SULLA SCHEDA SEGNA PER ESTESO ARMANDO LOLA
SULLA SCHEDA SEGNA PER ESTESO ARMANDO LOLA
PARLO DI 681 MILIONI DI EURO SPRECATI
Che alle MAGNERIE DEL VALADIER a Frascati ne abbiano gettati 6,3 milioni è scritto nelle carte che ho in mano.
Che ci siano state 46 revisioni dei prezzi l'hanno scritto loro; io ho solo denunciato il fatto e ripetutamente sottolineato che nessun magistrato abbia sentito il dovere d' intervenire al riguardo; ma il perchè di questo ce lo ha ben spiegato il BEATO PALAMARA
( SANTO SUBITO).
D' altronde, e lo ripeto, quando uno ti dice " dimmi che debbo farti per avere quel posto " non è che poi tu possa essere insensibile ai miei desiderata !
Poi ogni tanto qualcuno mi dice " ma una buona notizia non ce la dici mai ?
Premesso che le buone notizie se le cantano e se le suonano da soli, insieme a qualche giornaletto a caccia di sponsor pubblicitari, che buone notizie puoi aspettarti con questi asini in circolazione ?
CHE ARIA TIRA 'NGIMA à ROCCA ?
QUANDO ME L' HANNO DETTO NON CI VOLEVO CREDERE !
mandarmi una foto.
A 8 anni ormai dalla mitica posa della prima pietra la
funINCULARE
è ancora in divenire, ma il rispetto delle norme anti-COVID sono già vigenti da 26 gg
CHI MI SPIEGA E MI AIUTA A COMPRENDERE ?
Faccio riferimento ad una recente intervista dell' Ex-Sindaco
ROBERTO MASTROSANTI
edita di recente al giornale on-line
META MAGAZINE
Nel compiacermi della preoccupazione per il fatto che i transitanti al nuovo gestore non perdano neppure un giorno di lavoro e, visto che il tempo per disporre alla bisogna non è certo mancato, nel sollecitare a questo adempimento chi di dovere, sono colpito dalla notevole riduzione del costo del servizio per le casse del committente, nella specie il Comune di Frascati.
Finalmente, mi sono detto, qualcuno s'è accorto del disallineamento di tale spesa rispetto ai Comuni limitrofi.
E se per gli ASILI NIDO D' ORO c'è voluto un decennio per comprendere che alla Cooperativa di gestione veniva corrisposto quasi il doppio del costo dello stesso servizio offerto dal privato, nel caso specifico della GESTIONE DEL VERDE possiamo dire che il tempo per il ravvedimento è stato di gran lunga inferiore.
Resto tuttavia perplesso sulle modalità che nel caso abbiano consentito la riduzione di UN TERZO della spesa occorrente.
Non disponendo della RELAZIONE KPMG sulla STS ASP, che invece è in possesso degli ex consiglieri comunali ma sulla quale tacciono, siano essi di maggioranza o di oppofinzione, mi chiedo se su quella " fretta " sia stato ascoltato il DG e il CDA della STS ASP in carica nel 2015.
Forse si sarebbe potuto avere contezza delle necessità che imposero le " frettolose " assunzioni ; forse si sarebbe anche potuto avere notizia anche di eventuali " pressioni " al riguardo.
Ma cosa volete, se non c'è più neppure un GIUDICE A BERLINO, non rimane che tenersi le curiosità su fatti che hanno portato un COMUNE al DISSESTO !
DIPENDENTI STS ASP - LE COSE CHE NON CAPISCO
https://www.facebook.com/592015390956949/videos/538355850458911
COSA ACCADE QUANDO SI FANNO LE PULCI ALLE SPESE PUBBLICHE ?
Nel triennio 2017-2019 è stato rilevato un progressivo aumento della spesa pubblica, in termini di impegni di competenza, per i casi di errori giudiziari/ingiusta detenzione; nel 2020 si è invece registrata una diminuzione. In particolare, mentre nell’anno 2019 (48.799.858,00 euro) la spesa era risultata aumentata più del 27% rispetto al 2017 (38.287.339,83 euro), nel 2020 l’importo complessivo (43.920.318,91 euro) è risultato superiore a quello del 2017 ma inferiore a quelli del 2018 e 2019.
