mercoledì 22 maggio 2013

PLEASE, la GERMANIA esca dall' euro se si vuole salvare l'EUROPA !


BATTERE I PUGNI SUL TAVOLO E NON PIETIRE DINANZI ALL'EX CANCELLIERA MERKEL



La GERMANIA ha già fatto troppi danni in EUROPA nel secolo scorso, ma occorrerebbe un vero condottiero per vincere quest'ultima battaglia. Invece andremo, ancora una volta, a Bruxelles  a pietire una deroga, una concessione, un pò di tempo per ....... , per ......, per....... Per colpa di una classe politica che dal 1980 ha sperperato e rubato di tutto, ci ritroviamo un debito pubblico di 2.034 miliardi di euro ed i nostri nipoti e pronipoti dovranno pietire per le assurde politiche economiche imposte dalla GERMANIA. Siamo cioè nella stessa situazione in cui si trovò la GERMANIA nel dopoguerra, gravata da mostruosi debiti per il risarcimento dei danni di guerra. Scrive WIKIPEDIA al riguardo :

" I negoziati durarono dal 27 febbraio all'8 agosto 1953[1]. Il trattato, rattificato il 24 agosto 1953, impegnava il governo della Repubblica federale di Germania sotto il cancelliere Konrad Adenauer a pagare i debiti a rimborsare i debiti esterni sostenuti dal governo tedesco tra il 1919 e il 1945[1] ed era accoppiato al concordato sul rimborso parziale dei debiti di guerra alle tre potenze occidentali occupanti. Vennero prese in considerazione le esigenze di 70 Stati, 21 dei quali provenienti direttamente dai partecipanti ai negoziati e firmatari del contratto; i Paesi del blocco orientale non vennero coinvolti e le loro richieste furono ignorate. Il totale in fase di negoziazione ammontava a 16 miliardi di marchi di debiti degli anni 1920 inadempiuti negli anni 1930, ma che la Germania decise di rimborsare per ristabilire la sua reputazione. Questa somma di denaro venne pagata ai governi e alle banche private di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Altri 16 miliardi di marchi erano rappresentati da prestiti del dopoguerra dagli Stati Uniti. Sotto la negoziazione di Hermann Josef Abs, la delegazione tedesca raggiunse un elevato livello di riduzione del debito: con l'accordo di Londra infatti l'importo da rimborsare fu ridotto del 50% a circa 15 miliardi di marchi e dilazionato in più di 30 anni, il che, rispetto alla rapida crescita dell'economia tedesca, ha avuto un minore impatto[2].In data 3 ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato[4] con il pagamento dell'ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro"

Nei 50 anni successivi all'ultimo evento bellico la Germania è stata padrona della sua moneta ed ha potuto operare sulle sue ragioni di cambio a piacimento. E' quanto ha parimenti fatto l'Italia costruendo su quella gestione la seconda industria manufatturiera europea, ancor oggi d'eccellenza in molti comparti. Poi negli anni 80 salirono al governo in Italia gli scellerati; politicanti di basso profilo che delle teorie keynesiane fecero strame. Il dettato lo stato spenda e faccia da volano, anche in deficit di bilancio, salvo rientrare del debito pubblico nei periodi d'alta congiuntura  divenne spendi in deficit sempre e mettici sempre sopra il pizzo. Dal pizzo partitico al pizzo personale il passo è stato breve.  Finti imprenditori attaccati 360 giorni l'anno alla mammella pubblica sostituirono i capitani d'industria del dopoguerra. Non solo ......, lasciarono i figli e i nipoti al comando o, se proprio incapaci, direttamente nella politica. Scorrendo i vari consessi istituzionali è facile scorgervi i figli incapaci di imprenditori mammellanti ed i figli di politicanti ormai giunti al capolinea. La chiamano democrazia, in realtà è un oligopolio partitocratico teso alla ruberia nelle sue varie articolazioni. Su questo versante i tedeschi hanno ragione nel diffidare di questi politici, peraltro  regnanti su un POPOLO BUE.
Ma un conto è la mancanza di stima, un conto è fare l'usuraio aguzzino. Imporre un contratto come il MES ( Meccanismo Europeo di Stabilità ) non 15 anni fa, ma oggi, significa imporre a chi è in difficoltà la mazzata finale. Infatti :
- La sovranità di spesa dell’Italia è soppressa. Ogni sua decisione di spesa sarà giudicata, e correzioni possono essere imposte dall’esterno. Le correzioni saranno dettate dalla Commissione Europea di tecnocrati non eletti che, come ampiamente dimostrato, rispondono alle lobby
-  Se l’Italia disobbedisce sarà multata dalla Corte Europea di Giustizia per 2 miliardi di euro.

