sabato 28 settembre 2013

Quello che il POPOLO BUE ignora. Seconda parte.


L'ATTENDIBILITA' DI UN PROGETTO DIPENDE DALLA REPUTAZIONE DI CHI LO PRESENTA




DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA - NOTA DI AGGIORNAMENTO
 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 

II. ECONOMIA: QUADRO MACROECONOMICO

Lo scenario macroeconomico internazionale mostra una ripresa graduale e differenziata tra le Varie aree geografiche. Nel secondo trimestre dell’anno in corso, il commercio internazionale e la produzione mondiale hanno registrato un lieve rallentamento rispetto al ritmo di espansione del trimestre precedente. Ad agosto, l’indicatore globale dei manager per gli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero si è ricollocato al di sopra della zona di espansione, come avvenuto nella prima parte del 2013. Secondo le principali organizzazioni internazionali, nel breve termine la lenta ripresa delle economie avanzate è imputabile al deleveraging che caratterizza ancora il sistema bancario e quello delle imprese, oltre al proseguimento del consolidamento fiscale. Le prospettive della domanda mondiale prefigurano un recupero più accentuato nel medio periodo.
Nell’Area dell’Euro, l’economia è tornata a crescere dopo sei trimestri di contrazione. Nel secondo trimestre del 2013 il PIL dell’Area dell’Euro è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, dopo essere diminuito dello 0,2 per cento nel primo trimestre. La Banca Centrale Europea, nelle previsioni di settembre, ha stimato una contrazione del PIL dell’Area dell’Euro nel 2013 dello 0,4 per cento e una crescita dell’1,0 per cento nel 2014, rivedendole 
rispettivamente al rialzo di 0,2 punti percentuali e al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso giugno.

Permangono, tuttavia, una debole domanda interna e una elevata disoccupazione, a cui si aggiungono i timori di una minore domanda proveniente dai paesi emergenti. 

Allo stesso tempo, si constata come la restituzione da parte degli istituti di credito di  una parte dei fondi ottenuti dalle operazioni di rifinanziamento a tre anni sia espressione di una graduale normalizzazione nel mercato finanziario. Tuttavia, restano rigidità evidenti nel mercato del credito. Oltre al calo dell’offerta di credito, il calo della domanda di fondi da parte di famiglie e imprese, largamente imputabile a prospettive incerte sul futuro, costituisce un elemento di preoccupazione. In tale ambito, la recente approvazione da parte del Parlamento Europeo del sistema unico di vigilanza del settore bancario rappresenta un passo importante verso l’unione bancaria europea che dovrebbe entrare in vigore tra un anno. I principali rischi del quadro internazionale riguardano: le tensioni geopolitiche in Medio-Oriente con possibili ripercussioni sui prezzi delle materie prime; l’eventualità di un cambiamento di segno della politica monetaria con rialzi dei tassi di interesse e un rallentamento ulteriore della crescita dei paesi emergenti; nuove tensioni nei mercati finanziari e del credito. La fase recessiva, che ha interessato l’economia italiana, ha raggiunto la sua maggiore intensità nella parte finale del 2012; in seguito si è verificata una 
graduale riduzione del ritmo di caduta del prodotto interno lordo. Nel primo e nel secondo trimestre del 2013 il PIL si è contratto rispettivamente dello -0,6 per cento e dello –0,3 per cento rispetto ai trimestri precedenti. Il contributo negativo della domanda interna alla crescita si è attenuato sia nella componente dei consumi privati sia in quella degli investimenti. L’evoluzione 
di questi ultimi è risultata differenziata: confortante il comportamento degli investimenti in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, in leggero incremento a partire dal secondo trimestre; ancora in contrazione la componente relativa alle costruzioni. Nell’insieme del semestre si registra una sostanziale tenuta delle esportazioni in termini reali e un ulteriore calo delle importazioni. Nel secondo trimestre le scorte hanno ripreso a fornire un rilevante contributo 
negativo alla crescita (pari a -0,4 punti percentuali), spiegando in buona parte la 
contrazione del prodotto interno lordo. Già da diversi mesi, tutti i principali indicatori anticipatori forniscono segnali favorevoli. Le informazioni relative alle imprese manifatturiere rese disponibili nel mese di settembre indicano ulteriori aumenti sia del clima di fiducia sia dell’indice PMI. In particolare, risultano positive le indicazioni relative agli ordini, anche quelli provenienti dall’interno. 

