Partito
Comunista Italiano
Sezione “E. Berlinguer” Marino
Marino. Slow food chiama, noi rispondiamo SI.
Così il candidato sindaco del PCI,
Stefano Enderle
“Il Presidente Stefano Asaro, della “CONDOTTA SLOW
FOOD DI FRASCATI E TERRE TUSCOLANE” ci ha scritto per sottoporre ai candidati
sindaco delle città al voto i temi fondanti dell’associazione. Chiedendo
altresì di prevedere talune scelte se ci si riconosce nei temi e nella
filosofia dell’associazione stessa. – così racconta Stefano Enderle, candidato
del PCI a Marino per la guida di Palazzo Colonna – Ebbene, noi comunisti non
solo siamo in piena sintonia con gli indirizzi suggeriti ed evidenziati da Slow
food, ma li abbiamo già compresi nel programma e, per certi versi, li
pratichiamo, per quanto si può, con atti e comportamenti che proponiamo anche
in altri ambiti non direttamente amministrativi come l’associazionismo. Infatti
– continua Stefano Enderle – queste indicazioni di Slow Food per la difesa del
cibo e dei suoi territori, promotore di una cultura alimentare planetaria
basata su pratiche sostenibili; che per Slow Food è tempo di cambiare il
modello del sistema alimentare e tornare a dare il giusto valore alle proprie
necessità quotidiane dando impulso a un rinnovato spirito agricolo, a pratiche
virtuose di produzione alimentare, mantenendo alti i valori del piacere,
rispettando chi lo produce, chi lo acquista e l’ambiente in cui si realizza.
Praticare il 'mangiare locale' significa dare mercato qui e ora alle aziende
del territorio, è tema e contenuto che è presente nella nostra analisi e
proposta del modello economico contrario agli sfruttamenti, così come è
presente nel richiamo alla cura e sviluppo agricolo, per non dire della
salvaguardia del costume e degli usi culturali e pratici alimentari. Come
accennato – prosegue il candidato sindaco comunista – noi come PCI abbiamo
fatto la piccola ma simbolica battaglia contro l’avventatezza della amministrazione
che “per risparmiare” voleva cancellare una scelta di valore fatta dal comune
di Marino (coi comunisti e socialisti al governo della città) quando fu fondata
l’Associazione città del Vino”, tema molto analogo alla salvaguardia e alla
scelta di eccellenza e tradizione suggerita da Slow food. Allo stesso modo le
attività che i comunisti, in quanto partecipanti da singoli, ma numerosi,
attivisti all’interno delle associazioni come quelle che ruotano attorno alla
Biblioteca popolare di S. Maria delle Mole, si spendono per indirizzare la
cultura del cibo proprio come il presidente Asaro ci suggerisce. Ad esempio è
rimasta nella memoria una iniziativa di qualche tempo addietro quando alla
presentazione di un bel libro sulla storia della matriciana, fu organizzata in
biblioteca proprio l’assaggio culinario della matriciana. Per questo – conclude
Stefano Enderle – senza alcuna piaggeria, ma concretamente, ritengo e riteniamo
di essere sulla stessa lunghezza d’onda di Slow food e li ringraziamo per la
presenza. Semmai, da semplice associato alla biblioteca popolare mi impegno, se
è interesse di Slow food, a proporre di ospitare in modo organico
l’associazione presso BiblioPop.”.
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