OGGI LA SITUAZIONE E' LA SEGUENTE

Questo è quello che, spero, il nostro Premier abbia detto oggi all'ex cancelliera MERKEL :



Il tasso di disoccupazione, al 9,6 per cento a gennaio 2012, ha toccato l’11,5 per cento a marzo di quest’anno, anche in ragione della consistente riduzione dell’inattività.
La significativa diminuzione del reddito disponibile delle famiglie si è riflessa in un forte calo della spesa per consumi – molto superiore a quella della crisi del 2008-2009 – e in un’ulteriore diminuzione della propensione al risparmio, che raggiunge il suo minimo storico.


La caduta della domanda interna non è da imputare solo ai consumi ma si è estesa anche alla componente degli investimenti, che hanno risentito delle difficili condizioni di finanziamento. Le condizioni negative del ciclo si sono trasferite sui parametri di finanza pubblica, nonostante l’azione di risanamento operata sui conti pubblici. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è sceso al 3 per cento, grazie a un consistente avanzo primario; stante la debolezza dell’economia, l’incidenza del debito sul Pil è comunque aumentata, arrivando al 127 per cento.
In questo contesto, i nuovi crediti al consumo e i nuovi mutui concessi dalle banche alle famiglie si sono ridotti, rispettivamente, del 20 per cento e del 35 per cento nel 2012, contro una media del 3 per cento e del 7,8 per cento nella media del periodo 2009-2011.A fronte della caduta del reddito disponibile le famiglie, nel 2012, hanno ridotto dell’1,6 per cento la spesa corrente per consumi: ciò corrisponde a una flessione del 4,3 per cento delle
quantità di beni e servizi acquistati, che costituisce la più forte caduta dagli inizi degli anni Novanta. La crisi degli ultimi cinque anni sta modificando in profondità i modelli di consumo. Per far fronte alle difficoltà economiche le famiglie riducono la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati. Tale omportamento  è divenuto particolarmente frequente nell’ultimo anno e coinvolge
ormai il 62,3 per cento delle famiglie. Continua a crescere in modo consistente la quota di individui che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni (16,6 per cento), quota triplicata in due anni. Questo dato è confermato dalla riduzione in termini di quantità e/o qualità del consumo di carne o pesce da parte delle famiglie (rispettivamente dal 48,3 per cento del 2011 al 57 per cento del 2012 per la carne e dal 50,1 al 58,2 per cento per il pesce). C'è dippiù signora ex cancelliera : Le deboli prospettive di domanda e le difficoltà di accesso al credito hanno determinato una forte contrazione degli investimenti fissi lordi delle nostre imprese, che nel 2012 sono diminuiti dell’8 per cento, proseguendo la discesa avviatasi dal secondo trimestre dell’anno precedente. La flessione più rilevante si è verificata per i mezzi di trasporto (-12,2 per cento), ma è risultata molto consistente anche quella delle spese in macchinari ed attrezzature (-10,6 per cento). La somma degli effetti dell’attuale recessione e di quella del 2008/2009 ha riportato il livello di questi due aggregati, alla fine del 2012, a quelli medi di quindici anni fa. La domanda estera netta ha fornito un impulso positivo all’espansione del Pil nel corso di tutto il 2012, pur con una progressiva attenuazione del contributo da 0,9 punti percentuali nel primo trimestre a 0,4 punti nel quarto. Nel 2012 le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 4,9 per cento a prezzi correnti e del 7,7 per cento in volume.  