FIGURA II.1: INDICATORI CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE


Fonte: ISTAT, Markit. Fonte: ISTAT.

Il miglioramento degli indicatori di fiducia delle famiglie prefigura una graduale ripresa della domanda interna nei prossimi trimestri, con effetti benefici sul settore dei servizi. La dinamica ancora leggermente negativa della concessione del credito al settore privato dell’economia agirà ancora per qualche mese da freno alla crescita, attenuando gli effetti espansivi degli ultimi Provvedimenti governativi. E’ atteso un progressivo rafforzamento della produzione industriale nei
prossimi mesi che porterà ad una piena ripresa dell’attività economica del Paese entro fine anno. Tuttavia, l’ultimo dato relativo al mese di luglio (-1,1 per cento rispetto al mese precedente) induce ad una certa prudenza nelle stime di crescita per il terzo trimestre. Peraltro, questo andamento negativo nel mese di luglio si è registrato in altri paesi europei e in particolare in Germania. 
Pertanto, tenendo conto che la contrazione del PIL nella parte iniziale del 2013 è stata leggermente superiore a quella attesa nel quadro macroeconomico del Documento di Economia e Finanza (DEF), la stima di crescita del PIL risulta ora pari a -1,7 per cento. Il dato sconta un effetto trascinamento negativo molto elevato, pari ad un punto percentuale, retaggio del 2012. 
Per il 2014 si confermano pienamente le prospettive di ripresa dell’attività economica anche alla luce del provvedimento di accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; tuttavia, in relazione ad un ridotto effetto statistico positivo di trascinamento del PIL del 2013 sul 2014, la variazione annuale del PIL è ora valutata essere pari all’1,0 per cento. La crescita dell’economia italiana si porterà su livelli superiori all’1,0 per cento a partire dal 2015, configurandosi una graduale chiusura dell’output gap negativo (al momento superiore a 4 punti percentuali di PIL).La revisione verso l’alto delle previsioni di medio termine è stata effettuata
sulla base di una attenta valutazione degli effetti delle riforme introdotte sino adora. Il DEF, presentato in aprile, incorporava soltanto in parte l’effetto delle riforme effettuate nel corso della passata legislatura ed esaminate all’interno del Programma Nazionale di Riforma. Tale valutazione conservativa, partiva dalla premessa metodologica che le stime di impatto delle  riforme scontavano un non ancora completo iter di implementazione (ad esempio, tramite l’approvazione della necessaria legislazione secondaria). Il Governo si è impegnato nel rendere 
pienamente efficaci le riforme già varate e di rivederne, ove opportuno, alcuni elementi per migliorarne la portata e l’efficacia, e questo è stato adeguatamente riflesso nelle stime d’impatto. Inoltre ha posto le condizioni per un maggiore utilizzo dei fondi strutturali e di convergenza, che supporteranno anch’essi la ripresa. Il riquadro “stato di attuazione delle riforme” contenuto nella sezione III, da conto dei progressi conseguiti in termini di attuazione.A questo si aggiungono importanti provvedimenti introdotti nel corso degli ultimi mesi in materia di riforme strutturali. Si veda a tal riguardo l’apposito capitolo in questa Nota. A titolo di esempio si ricordano le varie iniziative per migliorare la qualità della spesa pubblica (spending review) che gradualmente faranno spazio per una riduzione della tassazione, le iniziative in campo fiscale che di fatto anticipano alcune delle misure della delega, il processo di privatizzazione avviato e le ulteriori riforme istituzionali in atto. Più nel dettaglio,si ricordano gli interventi per l’EXPO 2015, di recente approvati dal CIPE, e le iniziative in corso di definizione relative a ‘Destinazione Italia’. Pertanto è possibile incorporare in misura maggiore gli effetti dei passati provvedimenti nelle 
stime di crescita del prodotto interno lordo. L’impatto delle diverse misure che verranno introdotte nell’ambito o contestualmente alla Legge di Stabilità verrà valutato non appena saranno 
disponibili i dettagli. Il prossimo impegno in questo senso è rappresentato dalla stesura del Documento Programmatico di Bilancio (Draft Budgetary Plan, DBP) che conterrà le stime degli effetti sui saldi di bilancio e sull’economia dei principali provvedimenti destinati ad essere inseriti nella Legge di Stabilità. Tale documento sarà predisposto e inviato alla Commissione Europea entro il 15 ottobre.