E’ quanto rileva la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti nella Relazione su “Equa riparazione per ingiusta detenzione ed errori giudiziari”, approvata con delibera n. 15/2021/G, che ricorda come la riparazione pecuniaria per ingiusta detenzione sia prevista dagli artt. 314 e 315 del codice di procedura penale. La disciplina si applica anche ai casi di errore giudiziario regolati dall’art. 643 cpp.
Tale istituto rappresenta il riconoscimento, a livello normativo, del principio di civiltà giuridica e di attuazione dei valori di un ordinamento democratico in virtù del quale chi sia stato privato ingiustamente della libertà personale ha diritto ad una congrua riparazione per i danni materiali e morali patiti.
Dall’indagine, sviluppata dalla Sezione del controllo esaminando un campione di ordinanze irrevocabili, è emersa, tuttavia, una difforme applicazione dei criteri di liquidazione di tali ristori da parte delle Corti d’appello. Questo suggerisce l’opportunità di un monitoraggio del Ministero della giustizia per l’acquisizione dei provvedimenti giudiziari per i quali si potrebbero prefigurare indennizzi.
Attualmente - osserva la magistratura contabile - né la normativa speciale, né il codice di procedura penale, prevedono norme di coordinamento tra la disciplina dell’indennizzo per ingiusta detenzione ex art. 314 e 315 cpp e quella di cui alla legge n. 117/1988 relativa a “Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati”, che, se introdotte, impedirebbero il possibile cumulo delle azioni da cui potrebbe conseguire una duplicazione della spesa per indennizzo e risarcimento del danno.
Poiché anche in ambito europeo sussiste un disallineamento delle tutele previste dai vari Stati per i ristori economici a fronte delle ingiuste detenzioni, la Corte ritiene auspicabile l’attivazione di iniziative dirette alla tendenziale equiparazione dei criteri della loro quantificazione, in considerazione dei riflessi finanziari della sempre più frequente “circolazione” dei provvedimenti giudiziari nell’ambito dell’Unione europea.
Corte dei conti
Ufficio stampa
UNA LETTERINA ED UN INVITO CHE MERITANO ATTENZIONE
Partito Comunista Italiano
COMUNICATO 18 SETTEMBRE 2021
Roma. Parole chiare su Alitalia: il Partito Comunista Italiano è a fianco dei lavoratori (dipendenti, precari, dell’indotto ecc.) ed è per la scelta netta di asset strategico pubblico. Cristina Cirillo mette in risalto il dramma alla conferenza nazionale del PCI.
Mentre è in corso, a Casal Bruciato a Roma, la Conferenza Nazionale sul Lavoro promossa dal Partito Comunista Italiano, si affollano le vicende di crisi. Una in particolare, quella di Alitalia.
Così, Cristina Cirillo, segretaria comunista di Roma e candidata sindaco per le amministrative della capitale, ha preso la parola, presente il segretario nazionale del partito Mauro Alboresi, e di fronte alla platea operaia ha svolto un appassionato, lucido, chiaro intervento su Alitalia. “ “Più Stato, meno mercato” per il PCI non è uno slogan futuribile: è la scelta che va confermata subito, oggi. Chi non lo fa o è contro i lavoratori, o è in combutta – consapevole o inconsapevole – con gli ambienti finanziari, siano essi americani, arabi o altro. Questo riguarda anche e soprattutto un asset quello del trasporto aviario (così come attiene al trasporto ferroviario e a quello navale) e quindi Alitalia e la compagnia di bandiera che deve garantire l’autonomia del Paese in questo ambito strategico, industriale, di servizio. – ha esordito la segretaria comunista - Questo è un convincimento che il Partito Comunista Italiano ha dalla sua nascita, come testimonia una delle “tesi” alla base di chi siamo e cosa perseguiamo: “La ri-pubblicizzazione di aziende e settori strategici, a partire da quelli per i quali lo Stato ha già investito ingenti risorse e/o detiene quote azionarie, con strumenti di controllo democratico sulla loro gestione da parte dei lavoratori e dei cittadini. In questo contesto, essenziale è la costituzione di un Polo finanziario e bancario pubblico, avente come ragione