lunedì 30 settembre 2013

MONTE PASCHI DI SIENA : SIAMO AL REDDE RATIONEM ?



Il Monte dei Paschi di Siena non paga i creditori di tre titoli ibridi

di   - 24/09/2013 - L'istituto in difficoltà inizia una parziale ristrutturazione del suo debito per ottenere il sì della Ue ai Monti bond






Il Monte dei Paschi di Siena non pagherà i tassi di interesse per Fresh ed Antonveneta. Una decisione che arriva su dettatura, anche se non esplicita, di Bruxelles. La banca senese dovrà accollare parte delle perdite ai propri obbligazionisti per poter accedere ai fondi stanziati per il suo salvataggio.

MPS NON PAGA - Il Monte dei Paschi di Siena eserciterà la facoltà di non pagare la cedola dei titoli  MpsCapital Trust II Noncumulative Floating Rate Guaranteed Convertible , diventati noti come Fresh grazie all’indagine della magistratura sull’acquisizione di Antonveneta, ed i titoli preferred Antoveneta Capital Trust I e Antoventa Capital Trust I. Il Mps non pagherà il tassi di interesse maturati alle prossime date di pagamento cedolari previste a partire rispettivamente dal 30 settembre, 21 settembre e 27 settembre. I tre titoli obbligazionari ibridi diventano così una penalizzazione forte degli investitori, che subiscono la perdita come da nuova strategia europea. Da Cipro in poi le autorità comunitarie hanno deciso di passare dalla fase dei bail – out a quella del bail – in, ovvero i salvataggi non saranno più a carico della fiscalità generale, ovvero dei contribuenti con i fondi stanziati dal sovrano, bensì anche gli azionisti, gli obbligazionisti , ed i depositanti sopra i 100 mila euro.

E non è l'unica banca in difficoltà ! Il peggioramento per MPS era già evidente nel consolidato 2012 



Poi è arrivata la Banca d' Italia a cifrare in 148 miliardi di euro le sofferenze del Sistema. I crediti incagliati e ad andamento anomalo saranno almeno il doppio.

E' di oggi la notizia del cambio al vertice di INTESA-SAN PAOLO e le difficoltà

Intesa SanPaolo, il buco da 800 milioni di euro e l’addio di Cucchiani

In primavera il presidente Bazoli ha voluto la riconferma dell'amministratore delegato della banca, ora lo caccia prima che esploda la bomba dei prestiti senza garanzia all'amico Zaleski


Secondo altre ricostruzioni alla base del ribaltone ci sarebbe stata l’intervista rilasciata da Cucchiani a “Report” durante il forum di Cernobbio. Sui finanziamenti concessi a Romain Zaleski, il finanziare franco olandese amico di Bazoli, Cucchiani ha detto che lui all’epoca non c’era ma che bisognava andare avanti. Affermazione che avrebbe provocato la reazione di Bazoli e il dimissionamento di Cucchiani.


E se il caro MONTI trovò sull'unghia 4 miliardi di euro da prestare al MPS oggi abbiamo SACCODANNI a dare i numeri. Servirebbe 1 miliardo di euro, anzi, 2,5 , anzi
5 miliardi per trovare la quadra


IL SENATORE TELEFONA ALLE 7,00


COSA E' ACCADUTO IERI  ALLE 17,00 AD ARCORE ?


Quando chiama, ma avviene sempre più di rado, chiama alle 7,00 del mattino. Già da due ore sto scorrendo le rassegne stampa sui vari canali della televisione. L' incipit è sempre lo stesso, la crisi di governo intervallata dai cinque gol rifilati dalla Roma al Bologna.

" Allora che ne pensi ? " esordisce. " Che ne penso ? Mi sembra una pazzia !" ribatto. " Ora vai a spiegare l'aumento IVA e le rate IMU  e tutto il resto " proseguo. Ma un dubbio mi assale: possibile mi chiami per sentirsi dire queste cose ? Così proseguo : 
" Occorrerebbe sapere cosa è accaduto fra una porzione di torta ed un flute di spumante "

Ed ecco uscire il rospo, il motivo vero della telefonata, che leggerete domani sulla stampa.



 Alle 17,00 o giù di lì arriva ad Arcore una telefonata dalla Campania. Insieme agli auguri di compleanno reca una notizia sconvolgente : 2 mandati d'arresto sono pronti a scattare a metà ottobre, subito dopo che il Senato avrà ratificato la decadenza di Berlusconi decisa in Giunta. Ecco la motivazione del MOTU PROPRIO che ha portato al precipitare degli eventi. La macchinazione è diabolica, anche se il condannato abbia fatto di tutto per porgere la propria testa alla mannaia del boia.

Il 16 ottobre, giorno più giorno meno, Berlusconi decadrà dalla carica di Senatore e sarà arrestato. A meno che ..............

LE ELEZIONI ULTIMA  ANCORA DI SALVEZZA E ......... 

Se il governo cade, se una nuova maggioranza non è possibile in Parlamento, le elezioni sono l'unica soluzione. Anche con il 

PORCELLUM 

che tutti aborrono a chiacchiere, ma nessuno ha cambiato !

Ma le elezioni comportano anche due scenari :

1 ) permarrebbero, o comunque sarebbe motivo di dibattito, le guarantigie per i parlamentari  che tali restano fino alla elezione del nuovo Parlamento.

2 ) Decadrebbero i referendum, compreso quello della responsabilità dei magistrati e della separazione delle carriere.

CUI PRODEST ?

