobiliari, site in provincia di Roma;
-
8 auto/motoveicoli;
-
27 rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima dei beni
sottoposti a confisca di euro 43.566.156,00.
Contestualmente alla confisca di beni, è stata data
esecuzione, di concerto con i Commissariati di Albano Laziale (RM) e Genzano
(RM), all’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale
di Pubblica Sicurezza nei confronti di 5 proposti, con la previsione
dell’obbligo di soggiorno per 3 di essi.
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