Scrisse così FRASCATI a SINISTRA.
“Manifesto selvaggio”: è finita sui muri di Frascati
la “coerenza” del Pdl
AAA.Bollo tassa affissione cercasi
AAA Cercasi pure bacheca
Il consiglio di un amico
aggiungo io, per qualche manifesto "non sottoposto a gabella" ma regolarmente affisso in plancia e non sui muri !
martedì 29 settembre 2009
Sono passati soltanto 6 mesi !
27 febbraio 2009
Si è svolto all'Hotel Villa Mercede il convegno Legati a Frascati, incentrato sulle problematiche dei viticoltori frascatani
Nella circostanza si parlò dei problemi dei viticoltori, quei problemi che oggi esplodono in maniera drammatica.
Sull'argomento intervennero fra i tanti Paolo Pellicciari e l'On. Masini. Dei relativi filmati allego le stringhe. Chi volesse ascoltarli.....e lo consiglio, non ha che da copiare le stringhe e ricercarle su internet
Di Paolo Pellicciari, frascatano fino al midollo ( gli antenati della sua famiglia corrispondevano con la famiglia Micara già dal 1852) si può dire che è di carattere irruento, spesso sovrastatore nella dialettica, magari facile anche all'ira. Elementi caratteriali questi che spesso gli valgono la "censura" nelle varie assise; se non vuoi sentire una voce fuori dal coro..... l'unico modo è non dargli la parola!
Non si può tuttavia dire che, sotto il profilo politico e sotto il profilo di "vignarolo" ,non abbia un pedigree degno d'attenzione.
Frequenta la sezione della D.C. fin da ragazzo.
Comincia a frequentare la politica seria nella segreteria dell’On. Campilli
Assistente del Gruppo Parlamentare della D.C per circa 20 anni.
Esperto di Trasporti e Mobilità Individuale.
Mi fermo qui, non prima di sottoporvi un suo articolo, corredato da un documento che spero sia , per dimensioni, di facile lettura. Nel testo, comunque, sono forniti i dati relativi all'imbottigliamento per gli anni 2006 e 2007.
Cliccando sulla foto se ne ottiene ingrandimento
Dagli stessi si evince ( nel caso non sia leggibile, che ben 127.057 hl di Frascati sono stati imbottigliati nel 2006; nel 2007 sono stati 130.455). Parliamo più o meno di 15 milioni di bottiglie, più o meno !
FRASCATI, GIU IL "SIPARIO"
(www.enopress.it). Negli ultimi due anni Enopress si è spesso occupata del Frascati e dei suoi annosi problemi. Di recente, anche il Corriere Vinicolo a dedicato alla doc dei Castelli l'ampio 'primo piano' "Frascati: una doc che fa discutere". E alla discussione prende parte, con un intervento dal web, Paolo Pellicciari, viticoltore e frascatano Doc, che spesso da queste colonne ha fatto sentire la sua opinione. Un'opinione graffiante, carica di amarezza e tutta dedicata a un vino e ai suoi vigneti sui quali pare debba proprio calare il sipario.
Volentieri Enopress ospita qui di seguito il suo accorato intervento a difesa dei viticoltori frascatani, dopo tremila anni di storia vinicola, ridotti a mendicare il ritiro delle uve. Chè i suoi molti interrogativi ricevano una risposta.
"Con la scusa delle rimanenze, gli imbottigliatori sottraggono ancora una volta le uve ai viticoltori frascatani, con il tacito consenso della Coldiretti, della Confagricoltura, e ancor più grave quello del sedicente presidente dell’Ass.ne Produttori Uve, oltre alle istituzioni locali.
"Ma questa volta pare che i conti non tornino. Nella riunione tenuta nei giorni scorsi presso le sede del Consorzio dei vini tipici, gli imbottigliatori ci hanno sottolineato che ci sono giacenze per 108.150 hl. di vino invenduto. Anche il direttore della prestigiosa azienda vinicola Fontana Candida, lamentava gli effetti della crisi che rendeva necessario razionalizzare il ritiro delle uve. E non poteva determinarne il prezzo.
"Rammento che i dati di Fontana Candida sono piuttosto rosei, produce 6.000.000 di bottiglie. ( Circa il 50% della produzione annua di uve ) e un fatturato di 15.000.000 di €. In analisi 2,5 € di media per bottiglia, con il contenuto di uve tra 0,20 – 0,25 € ". Anche gli altri imbottigliatori presenti si univano al coro "diretto" magistralmente dal presidente del Consorzio che ripetutamente interrompeva gli interventi di alcuni viticoltori più preparati. Con questo "quadro" nessuno si sarebbe potuto impegnare economicamente. Nel frattempo avrebbero ritirato le uve in misura più ridotta rispetto agli anni precedenti e comunque non l’intera produzione per l’anno corrente.
I viticoltori potevano offrire agli imbottigliatori l’eventuale acquisto delle uve di loro produzione con il rischio evidente di non essere pagati."
"E’ scioccante vedere i viticoltori frascatani, dopo tremila anni di storia vinicola, ridotti a mendicare il ritiro delle uve perdendo di dignità, con il rischio del mancato pagamento. Domanda: come è possibile una giacenza di 108.000 hl quando la vendemmia 2008 ha prodotto 121.259 hl? E’ possibile mai che sia stato imbottigliato soltanto un quantitativo di 13.109 hl di vino pari ad oltre un milione e mezzo di bottiglie?"
"Qualcuno potrebbe obbiettare che le rimanenze sono state accumulate negli anni. Questi ipotetici obbiettori mi dovrebbero spiegare come mai nel 2007 sono state imbottigliati 130.455 hl in bottiglie di Frascati DOC. ( Fonte Ismea su dati CCIAA ) In graduatoria nazionale al 20° posto come vendite. Allora? Rammento che la produzione relativa all’anno di competenza ( vendemmia 2006 ) è stata di 138.565 hl. Con una "rimanenza" di soli 8.110 hl.
"Nel "foglietto" che ci ha rilasciato il Consorzio, e non riconosciuto dal Presidente che non lo ha ufficializzato sottoscrivendolo, le giacenze relative all’anno 2007 sono di 95.742 hl. contro una produzione nell’anno precedente di 138.000 hl circa. E’ evidente che i conti non tornano.
"Un’altra domanda necessità approfondimento: Il vino detto "comune" venduto sotto il marchio Frascati imbottigliato in confezioni da due litri, da quali vigneti proviene? Seneca diceva: "non è importante mentire, ma come si può più credere? ". Ogni riferimento è puramente casuale. "Vorrei prendere in esame la produzione vinicola del Frascati".
Vendemmia 2005 hl 143.297 - 2006 hl 138.565 - 2007 hl 127.918 - 2008 hl 121.000
"Ciò significa che la produzione è sempre più in calo, assicuro, le vigne trascurate e, di conseguenza, le uve di bassa qualità, se le cose sono come si presentano molti viticoltori non avranno i soldi per coltivare avanti i vigneti. Parecchi li estirperanno e si andrà inesorabilmente verso la fine dell’attività vinicola. La storia si ripete. Nell’anno 1191 i Romani vinsero la battaglia di Prataporci e distrussero Tuscolo addirittura con lo spargimento del sale sui terreni per evitare la rinascita. Oggi noi Frascatani, in modo diverso, stiamo subendo la stessa sorte. Inesorabilmente avremo il territorio cementificato.
"Qualcuno si domanderà: gli imbottigliatori dove andranno a prendere le uve? I lettori Enopress sanno che a Frascati hanno scoperto un vitigno "sconosciuto". Io gli ho dato il nome più appropriato " Ciò Na Cin" che andrà a sostituire i vitigni tradizionali di Frascati. Chi vuol capire capisce.