Certamente non al  POPOLO BUE ! 

domenica 29 settembre 2013

MAESTA'..... CI DIA UN GOVERNO PER LA SOLA LEGGE ELETTORALE


MA ANCHE LA RIMOZIONE DEL PORCELLUM SI PRESTA ALLE ENNESIME SCORRERIE




Ormai è tutti contro tutti. Le FAMIGLIE sono in rivolta, i MANDAMENTI  sono in rivolta;  i  CAPIBASTONE cercano di posizionarsi per la battaglia finale.

Chi ha già i piedi sotto il tavolo è assai preoccupato e frena; ci sono affari importanti, vedi la TAV, che potrebbero sfuggire di mano nel corso di un eventuale rimpasto. C'è poi il business delle dismissioni immobiliari, cui prima o poi si dovrà mettere mano, e questo vuol dire avere la possibilità di pilotare, indirizzare, favorire la conquista di beni da miliardi di euro. Certo è che di errori se ne sono fatti tanti. Ad esempio, cosa ci voleva a sottoporre alla Corte Costituzionale la congruità alla Carta della Legge Severino ? Lì si sarebbe potuta trovare la quadra alla discussione fra le due maggiori bande, i cui piccioni votarono la legge senza approfondimenti e cautele. Cosa che una banda rimprovera all'altra, sottolineandone  l'irrazionalità  comportamentale. Ma viene da chiedersi allora a cosa serva la  CORTE COSTITUZIONALE se non a supplire, ante o post, alle bischerate  dei nominati ?!?!

IL RE E' IN AMBASCE

Non è tanto preoccupato per le reazioni dei mercati, che sappiamo rispondere a logiche di confraternita ben conosciute, sperimentate e controllabili a comando.
Sono altri i tormenti di Sua Maestà !

Pur consapevole che difficilmente la MONARCHIA REPUBBLICANA sia a rischio, vista l'incapacità delle FAMIGLIE ad eleggere un qualsivoglia sostituto, il RE è preoccupato per quanto si agita a valle. Il POPOLO BUE reclama il suo diritto alla preferenza elettorale e questo è un grosso problema. Offrire la preferenza significherebbe costringere le FAMIGLIE a schierare persone di un certo standing; questo i vari CAPOFAMIGLIA lo aborrono. Significherebbe in primis una loro capitis diminutio; secundis dove li trovano tanti candidati lindi e pinti ?

Ma non basta. Il POPOLO BUE , che nonostante tutto è da pochi mesi migrato da una sponda all'altra per l'incredibile cifra di 9 MILIONI di votanti, reclama anche l'uscita delle piccole bande dal parlamento. E qui l'affare si complica, temendosi una crescita esponenziale dei pentiti

E' il contesto che nei prossimi giorni vedrà altre puntate della 

 PUCERENNELLATA

Le prime avvisaglie già si vedono !



mentre JO CONDOR è inquieto per la sorte dello ZIO e di Fedele Confalonieri ,defenestrato il primo ed inascoltato il secondo dal ponte di comando del BISCIONE ....... 
pardon volevo dire del ........

PITONE !



CIMITERO DI FRASCATI - L'OPPOSIZIONE INCALZA LA GIUNTA BOLSCEVICA


GIA' TERMINATA LA PRIMA BATTERIA DI  LOCULI


Sarà per la costante pressione mediatica dell' OPPOSIZIONE, sarà per l'effettiva emergenza che vede, a questo punto, un centinaio di salme in attesa di sepoltura, la GIUNTA DI TOMMASO s'è messa ventre a terra sulla costruzione dei nuovi loculi cimiteriali.

E come vedete nella foto, e come visionerete nel filmato, l'attività è veramente frenetica. E questo nonostante le problematiche del momento, legate alla presentazione del 

BILANCIO 2013 di PREVISIONE

Non è un refuso, avete letto bene !

Quello che un'azienda prepara qualche mese prima dell'inizio del nuovo anno commerciale, nei Comuni italiani virtuosi si prepara a 3 mesi dalla fine dell'anno di competenza.

Anche su questo argomento l' OPPOSIZIONE è in costante pressing.

In particolare sui RESIDUI ATTIVI afferenti le mense scolastiche, i mastini braccano la preda ! Non manca giorno che non veda l'assedio dell' Assessore al Bilancio MASTROSANTI !
A turno, gli telefonano ad ogni ora della notte, per fiaccarlo e costringerlo a confessare.


La domanda è sempre la stessa :

cosa sono quei 250.000 euro appostati da ben 5 anni ?
cosa sono quei 249.000 euro appostati da ben 4 anni ?

Qualcuno pensa trattarsi di souvenirs del DUCEnnio POSA !

E se questo potrebbe avere una spiegazione affettiva, non si capisce a che titolo siano ancora appostati i 318.000 euro del 2010 e i 413.000 del 2011 . I più maliziosi avanzano l'opzione di un 

MONUMENTO ALLA MEMORIA

che il Sindaco DI TOMMASO si sarebbe eretto ancora  vigente la sua sindacatura. Ne avevo viste tante .... ma un 

MAUSOLEO CONTABILE 

del ricordo non mi era ancora capitato di vederlo !

O forse no : anche il Sindaco MOLINARI ne lasciò uno, ma quello era in marmo nero. Questo è in marmo rosso, rosso come i debiti.

Ed ecco il NUOVO CIMITERO :


sabato 28 settembre 2013

Dalle LARGHE INTESE ai LARGHI INTASI. MA C'E' UNA SOLUZIONE !


S.M. IL RE PROSSIMO AI LIBRI IN TRIBUNALE ?


Io sono convinto che giunti ad una certa età ogni individuo meriti di trascorrere in pace i suoi ultimi, ancor che si spera tanti, anni di vita. In fin dei conti, per risolvere certe battaglie, c'è bisogno di energie, di tante energie. Non s'è forse dimesso un PAPA avendo ricevuta l'ispirazione di non essere adeguato alla grande pugna che s'annunciava indispensabile ?

