giovedì 24 novembre 2016

BANCHE : PROBLEMI NAZIONALI MA NON SOLO


IL PROBLEMA STA SEMPRE NEL MANICO


L'ho detto, l'ho scritto e lo ripeto !

Con la riforma del sistema bancario consigliata  dai consulenti americani sul finire degli anni 90, ( McKinsey in primis )
le sofferenze bancarie sono divenute giganti, sistemiche. Dalle piccole sofferenze dovute all' imperizia o al clientelismo dei Direttori di Filiale si è passati alle

VORAGINI NEL CREDITO

per le facilitazioni concesse dai CDA

E' inutile ripercorrere le grandi truffe del genere PARMALAT. Le TALPE stavano all' interno della governance, dei CDA. Il caso di questo sedicente banchiere di Banca Marche è esemplare. Il CONTE MAX
ne ha combinate di cotte e di crude, con altissime complicità politiche ed del SISTEMA CREDITO.

MASSIMO BIANCONI, al secolo il CONTE MAX per gli ex colleghi di UNICREDITO, dopo aver fatto il giro delle 7 CHIESE in versione bancaria ( dal Banco di Santo Spirito a Banca di Roma e quindi Unicredito sulla scia di Cesare Geronzi e delle varie fusioni ) dopo qualche apparizione in BNA, Banca Agricola Mantovana, Cassa di Risparmio di Verona e IMI-San Paolo è finalmente approdato a Banca Marche. Al seguito del Conte i soliti questuanti bancarottieri, i FURBETTI DEL QUARTIERINO e chi più ne ha ne metta. Fra i tanti anche qualche eccellenza del MAGNA MAGNA operativo ad ITACSARF, del quale a tempo debito faremo nome cognome e sponsor locale.

MA QUANTI CONTE MAX ESISTONO ?

Per tornare al nostro dirò che, senza che quell'eccessivo girovagare bancario allertasse sospetti nei polletti marchigiani ( quelli buoni le banche se li tengono stretti ), in 8 anni è riuscito ad affondare BANCA MARCHE
creando un buco tremendo nella banca, nelle Fondazioni locali e fra i risparmiatori. A dire il vero c'è chi ha saputo far di meglio quanto a tempistica e pur se per importi ridotti. Perchè dobbiamo renderci conto che il fenomeno di sedicenti banchieri, in realtà peracottari da strapazzo, è assai esteso.




 Dalle grandi banche sistemiche il fenomeno è sceso anche alle banche regionali e di qui a quelle di paese. Non sfugge a nessuno il grande tribolare delle Banche Popolari e della Banche di Credito Cooperativo. Più si scende, più i CDA esprimono presenze di improvvisati banchieri da condominio, più il tumore si diffonde. Il dramma finale sta nella considerazione che siffatte macchiette trovano poi sponda, e poltrone, anche nelle piccole realtà non bancarie gestite dalla politica. Ma questo il

POPOLO BUE

non ama saperlo. E questa sorda ignoranza ringalluzzisce certi personaggi che, nonostante i fallimenti cospicui del passato, sono sempre pronti per predazioni novelle.

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