Il Cardinale Micara mi ha insegnato che le battaglie si vincono o si perdono. Se si perdono, l’importante essere consapevoli di aver fatto tutto il possibile per vincerle. Non ci sono riuscito. Ho perso le battaglia. Ho fatto tutto quello che ho potuto."
"Un abbraccio al Dott. Panarella e un grazie ad Enopress."
Paolo Pellicciari
I filmati:
Pellicciari ed incipit On. Masini
http://www.youtube.com/watch?v=JDz3UiLaekM
prosieguo intervento On Masini
http://www.youtube.com/watch?v=68AiYt72sCA
http://www.youtube.com/watch?v=cuVpDnEjeKw
Si è svolto all'Hotel Villa Mercede il convegno Legati a Frascati, incentrato sulle problematiche dei viticoltori frascatani
Nella circostanza si parlò dei problemi dei viticoltori, quei problemi che oggi esplodono in maniera drammatica.
Sull'argomento intervennero fra i tanti Paolo Pellicciari e l'On. Masini. Dei relativi filmati allego le stringhe. Chi volesse ascoltarli.....e lo consiglio, non ha che da copiare le stringhe e ricercarle su internet
Di Paolo Pellicciari, frascatano fino al midollo ( gli antenati della sua famiglia corrispondevano con la famiglia Micara già dal 1852) si può dire che è di carattere irruento, spesso sovrastatore nella dialettica, magari facile anche all'ira. Elementi caratteriali questi che spesso gli valgono la "censura" nelle varie assise; se non vuoi sentire una voce fuori dal coro..... l'unico modo è non dargli la parola!
Non si può tuttavia dire che, sotto il profilo politico e sotto il profilo di "vignarolo" ,non abbia un pedigree degno d'attenzione.
Frequenta la sezione della D.C. fin da ragazzo.
Comincia a frequentare la politica seria nella segreteria dell’On. Campilli
Assistente del Gruppo Parlamentare della D.C per circa 20 anni.
Esperto di Trasporti e Mobilità Individuale.
Mi fermo qui, non prima di sottoporvi un suo articolo, corredato da un documento che spero sia , per dimensioni, di facile lettura. Nel testo, comunque, sono forniti i dati relativi all'imbottigliamento per gli anni 2006 e 2007.
Cliccando sulla foto se ne ottiene ingrandimento
Dagli stessi si evince ( nel caso non sia leggibile, che ben 127.057 hl di Frascati sono stati imbottigliati nel 2006; nel 2007 sono stati 130.455). Parliamo più o meno di 15 milioni di bottiglie, più o meno !
FRASCATI, GIU IL "SIPARIO"
(www.enopress.it). Negli ultimi due anni Enopress si è spesso occupata del Frascati e dei suoi annosi problemi. Di recente, anche il Corriere Vinicolo a dedicato alla doc dei Castelli l'ampio 'primo piano' "Frascati: una doc che fa discutere". E alla discussione prende parte, con un intervento dal web, Paolo Pellicciari, viticoltore e frascatano Doc, che spesso da queste colonne ha fatto sentire la sua opinione. Un'opinione graffiante, carica di amarezza e tutta dedicata a un vino e ai suoi vigneti sui quali pare debba proprio calare il sipario.
Volentieri Enopress ospita qui di seguito il suo accorato intervento a difesa dei viticoltori frascatani, dopo tremila anni di storia vinicola, ridotti a mendicare il ritiro delle uve. Chè i suoi molti interrogativi ricevano una risposta.
"Con la scusa delle rimanenze, gli imbottigliatori sottraggono ancora una volta le uve ai viticoltori frascatani, con il tacito consenso della Coldiretti, della Confagricoltura, e ancor più grave quello del sedicente presidente dell’Ass.ne Produttori Uve, oltre alle istituzioni locali.
"Ma questa volta pare che i conti non tornino. Nella riunione tenuta nei giorni scorsi presso le sede del Consorzio dei vini tipici, gli imbottigliatori ci hanno sottolineato che ci sono giacenze per 108.150 hl. di vino invenduto. Anche il direttore della prestigiosa azienda vinicola Fontana Candida, lamentava gli effetti della crisi che rendeva necessario razionalizzare il ritiro delle uve. E non poteva determinarne il prezzo.
"Rammento che i dati di Fontana Candida sono piuttosto rosei, produce 6.000.000 di bottiglie. ( Circa il 50% della produzione annua di uve ) e un fatturato di 15.000.000 di €. In analisi 2,5 € di media per bottiglia, con il contenuto di uve tra 0,20 – 0,25 € ". Anche gli altri imbottigliatori presenti si univano al coro "diretto" magistralmente dal presidente del Consorzio che ripetutamente interrompeva gli interventi di alcuni viticoltori più preparati. Con questo "quadro" nessuno si sarebbe potuto impegnare economicamente. Nel frattempo avrebbero ritirato le uve in misura più ridotta rispetto agli anni precedenti e comunque non l’intera produzione per l’anno corrente.
I viticoltori potevano offrire agli imbottigliatori l’eventuale acquisto delle uve di loro produzione con il rischio evidente di non essere pagati."
"E’ scioccante vedere i viticoltori frascatani, dopo tremila anni di storia vinicola, ridotti a mendicare il ritiro delle uve perdendo di dignità, con il rischio del mancato pagamento. Domanda: come è possibile una giacenza di 108.000 hl quando la vendemmia 2008 ha prodotto 121.259 hl? E’ possibile mai che sia stato imbottigliato soltanto un quantitativo di 13.109 hl di vino pari ad oltre un milione e mezzo di bottiglie?"
"Qualcuno potrebbe obbiettare che le rimanenze sono state accumulate negli anni. Questi ipotetici obbiettori mi dovrebbero spiegare come mai nel 2007 sono state imbottigliati 130.455 hl in bottiglie di Frascati DOC. ( Fonte Ismea su dati CCIAA ) In graduatoria nazionale al 20° posto come vendite. Allora? Rammento che la produzione relativa all’anno di competenza ( vendemmia 2006 ) è stata di 138.565 hl. Con una "rimanenza" di soli 8.110 hl.
"Nel "foglietto" che ci ha rilasciato il Consorzio, e non riconosciuto dal Presidente che non lo ha ufficializzato sottoscrivendolo, le giacenze relative all’anno 2007 sono di 95.742 hl. contro una produzione nell’anno precedente di 138.000 hl circa. E’ evidente che i conti non tornano.
"Un’altra domanda necessità approfondimento: Il vino detto "comune" venduto sotto il marchio Frascati imbottigliato in confezioni da due litri, da quali vigneti proviene? Seneca diceva: "non è importante mentire, ma come si può più credere? ". Ogni riferimento è puramente casuale. "Vorrei prendere in esame la produzione vinicola del Frascati".
Vendemmia 2005 hl 143.297 - 2006 hl 138.565 - 2007 hl 127.918 - 2008 hl 121.000
"Ciò significa che la produzione è sempre più in calo, assicuro, le vigne trascurate e, di conseguenza, le uve di bassa qualità, se le cose sono come si presentano molti viticoltori non avranno i soldi per coltivare avanti i vigneti. Parecchi li estirperanno e si andrà inesorabilmente verso la fine dell’attività vinicola. La storia si ripete. Nell’anno 1191 i Romani vinsero la battaglia di Prataporci e distrussero Tuscolo addirittura con lo spargimento del sale sui terreni per evitare la rinascita. Oggi noi Frascatani, in modo diverso, stiamo subendo la stessa sorte. Inesorabilmente avremo il territorio cementificato.