STRAORDINARI PER LO SPIRITO SANTO

Si dice dunque che nella notte IL RE abbia avuto l'ispirazione.
Prima di abdicare, lancerebbe un' OPA AMICHEVOLE sullo

STATO CITTA' DEL VATICANO

per poi procedere ad una fusione per incorporazione e alla designazione del nuovo monarca.







Quello che il POPOLO BUE ignora. Seconda parte.


L'ATTENDIBILITA' DI UN PROGETTO DIPENDE DALLA REPUTAZIONE DI CHI LO PRESENTA




DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA - NOTA DI AGGIORNAMENTO
 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 

II. ECONOMIA: QUADRO MACROECONOMICO

Lo scenario macroeconomico internazionale mostra una ripresa graduale e differenziata tra le Varie aree geografiche. Nel secondo trimestre dell’anno in corso, il commercio internazionale e la produzione mondiale hanno registrato un lieve rallentamento rispetto al ritmo di espansione del trimestre precedente. Ad agosto, l’indicatore globale dei manager per gli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero si è ricollocato al di sopra della zona di espansione, come avvenuto nella prima parte del 2013. Secondo le principali organizzazioni internazionali, nel breve termine la lenta ripresa delle economie avanzate è imputabile al deleveraging che caratterizza ancora il sistema bancario e quello delle imprese, oltre al proseguimento del consolidamento fiscale. Le prospettive della domanda mondiale prefigurano un recupero più accentuato nel medio periodo.
Nell’Area dell’Euro, l’economia è tornata a crescere dopo sei trimestri di contrazione. Nel secondo trimestre del 2013 il PIL dell’Area dell’Euro è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, dopo essere diminuito dello 0,2 per cento nel primo trimestre. La Banca Centrale Europea, nelle previsioni di settembre, ha stimato una contrazione del PIL dell’Area dell’Euro nel 2013 dello 0,4 per cento e una crescita dell’1,0 per cento nel 2014, rivedendole 
rispettivamente al rialzo di 0,2 punti percentuali e al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso giugno.

Permangono, tuttavia, una debole domanda interna e una elevata disoccupazione, a cui si aggiungono i timori di una minore domanda proveniente dai paesi emergenti. 

Allo stesso tempo, si constata come la restituzione da parte degli istituti di credito di  una parte dei fondi ottenuti dalle operazioni di rifinanziamento a tre anni sia espressione di una graduale normalizzazione nel mercato finanziario. Tuttavia, restano rigidità evidenti nel mercato del credito. Oltre al calo dell’offerta di credito, il calo della domanda di fondi da parte di famiglie e imprese, largamente imputabile a prospettive incerte sul futuro, costituisce un elemento di preoccupazione. In tale ambito, la recente approvazione da parte del Parlamento Europeo del sistema unico di vigilanza del settore bancario rappresenta un passo importante verso l’unione bancaria europea che dovrebbe entrare in vigore tra un anno. I principali rischi del quadro internazionale riguardano: le tensioni geopolitiche in Medio-Oriente con possibili ripercussioni sui prezzi delle materie prime; l’eventualità di un cambiamento di segno della politica monetaria con rialzi dei tassi di interesse e un rallentamento ulteriore della crescita dei paesi emergenti; nuove tensioni nei mercati finanziari e del credito. La fase recessiva, che ha interessato l’economia italiana, ha raggiunto la sua maggiore intensità nella parte finale del 2012; in seguito si è verificata una 
graduale riduzione del ritmo di caduta del prodotto interno lordo. Nel primo e nel secondo trimestre del 2013 il PIL si è contratto rispettivamente dello -0,6 per cento e dello –0,3 per cento rispetto ai trimestri precedenti. Il contributo negativo della domanda interna alla crescita si è attenuato sia nella componente dei consumi privati sia in quella degli investimenti. L’evoluzione 
di questi ultimi è risultata differenziata: confortante il comportamento degli investimenti in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, in leggero incremento a partire dal secondo trimestre; ancora in contrazione la componente relativa alle costruzioni. Nell’insieme del semestre si registra una sostanziale tenuta delle esportazioni in termini reali e un ulteriore calo delle importazioni. Nel secondo trimestre le scorte hanno ripreso a fornire un rilevante contributo 
negativo alla crescita (pari a -0,4 punti percentuali), spiegando in buona parte la 
contrazione del prodotto interno lordo. Già da diversi mesi, tutti i principali indicatori anticipatori forniscono segnali favorevoli. Le informazioni relative alle imprese manifatturiere rese disponibili nel mese di settembre indicano ulteriori aumenti sia del clima di fiducia sia dell’indice PMI. In particolare, risultano positive le indicazioni relative agli ordini, anche quelli provenienti dall’interno. 

FIGURA II.1: INDICATORI CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE


Fonte: ISTAT, Markit. Fonte: ISTAT.

