MA NON C'E' UN CUCCIA AL COMANDO
Il governo cerca di mettere mano ad una governance del credito cooperativo, ma già i primi passi sono in fallo.
MEDIOBANCA è stato un unicum nel mondo finanziario italiano; e lo è stato per molteplici ragioni. Innanzi tutto il momento storico; poi le necessità del sistema, ma in primis gli uomini.
L' Italia appena uscita da un evento bellico e la necessità di finanziamenti a medio lungo termine per il sistema industriale furono le molle che impressero la necessaria accelerazione.
VEDETE UN MATTIOLI O UN CUCCIA NOVELLI ?
Mediobanca fu concepita da un grande banchiere : Raffaele MATTIOLI. Alla sua guida pose un personaggio unico, frugale, di una onestà cristallina : Enrico CUCCIA.
Di lui mi rimasero impresse due affermazioni :
1 - " Un banchiere può commettere due peccati. Il primo, veniale, è fuggire con la cassa. Il secondo, mortale, far uscire un'informazione riservata. "
2 - " Avrei anche potuto fare l' usciere. La gente sarebbe venuta sempre da me. "
La governance di Mediobanca aveva del surreale : partecipata dalle tre BIN ( Banche d' Interesse Nazionale ) era lei a dare ordini ai banchieri proprietari. Questo fu possibile grazie alle capacità, al carisma, direi al " mito " di Enrico CUCCIA.
Fatta questa breve ma necessaria premessa, vedete voi gente simile nella marmaglia del mondo delle banche ?
L' UNIONE NASCE " RIGGIRATA "
Lì c'era una necessità di sviluppo del credito industriale a lungo termine. Qui c'è la necessità di mettere le toppe.
Dico, ma ce lo vedete voi il PARTECIPATO dare ordini ai PADRONI ? Influire sulle nomine dei CDA di chi detiene il capitale ? Eppure questo è il disegno che, in pratica, copia quella che è la struttura del capitale della BANCA d' ITALIA senza tuttavia il carisma, per quanto ammaccato, di questa istituzione.
Ma c'è di più. Nel tentativo di favorire gli amici propri e gli amici degli amici, il LABBRO DI FIRENZE ha consentito che alcune realtà creditizie cooperative possano sottrarsi a questo abbraccio, conservando, sotto mutata veste, la propria autonomia nella governance. Ovvero trasformandosi in Spa.
1 TESTA 1 VOTO
Aldilà del capitale sottoscritto unitariamente da ciascun socio, la regola di un solo voto capitario è stata la singolarità del mondo della finanza cooperativistica. Con l' ultimo colpo di mano, inserito all'ultimo momento nel corso del CDM, e A INSAPUTA dei ministri presenti, il LABBRO DI FIRENZE ha praticamente calpestato la regola consegnando le 3/4 banchette toscane agli amici. Nel caso occorresse ancora una prova della poca affidabilità del soggetto, questo è un ulteriore tassello del mosaico.
In queste ore poi, più che altro a tranquillizzare i suoi votanti prosciuttadores, rimbalzano dall' Argentina notizie sul suo futuro:
un altro mandato oltre l'attuale e poi farà altro, dove altro ..... a 48 anni, sarà probabilmente la spartizione del bottino !
Mediobanca fu concepita da un grande banchiere : Raffaele MATTIOLI. Alla sua guida pose un personaggio unico, frugale, di una onestà cristallina : Enrico CUCCIA.
Di lui mi rimasero impresse due affermazioni :
1 - " Un banchiere può commettere due peccati. Il primo, veniale, è fuggire con la cassa. Il secondo, mortale, far uscire un'informazione riservata. "
2 - " Avrei anche potuto fare l' usciere. La gente sarebbe venuta sempre da me. "
La governance di Mediobanca aveva del surreale : partecipata dalle tre BIN ( Banche d' Interesse Nazionale ) era lei a dare ordini ai banchieri proprietari. Questo fu possibile grazie alle capacità, al carisma, direi al " mito " di Enrico CUCCIA.
Fatta questa breve ma necessaria premessa, vedete voi gente simile nella marmaglia del mondo delle banche ?
L' UNIONE NASCE " RIGGIRATA "
Lì c'era una necessità di sviluppo del credito industriale a lungo termine. Qui c'è la necessità di mettere le toppe.
Dico, ma ce lo vedete voi il PARTECIPATO dare ordini ai PADRONI ? Influire sulle nomine dei CDA di chi detiene il capitale ? Eppure questo è il disegno che, in pratica, copia quella che è la struttura del capitale della BANCA d' ITALIA senza tuttavia il carisma, per quanto ammaccato, di questa istituzione.
Ma c'è di più. Nel tentativo di favorire gli amici propri e gli amici degli amici, il LABBRO DI FIRENZE ha consentito che alcune realtà creditizie cooperative possano sottrarsi a questo abbraccio, conservando, sotto mutata veste, la propria autonomia nella governance. Ovvero trasformandosi in Spa.
1 TESTA 1 VOTO
Aldilà del capitale sottoscritto unitariamente da ciascun socio, la regola di un solo voto capitario è stata la singolarità del mondo della finanza cooperativistica. Con l' ultimo colpo di mano, inserito all'ultimo momento nel corso del CDM, e A INSAPUTA dei ministri presenti, il LABBRO DI FIRENZE ha praticamente calpestato la regola consegnando le 3/4 banchette toscane agli amici. Nel caso occorresse ancora una prova della poca affidabilità del soggetto, questo è un ulteriore tassello del mosaico.
In queste ore poi, più che altro a tranquillizzare i suoi votanti prosciuttadores, rimbalzano dall' Argentina notizie sul suo futuro:
un altro mandato oltre l'attuale e poi farà altro, dove altro ..... a 48 anni, sarà probabilmente la spartizione del bottino !
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