sociale il sostegno a una politica industriale che promuova la creazione di lavoro buono e sia rispettosa degli equilibri ambientali”. E’ importante partire da qui. Perché la drammaticità di quanto sta accadendo attorno ad Alitalia, non può essere vissuto – come spesso fanno i media – come fosse una questione di bilanci, di gioco del risiko industriale internazionale, o di imboscate politiche tra vari stati, tra governi, nel nostro Paese tra compagini. No, la drammaticità non sta qui. La drammaticità è quella sulla pelle dei lavoratori, non dieci, non cento, ma migliaia. Addirittura la maggior parte dei lavoratori oggi in Alitalia e nell’indotto. Inoltre, per la particolarità della struttura e aziendale, la gravità di tale dramma si concentra su Roma e dintorni dove risiede la maggior parte degli esuberi e tagli previsti dalle varie ipotesi che partono dal bilancio invece che dalla strategia del bene del Paese e dai lavoratori, i loro diritti, la loro dignità. La crisi di Alitalia dura con fasi alterne da quasi trent’anni. – continua nella denuncia e proposta dei comunisti, la candidata sindaco della capitale - Fondata a Roma il 16 settembre 1946 con il nome di Alitalia–Aerolinee Italiane Internazionali, Alitalia opera il primo volo il 5 maggio 1947 sulla rotta Torino-Roma-Catania. All'inizio del 2008 Alitalia si presenta con una situazione economico-finanziaria disastrosa. Per rimediare a tale situazione il governo italiano di centro destra allora guidato da Berlusconi per la XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008 al 23 dicembre 2012), si attivò quindi per trovare un possibile acquirente che potesse comprare la compagnia come un unico elemento. Alla fine dell’anno è Compagnia Aerea Italiana SpA (CAI) a presentare al commissario della procedura l’offerta vincolante per l’acquisizione dei beni e degli asset dell’azienda, scorporando la “bad company” dalla “good company”. Nel dicembre 2008 CAI sottoscrive il contratto con quale acquista gli asset di Alitalia (tra cui Linee Aeree Italiane SpA) per la cifra esagerata di circa 1 miliardo di euro. . Il 2013 vede Alitalia di nuovo vicina al fallimento. Dopo aver concluso il nuovo aumento di capitale da 300 milioni si dimette il cda e il presidente della compagnia, Roberto Colaninno. Il governo è così costretto a cercare un altro partner per la compagnia. Dopo alcune ricerche è Etihad ad acquisire il 49% di Alitalia nell’agosto del 2014. La compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti versa circa 565 milioni di euro. Il bilancio di quell’anno però vedrà ancora una volta una perdita, questa volta di 580 milioni di euro. Il piano di tagli alle spese da parte del nuovo azionista riporterà le perdite sotto i 200 milioni nel 2015. Nel 2016 Etihad prova a fare qualche cambio strategico: 2000 esuberi di personale, riduzione delle tratte relative al breve e medio termine, (dove RyanAir domina su tutte le compagnie), e attacco deciso a molti oneri finanziari iscritti nel bilancio. Fallisce così il piano di rilancio di Etihad che prevedeva il break even nel 2017. Da novembre 2014 al commissarimento il presidente della compagnia è Luca Cordero di Montezemolo, l’ad il manager australiano Cramer Ball e il vicepresidente James Hogan (già presidente di Etihad Airways). Nell’aprile 2017 la compagnia firma assieme a sindacati e associazioni professionali un preaccordo sul nuovo piano di ristrutturazione economico dell’azienda, il cui testo verrà sottoposto ai 12.500 lavoratori tramite referendum. Il pre-accordo oggetto del referendum prevede la riduzione degli esuberi da 2037 a 980 tra il personale di terra, con la cassa integrazione straordinaria per gli ultimi due anni e l’integrazione del Fondo di settore, fino ad arrivare all’80% della retribuzione. – così prosegue Cristina Cirillo - I soggetti destinati a pagare di più a causa di questo accordo sono i 558 lavoratori a tempo determinato e i 141 esuberi operanti all’estero. Da ricordare inoltre il taglio della retribuzione dell’8% e i riposi annuali che passano da 120 a 108. Il