Il miglioramento degli indicatori di fiducia delle famiglie prefigura una graduale ripresa della domanda interna nei prossimi trimestri, con effetti benefici sul settore dei servizi. La dinamica ancora leggermente negativa della concessione del credito al settore privato dell’economia agirà ancora per qualche mese da freno alla crescita, attenuando gli effetti espansivi degli ultimi Provvedimenti governativi. E’ atteso un progressivo rafforzamento della produzione industriale nei
prossimi mesi che porterà ad una piena ripresa dell’attività economica del Paese entro fine anno. Tuttavia, l’ultimo dato relativo al mese di luglio (-1,1 per cento rispetto al mese precedente) induce ad una certa prudenza nelle stime di crescita per il terzo trimestre. Peraltro, questo andamento negativo nel mese di luglio si è registrato in altri paesi europei e in particolare in Germania. 
Pertanto, tenendo conto che la contrazione del PIL nella parte iniziale del 2013 è stata leggermente superiore a quella attesa nel quadro macroeconomico del Documento di Economia e Finanza (DEF), la stima di crescita del PIL risulta ora pari a -1,7 per cento. Il dato sconta un effetto trascinamento negativo molto elevato, pari ad un punto percentuale, retaggio del 2012. 
Per il 2014 si confermano pienamente le prospettive di ripresa dell’attività economica anche alla luce del provvedimento di accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; tuttavia, in relazione ad un ridotto effetto statistico positivo di trascinamento del PIL del 2013 sul 2014, la variazione annuale del PIL è ora valutata essere pari all’1,0 per cento. La crescita dell’economia italiana si porterà su livelli superiori all’1,0 per cento a partire dal 2015, configurandosi una graduale chiusura dell’output gap negativo (al momento superiore a 4 punti percentuali di PIL).La revisione verso l’alto delle previsioni di medio termine è stata effettuata
sulla base di una attenta valutazione degli effetti delle riforme introdotte sino adora. Il DEF, presentato in aprile, incorporava soltanto in parte l’effetto delle riforme effettuate nel corso della passata legislatura ed esaminate all’interno del Programma Nazionale di Riforma. Tale valutazione conservativa, partiva dalla premessa metodologica che le stime di impatto delle  riforme scontavano un non ancora completo iter di implementazione (ad esempio, tramite l’approvazione della necessaria legislazione secondaria). Il Governo si è impegnato nel rendere 
pienamente efficaci le riforme già varate e di rivederne, ove opportuno, alcuni elementi per migliorarne la portata e l’efficacia, e questo è stato adeguatamente riflesso nelle stime d’impatto. Inoltre ha posto le condizioni per un maggiore utilizzo dei fondi strutturali e di convergenza, che supporteranno anch’essi la ripresa. Il riquadro “stato di attuazione delle riforme” contenuto nella sezione III, da conto dei progressi conseguiti in termini di attuazione.A questo si aggiungono importanti provvedimenti introdotti nel corso degli ultimi mesi in materia di riforme strutturali. Si veda a tal riguardo l’apposito capitolo in questa Nota. A titolo di esempio si ricordano le varie iniziative per migliorare la qualità della spesa pubblica (spending review) che gradualmente faranno spazio per una riduzione della tassazione, le iniziative in campo fiscale che di fatto anticipano alcune delle misure della delega, il processo di privatizzazione avviato e le ulteriori riforme istituzionali in atto. Più nel dettaglio,si ricordano gli interventi per l’EXPO 2015, di recente approvati dal CIPE, e le iniziative in corso di definizione relative a ‘Destinazione Italia’. Pertanto è possibile incorporare in misura maggiore gli effetti dei passati provvedimenti nelle 
stime di crescita del prodotto interno lordo. L’impatto delle diverse misure che verranno introdotte nell’ambito o contestualmente alla Legge di Stabilità verrà valutato non appena saranno 
disponibili i dettagli. Il prossimo impegno in questo senso è rappresentato dalla stesura del Documento Programmatico di Bilancio (Draft Budgetary Plan, DBP) che conterrà le stime degli effetti sui saldi di bilancio e sull’economia dei principali provvedimenti destinati ad essere inseriti nella Legge di Stabilità. Tale documento sarà predisposto e inviato alla Commissione Europea entro il 15 ottobre.

FOCUS



La validazione delle previsioni macroeconomiche come richiesto dal Two Pack 
Il Two Pack è costituito da due regolamenti del Parlamento Europeo e del Consiglio UE, il  n.472 e il n.473, in vigore dal 30 maggio 2013 e volti a rafforzare il monitoraggio delle finanze pubbliche dei paesi dell’Area dell’Euro. Una descrizione più dettagliata degli effetti della normativa sul processo di bilancio italiano è illustrata nel Riquadro ‘Implicazioni del Two Pack sul ciclo dei documenti programmatici previsti dalla normativa’. La nuova Governance europea richiede l’utilizzo di previsioni macroeconomiche indipendenti (elaborate o certificate da istituzioni indipendenti dal Governo) per la predisposizione dei propri documenti programmatici.


TAVOLA II.1: QUADRO MACROECONOMICO TENDENZIALE (variazioni percentuali salvo ove non diversamente indicato)

