venerdì 20 aprile 2012

REGIONE LAZIO: chiede più soldi e taglia i benefici. Non a tutti però !






La crisi avanza e morde. Si vede e si sente. Premesso che in simili contesti si debba stringere la cinghia, la capacità dei soggetti chiamati alla gestione si qualifica con la qualità di ciò che si preserva e di ciò che si taglia. Vedo ancora tante FESTE della PORCHETTA, Circenses, spese inutili, vecchi e nuovi privilegi. Mi chiedo come i giovani vedano i politici che oggi ci governano !





La Regione “SFASCISTA”

In discussione alla Pisana la controriforma del servizio sociale



Il 29 Marzo 2012, presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell'Università di Roma la Sapienza, si è tenuto un seminario sulla “Crisi del Welfare e servizio sociale”; nell'ambito del convegno è stata discussa la “Proposta di Legge della Regione Lazio n. 226/2011 riguardante il Sistema integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazioni sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio”.
A questo appuntamento hanno partecipato i docenti e gli studenti del corso di Laurea in “Scienze e Tecniche del Servizio Sociale”, numerosi esperti del mondo sociale e assistenti sociali che operano nei servizi sociali territoriali.
In questa sede, sono stati presi in esame tutti gli articoli della suddetta proposta di legge e con grande sdegno e preoccupazione è stato rilevato che la Regione Lazio ha intenzione di apportare una grave diminuzione del numero degli assistenti sociali: il rapporto proposto dalla legge è di 1 Assistente Sociale ogni 10.000 abitanti, nonostante è ormai diffuso il parametro di 1 Assistente Sociale ogni 3000/5000 abitanti.
Questo standard è assolutamente insufficiente per la tipologia di interventi e per il numero di persone e famiglie che usufruiscono dei servizi sociali territoriali che lamentano già carenze di organico aberranti e che porteranno, ulteriormente, alla diminuzione dei posti di lavoro disponibili per gli assistenti sociali.
La legge presa in esame ha altresì proposto la creazione di un Organismo per  le Azioni Integrate (O.A.S.I.), individuato in un Consorzio di Comuni, corrispondenti ai distretti delle Asl, che porterà ad effettuare tutti gli interventi e le funzioni dei servizi sociali, su un territorio molto ampio e dispersivo e che quindi minerà, inevitabilmente, la qualità e l'efficienza del servizio sociale territoriale di rete e la possibilità di completare la realizzazione dell'integrazione socio-sanitaria; questo punto della legge pone in una posizione subalterna l'assistenza rispetto alla sanità.
Questa riforma arriva in un momento di profonda crisi economica per il nostro paese e le manovre di risoluzione della crisi, si stanno materializzando e concretizzando attraverso “Tagli selvaggi e Indiscriminati” che colpiscono in primis, settori vicini al cittadino quali sanità e servizi sociali, settori che dovrebbero essere considerati il motore di una società civile e democratica. Il benessere del cittadino non deve essere considerato un “Bene Accessorio”, ma deve essere garantito in quanto “Diritto” e come tale non può essere né sottovalutato né declassato nella scala delle priorità di uno Stato Civile e di Diritto.
Speriamo molto vivamente, nei prossimi tempi e in occasione del prossimo Consiglio Regionale, indetto per discutere la suddetta proposta di legge, di portare a conoscenza dell'Assessore Regionale Aldo Forte, tutti i danni irreversibili che porterà ,nel nostro territorio, tale proposta.

Trinca Emanuela



 

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