FOCUS



La validazione delle previsioni macroeconomiche come richiesto dal Two Pack 
Il Two Pack è costituito da due regolamenti del Parlamento Europeo e del Consiglio UE, il  n.472 e il n.473, in vigore dal 30 maggio 2013 e volti a rafforzare il monitoraggio delle finanze pubbliche dei paesi dell’Area dell’Euro. Una descrizione più dettagliata degli effetti della normativa sul processo di bilancio italiano è illustrata nel Riquadro ‘Implicazioni del Two Pack sul ciclo dei documenti programmatici previsti dalla normativa’. La nuova Governance europea richiede l’utilizzo di previsioni macroeconomiche indipendenti (elaborate o certificate da istituzioni indipendenti dal Governo) per la predisposizione dei propri documenti programmatici.


TAVOLA II.1: QUADRO MACROECONOMICO TENDENZIALE (variazioni percentuali salvo ove non diversamente indicato)

 2012 2013 2014 2015 2016 2017 

ESOGENE INTERNAZIONALI
Commercio internazionale 2,5 3,0 4,9 6,0 6,1 6,2
Prezzo del petrolio (Brent FOB dollari/barile) 111,6 109,9 113,6 113,6 113,6 113,6
Cambio dollaro/euro 1,286 1,317 1,322 1,322 1,322 1,322
MACRO ITALIA (VOLUMI)
PIL -2,4 -1,7 1,0 1,7 1,8 1,9
Importazioni -7,7 -2,9 4,2 4,8 4,5 4,5
Consumi finali nazionali -3,9 -1,9 0,3 1,0 1,2 1,4
- Spesa delle famiglie residenti -4,3 -2,5 0,5 1,1 1,5 1,8
- Spesa della P.A. e I.S.P. -2,9 -0,3 -0,1 0,7 0,3 0,1
Investimenti fissi lordi -8,0 -5,3 2,0 3,6 3,8 3,5
- Macchinari, attrezzature e vari -9,9 -3,5 3,4 4,7 5,1 4,6
- Costruzioni -6,2 -7,0 0,6 2,5 2,4 2,4
Esportazioni 2,3 0,2 4,2 4,5 4,4 4,3
p.m. Saldo corrente bilancia pagamenti in % PIL -0,5 0,3 0,4 0,4 0,5 0,3
CONTRIBUTI ALLA CRESCITA DEL PIL (1)
Esportazioni nette 3,0 0,9 0,2 0,1 0,1 0,1
Scorte -0,6 0,0 0,2 0,2 0,0 0,0
Domanda nazionale al netto delle scorte -4,8 -2,5 0,6 1,4 1,6 1,7
PREZZI 
Deflatore importazioni 3,1 -1,4 1,1 1,8 1,7 1,9
Deflatore esportazioni 1,9 0,0 1,6 2,1 1,9 1,8
Deflatore PIL 1,6 1,2 1,9 1,9 1,7 1,7
PIL nominale -0,8 -0,5 2,9 3,6 3,5 3,6
Deflatore consumi 2,8 1,5 2,1 1,9 1,7 1,7
Inflazione (programmata) 1,5 1,5 1,5 1,5
Indice IPCA al netto energetici importati (2) 3,0 2,0 1,8 2,1
LAVORO 
Costo del lavoro 1,0 1,4 1,0 1,4 1,3 1,3
Produttività (misurata su PIL) -1,3 0,1 1,0 0,8 0,9 0,9
CLUP (misurato su PIL) 2,3 1,3 -0,1 0,5 0,4 0,5
Occupazione (ULA) -1,1 -1,8 -0,1 0,9 0,9 1,0
Tasso di disoccupazione 10,7 12,2 12,4 12,1 11,8 11,4
Tasso di occupazione (15-64 anni) 56,7 55,9 55,8 56,3 56,8 57,4
p.m. PIL nominale (val. assoluti in milioni) 1565916 1557307 1602937 1660701 1718365 1779568

La validazione delle previsioni macroeconomiche come richiesto dal Two Pack

1) Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
2) Fonte: ISTAT.
Nota: Il quadro macroeconomico è stato elaborato sulla base delle informazioni disponibili al 12 settembre 2013. 
PIL e componenti in volume (prezzi concatenati anno base 2005), dati non corretti per i giorni lavorativi.