"Qualcuno si domanderà: gli imbottigliatori dove andranno a prendere le uve? I lettori Enopress sanno che a Frascati hanno scoperto un vitigno "sconosciuto". Io gli ho dato il nome più appropriato " Ciò Na Cin" che andrà a sostituire i vitigni tradizionali di Frascati. Chi vuol capire capisce.
Il Cardinale Micara mi ha insegnato che le battaglie si vincono o si perdono. Se si perdono, l’importante essere consapevoli di aver fatto tutto il possibile per vincerle. Non ci sono riuscito. Ho perso le battaglia. Ho fatto tutto quello che ho potuto."
"Un abbraccio al Dott. Panarella e un grazie ad Enopress."
Paolo Pellicciari
I filmati:
Pellicciari ed incipit On. Masini
http://www.youtube.com/watch?v=JDz3UiLaekM
prosieguo intervento On Masini
http://www.youtube.com/watch?v=68AiYt72sCA
http://www.youtube.com/watch?v=cuVpDnEjeKw
ERRORE , c'è stato un autogol a sinistra !
Scrive così, oggi, FRASCATI a SINISTRA.
“Manifesto selvaggio”: è finita sui muri di Frascati
la “coerenza” del Pdl
Un improvviso attacco di una nuova, misteriosa sindrome schizofrenica? O forse, semplicemente, la classica faccia tosta? In attesa che la cittadinanza risolva questo dubbio, noi ci limitiamo a registrare l'ennesimo esempio di come la destra predichi una cosa e ne pratichi un'altra, esattamente opposta.
Dopo aver sottoscritto un appello pubblico, che circola su Internet, contro il brutto fenomeno di "manifesto selvaggio" che deturpa le nostre città, i consiglieri del gruppo di Popolo delle Libertà del Comune di Frascati firmano un manifesto. Che viene affisso abusivamente sulle plance destinate alle affissioni pubbliche. E, come se non bastasse, va a coprire i manifesti regolarmente affissi, con tanto di timbro che attesta il pagamento della tassa sulle affissioni.
(foto da bacheca Via FONTANA VECCHIA.
L'ho scrutato in lungo e in largo, ma del timbro.......... nessuna traccia! )
Questa è la destra frascatana: chiacchiere sui principi e fatti che contraddicono ciò che si è detto. E anche con l'assenso degli altri due gruppi consiliari di opposizione, che si sono prestati all'abuso compiuto. Se conoscessero la coerenza, ma ciò che è successo ce ne fa dubitare, i consiglieri del Pdl frascatano dovrebbero ritirare la firma che hanno posto su quell'appello contro "manifesto selvaggio" e chiedere scusa ai frascatani sia per aver detto loro una bugia, sia per aver imbrattato questa bella città.
Ma cosa c'è di tanto importante su quei manifesti, da spingere la destra a tappezzarvi Frascati? Due righe, solo per dire che da anni è chiuso l'impianto delle piscine di via Fausto Cecconi. Un impianto che, non appena il Comune ha potuto rilevare dal Coni, che ne era proprietario, è stato subito inserito dall'amministrazione comunale nel piano triennale delle opere pubbliche, per farne un asilo nido, con annessa piscina per le attività di educazione fisica dei bambini. E, infatti, i manifesti regolarmente affissi, con tanto di tassa pagata, che i "coerenti" consiglieri del Pdl hanno coperto abusivamente sono (guarda caso!) proprio quelli con i quali le forze politiche di maggioranza (Partito democratico, Italia dei Valori, Frascati a Sinistra, Unione dei moderati, Con Stefano di Tommaso scegli Frascati) hanno affisso per annunciare l'approvazione del progetto.
Frascati a Sinistra alla lotta contro "manifesto selvaggio" ci crede veramente. *
E ci crede anche perché è giusto smascherare i "furbetti del manifestino", come si sono dimostrati i consiglieri comunali del Pdl. E' per questo che nei prossimi giorni Frascati a Sinistra annuncerà pubblicamente il proprio progetto di un osservatorio comunale per la lotta contro le affissioni abusive. Perché per noi gli impegni sottoscritti sono sacri e inviolabili.
Frascati, 28 settembre 2009
* salvo errori, però e nonostante le sollecitazioni, non vi vedo fra i sottoscrittori della CAUSA
" ELEZIONI REGIONALI 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO".
Forse, anzichè invitare a ritirar la firma chi l'ha già messa, sarebbe il caso che vi decideste a mettere la vostra !
Per iscriversi alla CAUSA
" Elezioni Regionali 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO "
è sufficiente copiare la stringa sottostante e ricercare su internet
http://apps.facebook.com/causes/349050
ESEMPIO di " MANIFESTO SELVAGGIO "DOC" "
“Manifesto selvaggio”: è finita sui muri di Frascati
la “coerenza” del Pdl
Un improvviso attacco di una nuova, misteriosa sindrome schizofrenica? O forse, semplicemente, la classica faccia tosta? In attesa che la cittadinanza risolva questo dubbio, noi ci limitiamo a registrare l'ennesimo esempio di come la destra predichi una cosa e ne pratichi un'altra, esattamente opposta.
Dopo aver sottoscritto un appello pubblico, che circola su Internet, contro il brutto fenomeno di "manifesto selvaggio" che deturpa le nostre città, i consiglieri del gruppo di Popolo delle Libertà del Comune di Frascati firmano un manifesto. Che viene affisso abusivamente sulle plance destinate alle affissioni pubbliche. E, come se non bastasse, va a coprire i manifesti regolarmente affissi, con tanto di timbro che attesta il pagamento della tassa sulle affissioni.
(foto da bacheca Via FONTANA VECCHIA.
L'ho scrutato in lungo e in largo, ma del timbro.......... nessuna traccia! )
Questa è la destra frascatana: chiacchiere sui principi e fatti che contraddicono ciò che si è detto. E anche con l'assenso degli altri due gruppi consiliari di opposizione, che si sono prestati all'abuso compiuto. Se conoscessero la coerenza, ma ciò che è successo ce ne fa dubitare, i consiglieri del Pdl frascatano dovrebbero ritirare la firma che hanno posto su quell'appello contro "manifesto selvaggio" e chiedere scusa ai frascatani sia per aver detto loro una bugia, sia per aver imbrattato questa bella città.
Ma cosa c'è di tanto importante su quei manifesti, da spingere la destra a tappezzarvi Frascati? Due righe, solo per dire che da anni è chiuso l'impianto delle piscine di via Fausto Cecconi. Un impianto che, non appena il Comune ha potuto rilevare dal Coni, che ne era proprietario, è stato subito inserito dall'amministrazione comunale nel piano triennale delle opere pubbliche, per farne un asilo nido, con annessa piscina per le attività di educazione fisica dei bambini. E, infatti, i manifesti regolarmente affissi, con tanto di tassa pagata, che i "coerenti" consiglieri del Pdl hanno coperto abusivamente sono (guarda caso!) proprio quelli con i quali le forze politiche di maggioranza (Partito democratico, Italia dei Valori, Frascati a Sinistra, Unione dei moderati, Con Stefano di Tommaso scegli Frascati) hanno affisso per annunciare l'approvazione del progetto.
Frascati a Sinistra alla lotta contro "manifesto selvaggio" ci crede veramente. *
E ci crede anche perché è giusto smascherare i "furbetti del manifestino", come si sono dimostrati i consiglieri comunali del Pdl. E' per questo che nei prossimi giorni Frascati a Sinistra annuncerà pubblicamente il proprio progetto di un osservatorio comunale per la lotta contro le affissioni abusive. Perché per noi gli impegni sottoscritti sono sacri e inviolabili.
Frascati, 28 settembre 2009
* salvo errori, però e nonostante le sollecitazioni, non vi vedo fra i sottoscrittori della CAUSA
" ELEZIONI REGIONALI 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO".