 2012 2013 2014 2015 2016 2017 

ESOGENE INTERNAZIONALI
Commercio internazionale 2,5 3,0 4,9 6,0 6,1 6,2
Prezzo del petrolio (Brent FOB dollari/barile) 111,6 109,9 113,6 113,6 113,6 113,6
Cambio dollaro/euro 1,286 1,317 1,322 1,322 1,322 1,322
MACRO ITALIA (VOLUMI)
PIL -2,4 -1,7 1,0 1,7 1,8 1,9
Importazioni -7,7 -2,9 4,2 4,8 4,5 4,5
Consumi finali nazionali -3,9 -1,9 0,3 1,0 1,2 1,4
- Spesa delle famiglie residenti -4,3 -2,5 0,5 1,1 1,5 1,8
- Spesa della P.A. e I.S.P. -2,9 -0,3 -0,1 0,7 0,3 0,1
Investimenti fissi lordi -8,0 -5,3 2,0 3,6 3,8 3,5
- Macchinari, attrezzature e vari -9,9 -3,5 3,4 4,7 5,1 4,6
- Costruzioni -6,2 -7,0 0,6 2,5 2,4 2,4
Esportazioni 2,3 0,2 4,2 4,5 4,4 4,3
p.m. Saldo corrente bilancia pagamenti in % PIL -0,5 0,3 0,4 0,4 0,5 0,3
CONTRIBUTI ALLA CRESCITA DEL PIL (1)
Esportazioni nette 3,0 0,9 0,2 0,1 0,1 0,1
Scorte -0,6 0,0 0,2 0,2 0,0 0,0
Domanda nazionale al netto delle scorte -4,8 -2,5 0,6 1,4 1,6 1,7
PREZZI 
Deflatore importazioni 3,1 -1,4 1,1 1,8 1,7 1,9
Deflatore esportazioni 1,9 0,0 1,6 2,1 1,9 1,8
Deflatore PIL 1,6 1,2 1,9 1,9 1,7 1,7
PIL nominale -0,8 -0,5 2,9 3,6 3,5 3,6
Deflatore consumi 2,8 1,5 2,1 1,9 1,7 1,7
Inflazione (programmata) 1,5 1,5 1,5 1,5
Indice IPCA al netto energetici importati (2) 3,0 2,0 1,8 2,1
LAVORO 
Costo del lavoro 1,0 1,4 1,0 1,4 1,3 1,3
Produttività (misurata su PIL) -1,3 0,1 1,0 0,8 0,9 0,9
CLUP (misurato su PIL) 2,3 1,3 -0,1 0,5 0,4 0,5
Occupazione (ULA) -1,1 -1,8 -0,1 0,9 0,9 1,0
Tasso di disoccupazione 10,7 12,2 12,4 12,1 11,8 11,4
Tasso di occupazione (15-64 anni) 56,7 55,9 55,8 56,3 56,8 57,4
p.m. PIL nominale (val. assoluti in milioni) 1565916 1557307 1602937 1660701 1718365 1779568

La validazione delle previsioni macroeconomiche come richiesto dal Two Pack

1) Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
2) Fonte: ISTAT.
Nota: Il quadro macroeconomico è stato elaborato sulla base delle informazioni disponibili al 12 settembre 2013. 
PIL e componenti in volume (prezzi concatenati anno base 2005), dati non corretti per i giorni lavorativi.

In particolare, il Two Pack prevede che gli Stati membri debbano: i) esplicitare nel documento se le previsioni macroeconomiche siano state elaborate o certificate (endorsed) dall’organismo indipendente; ii) definire e adottare procedure trasparenti per la validazione delle previsioni macroeconomiche da parte dell’organismo indipendente. Il Regolamento suggerisce che vengano previsti specifici meccanismi di conciliazione qualora vi siano differenti valutazioni sulle rospettive di crescita tra il Ministero dell’Economia e l’Organismo indipendente. 
L’Allegato Il del Codice di Condotta che definisce i contenuti del Documento Programmatico 
di Bilancio (Draft Budgetary Plan) fornisce anche alcuni suggerimenti per la definizione delle 
procedure che i soggetti coinvolti nel processo previsivo potrebbero seguire, come ad esempio l’adozione di un “Code of Practice” da rendere pubblico. 
In Italia, In linea con quanto richiesto dal Two Pack, l’organismo indipendente è stato 
istituito in attuazione della legge costituzionale n. 1 del 2012, collocato presso le Camere e 
denominato Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB). L’UPB sarà operativo a partire dal 2014 
successivamente alla nomina dei componenti. Il modello prescelto prevede la validazione 
(certificazione) delle previsioni macroeconomiche da parte dell’UPB. La legge garantisce 
all’Ufficio piena autonomia e indipendenza di giudizio e valutazione. Per quanto riguarda le 
procedure del processo previsivo, la legge stabilisce che “qualora l'Ufficio esprima 
valutazioni significativamente divergenti rispetto a quelle del Governo, su richiesta di 
almeno un terzo dei componenti di una Commissione parlamentare competente in 
materia di finanza pubblica, quest'ultimo illustra i motivi per i quali ritiene di 
confermare le proprie valutazioni ovvero ritiene di conformarle a quelle dell'Ufficio”. 
1
In assenza della validazione delle previsioni da parte del costituendo Ufficio Parlamentare di 
Bilancio, le previsioni di crescita contenute nella Nota di Aggiornamento al DEF del 2013 
vengono comparate con quelle del Consensus e quelle più recenti rilasciate da enti 
nazionali e internazionali.
Le stime di crescita del quadro macroeconomico tendenziale risultano sostanzialmente in 
linea con la media dei previsori per il 2013. Riguardo al 2014 si ritiene si ritiene che le proiezioni di Consensus non incorporino ancora il pieno aggiornamento delle stime da parte di tutti i 
previsori interpellati. Queste ultime dovrebbero tenere conto sia delle ulteriori misure prese 
dal Governo negli ultimi mesi sia delle recenti conferme di miglioramento del quadro 
macroecnomico complessivo.


PREVISIONI DI CRESCITA PER L'ITALIA

PIL reale (% a/a) data prev. 2013 2014 2015 

Nota di Aggiornamento al DEF tendenziale set-13 -1,7 1,0 1,7 
Prometeia (Rapporto di Previsione) (*) set-13 -1,6 0,8 n.d. 
Confindustria (Scenari economici n.18) set-13 -1,6 0,7 n.d.
REF ago-13 -1,6 1,0 n.d.
Banca d'Italia (Bollettino Economico n.73) lug-13 -1,9 0,7 n.d.
FMI (Update WEO) lug-13 -1,8 0,7 n.d.
OCSE (Economic Outlook n.93) mag-13 -1,8 0,4 n.d.
ISTAT mag-13 -1,4 0,7 n.d.
Commissione Europea (Spring Forecast) mag-13 -1,3 0,7 n.d.
Media previsori -1,6 0,7 n.d.
Consensus Forecasts set-13 -1,7 0,5 n.d.
Euro Zone Barometer set-13 -1,

venerdì 27 settembre 2013

Con la benedizione di S.M. IL RE la LADROCRAZIA pronta ad un nuovo affondo.



