Acab/Bibliopop
APS
COMUNICATO
Marino.
Sabato 4 giugno alle ore 18.00 a Bibliopop confronto pubblico sui referendum
“Cosi come abbiamo fatto in occasione
del precedente Referndum,- DICE Sergio Santinelli, Presidente di Bibliopop - anche in questa occasione, Bibliopop intende
offrire un servizio ai cittadini: di conoscenza per giungere ad una libera
scelta. Abbiamo invitato esponenti del SI e del NO ai referendum proposti per i quali si vota il 12
giugno.”.
PER IL NO. Il quesito sulle modalità di presentazione
delle candidature dei magistrati per le elezioni del Csm e quello sulla partecipazione dei membri
laici alla redazione delle "pagelle" dei magistrati sono del tutto
irrilevanti ai fini di un migliore funzionamento della giustizia per i
cittadini. Il quesito sulla divisione delle carriere tra Pubblici ministeri e
giudici avrebbe l'unico effetto di allontanare il Pubblico Ministero dalla cultura
della giurisdizione, schiacciandolo su un'attività di polizia. Non a caso è un
antico cavallo di battaglia della destra berlusconiana. Il quesito sulla
custodia cautelare è riferito a tutte le misure sia coercitive che interdittive
e quindi è ingannevole. Esclusi i delitti di mafia e quelli commessi con l'uso
delle armi, l'effetto sarebbe quello di impedire la custodia cautelare non solo
per chi ha commesso reati gravi, ma anche l'allontanamento dalla casa familiare
del coniuge violento o il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona vittima di atti persecutori. Infine il quesito sull'abrogazione della
legge Severino è particolarmente odioso perché abroga l'intera disciplina
riguardante la decadenza e l'incandidabilità degli eletti condannati con
sentenza definitiva a una pena superiore a due anni.
PER
IL SI.
Con il sì viene abrogato il decreto e si cancella così l’automatismo: si
restituisce ai giudici la facoltà di decidere, di volta in volta, se, in caso
di condanna, occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.
Resterebbe in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più
gravi e si abolirebbe la possibilità che di procedere alla privazione della
libertà in ragione di una possibile “reiterazione del medesimo reato”. Questa è
la motivazione che viene utilizzata più di frequente per disporre la custodia
cautelare. Il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione
giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita
professionale. Col sì viene riconosciuto anche ai membri “laici”, cioè avvocati
e professori, di partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei
magistrati. Viene abrogato l’obbligo, per un magistrato che voglia essere
eletto di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura. L’attuale
obbligo impone a coloro che si vogliano candidare di ottenere il beneplacito
delle correnti o, il più delle volte, di essere ad esse iscritti. Avremmo così
votazioni che mettono al centro il magistrato e le sue qualità personali e
professionali, non gli interessi delle correnti o il loro orientamento
politico.
INVITIAMO
I CITTADINI, I SOCI E I FREQUENTATORI DI BIBLIOPOP E DEL PARCO CARROZZA AD
INTERVENIRE
Ex
chiesetta, via G. Mameli incrocio via U. Bassi, S. Maria delle Mole
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