AULA SEMIVUOTA, PREMIER E
" VERO " DIMISSIONARIO ASSENTI
La giornata dell' ipocrisia è quella che ha visto l'oscuramento del Ministro LUPI e del sole in contemporanea.
Vibrato e onesto, ma fuori tema l'intervento con il quale Lupi ha ribadito in aula le dimissioni già presentate a Bruno Vespa.
Vibrato nei toni, onesto ma parziale nell'esposizione dei fatti. Fuori tema perchè non sono l'orologio Rolex donato da un " amico ", o il biglietto aereo in fretta e furia fatto acquistare per la moglie sempre da un " amico ", il nocciolo della questione. Lupi, da poco più di un anno ministro non ci ha parlato del suo ministero, delle grandi opere incompiute, di quelle che hanno visto triplicare i conti in corso d'opera, di quelle finanziate e approvate dal CIPE ma che ancora dormono nei cassetti. Lupi non ha spiegato come ci si possa fidare e battere per un pluri inquisito, che forse o certamente sarà assolto in terzo grado fra 15 anni; o forse lo è stato e lo sarà prima di quel termine per prescrizione; ma per il quale, benchè " amico ", sarebbe stata opportuna la debita cautela. .
OBBIETTIVO SBAGLIATO
In realtà, al posto di Maurizio LUPI, avrebbe oggi dovuto esserci quasi l'intero Parlamento, con poche eccezioni. Anzi, quasi tutti i parlamentari, i consiglieri regionali e provinciali degli ultimi 30/40 anni; ovvero il sistema politico che dagli anni 80 ai nostri giorni ha costruito il disastro italiano. Oggi avrei voluto assistere alle dimissioni dei " mazzettari italiani " e dei loro procuratori parlamentari. C'era, al contrario e purtroppo, solo Maurizio LUPI,
" uno di loro "; " uno del sistema " che ha favorito i biscazzieri e lo stato biscazziere; sicuramente una brava persona, Maurizio LUPI, ma dov'era quando anche sotto i suoi occhi nelle " GRANDI OPERE " si intrecciavano truffe e ruberie a gogò?
Dov' erano Maurizio e i suoi fratelli quando i partiti svaligiavano le casse erariali ? Dov' erano Maurizio e i suoi fratelli quando nelle Regioni i Consigli di Presidenza si assegnavano lautamente fondi messi a disposizione dalle tasche dei contribuenti ?
Regione Lazio, da 1 a 14 milioni per i gruppi: “Pd e Idv d’accordo”
ROMA – Chi decideva l’aumento spropositato, e senza le giustificazioni necessarie, di soldi pubblici diretti ai gruppi consiliari alla Regione Lazio? Secondo le ultime carte acquisite dalla magistratura decidevano tutti. All’unanimità. Quindi Pdl, Udc, ma anche Idv e Pd. Il tutto mentre i consiglieri di Pd, Sel e Idv hanno firmato le dimissioni. Lo dice Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl in Consiglio indagato per peculato, ma anche gli atti in mano ai pm.
Se poi vai a guardare, tanti di quei consiglieri regionali del Lazio, ma anche di altre Regioni alla cronaca delle ruberie, in molti sono oggi in Parlamento. E se non erano in aula è solo per il fatto che le dimissioni sono state presentate alla Camera dei Deputati e non al Senato.
IL FESTIVAL DELL' IPOCRISIA
Oggi Maurizio LUPI, vestiti i panni dell'agnello sacrificale, ha pagato per i silenzi suoi e per quelli dei tanti farisei suoi colleghi.
E ha ben recitato quel ruolo, mettendo la sua giugulare a disposizione di RENZI e ALFANO nel tentativo di salvare un Governo che della contraddizione ha fatto la sua essenza.
Perchè, come sottolineato dall' intervento dell' On. Fabio RAMPELLI, se oggi si dimette un Ministro non indagato restano ben altri bei soggetti nella compagine di sotto-governo.
Il premier Matteo Renzi ha "invitato" il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, non indagato, alle dimissioni. Viene ora il dubbio perché non abbia già fatto lo stesso con quattro sottosegretari, loro sì indagati, e che lui ha nominato al governo conoscendone i guai con la giustizia. Una doppia morale che per ora ha salvato tre esponenti del Pd e un altro del Nuovo centrodestra (stesso partito di Lupi). SonoVito De Filippo, sottosegretario democratica al ministero della Salute, democratico sotto inchiesta per irregolarità nei rimborsi per spese elettorali e già condannato dalla Corte dei conti a risarcire, insieme ad altri 21 indagati, 196mila euro di danni prodotti dalle spese di rappresentanza "gonfiate". Anche la dem sarda Francesca Barracciu, sottosegretario ai beni culturali, è indagata sulle spese pazze. Nota singolare: per quel motivo ha dovuto rinunciare a correre nelle primarie per le regionali su invito del partito, ma Renzi l'ha ripagata nominandola nel governo. Altro esponente del Pd nei guai è Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture indagato dalla Procura di Napoli per rimborsi non rendicontati del consiglio regionale della Campania. Sempre difeso dal premier, a maggior ragione ora visto che a fine novembre è stata chiesta l'archiviazione. C'è infine Giuseppe Castiglione, sottosegretario Ncd all'Agricoltura, indagato per abuso d'ufficio e turbativa d'asta per gli appalti per la struttura di accoglienza siciliana di Mineo.
E visto che si parlava di ipocrisia, che dire dell'intervento ammonitore dell' On. Filiberto ZARATTI (incarichi passati: dal 24/07/2006 al 28/03/2010 Assessore Giunta Regionale Lazio (Partito: SeL) dal 02/05/2005 al 28/03/2010 Consigliere Consiglio Regionale Lazio (Gruppo: SeL) dal 07/07/2003 al 2005 Assessore Giunta Provinciale Roma (Partito: Verdi) ) sempre presente e silente sui campi di razzia della PROVINCIA DI ROMA e della REGIONE LAZIO ?
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