LA GARANZIA DI DURATA E' IL PORCELLUM


Di ritorno dal NORD-AMERICA, il GRAN CIAMBELLANO di Palazzo Chigi salirà al Colle per riferire a S.M. il RE gli esiti della promozione OUTLET ITALIA.

Non sarà una visita di poco conto perchè il REGNO REPUBBLICANO è scosso da fremiti di elevata consistenza. Gli affari non vanno bene per tutte le Famiglie; molti capi mandamento non riescono più a tenere a freno le lamentele dei soldati che si sentono minacciati dal taglio dei finanziamenti pubblici alle cosche. Nonostante qualche sforbiciata, più d'abbellimento che di sostanza, le spese corrono. Occorre reperire nuove risorse. VOX POPULI dice che si potrebbe fare ricorso ad un inasprimento delle accise sulla benzina, che in effetti è scesa a prezzi stracciati, direi da liquidazione !. 


Altre famiglie reclamano nuove elezioni, cosa che permetterebbe forse qualche alternanza intorno alla tavola del grande frigorifero oltre al residuo tiraggio sulle casse pubbliche. Il GRAN CIAMBELLANO ovviamente s'oppone: proprio ora che sta allacciando relazioni internazionali, proprio ora che si concretizza la liquidazione del patrimonio del regno, qualche cambio in corsa sarebbe deleterio.

IL RE NON CONCEDERA' NUOVE ELEZIONI 

Il mosaico è perfetto : col PORCELLUM no elezioni ! Per la proprietà transitiva, quindi, basta mantenere il PORCELLUM e il gioco è fatto. D'altronde, in un paese dove ogni giorno un ubriaco sotto effetto di stupefacenti investe e uccide qualche BUE e, ciò nonostante, non si riesce a tramutare l'imputazione da omicidio colposo ad omicidio intenzionale, come volete che si possa giungere ad una nuova legge elettorale ?

Il REGNO poi è tutto sommato tranquillo. Nonostante sia sottoposto ad una invasione nel meridione, nonostante, sempre nel meridione, le cosche abbiano avvelenato il territorio senza che nessuno fiatasse, senza che nessuno vedesse, senza che nessuno udisse, il  POPOLO BUE a tutto pensa meno che ad assaltare 

LA BASTIGLIA.

Si , è vero, sbraita un po nella rete, ma tutto sommato pensa a ruminare la porchetta assunta nelle tante feste popolari. Una ruminata, qualche scoreggia di metano e la barca va. Gli affari degli amici pure; se non ci credete chiedetelo al GOVERNISSARIO ZINGALBANO, mecenate di tanti artisti nel LAZIO.





E mentre tutto ciò accade, il POPOLO BUE disdegna anche la sottoscrizione di quei REFERENDUM che tanti danni, e tante infrazioni europee potrebbero evitare.

A FRASCATI ad esempio, città martoriata dal MALGOVERNO BOLSCEVICO e da pesanti interventi della magistratura 

(  ANAGNINA 1, ASTRA 8, RIMBORSI D'ORO ALLA PROVINCIA DI ROMA ),

  soltanto 80 firme circa si dice siano state raggranellate al riguardo. 80 firme   su un corpo elettorale di circa 12/13.000 anime.

E dire che, a parte la sinistra becera, s'erano spesi in tanti sull'argomento !





MITICO POPOLO BUE !



Quello che il POPOLO BUE ignora ..... e i politicanti pure !


 DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA  NOTA DI AGGIORNAMENTO
 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 



I. SINTESI
Dopo otto trimestri di contrazione, l’economia italiana sembra essersi  finalmente avviata verso una ripresa. Nel corso di una recessione senza precedenti nella sua storia, l’Italia ha perso più di 8 punti percentuali di PIL. La politica economica ha ora due priorità: rafforzare la ripresa in atto e intervenire sui fattori che limitano la competitività e la produttività nell’economia italiana per aumentare la crescita economica e l’occupazione. L’azione congiunturale e le riforme strutturali devono essere collegate strettamente. 
Nel terzo trimestre dell’anno il PIL è atteso stabilizzarsi e nel quarto dovrebbe segnare un moderato aumento. Nel 2013 il PIL è previsto ridursi dell’1,7 per cento, scontando un effetto di trascinamento negativo dal 2012 pari a un punto percentuale. Negli ultimi mesi il Governo ha sostenuto la ripresa dell’attività economica attraverso varie iniziative: l’accelerazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, volta a iniettare liquidità e allentare le difficoltà di finanziamento delle imprese; l’intervento sul costo del lavoro per i giovani; i vari interventi a sostegno del settore delle costruzioni e delle infrastrutture, che negli ultimi anni ha visto ridursi drasticamente il proprio prodotto; importanti iniziative per migliorare la qualità della spesa pubblica e dare supporto alla domanda interna. Questi interventi dovrebbero mostrare pienamente i loro effetti nei prossimi  mesi. Nel 2014 la crescita del PIL risulterebbe pari all’1,0 per cento. La previsione riflette anche il rafforzamento della congiuntura economica mondiale e il graduale venir meno dei fattori specifici che hanno penalizzato l’evoluzione congiunturale nel 2013. La crescita del PIL si rafforzerebbe progressivamente negli anni successivi, fino a raggiungere l’1,9 per cento nel 2017. Lo scenario presentato in questa Nota si fonda sulla prosecuzione dell’azione riformatrice del Governo. Per un paese ad alto debito il processo di risanamento della finanza pubblica  è una componente essenziale di una politica economica volta alla crescita. Negli scorsi anni, nonostante la forte flessione del PIL, l’aumento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è stato contenuto e nel 2012 è stato ricondotto entro la soglia del 3,0 per cento del PIL. Nel 2013 l’indebitamento netto a legislazione vigente potrebbe arrivare al 3,1 per cento del PIL in assenza di interventi, superando di 0,2 punti percentuali il valore indicato nel DEF. L’aumento del disavanzo deriva dall’evoluzione delle entrate, che risentono di una dinamica della crescita meno favorevole di quella prevista nel DEF. L’andamento della spesa, per converso, risulta sostanzialmente in linea con le stime di aprile. 
Il Governo intende adottare interventi tempestivi per mantenere il deficit entro la soglia del 3,0 per cento.A tale valore si associa un disavanzo strutturale pari allo 0,4 per cento del PIL nel 2013. Il miglioramento del saldo strutturale del 2013 e quello medio ottenuto sul biennio 2012-2013 risultano, rispettivamente, pari a 0,9 e a 1,6 punti percentuali del PIL, ben al di sopra di quanto richiesto ai paesi lontani 
dall’Obiettivo di Medio Periodo (0,5 punti percentuali del PIL su un anno). Infine, va ricordato, i pagamenti dei debiti pregressi in conto capitale della Pubblica Amministrazione, concordati con l’Unione Europea, incidono per circa 0,5 punti  percentuali di PIL sul risultato del 2013.