In particolare, il Two Pack prevede che gli Stati membri debbano: i) esplicitare nel documento se le previsioni macroeconomiche siano state elaborate o certificate (endorsed) dall’organismo indipendente; ii) definire e adottare procedure trasparenti per la validazione delle previsioni macroeconomiche da parte dell’organismo indipendente. Il Regolamento suggerisce che vengano previsti specifici meccanismi di conciliazione qualora vi siano differenti valutazioni sulle rospettive di crescita tra il Ministero dell’Economia e l’Organismo indipendente. 
L’Allegato Il del Codice di Condotta che definisce i contenuti del Documento Programmatico 
di Bilancio (Draft Budgetary Plan) fornisce anche alcuni suggerimenti per la definizione delle 
procedure che i soggetti coinvolti nel processo previsivo potrebbero seguire, come ad esempio l’adozione di un “Code of Practice” da rendere pubblico. 
In Italia, In linea con quanto richiesto dal Two Pack, l’organismo indipendente è stato 
istituito in attuazione della legge costituzionale n. 1 del 2012, collocato presso le Camere e 
denominato Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB). L’UPB sarà operativo a partire dal 2014 
successivamente alla nomina dei componenti. Il modello prescelto prevede la validazione 
(certificazione) delle previsioni macroeconomiche da parte dell’UPB. La legge garantisce 
all’Ufficio piena autonomia e indipendenza di giudizio e valutazione. Per quanto riguarda le 
procedure del processo previsivo, la legge stabilisce che “qualora l'Ufficio esprima 
valutazioni significativamente divergenti rispetto a quelle del Governo, su richiesta di 
almeno un terzo dei componenti di una Commissione parlamentare competente in 
materia di finanza pubblica, quest'ultimo illustra i motivi per i quali ritiene di 
confermare le proprie valutazioni ovvero ritiene di conformarle a quelle dell'Ufficio”. 
1
In assenza della validazione delle previsioni da parte del costituendo Ufficio Parlamentare di 
Bilancio, le previsioni di crescita contenute nella Nota di Aggiornamento al DEF del 2013 
vengono comparate con quelle del Consensus e quelle più recenti rilasciate da enti 
nazionali e internazionali.
Le stime di crescita del quadro macroeconomico tendenziale risultano sostanzialmente in 
linea con la media dei previsori per il 2013. Riguardo al 2014 si ritiene si ritiene che le proiezioni di Consensus non incorporino ancora il pieno aggiornamento delle stime da parte di tutti i 
previsori interpellati. Queste ultime dovrebbero tenere conto sia delle ulteriori misure prese 
dal Governo negli ultimi mesi sia delle recenti conferme di miglioramento del quadro 
macroecnomico complessivo.


PREVISIONI DI CRESCITA PER L'ITALIA

PIL reale (% a/a) data prev. 2013 2014 2015 

Nota di Aggiornamento al DEF tendenziale set-13 -1,7 1,0 1,7 
Prometeia (Rapporto di Previsione) (*) set-13 -1,6 0,8 n.d. 
Confindustria (Scenari economici n.18) set-13 -1,6 0,7 n.d.
REF ago-13 -1,6 1,0 n.d.
Banca d'Italia (Bollettino Economico n.73) lug-13 -1,9 0,7 n.d.
FMI (Update WEO) lug-13 -1,8 0,7 n.d.
OCSE (Economic Outlook n.93) mag-13 -1,8 0,4 n.d.
ISTAT mag-13 -1,4 0,7 n.d.
Commissione Europea (Spring Forecast) mag-13 -1,3 0,7 n.d.
Media previsori -1,6 0,7 n.d.
Consensus Forecasts set-13 -1,7 0,5 n.d.
Euro Zone Barometer set-13 -1,

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