Forse, anzichè invitare a ritirar la firma chi l'ha già messa, sarebbe il caso che vi decideste a mettere la vostra !
Per iscriversi alla CAUSA
" Elezioni Regionali 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO "
è sufficiente copiare la stringa sottostante e ricercare su internet
http://apps.facebook.com/causes/349050
ESEMPIO di " MANIFESTO SELVAGGIO "DOC" "
Benvenuto Stefano.............bis !
" Adesso però fuori le foto dei manifesti abusivi che i gruppi consiliari del centro destra, di cui fanno parte anche il cons. Conte e il cons. Fiasco, hanno fatto affiggere oggi. Giusto per par condicio."
Scrive questo un anonimo fra i commenti dell'articolo BENVENUTO STEFANO a giusto reclamo della "par condicio".
Abbia pazienza......... verranno pubblicate tutte quelle in mio possesso!
Per tempi, modo e quantità mi riservo tuttavia il ruolo di DOMINUS.
Ma l'invito mi porge il destro per un breve commento.
Cominciamo dalla tassa sulle affissioni
E' l'ennesimo balzello che se comprensibilmente chiesto a chi dall'affissione trae profitto, o spera di trarre profitto, ha un senso. Al contrario, E' BALZELLO NUDO E CRUDO quando si tratti di semplice "comunicazione" alla società civile.
Tassare un manifesto politico, per altro affisso in proprio, o un manifesto culturare relativo ad un evento "NON A PAGAMENTO ALL'INGRESSO" mi sembra proprio una gabella medioevale.
Avverso ciò, quindi nel consentire l'affissione gratuitamente nelle bacheche comunali- magari entro un limitato numero di copie- di manifesti politici o relativi ad eventi culturali "sine lucro aut exactio pecuniae" l'AMMINISTRAZIONE potrebbe porsi innovatrice.
Anche di questi,chiamiamoli manifesti-portoghesi, ne ho nutrita schiera, DI TUTTI I COLORI.
Ma dovendo esaudire la richiesta dell'ANONIMO vado senza indugio a "carrellare" a ritroso.
Scrive questo un anonimo fra i commenti dell'articolo BENVENUTO STEFANO a giusto reclamo della "par condicio".
Abbia pazienza......... verranno pubblicate tutte quelle in mio possesso!
Per tempi, modo e quantità mi riservo tuttavia il ruolo di DOMINUS.
Ma l'invito mi porge il destro per un breve commento.
Cominciamo dalla tassa sulle affissioni
E' l'ennesimo balzello che se comprensibilmente chiesto a chi dall'affissione trae profitto, o spera di trarre profitto, ha un senso. Al contrario, E' BALZELLO NUDO E CRUDO quando si tratti di semplice "comunicazione" alla società civile.
Tassare un manifesto politico, per altro affisso in proprio, o un manifesto culturare relativo ad un evento "NON A PAGAMENTO ALL'INGRESSO" mi sembra proprio una gabella medioevale.
Avverso ciò, quindi nel consentire l'affissione gratuitamente nelle bacheche comunali- magari entro un limitato numero di copie- di manifesti politici o relativi ad eventi culturali "sine lucro aut exactio pecuniae" l'AMMINISTRAZIONE potrebbe porsi innovatrice.
Anche di questi,chiamiamoli manifesti-portoghesi, ne ho nutrita schiera, DI TUTTI I COLORI.
Ma dovendo esaudire la richiesta dell'ANONIMO vado senza indugio a "carrellare" a ritroso.
Abbiamo verificato: l'azienda ha preso in carico le sale operatorie il 24 Settembre
“PIU’ VISITE E MENO LETTERE ALL’OSPEDALE S. SEBASTIANO DI FRASCATI”
E’ questo l’invito bonario che Marco Boldrini, Coordinatore del CIS dei Castelli Romani rivolge al Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso.
Nei giorni scorsi, esattamente venerdì 25 settembre il Sindaco ha finalmente parlato alla stampa dicendo di aver scritto al Commissario Straordinario dell’Azienda USL Roma H “sollecitando per conoscere i tempi di ripristino della piena attività delle sale operatorie dell’Ospedale S. Sebastiano”.
Immaginiamo l’imbarazzo dello stesso Commissario che, sicuramente avrà risposto, ma in via ufficiosa. Tutto ciò perché quando il Sindaco si è deciso a scrivere, senza, peraltro, accertarsi preventivamente del reale stato dei lavori, gli stessi nelle sale operatorie erano stati già completati, consegnati e resi operativi prontamente dal personale della Camera Operatoria.
Ugualmente dicasi per quanto riguarda il Pronto Soccorso dove i lavori sono quasi ultimati, pertanto possiamo dire, per quanto è a nostra conoscenza, che anche questa sollecitazione è arrivata decisamente fuori tempo.
C’è da dire che queste situazioni sono state osservate molto tempo prima che l’amministrazione comunale in carica se ne rendesse conto, dal sen. Domenico Gramazio e dal Consigliere Regionale Tommaso Luzzi che puntualmente, con frequenti sopralluoghi hanno seguito il decorso dei lavori.
Ci sono alcune questioni importanti che debbono essere affrontate: la situazione dei parcheggi intorno a tutta l’area dello stesso Ospedale S. Sebastiano, la verifica di una proposta del CIS per la costruzione di un parcheggio multipiano e la soluzione viaria a valle dell’Ospedale. In quell’area, soprattutto in alcune ore della giornata, si crea un ingorgo inestricabile in corrispondenza del semaforo, incrocio via Tuscolana con via E. Fermi, con grave disagio per i cittadini, e il blocco del traffico provoca grave difficoltà anche per le ambulanze che devono accedere all’Ospedale. Quando si affronteranno queste situazioni? Noi, per quanto ci riguarda, siamo pronti a collaborare nell’interesse della cittadinanza.
A margine di questa vicenda, le allarmanti dichiarazioni del sindaco Di Tommaso portano fuori strada anche una encomiabile associazione di cittadini, Codici, che si associa alle dichiarazioni del Sindaco, non sapendo che alcune delle situazioni sollevate erano già state risolte.
lunedì 28 settembre 2009
Caro Giulio............
Questo scudo proprio non mi piace. Capisco che c'è necessità di fare cassa, capisco che questi soldi sono stati portati all'estero stando al Governo sia PRODI che BERLUSCONI, mi sta bene tutto.......ma il 5% proprio no. Lasciamo stare le "starnazzate" sulla lotta all'evasione della Senatrice Finocchiaro ( dovrebbe spigarci il tappeto rosso steso ai piedi di Pavarotti), ma se vuoi metterti in regola non può essere il 5% il calice amaro da ingurgitare. E visto che siamo in EUROPA ( dove simili soluzioni non scendono mai sotto il 20%)......e visto che spesso ci richiamiamo agli Stati Uniti (dove si spazia dal 30% al 50% e magari si va anche in galera......per davvero), almeno il 20/25% "lorsignori" avrebbero dovuto tirarli fuori.
NO, signor Ministro Giulio Tremonti, questo provvedimento proprio non mi piace.
Fra i benefici collaterali del dibattito, tuttavia, qualcuno è stato veramente interessante.
ORA SAPPIAMO CHE NON CI FA........... C'E'
Fra i tanti interventi, uno è stato particolarmente illuminante: e mi riferisco all'intervento dell' On. Antonio Di Pietro. Vista la semplicità della manovra, davvero mi stupisco non ci si sia pensato prima !
Cosa ha detto Di Pietro in una nota trasmissione televisiva.......di quelle per le quali ci si fa pagare il canone?