TAVOLA I.1: INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA (in percentuale del PIL)
1
 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 
QUADRO DI FINANZA PUBBLICA A LEGISLAZIONE VIGENTE 
Indebitamento netto -3,8 -3,0 -3,1 -2,3 -1,8 -1,2 -0,7
Saldo primario 1,2 2,5 2,3 3,0 3,5 4,1 4,5
Interessi 5,0 5,5 5,4 5,4 5,3 5,3 5,2
Indebitamento netto strutturale (2) -3,6 -1,3 -0,5 -0,1 -0,2 -0,5 -0,6
Variazione strutturale -0,2 -2,3 -0,7 -0,4 0,1 0,2 0,2
Debito Pubblico (lordo sostegni e debiti PA) (3) 120,8 127,0 133,0 133,2 130,5 127,1 123,2 
Debito Pubblico (netto sostegni) (3) 120,0 124,3 129,5 129,4 126,8 123,5 119,7 
Debito Pubblico (netto sostegni e debiti PA) (3) 120,0 124,3 127,7 126,3 123,8 120,6 116,9 
Riduzione annuale avanzo primario 0,1 -0,3 0,4 0,2 0,2
Riduzione annuale stock debito pubblico 0,5 0,5 0,5 0,5
IPOTESI DI QUADRO DI FINANZA PUBBLICA PROGRAMMATICO
Indebitamento netto -3,8 -3,0 -3,0 -2,5 (5) -1,6 -0,8 -0,1
Saldo primario 1,2 2,5 2,4 2,9 3,7 4,5 5,1
Interessi 5,0 5,5 5,4 5,4 5,3 5,3 5,1
Indebitamento netto strutturale (2) -3,6 -1,3 -0,4 -0,3 0,0 0,0 0,0
Variazione strutturale -0,2 -2,3 -0,9 -0,1 -0,3 0,0 0,0
Debito Pubblico (lordo sostegni e debiti PA) (3) 120,8 127,0 132,9 132,8 129,4 125,0 120,1
Debito Pubblico (netto sostegni) (3) 120,0 124,3 129,3 129,0 125,7 121,4 116,6
Debito Pubblico (netto sostegni e debiti PA) (3) 120,0 124,3 127,6 125,8 122,7 118,5 113,8
p.m.: Documento di Economia e Finanza (Aprile 2013)
Indebitamento netto -3,8 -3,0 -2,9 -1,8 -1,5 -0,9 -0,4
Saldo primario 1,2 2,5 2,4 3,8 4,3 5,1 5,7
Interessi 5,0 5,5 5,3 5,6 5,8 6,0 6,1
Indebitamento netto strutturale (2) -3,5 -1,2 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0
Variazione strutturale -0,2 -2,3 -1,1 -0,4 0,4 0,0 0,0
Debito Pubblico(lordo sostegni) (4) 120,8 127,0 130,4 129,0 125,5 121,4 117,3
Debito Pubblico (netto sostegni (4) 120,0 124,3 126,9 125,2 121,8 117,8 113,8
PIL nominale (val. assoluti x 1000) 1.578,5 1.565,9 1.557,3 1.602,9 1.660,7 1.718,4 1.779,6
1) Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.
2) Al netto delle misure una tantum e della componente ciclica.
3) Al lordo ovvero al netto della quota di pertinenza dell’Italia dei prestiti EFSF, diretti alla Grecia e della capitalizzazione dell’ESM. Per gli anni 2011 e 2012 l’ammontare di tali prestiti agli Stati membri dell'UEM (bilaterali o attraverso EFSF) è pari rispettivamente a 13.118 e 36.932 miliardi. I valori depurati della copertura dei debiti pregressi della PA scontano minori emissioni per 27,2 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. I valori programmatici per gli anni 2014-2017 includono i proventi da privatizzazioni e dismissioni immobiliari per un ammontare pari a circa 0,5 punti percentuali di PIL all’anno. L’attuale scenario ipotizza una graduale chiusura degli spread di rendimento a dieci anni dei titoli di Stato italiani rispetto a quelli tedeschi a 200 punti base nel 2014, 150 nel 2015 e 100 nel 2016 e 2017. 
4) Al lordo ovvero al netto della quota di pertinenza dell’Italia dei prestiti EFSF, diretti alla Grecia e della capitalizzazione dell’ESM. Per gli anni 2011 e 2012 l’ammontare di tali prestiti agli Stati membri dell'UEM (bilaterali o attraverso EFSF) è pari rispettivamente a 13.118 e 36.932 miliardi. Le stime per gli anni 2013-2017 includono i proventi da privatizzazioni per un ammontare pari a circa 1,0 punto percentuale di PIL all’anno.
5) L’utilizzo di 0,2 punti percentuali di saldo nel 2014 (differenza tra il saldo a legislazione vigente e quello  programmatico) è giustificato dalla volontà di finanziare alcune voci di spesa in conto capitale non incluse nel  saldo a legislazione vigente.
Nota: le previsioni delle entrate considerano la prosecuzione del regime sperimentale di tassazione degli immobili istituito dal D.L. n. 201/2011 per l’intero arco di previsione. 

