COMUNICATO STAMPA Roma,
11 novembre 2016
GUARDIA
DI FINANZA. ROMA: CONFISCATI A UN NOTO IMPRENDITORE ROMANO BENI PER OLTRE 340
MILIONI DI EURO.
OPERAZIONE “FESTA FINITA”.
Beni
mobili ed immobili, partecipazioni e decine di società, per un valore
complessivo di stima di oltre 340
milioni di euro, sono stati confiscati dai militari del G.I.C.O. (Gruppo
Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di
Roma a DE PIERRO Giovanni, cl. 1950,
soggetto formalmente emigrato a Barcellona (Spagna) ma di fatto domiciliato
nella Capitale, indiziato di aver
organizzato un sodalizio criminale, con interessenze in tutto il
territorio nazionale e in alcuni Stati europei, dedito alla perpetrazione di
reati tributari, all’appropriazione indebita, alla
truffa in danno di enti pubblici, alla bancarotta fraudolenta, al
riciclaggio/reimpiego di capitali illeciti, al trasferimento fraudolento
di valori.
La confisca, disposta dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione,
interviene a distanza di oltre due anni da una serie di sequestri eseguiti, nei confronti del citato DE PIERRO Giovanni, all’esito di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate alla fine
del 2012 e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Roma.
In tale ambito, venivano confermate e rafforzate evidenze investigative acquisite in altra
indagine di polizia giudiziaria, in
ordine all’esistenza di un gruppo
criminale, a struttura “piramidale”,
che, utilizzando il paravento di numerose società formalmente amministrate da
una vasta platea di “prestanome”, era riuscito, nel corso degli anni, da un lato, ad
assicurarsi un elevato numero di appalti pubblici (specie nel settore dei
servizi di pulizia) e, dall’altro, a sottrarsi al pagamento di ingenti somme
all’Erario, all’Inps, all’Inail e agli Enti locali, il tutto attraverso il
ricorso a mezzi fraudolenti ed avvalendosi di società che, dopo brevi periodi
di operatività (due o tre anni al massimo), venivano fatte
cessare o poste in liquidazione,
con contestuale nomina di “teste di legno”
(talvolta cittadini stranieri) o, ancora,
trasferite all’estero.
Proprio
partendo da tale assunto, le Fiamme Gialle del G.I.C.O. di Roma, coordinate
dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno sviluppato complessi
accertamenti patrimoniali - estesi anche oltre confine, attraverso i competenti “Asset
Recovery Office”, ubicati in diversi Paesi europei - sul conto di 112 persone fisiche
e giuridiche, operanti in
prevalenza nel settore immobiliare, del
commercio di autoveicoli, delle pulizie industriali, della gestione di servizi
alle imprese e dei cantieri della nautica da diporto, con il fine di aggredire i patrimoni illecitamente
accumulati.
Va evidenziato come le investigazioni hanno
consentito, in questo caso, di applicare la normativa c.d. antimafia ad un
contesto di “criminalità comune”, poichè a tessere le fila delle condotte
fraudolente era stato un “colletto bianco”, un imprenditore che piegava le sue
attività verso la commissione di innumerevoli reati al fine, soprattutto, di
danneggiare lo stato e le casse dell’erario, così come molto ben spiegato nel decreto di esecuzione dal Collegio.
La galassia societaria oggi sottoposta a confisca è da tempo gestita da amministratori giudiziari nominati,
nel gennaio 2014, dallo stesso Tribunale di Roma – Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione,
circostanza che ha permesso non solo di mantenere
i livelli occupazionali, ma, soprattutto di garantire – a differenza del
passato – l’operatività sul mercato
di ciascuna realtà aziendale in piena
legalità e trasparenza.
L’odierno
provvedimento del Tribunale conferma la solidità dell’impianto accusatorio
formulato dalla D.D.A. capitolina sia per quanto concerne la pericolosità
sociale di DE PIERRO Giovanni, sia
in ordine alla manifesta sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare
e societario al medesimo riconducibile e la sua situazione reddituale,
ordinando la confisca di tutti i beni individuati e, segnatamente:
·
del
patrimonio aziendale e relativi beni di 80 società, con sedi
in Roma, Napoli e Milano, operanti nei seguenti settori: 3 “altre
attività di consulenza amministrativa”, 28 “altri servizi di sostegno alle imprese”, 8 “pulizia generale (non specializzata) di
edifici”, 1 “altre attività di
pulizia”, 14 “società di
partecipazione (holding)”, 5 “movimento
merci relativo ad altri trasporti terrestri”, 4 “locazione immobiliare di beni propri”, 1 “costruzione di edifici residenziali e non residenziali”, 1 “noleggio di autovetture ed autoveicoli
leggeri”, 5 “costruzione di
imbarcazioni da diporto e sportive”,
1 “servizi logistici relativi alla
distribuzione delle merci”,
1 “richiesta certificati e disbrigo
pratiche”, 1 “altre attività
professionali.”, 1 “compravendita di
beni immobili su beni propri”, 1 “mediazione
mobiliare”, 1 “movimento merci
relativo ad altri trasporti terrestri”, 1 "elaborazione elettronica dati contabili", 1 "installazione di impianti
elettrici", 1 “installazione
di impianti idraulici e di condizionamento” e 1 “commercio all’ingrosso di imbarcazioni da diporto”;
·
del
patrimonio aziendale e relativi beni di n. 10 società estere, con sedi
nel Regno Unito, Lussemburgo, Costa Rica, Isole Vergini Britanniche e
Repubblica di Panama;
·
delle
quote societarie di n. 6 società, con sedi in Roma e provincia, Latina e in
provincia di Livorno, di cui n.
1 l’attività di “movimento merci relativo
ad altri trasporti terrestri”, n. 1 “altre
attività dei servizi di trasporto marittimo”, n. 1 “raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi”, n. 1 “coltivazione di ortaggi in colture protette”, n. 2 “compravendita di beni
immobili effettuata su beni propri”;
·
di
n. 117 unità immobiliari (fabbricati e terreni) site in
Roma e provincia, Isernia, Milano e nelle provincie di Rieti, Frosinone,
Sassari, Oristano, Livorno, Siena e Latina;
·
di
n. 35 autoveicoli e n. 1 motoveicolo;
·
di
n. 1 natante;
·
di
numerosi rapporti finanziari,
per un valore
complessivo di stima di oltre 340 milioni di euro.
L’odierno
provvedimento è in esecuzione, in
Italia, nelle città di Roma, Napoli, Latina, Frosinone, Rieti, Milano,
Isernia, Nuoro e le province di Sassari, Livorno, Varese, Cosenza e Siena; all’estero, tramite apposita
commissione rogatoria, in Svizzera, nel Principato di Monaco, in Lussemburgo,
nel Regno Unito, nella Repubblica di Panama, nelle Isole Vergini Britanniche,
in Costa Rica, in Spagna e in Irlanda.
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