Ha stigmatizzato la discrasia fra il popolo dei contribuenti ( inteso come pletora degli individui che realmente pagano le tasse) ed il popolo dei possessori o proprietari di barche d'alto bordo.
Che salti all'occhio la differenza fra i tanti "barchini" all'ancora nei porti dello stivale ed il numero di contribuenti "non dipendenti" over 200.000 euro dichiarati è noto. Come risolvere la cosa?
Ce l'ha spiegato Tonino : io ti sequestro la barca e tu mi spieghi come te la sei comprata.
Già....... con la nota efficienza della GIUSTIZIA italiana..... l'è un gioco da bimbini !
Ora abbiamo capito: NON CI FA...........C'E' !
E alle prossime elezioni dategli pure il voto : sarete in buone mani.
Benvenuto Stefano
Name: Stefano Di Tommaso number 70
Joined: 25 settembre 2009 alle 15.25
Ha indossato senza esitazioni la "pettorina" numero 70 il SINDACO di FRASCATI, Stefano Di Tommaso, per gareggiare insieme a noi in questa corsa contro la deturpazione elettorale dei nostri luoghi.
Con lui salgono a tre i componenti del CONSIGLIO COMUNALE Tuscolano che non si arrendono alle mode del passato e si battono in questa CAUSA di civiltà ed innovazione. Gli altri due, occorre ricordarlo, sono Vincenzo Conte e Matteo Filipponi,iscritti della prima ora.
E gli altri vi chiederete?
Bhe, gli altri 18 possiamo dividerli in due categorie:
1) Quelli che hanno poca dimestichezza con il computer, praticamente con la mediaticità, e quindi sono assenti dal "Mondo FaceBook".
2) Quelli che, pur presenti nel "Mondo FaceBook", ritengono di non dover aderire in forza della "UTOPICITA' della CAUSA"
Quest'ultimi s'arrendono agli stanchi, dannosi e costosi rituali politici old way, o se preferite, quelli che perdono senza combattere consentendo e consegnando la cittadina a coloro che " NON ANCORA ELETTI, GIA' FANNO DANNI ".
Si potrebbe definirli " FULGIDO ESEMPIO DI ARRENDEVOLEZZA AL PRIMO OSTACOLO"
Vorrei dire a costoro che una battaglia la si può vincere o perdere, che il risultato scontato è proprio delle CAUSE da quattro soldi. Ma arrendersi al primo ostacolo è tipico di chi è destinato PER SEMPRE A PERDERE
Bon voyage monsieurs!
Per iscriversi alla CAUSA " Elezioni Regionali 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO "
è sufficiente copiare la stringa sottostante e ricercare su internet
http://apps.facebook.com/causes/349050
giovedì 24 settembre 2009
Olivieri ci fa o c'è ?
SOCIETÀ PUBBLICHE: LA BUROCRAZIA INVADE LA GESTIONE
di Luigi Oliveri 22.09.2009 da La Voce
La recente manovra economica estende alle società partecipate dagli enti locali le regole sul contenimento delle spese di personale. Le società devono così sostenere un carico di rigidità operativa difficilmente compatibile con la loro missione. Scompare la contrattazione di secondo livello, con inevitabili ricadute sulle politiche di incentivo alla produttività. Ma il paradosso è che da un lato il legislatore vuole assoggettare a regole pubbliche soggetti di diritto privati mentre dall'altro cerca di imporre agli enti pubblici la privatizzazione del rapporto di lavoro.
I dubbi sulla concreta efficacia delle misure volute dal ministro Brunetta per aumentare la produttività del personale pubblico sono confermate, indirettamente, dalla recente manovra economica. Estende alle società partecipate dagli enti locali e affidatarie senza gara di servizi pubblici locali o di attività strumentali le regole che debbono seguire gli enti detentori del capitale in tema di contenimento delle spese del personale. ( embhè che c'è di strano? Sono pascoli felici le partecipate ?)
PIÙ BUROCRAZIA
Immediatamente, gli esperti del campo hanno osservato l’insanabile contrasto tra le regole di finanza e gestione del personale proprie degli enti pubblici con le flessibilità caratteristiche della strategia di impresa di tipo privatistico. Si sottolinea, in particolare, che le società a partecipazione pubblica si trovano a sostenere un carico di rigidità operativa maggiore e difficilmente compatibile con la propria missione.
L’osservazione coglie nel segno, se è vero che lo stesso legislatore, con l'articolo 18 della legge 133/2008, esclude le società quotate in Borsa ( Olivieri.....ma quelle quotate in borsa rispondono agli azionisti.....anche privati) dall’estensione delle regole pubblicistiche alle società a capitale locale. Non a caso, si è voluto esentare dalle pastoie della gestione pubblicistica del personale soggetti che operano nel mercato e rispondono all’azionariato dell’efficacia della propria azione. ( ecco.....lo vedi che ci arrivi!)
Un dato, allora, emerge con chiarezza: la gestione del personale, se deve rispondere a regole di diritto pubblico, è pesante e burocratica. ( è finita la cuccagna delle assunzioni di parenti e amici ad opera del policante locale al potere, caro Olivieri)
Ora, per effetto delle riforme disposte dal legislatore, le società partecipate dagli enti locali dovranno assumere sostanzialmente mediante concorsi pubblici e contenere le spese relative alla gestione delle risorse umane, esattamente come se fossero comuni e province. Presto verranno al pettine i nodi di una simile commistione tra regole pubbliche e private, un miscuglio che vorrebbe unire flessibilità operativa, agilità nelle scelte e strategie di mercato a vincoli operativi, controlli sul minuto atto gestionale, come l’affidamento di una consulenza, responsabilità erariali per l’erogazione di un’indennità contrattuale in più. ( intanto stanno venendo al pettine le perdite di esercizio......per molti esercizi, ma su questo ci farò qualche puntata a parte)
Si tratta però, a ben vedere, esattamente del medesimo – sia pur simmetrico – coacervo di regole che, invano, da circa un ventennio il legislatore crea nei riguardi delle amministrazioni pubbliche, con un percorso opposto. Le amministrazioni, infatti, fermi rimanendo vincoli e appesantimenti burocratici – conclamati proprio dai lai contro la loro estensione alle società partecipate – sono chiamate, tuttavia, a gestire il personale come se fossero soggetti privati. Il paradosso è che, dunque, da un lato il legislatore vuole assoggettare a regole pubbliche soggetti di diritto privati; dall’altro cerca di imporre agli enti pubblici la privatizzazione del rapporto di lavoro. Col risultato che la privatizzazione del lavoro pubblico è rimasta a metà, non ha ancora prodotto quell’incremento di produttività che si riteneva aprioristicamente dovesse derivarne; mentre le società partecipate tra breve si vedranno soffocare da un mare di burocrazia. Il medesimo che da sempre invade l’azione pubblica, ma che si insiste nel non voler considerare come una tra le cause principali dell’assunta scarsa produttività della pubblica amministrazione.
INCENTIVI ORA IMPOSSIBILI
La controprova sarà presto data proprio dalla manovra economica 2009 e dai suoi effetti sulle società partecipate. Una delle “leve” principali nella gestione operativa di queste società, come di tutti i soggetti privati, è la flessibilità dell'utilizzo delle risorse della contrattazione di secondo livello, allo scopo di incentivare la produttività. È il tema ampiamente dibattuto del legame diretto tra incrementi di produttività e incrementi del salario e del rilievo che assume la contrattazione di secondo livello per attivare questo meccanismo, considerato virtuoso.