Negli anni successivi, l’indebitamento netto programmatico è previsto ridursi gradualmente, passando dal 2,5 per cento del PIL nel 2014, corrispondente a un  disavanzo strutturale pari a 0,3 punti percentuali, allo 0,1 per cento nel 2017,  valore più virtuoso rispetto a quanto indicato nel DEF. Il processo di risanamento finanziario intrapreso, testimoniato dai risultati di finanza pubblica del 2012 e dagli andamenti stimati per il 2013 e gli anni successivi, ha reso possibile la chiusura della Procedura per disavanzi eccessivi  avviata nei confronti dell’Italia. È un risultato importante, che tuttavia non può indurre ad un atteggiamento meno  rigoroso. Il Governo ritiene che il conseguimento del pareggio strutturale di bilancio resti una condizione  indispensabile per assicurare la sostenibilità del debito pubblico e mantenere la fiducia degli operatori economici e finanziari. Il quadro programmatico traccia un percorso di avvicinamento a questo obiettivo, con il pareggio a partire dal 2015, in linea con le regole nazionali ed europee. Pur riconoscendo l’obbligatorietà di questi vincoli, il Governo si impegna a portare avanti un riesame delle politiche economiche nazionali ed europee per dare rafforzata priorità alla crescita economica e all’occupazione. In futuro, la definizione di un obiettivo programmatico per la spesa primaria delle Amministrazioni pubbliche potrà aumentare l’efficacia dei processi di revisione della spesa e contribuire a creare spazi per ridurre la pressione fiscale.  Le manovre correttive prefigurate dal 2015 in poi dovranno fare perno sulla riduzione della spesa pubblica e già a partire dal 2014 verrà avviata una intensa attività di spending review per ridurre la pressione fiscale. 

Il rapporto debito/PIL programmatico (al lordo dei sostegni finanziari agli altri  Stati membri dell’UEM e dei debiti pregressi della PA), passa dal 127,0 per cento  del 2012 al 132,9 per cento nel 2013 e al 132,8 per cento nel 2014. Con l’esaurirsi  dei pagamenti dei debiti commerciali della PA (previsti in 1,2 punti di PIL nel 2014), la riduzione del rapporto debito/PIL diviene più evidente fino a portarlo al 120,1 per cento nel 2017. Al netto dei contributi ai programmi europei di sostegno finanziario, il debito pubblico nel 2012 è pari al 124,3 per cento del PIL, aumenta al 129,3 per cento nel 2013 e scende al 116,6 per cento nel 2017. 

Sul profilo di discesa incide anche la stima di 0,5 punti percentuali di PIL all’anno di introiti da privatizzazioni, che tiene conto degli strumenti già operativi per procedere alla valorizzazione e successiva dismissione del patrimonio dello Stato, sia degli immobili sia delle partecipazioni pubbliche. Questo percorso assicura il rispetto della nuova regola introdotta dall’Unione Europea circa la dinamica del debito pubblico (tradotta nel cosiddetto Minimum Linear Structural Adjustment). La sostituzione di misure attualmente comprese nello scenario a legislazione vigente con misure non strutturali renderebbe più difficoltoso rispettare la regola e rischierebbe di determinare l’apertura di una nuova Procedura per disavanzi eccessivi. 
La Nota di Aggiornamento del DEF 2013, in aggiunta ai contenuti usuali, fornisce un aggiornamento delle azioni di riforma in corso o da introdurre in futuro, in risposta alle Raccomandazioni ricevute dal Consiglio UE e, più in generale, all’esigenza di accrescere la competitività e la crescita economica del  Paese. Infine, come previsto dal primo decreto di accelerazione dei pagamenti dei debiti pregressi della PA verso i propri fornitori, il documento incorpora la Relazione contenente elementi informativi relativi allo stato dei pagamenti effettuati dalle Amministrazioni pubbliche nonché alle iniziative da intraprendere al fine di completare il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni maturati al 31 dicembre 2012.


A completamento della manovra di bilancio 2014-2016, il Governo collega alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge:
i. Sviluppo e semplificazioni;
ii. Lavoro ed equità sociale;
iii. Giustizia civile;
iv. Green economy e lotta agli sprechi ambientali (‘Disposizioni volte a  promuovere misure di green economy e a contenere il consumo  eccessivo di risorse ambientali’);
v. Enti locali;
vi. Interventi per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare.


INTANTO NEI MINISTERI E ALLA REGIONE LAZIO IL MAGNA MAGNA DELLE CONSULENZE E DELLE AUTO BLU PROSPERA