Grottaferrata, il
melting pot pseudo-civico mostra le prime crepe.
“Tre indizi fanno una prova”, come diceva la scrittrice Agata Christie. E la prova che il
minestrone pseudo-civico è in piena ebollizione (prossimo alla cottura?),
l’hanno data tre interventi provenienti dall’interno della maggioranza-monstre (frutto di ben 8 liste civiche
che “abbracciano” anche l’inimmaginabile).
Il primo “avvertimento” è partito dal PD, il 27
gennaio. La capogruppo in Consiglio comunale e l’attuale Commissario del Circolo
grottaferratese, riferendosi ad iniziative politiche legate alle elezioni
Regionali (l’appoggio palese, da parte di Consiglieri della maggioranza, a
candidati regionali del Centrodestra), hanno dichiarato di confidare nella
saggezza del Sindaco (…) al fine di “evitare
lo spostamento dell’asse politico” rispetto alla volontà popolare espressa
col voto del giugno 2022.
Sempre il 27 gennaio, è
intervenuto il rappresentante di “Grottaferrata Sostenibile” il quale - tra una
misurazione e l’altra del livello delle acque del Lago di Albano (attività “di
punta” a cui è scrupolosamente dedito dopo l’incarico all’Ecologia e Sviluppo
sostenibile ricevuto da Di Bernardo) - ha trovato il tempo per lanciare un “segnale”
al Sindaco. Tuttavia, mentre il PD ha posto la questione dei Consiglieri di
maggioranza che fanno campagna elettorale regionale per il Centrodestra, “Grottaferrata
Sostenibile” ha scritto una serie di innocue ovvietà sul diritto alla libertà di
espressione e di impegno dei Consiglieri di maggioranza (e ci mancherebbe…), ritenendo
che ciò non intaccherà “il patto
amministrativo sottoscritto sulla base di un programma chiaro e condiviso”
(…), e che la Coalizione (il melting pot,
ndr) sarà in ogni caso garantita e protetta dal Sindaco, grazie alle sue “mirabili”
doti umane e politiche (…). Eppure, un “warning”
sullo stato della maggioranza è stato lanciato anche dalle (in)sostenibili
truppe ecologiste.
Ma l’indizio più
evidente sullo strisciante malessere interno alla Giunta Di Bernardo, che lo si
voglia ammettere o meno, lo ha dato lo stesso Sindaco con le sue dichiarazioni
del 3 febbraio scorso. Il Primo Cittadino, in un crescendo di esortazione al
fare (cosa? Vista la sostanziale, seppur garbata e gentile evanescenza sin qui
mostrata?), ha tuonato contro i presunti rivoltosi, minacciando di spezzare le
reni a chi “pensa che si corra troppo e
vorrebbe tirare il freno”. Di Bernardo ha affermato di non accettare
provocazioni e di voler proseguire il cammino amministrativo (non precisando,
però,
con quali numeri in Consiglio, ove i ribelli accettassero “l’invito a
scendere" dal carrozzone di maggioranza in preda allo sbando).
Da ultimo, non ci si può
esimere dal confutare la “tanta carne al
fuoco” che il Sindaco (sempre e solo lui) avrebbe messo nei sette mesi di
amministrazione. Tra le innumerevoli cose non fatte (altro che fare, fare,
fare), si rammenta: l’ingiustificata perdurante mancata presa di possesso dei 4
appartamenti comunali destinati ad housing
sociale, realizzati nel complesso immobiliare di Via Rossano Calabro; la
questione ATP ex Traiano (con oltre 6 mln di euro dei Cittadini che rischiano
di andare in fumo); il tema dei mancati finanziamenti PNRR (altri 5 mln di euro
che non arriveranno mai nelle casse comunali, con l’area ex mercato coperto e
la ex Bazzica sempre più in stato di abbandono); l’immobile comunale “Il
Cavallino” che resta chiuso nell’incertezza dello stato dei locali comunali
sottostanti; l’area Bartolomeo Gosio ignorata; la viabilità cittadina prossima
all’esplosione; le inascoltate proteste dei lavoratori della raccolta rifiuti; l’assenza
di iniziative sull’emergenza abitativa, inclusa l’assurda inerzia verso l’ATER
provinciale che deve al Comune decine, se non centinaia di miglia di euro per
tributi non versati, Ente che da mesi ha programmato un’asta per la vendita di
2 case popolari in zona Colle Sant’Antonio (si svolgerà il prossimo 14 febbraio
ma l’Amministrazione comunale glissa, pur avendo facoltà di esercitare il
diritto di prelazione per la preventiva acquisizione diretta dei
2 appartamenti, a parziale scomputo della posizione debitoria accertata, ovvero
- in alternativa - potendo agire con decreto ingiuntivo sul patrimonio
immobiliare ATER in vendita all’asta a garanzia dell’intero credito vantato); e
tanto altro ancora.
Gli sviluppi della
crisi di maggioranza che il Sindaco ha goffamente tentato di minimizzare
potrebbero concretizzarsi già dopo il voto regionale. Nel frattempo, il nulla
continua a regnare (opposizioni incluse).
7 febbraio 2023
F.to
LA COMUNITÀ ALLA BASE
MOVIMENTO POLITICO “LIBERTAS”
COMITATO FARE BENE A GROTTAFERRATA
Lo avvisato dal principio , stai attento che vengono tutti per uno scopo , non c'è piu' politica?
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