Per le società partecipate degli enti locali (altrettanto, chissà perché, non varrà per quelle statali) non sarà più possibile, come non lo è da sempre per le pubbliche amministrazioni. Uno tra i vincoli normativi nella gestione del personale è la progressiva riduzione della spesa legata ai dipendenti, anche se connessa a politiche incentivanti la produttività.( A Oliviè..... ma allora gli incentivi premianti ci sono!) Dunque, ad esempio, un’azienda di trasporto locale dovrebbe astenersi dall’ampliare la rete e le corse, se ciò dovesse comportare un’assunzione in più o la negoziazione di incentivi per l’incremento dei chilometri percorsi. Ma, è così che si garantisce l’interesse pubblico allo sviluppo del servizio di trasporto? Insomma, efficienza e burocrazia non si sposano bene. Ma il legislatore sembra ignorarlo o disinteressarsene
Forse Olivieri avrebbe fatto prima ad indicare qualche azienda di trasporto pubblico in utile! Le Ferrovie dello Stato ci sono tornate da poco, dopo essersi scrollata di dosso tutto il personale assunto " con pratiche clientelari" o destinato ad "attività sindacale" esterna. Insomma, un bel serbatoio di voti a favore dei politicanti con refusione perdite a carico di Pantalone.
Vogliamo guardarci intorno? Vogliamo fare qualche nome in loco? Le chiamiamo per nome o per cognome? Vogliamo mettere in fila un pò di numeri..... ROSSI che PANTALONE dovrà coprire?
VAI BRUNETTA, VAI !
di Luigi Oliveri 22.09.2009 da La Voce
La recente manovra economica estende alle società partecipate dagli enti locali le regole sul contenimento delle spese di personale. Le società devono così sostenere un carico di rigidità operativa difficilmente compatibile con la loro missione. Scompare la contrattazione di secondo livello, con inevitabili ricadute sulle politiche di incentivo alla produttività. Ma il paradosso è che da un lato il legislatore vuole assoggettare a regole pubbliche soggetti di diritto privati mentre dall'altro cerca di imporre agli enti pubblici la privatizzazione del rapporto di lavoro.
I dubbi sulla concreta efficacia delle misure volute dal ministro Brunetta per aumentare la produttività del personale pubblico sono confermate, indirettamente, dalla recente manovra economica. Estende alle società partecipate dagli enti locali e affidatarie senza gara di servizi pubblici locali o di attività strumentali le regole che debbono seguire gli enti detentori del capitale in tema di contenimento delle spese del personale. ( embhè che c'è di strano? Sono pascoli felici le partecipate ?)
PIÙ BUROCRAZIA
Immediatamente, gli esperti del campo hanno osservato l’insanabile contrasto tra le regole di finanza e gestione del personale proprie degli enti pubblici con le flessibilità caratteristiche della strategia di impresa di tipo privatistico. Si sottolinea, in particolare, che le società a partecipazione pubblica si trovano a sostenere un carico di rigidità operativa maggiore e difficilmente compatibile con la propria missione.
L’osservazione coglie nel segno, se è vero che lo stesso legislatore, con l'articolo 18 della legge 133/2008, esclude le società quotate in Borsa ( Olivieri.....ma quelle quotate in borsa rispondono agli azionisti.....anche privati) dall’estensione delle regole pubblicistiche alle società a capitale locale. Non a caso, si è voluto esentare dalle pastoie della gestione pubblicistica del personale soggetti che operano nel mercato e rispondono all’azionariato dell’efficacia della propria azione. ( ecco.....lo vedi che ci arrivi!)
Un dato, allora, emerge con chiarezza: la gestione del personale, se deve rispondere a regole di diritto pubblico, è pesante e burocratica. ( è finita la cuccagna delle assunzioni di parenti e amici ad opera del policante locale al potere, caro Olivieri)
Ora, per effetto delle riforme disposte dal legislatore, le società partecipate dagli enti locali dovranno assumere sostanzialmente mediante concorsi pubblici e contenere le spese relative alla gestione delle risorse umane, esattamente come se fossero comuni e province. Presto verranno al pettine i nodi di una simile commistione tra regole pubbliche e private, un miscuglio che vorrebbe unire flessibilità operativa, agilità nelle scelte e strategie di mercato a vincoli operativi, controlli sul minuto atto gestionale, come l’affidamento di una consulenza, responsabilità erariali per l’erogazione di un’indennità contrattuale in più. ( intanto stanno venendo al pettine le perdite di esercizio......per molti esercizi, ma su questo ci farò qualche puntata a parte)
Si tratta però, a ben vedere, esattamente del medesimo – sia pur simmetrico – coacervo di regole che, invano, da circa un ventennio il legislatore crea nei riguardi delle amministrazioni pubbliche, con un percorso opposto. Le amministrazioni, infatti, fermi rimanendo vincoli e appesantimenti burocratici – conclamati proprio dai lai contro la loro estensione alle società partecipate – sono chiamate, tuttavia, a gestire il personale come se fossero soggetti privati. Il paradosso è che, dunque, da un lato il legislatore vuole assoggettare a regole pubbliche soggetti di diritto privati; dall’altro cerca di imporre agli enti pubblici la privatizzazione del rapporto di lavoro. Col risultato che la privatizzazione del lavoro pubblico è rimasta a metà, non ha ancora prodotto quell’incremento di produttività che si riteneva aprioristicamente dovesse derivarne; mentre le società partecipate tra breve si vedranno soffocare da un mare di burocrazia. Il medesimo che da sempre invade l’azione pubblica, ma che si insiste nel non voler considerare come una tra le cause principali dell’assunta scarsa produttività della pubblica amministrazione.
INCENTIVI ORA IMPOSSIBILI
La controprova sarà presto data proprio dalla manovra economica 2009 e dai suoi effetti sulle società partecipate. Una delle “leve” principali nella gestione operativa di queste società, come di tutti i soggetti privati, è la flessibilità dell'utilizzo delle risorse della contrattazione di secondo livello, allo scopo di incentivare la produttività. È il tema ampiamente dibattuto del legame diretto tra incrementi di produttività e incrementi del salario e del rilievo che assume la contrattazione di secondo livello per attivare questo meccanismo, considerato virtuoso.
Per le società partecipate degli enti locali (altrettanto, chissà perché, non varrà per quelle statali) non sarà più possibile, come non lo è da sempre per le pubbliche amministrazioni. Uno tra i vincoli normativi nella gestione del personale è la progressiva riduzione della spesa legata ai dipendenti, anche se connessa a politiche incentivanti la produttività.( A Oliviè..... ma allora gli incentivi premianti ci sono!) Dunque, ad esempio, un’azienda di trasporto locale dovrebbe astenersi dall’ampliare la rete e le corse, se ciò dovesse comportare un’assunzione in più o la negoziazione di incentivi per l’incremento dei chilometri percorsi. Ma, è così che si garantisce l’interesse pubblico allo sviluppo del servizio di trasporto? Insomma, efficienza e burocrazia non si sposano bene. Ma il legislatore sembra ignorarlo o disinteressarsene
Forse Olivieri avrebbe fatto prima ad indicare qualche azienda di trasporto pubblico in utile! Le Ferrovie dello Stato ci sono tornate da poco, dopo essersi scrollata di dosso tutto il personale assunto " con pratiche clientelari" o destinato ad "attività sindacale" esterna. Insomma, un bel serbatoio di voti a favore dei politicanti con refusione perdite a carico di Pantalone.
Vogliamo guardarci intorno? Vogliamo fare qualche nome in loco? Le chiamiamo per nome o per cognome? Vogliamo mettere in fila un pò di numeri..... ROSSI che PANTALONE dovrà coprire?
VAI BRUNETTA, VAI !
Cominciano a pervenire i primi commenti
«Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.» J.F. Kennedy
In ordine al Consiglio Comunale
La delibera comunale votata all'unanimità è un grande successo!!!!!!!!! Grazie.