Signora ex cancelliera, la recessione dell’ultimo anno e mezzo, dovuta alle politiche di rigore senza sviluppo da Lei volute, ha coinvolto tutti i principali settori produttivi, provocando una profonda e generalizzata caduta del valore aggiunto. Un nostro punto di forza, il comparto manifatturiero ha subito in maniera assai pesante le conseguenze dell’ultima recessione, iniziata a maggio 2011 e che porta a caratterizzare gli ultimi cinque anni come un periodo di crisi dell’industria italiana. Dopo che tra il 2008 e il 2009 si era perduto circa un quarto della produzione industriale, la successiva fase di ripresa è stata quasi totalmente annullata dall’attuale contrazione, che dura ormai da quasi due anni. Complessivamente, a febbraio di quest’anno la produzione industriale è risultata inferiore di quasi l’11 per cento rispetto al picco registrato ad aprile 2011 e del 24 per cento rispetto al massimo dell’aprile 2008. In questi anni, signora ex cancelliera MERKEL, la GERMANIA non ha minimamente risentito della crisi. Anzi, ha prosperato contrariamente a quasi l'intera Europa.   E' pertanto per le sopradette ragioni e per mille altre che al momento risparmio ai presenti che i governanti dell' ITALIA non possono assistere alla fine misera del loro popolo. E' vero, siamo l'unico paese in Europa dove le imprese falliscono per crediti verso le pubbliche amministrazioni. Siamo il paese che più strapaga la classe politica di scarsa qualità che nel tempo s'è data. E' anche vero che, pur avendo deciso di saldare il debito verso le nostre imprese, non sappiamo nè quanto sia il suo ammontare, nè come fare a pagarlo. Non mi dica, La prego signora ex cancelliera MERKEL, che abbiamo una GIUSTIZIA da operetta e che la certezza del diritto nel nostro BELPAESE è un'utopia. Lo sappiamo benissimo ! Oggi, ad esempio, è stato rinviato a giudizio il Comandante  Schettino mentre nel Tribunale di Velletri siamo ancora in alto mare  nell'affare ASTRA 8, dove sono occorsi ben 40 giorni soltanto per la nomina di un perito giudiziario. E' vero che è caduto in prescrizione il reato di concussione nel caso Penati, per non dire della farsa nel processo ai  RIMBORSI D'ORO DELLA PROVINCIA DI ROMA ! E' tutto vero e ne facciamo venia. Ma non possiamo a tutto ciò e a mille altri difetti aggiungere le vostre fisime per un'inflazione che non c'è ed i vostri consigli per attuare politiche economiche suicide. Si renda conto signora ex cancelliera che l'euro è divenuta una camicia di forza; un cambio così forte per una economia così debole è un vero assurdo economico-finanziario. Pertanto, ben consapevoli delle vostre virtù, siamo a chiedere a voi tutti che la GERMANIA esca dall'euro, che adotti nuovamente l' amato marco, e che sia consentito alle nostre nazioni di utilizzare quelle leve monetarie che finora hanno fatto soltanto il  gioco tedesco. Siamo certi che, tornati padroni della moneta, riusciremo a manovrare in favore di cambi più consoni allo stato dell'economia dei nostri paesi.  
Il NOSTRO DEBITO PUBBLICO 
 
Per il  debito pubblico italiano, detenuto per il 50% da controparti estere, non chiediamo che l'applicazione di già felicemente collaudate metodologie di soluzione. Oggi che 15 milioni d'italiani stanno scivolando verso la povertà e che 6 milioni sono privi di lavoro, io chiedo soltanto a nome del mio popolo che 600 miliardi di euro di questo debito siano custoditi dalla BCE ed alla stessa rimborsati nell'arco di 60 anni. Non il cappio del MES, ma null'altro  di diverso da quanto concesso alla GERMANIA per saldare le riparazioni per i danni di guerra. Sulla riduzione del 50% di detto debito ci riserviamo eventualmente di decidere in seguito. PUNTO !
 
Ecco ........ io immagino che ENRICO LETTA stia dicendo tutto ciò all'ex cancelliera Angela MERKEL, altrimenti cos'è andato a fare a Bruxelles ?

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