referendum vede una netta vittoria del no: il 67% dei lavoratori Alitalia boccia il preaccordo per la ricapitalizzazione della compagnia, portandola così verso l’ipotesi di amministrazione straordinaria. Il 2 maggio 2017 il Mise chiama a guidarla tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. L’anno successivo, nel 2018 prende corpo un’operazione di sistema con la regia delle Fs, con la partecipazione di Atlantia e un partner internazionale, Delta, che però non intende andare oltre il 10%. Arriva anche un nuovo commissario Giuseppe Leogrande. L’eterno dossier è sempre in stallo ma poi il governo giallorosso, con il decreto Cura Italia, fa tornare Alitalia sotto l’ala pubblica. In piena pandemia, il secondo esecutivo Conte ha deciso di creare una nuova compagnia per rilanciare il marchio Alitalia e l’ha affidato a Fabio Lazzerini (amministratore delegato) e Francesco Caio (presidente). Nasce la newco Tai, Trasporto aereo italiano; una compagnia aerea interamente controllata dal ministero dell’Economia. La crisi politica ha ulteriormente complicato il dossier. La newco Italia Trasporto Aereo doveva decollare ad aprile, e non è escluso che la partenza possa slittare a ottobre. Ora, l’attesa è tutta concentrata sul nuovo bando di gara per la cessione degli asset dopo che la Ue ha chiesto che ce ne dovrà essere uno nuovo aperto, trasparente, non discriminatorio. Forse non è chiaro ai tanti che il vero problema è la liquidità della società. La situazione è anche oggi molto delicata con il commissario Giuseppe Leogrande che chiede altri soldi per poter pagare gli stipendi. I problemi di cassa per la compagnia di bandiera sembra non finiscano mai. A Bruxelles, infatti, la decisione della Commissione europea di definire aiuti di Stato il prestito ponte deciso nel 2017 dal governo Gentiloni è diventato il casus belli nel dibattito sul ruolo della vigilanza in materia di concorrenza. Non tanto per i tempi di restituzione dei 900 milioni di denari pubblici, che normalmente dovrebbero rientrare nel giro di sei mesi, ma per il modo in cui si è mossa la Commissione. Ci domandiamo per quale ragione la Commissione abbia deciso di entrare nella vicenda Alitalia a più di quattro anni di distanza dai fatti e ci chiediamo quale sia la ragione per la quale si è voluto fare un favore ai governi italiani del 2018 e del 2019 (da Gentiloni a Conte) quando era chiaro che il prestito ponte era un aiuto di Stato che peraltro ha fatto scattare anche le denunce di altri Paesi e di altri vettori . Del resto – sottolinea la candidata comunista - gli aiuti di Stato non sono di per sé illegali, ma sono concessi da Bruxelles a condizione che ci sia una ristrutturazione della compagnia che ne beneficia. Nel caso Alitalia, la Commissione non è intervenuta quando avrebbe dovuto, ma ha deciso di farlo solo ora che i giochi sono fatti. A questo punto, l’intervento sembra serva solo ad aiutare l’attuale governo nella trattativa con i sindacati, e la Commissione si è piegata per fare un favore politico ai governi italiani. Oggi ci ritroviamo con l'Alitalia che dispone di una flotta di 121 aerei, di cui 25 di lungo raggio (11 Boeing 777-200 LR, 14 Airbus A330-200), 76 di medio raggio (12 Airbus A321, 42 Airbus A320, 22 Airbus A319) e 20 regionali (5 Embraer 190 e 15 Embraer 175). Nel 2016 Alitalia ha trasportato 22,6 milioni di passeggeri. Il vettore conta nel complesso 83 destinazioni (di cui 28 nazionali e 55 internazionali) ed è incentrata su 6 basi di riferimento: Roma Fiumicino, Milano, Torino, Venezia, Napoli e Catania. La società opera sia nel settore passeggeri che in quello cargo. Oggi - denuncia con vigore la segretaria del PCI romano - 18 settembre 2021 il fronte di Alitalia è rovente. . I numeri indicano la gravità della situazione: ITA inizierà con l’assunzione di 2800 persone su quasi 11mila del settore aviation. Il numero complessivo massimo sarà di 5.750 dipendenti nel 2025. Così i lavoratori senza risposte nè futuro protestano, Roma centro delle proteste e dell’emorragia occupazionale con 40mila addetti dello scalo di