Adesso bisogna controllare che venga applicata.
E' così che si fa l'opposizione........
Carlo
In ordine a Cartellino rosso a PD, FRANCESCHINI e MORASSUT
Caro Angelo,
Frascati è piena di zozzoni e comincio a pensare che cercare di civilizzarli sia una battaglia persa. Le strade sono sempre più sporche, i pochi cestini sempre più traboccanti immondizia, le macchine sempre più numerose e mal parcheggiate. Una vergogna!!!!
La vostra lotta, tua e di Mirko, è lodevole ma chi comanda in comune non ha occhi, non ha orec
chie per ascoltare le proteste della poca gente civile che ancora resta in questa sfortunata città.
Auguri...........
Mirella
la mia risposta
Cara Mirella,
e allora che si fa? Li vogliamo lasciar fare o vogliamo cercare di fermarli?
L'ARMA C'E'....... la tirerò fuori al momento opportuno...... prima che inizino le danze. Ma se nel frattempo non si forma un movimento responsabile......coerente......civile ......
cosa possiamo aspettarci? Le uniche risposte dalla politica attuale sono: "come fai a controllare?" E allora ha ragione VINCENZO CONTE ( in parte). MANCANO I CONTROLLI.
Ma manca anche la VOGLIA DI CONTROLLARE e LA VOGLIA DI AGIRE.
SONO PRONI.......INERMI.......SONO VECCHI
IO LE BRAGHE NON ME LE CALO !
Angelo
In ordine a "Che succede nel MONDO VITIVINICOLO TUSCOLANO?":
sicuramente in tutto questo bailamme le lobby la fanno da padrone sulla pelle dei viticultori.Possibile che non si riesca ad uscire da questo empasse magari con una forte presa di posizione da parte dei viticultori? Perchè tutti non decidono insieme di portarla da qualche altra parte che non siano le cantine di Frascati? Forse la pagano di meno o forse i viticultori stessi si vogliono far afffamare sempre di più da questi giochi di potere?
In ordine a "Complimenti al SINDACO DI TOMMASO":
Angelo complimenti sei proprio instancabile!
hai ragione se chi ascolta non è sordo, soltanto che spesso ci si deve sgolare per farsi ascoltare ma a te la determinazione certamente non fa difetto.Continua così sei sulla strada giusta anche se tutta in salita.ma le cose semplici non sono stuzzicanti.
Anonimo ha detto...
...come si cambia....cantava la mannoia..e' così per i consiglieri che ti mancano?
Cara Anna.......si cambia per non morire !!!! E da oggi c'è anche MIRKO
In ordine al Consiglio Comunale
La delibera comunale votata all'unanimità è un grande successo!!!!!!!!! Grazie.
Adesso bisogna controllare che venga applicata.
E' così che si fa l'opposizione........
Carlo
In ordine a Cartellino rosso a PD, FRANCESCHINI e MORASSUT
Caro Angelo,
Frascati è piena di zozzoni e comincio a pensare che cercare di civilizzarli sia una battaglia persa. Le strade sono sempre più sporche, i pochi cestini sempre più traboccanti immondizia, le macchine sempre più numerose e mal parcheggiate. Una vergogna!!!!
La vostra lotta, tua e di Mirko, è lodevole ma chi comanda in comune non ha occhi, non ha orec
chie per ascoltare le proteste della poca gente civile che ancora resta in questa sfortunata città.
Auguri...........
Mirella
la mia risposta
Cara Mirella,
e allora che si fa? Li vogliamo lasciar fare o vogliamo cercare di fermarli?
L'ARMA C'E'....... la tirerò fuori al momento opportuno...... prima che inizino le danze. Ma se nel frattempo non si forma un movimento responsabile......coerente......civile ......
cosa possiamo aspettarci? Le uniche risposte dalla politica attuale sono: "come fai a controllare?" E allora ha ragione VINCENZO CONTE ( in parte). MANCANO I CONTROLLI.
Ma manca anche la VOGLIA DI CONTROLLARE e LA VOGLIA DI AGIRE.
SONO PRONI.......INERMI.......SONO VECCHI
IO LE BRAGHE NON ME LE CALO !
Angelo
In ordine a "Che succede nel MONDO VITIVINICOLO TUSCOLANO?":
sicuramente in tutto questo bailamme le lobby la fanno da padrone sulla pelle dei viticultori.Possibile che non si riesca ad uscire da questo empasse magari con una forte presa di posizione da parte dei viticultori? Perchè tutti non decidono insieme di portarla da qualche altra parte che non siano le cantine di Frascati? Forse la pagano di meno o forse i viticultori stessi si vogliono far afffamare sempre di più da questi giochi di potere?
In ordine a "Complimenti al SINDACO DI TOMMASO":
Angelo complimenti sei proprio instancabile!
hai ragione se chi ascolta non è sordo, soltanto che spesso ci si deve sgolare per farsi ascoltare ma a te la determinazione certamente non fa difetto.Continua così sei sulla strada giusta anche se tutta in salita.ma le cose semplici non sono stuzzicanti.
Anonimo ha detto...
...come si cambia....cantava la mannoia..e' così per i consiglieri che ti mancano?
Cara Anna.......si cambia per non morire !!!! E da oggi c'è anche MIRKO
Cartellino rosso a PD, FRANCESCHINI e MORASSUT
FRANCESCHINI e MORASSUT.......... ma come si fa a votarli ?
Ora è chiaro perchè i " politici locali", ad eccezione di Vincenzo Conte e Matteo Filipponi, no aderiscono alla CAUSA:
OPERAZIONE " ELEZIONI REGIONALI 2010
NO MANIFESTO SELVAGGIO"
http://apps.facebook.com/causes/349050
Rispetto ai loro referenti......... sono PRONI
Se sei presente su FACEBOOK aderisci, è una battaglia di civiltà per la nostra città.
Dai uno schiaffo alla vetero-politica !
Schierati con il VERO RINNOVAMENTO: NON VOTARE GLI ZOZZONI
Non sei presente su FACEBOOK ? Fa nulla !
Manda una e-mail di sostegno. Verrà pubblicata con il solo nome.
mercoledì 23 settembre 2009
Oggi ho incontrato un viticultore
Sta sul suo trattore, con quello che una volta avremmo scritto " il suo prezioso carico"
Come va? gli chiedo.
"Va male, non si sa neppure se ritireranno le uve e a chi le ritirano pagano una miseria"
Quanto la pagano?
" 20.... 22 euro a chi la ritirano. Una miseria, nemmeno le spese"
E QUANDO IL CAMBIO EURO/DOLLARO TOCCHERà IL VALORE DI 1,60 ANCHE L'AMERICA SARA' PERSA PER IL NOSTRO PRODOTTO
23.09 14:44 *Cambi: Bce, euro/dollaro a 1,4783 (1,4780)
FRASCATI CITTA' DEL VINO....... chi l'ha ridotta a queste condizioni dovrebbe vergognarsi.
BALLARE, CANTARE, SUONARE, RECITARE.......
LE CICALE HANNO DISTRUTTO UN SETTORE PRODUTTIVO STORICO. HANNO CAMBIATO I CONNOTATI ALLE NOSTRE TERRE CON LA CEMENTIFICAZIONE, STANNO RECITANDO IL REQUIEM DELLA NOSTRA STORIA E DELLE NOSTRE TRADIZIONI. ADDIO RADICI.....DAMOSE AL CINEMA !
Come va? gli chiedo.
"Va male, non si sa neppure se ritireranno le uve e a chi le ritirano pagano una miseria"
Quanto la pagano?
