martedì 11 ottobre 2016

DIREZIONE PD : MATTEO I CHE TE DICI ?


NONOSTANTE LE APERTURE MANCA LA FIDUCIA NEL LABBRO DI FIRENZE


Naufraga l'ennesima promessa di apertura. Al " NE RIPARLIAMO DOPO IL 4 DICEMBRE " risponde Gianni CUPERLO con un classico " #MATTEOSTAISERENO " che precede l'annuncio delle sue dimissioni da parlamentare il 5 dicembre.

IL GAGA' HA DETTO AGLI AMICI

"Pronto a cambiare l'Italicum" A riprova delle sue intenzioni amichevoli lancia alla direzione del partito la sfida sulla legge elettorale: "Sono pronto a cambiare l'Italicum". Il premier ha proposto, quindi, una commissione Pd  ( ndr sullo stile della la Commissione RES NOVA di frascatana memoria) per valutare i cambiamenti della legge elettorale con l'ausilio anche delle altre forze politiche, ma ha detto chiaramente: "Non fermo il Paese per tenere unito il partito". Possibili modifiche su quattro punti La proposta di Renzi, anche per «smontare qualsiasi alibi», è quella di cominciare subito dopo il referendum, in Commissione alla Camera, una discussione nel merito dell’Italicum che preveda quattro possibili punti di cambiamento: sul ballottaggio, sul premio di lista o di coalizione, sul modo di eleggere i deputati, quindi capilista e preferenze, e sul modo di scegliere i membri del nuovo Senato. Un’apertura, quindi, articolata, per la quale Renzi indica anche la squadra del partito che dovrebbe occuparsene, ma secondo alcuni della minoranza troppo tardiva e debole."  

Ma senza credibilità chi vuoi che ti dia ascolto ?



COSA RIMANE ?

Del tutto assenti dal dibattito i problemi quotidiani del paese, scivolati nel silenzio gli ultimi dati sulla produzione industriale ( solo il ministro Poletti ieri ne ha parlato e si spera che l' ISTAT non li abbia assemblati coi sondaggi telefonici ) non c'è ormai traccia del PD di qualche giorno fa. Forse si perderà anche il sistema maggioritario per tornare al sistema elettorale proporzionale o misto-bastardo, in una di quelle forme che faranno felice i voltagabbana e i saltafossi. E' questo che accade quando i politici vengono sostituiti dai chiacchieroni e dagli affabulatori.


Intanto anche il buon Moscovici corregge il tiro : va bene elasticità, ma a certe condizioni.

" Sì alla flessibilità, ma rimanendo all'interno delle regole. E' la posizione del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, dopo la richiesta italiana di maggiori margini. Sulla flessibilità "ho detto che la Commissione è pronta a considerare alcune spese come rifugiati e terremoto, ma deve essere fatto nel quadro delle regole, non fuori, quindi flessibilità sì, ma giocare con le regole no", ha spiegato Moscovici. "





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