Fiumicino, tra personale Alitalia e indotto, a rischiare il posto. Estensione della cassa integrazione almeno fino al 2025, mantenimento del CCNL senza deroghe e garanzie per tutti gli appalti dell'indotto: sono le richieste che stanno guidando le protesta nel cuore di Roma. Oggi i lavoratori stanno pagando pesantemente anni di errori nella gestione della compagnia di bandiera, che insieme alle inevitabili misure adottate dal Governo per contrastare la diffusione del virus Sars Cov 2 hanno generato ripercussioni molto pesanti che hanno profondamente segnato il settore del trasporto aereo ma anche il trasporto locale, il commercio, le manutenzioni, i servizi, l'assistenza a terra e tutto l'indotto. Più di 40mila addetti sono ora in grandi difficoltà e per migliaia di loro, provenienti da Alitalia, la prospettiva è la perdita del posto di lavoro e del reddito: un'ecatombe. In tutta Europa le istituzioni hanno messo in campo misure straordinarie per la difesa dell'occupazione in questo settore e per il suo rilancio mentre, al contrario, la rottura del confronto sindacale e le dichiarazioni dei vertici di ITA imprimono un'accelerazione negativa che deve essere interrotta. Da quando è iniziata la crisi di Alitalia, il nostro territorio è ancora una volta penalizzato da scelte incomprensibili, prive di visione e di conoscenza della realtà del trasporto aereo. Per gli errori politici del passato, la distrazione totale della politica nazionale, questo Governo incapace di costruire alleanze, di perseguire obiettivi ambiziosi di rilancio, di farsi carico di soluzioni che non abbandonino le lavoratrici e i lavoratori a un triste destino, i lavoratori oggi ci chiedono di fare sistema paese insomma. Mancano 28 giorni al 15 ottobre, - conclude con durezza e chiamando i lavoratori a considerare il PCI loro totale alleato senza condizioni - la data prevista per l’avvio dei voli di Ita. Intanto i commissari di Alitalia hanno dato il via alla gara per la vendita del marchio della vecchia compagnia. La gara per aggiudicarsi il brand Alitalia si svolgerà in due fasi, con anche la possibilità di rilancio del prezzo. Il prezzo a base è pari a 290 milioni di euro, oltre Iva e oneri fiscali ai sensi di legge. Il brand Alitalia sarà reso disponibile all’aggiudicatario entro il 31 dicembre 2021. Ci troviamo di fronte alla prospettiva dell’affossamento di un asset industriale e occupazionale importante per il territorio e per questo chiediamo come partito un confronto strutturato con il governo, l'amministrazione regionale e con le istituzioni locali per trovare le opportune misure a tutela del lavoro e dello sviluppo, per individuare le soluzioni per le migliaia di addetti interessati a partire da politiche attive e formazione, chiediamo ammortizzatori sociali per tutta la durata del piano, fino al 2025, portare la cigs che scade il 22 settembre al rinnovo di almeno l’80% dello stipendio effettivo. Il governo non risponde, noi comunisti invece, il PCI, siamo di nuovo al fianco dei lavoratori.”
E' LA LISTA CIVICA ESILIO AI GATTOPARDI
l'ARMANDO LOLA NAZIONALE
che prossimamente salirà in pellegrinaggio alla
funINCULARE de 'NGIMA A ROCCA
LISTA CIVICA ESILIO AI GATTOPARDI - La SENTINELLA a Cocciano
https://www.facebook.com/592015390956949/videos/212902100824910
IL GENIUS LOCI E' NUOVAMENTE USCITO DALLA LAMPADA !
Quale momento peggiore per una simile performance con Frascati nei focus per via delle elezioni comunali ?
RELATA REFERO
Sembreria, pareria, me dicheno, ma vai a capì se è vero, che nella dissestata e non curata area per il pascolo delle pecore a suo tempo installata una signora sia inciampata e andata giù di buon tabacco !
Ottima occasione, direte voi, per aggiungere 5/6 posti per parcheggio auto gratuito e a tempo in una cittadina che di posti per la sosta è carente.
E' a questo punto che il GENIUS LOCI ha emesso il suo acuto !
MA SARA' VERO ?
BARZELLETTA FRASCATANA A LARGO PENTINI
https://www.facebook.com/592015390956949/videos/945962059685312
NE EBBI CONOSCENZA VISITANDO IL MAUSOLEO DI AUGUSTO
UNA REALTA' VERGOGNOSA