" 20.... 22 euro a chi la ritirano. Una miseria, nemmeno le spese"
E QUANDO IL CAMBIO EURO/DOLLARO TOCCHERà IL VALORE DI 1,60 ANCHE L'AMERICA SARA' PERSA PER IL NOSTRO PRODOTTO
23.09 14:44 *Cambi: Bce, euro/dollaro a 1,4783 (1,4780)
FRASCATI CITTA' DEL VINO....... chi l'ha ridotta a queste condizioni dovrebbe vergognarsi.
BALLARE, CANTARE, SUONARE, RECITARE.......
LE CICALE HANNO DISTRUTTO UN SETTORE PRODUTTIVO STORICO. HANNO CAMBIATO I CONNOTATI ALLE NOSTRE TERRE CON LA CEMENTIFICAZIONE, STANNO RECITANDO IL REQUIEM DELLA NOSTRA STORIA E DELLE NOSTRE TRADIZIONI. ADDIO RADICI.....DAMOSE AL CINEMA !
N'arto TEOREMA de NOANTRI
Angelo Cristofanelli pensa che è soltanto un TEOREMA.
La realtà è " BENALTRO " !
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2009_09_bru22.flvStriscia la Notizia - Video
Copiate la stringa e cercate su internet: c'è la soluzione del TEOREMA
La realtà è " BENALTRO " !
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2009_09_bru22.flvStriscia la Notizia - Video
Copiate la stringa e cercate su internet: c'è la soluzione del TEOREMA
Vogliamo parlare di trasparenza?
L'impressione o se vogliamo "la tesi" è che non ci sia sufficente TRASPARENZA nella CASA COMUNALE. Un tempo,molti anni fa, le adunanze del Consiglio Comunale avvenivano in ora Post-meridiana. Volendo, parecchi cittadini potevano presenziare a queste adunanze. Oggi il Consiglio Comunale viene convocato in giorno feriale e in ora Anti-meridiana. Chi lavora è OUT. La stessa comunicazione alla cittadinanza della convocazione del Consiglio avviene mediante affissione di manifesti generalmente nelle 24 ore antecedenti l'evento.( vedi apposito manifesto affisso sul muro in Via Matteotti). Per chi lavora,volendo partecipare, non c'è tempo di organizzarsi.
Si dirà che stessa comunicazione viene con largo anticipo pubblicata sul sito web del Comune. Verissimo, ma non tutti hanno consuetudine con il computer.
Di cosa vien detto nel corso dell'assise nulla viene ufficialmente reportato. Se c'è qualche giornalista, magari "per caso", armato di buona volontà bene. altrimenti è l'oscurità assoluta.
Peggio ancora per le Commissioni Consigliari.
Ancorchè pubbliche, quindi presenziabili dalla cittadinanza, queste non hanno nessun favore di pubblicità. Qualcuno potrebbe tranquillamente affermare che avvengono ahumme ahumme, o se preferite micio micio- gatton gattone!
E dire che sono estremamente interessanti ed educative delle problematiche del proprio territorio !
Questo io sostengo, queste sono le mie TESI che, essendo provate, permettono di affermare un TEOREMA :
C'E' UN ALTO LIVELLO DI OPACITA' SULL'ATTIVITA' NELLA CASA COMUNALE
Il Consigliere Vincenzo Conte non ha ragione, ne ha mille di ragioni: il SISTEMA manca di controlli! Il TEOREMA è provato
Copia la stringa e cerca su internet:
http://www.youtube.com/watch?v=Uk75ZFXOHHY
se non condividi quello che vedrai, sottoscrivi quella che i nostri " esperti politici" chiamano "L'UTOPIA"
Elezioni Regionali 2010: NO MANIFESTO SELVAGGIO
http://apps.facebook.com/causes/349050/38002984?m=6d54c0aa
Al momento hanno aderito soltanto i Consiglieri Vincenzo Conte e Matteo Filipponi
I "meno esperti" o " i più civili" ?
lunedì 21 settembre 2009
All'osteria dei FILIPPINI..... parapoziponzipò
Sostengo che i Consiglieri Comunali siano di gran lunga più importanti della stessa GIUNTA. Il termine stesso ne esplicita il senso e la funzione : "consigliare"......e controllare aggiungo! Il Consigliere di maggioranza vale certamente assai più del Consigliere di minoranza. Al contrario di quest'ultimo, infatti, il Consigliere di maggioranza è colui che sostiene la GIUNTA. Il regolamento comunale non vieta al Consigliere di maggioranza di proporre interrogazioni e mozioni al SINDACO o, per Suo tramite, all'Assessore preposto alla materia sulla quale s'interroga. Ciò nonostante, pur non escludendo che ciò sia avvenuto, non ho mai assistito ad un simile evento. Si dirà che, all'interno della maggioranza che sostiene il governo del Comune, tutto è chiaro; che i Consiglieri parlano senza riserve con i LORO Assessori. Sarà pure così, ma io ne dubito. E se ai Consiglieri d'opposizione può farsi anche credito di disattenzione, di supina assuefazione o peggio ancora ( tanto il provvedimento "passa" nonostante eventuali eccezioni presentate), è fuor di dubbio che con il voto favorevole il Consigliere di maggioranza faccia suo ogni provvedimento approvato. Veniamo al dunque.
Nella RELAZIONE dell'ORGANO di REVISIONE alla proposta di deliberazione del rendiconto della gestione 2008 i REVISORI sottolineano, pagina 33,quanto segue:
"Per quanto concerne invece i canoni per spazi pubblici, l'assenza di riscossioni in conto competenza, è in completo contrasto con quanto avvenuto nel 2007, quando le entrate accertate ed i residui furono riscossi completamente"
Cos'è accaduto? Semplice : di 245.000 accertati ne sono stati incassati ZERO !
Ciò premesso, si pongono due quesiti:
- possibile che nessun affittuario di spazio pubblico abbia pagato il relativo canone nel 2008?
- cosa potrebbe accadere se una sola ricevuta di versamento di detto canone, relativa a versamento regolarmente effettuato nel corso del 2008, saltasse fuori?
Avremmo un bilancio ........ come dire......... non correttamente rappresentativo della realtà degli eventi. In tal caso.....
I CONSIGLIERI di QUESTA MAGGIORANZA
cosa avrebbero approvato?
Di buttare la palla in FAL..LO LATERALE?
Le considerazioni verranno in seguito. Per ora scherziamoci sopra cantando:
ANDO' STANNO LI' QUATTRINI...... paraponziponzipò
venerdì 18 settembre 2009
Primo costruire, secondo mantenere !
Il complesso del PARCO dell'OMBRELLINO costituisce indubbiamente un merito della passata GIUNTA. Domenica mattina il parco era animatissimo, con tante famiglie che lasciavano i tanti bimbi a correre e giocare.
L'insieme del parco è stato recentemente impreziosito da un'altra opera: la CASA di PIA.Perchè non proteggere tutto ciò che, si badi, è stato fatto con i denari del contribuente? Non è un caso unico: VILLA SCIARRA è in condizioni ancora peggiori E non ditemi che sono artisti, chè vi faccio fare la fine di BUSH: vi tiro tutte le scarpe che possiedo !
Il filmato dello "SCAVALCO"
copia la stringa sottostante e cerca su internet
http://www.youtube.com/watch?v=983auJjtrT0
ONORE AI CADUTI DI KABUL
Siete partiti per una terra lontana, obbedienti al comando dei Vostri superiori. Avete lasciato qui i Vostri affetti più cari per servire il Nostro paese impegnato nel soccorso di un popolo sfortunato. Siete andati consapevoli e generosi, carichi dei VOSTRI valori, con l'entusiasmo di chi profondamente crede nel proprio lavoro. Una mano fanatica e assassina ci priva di uomini come VOI, uomini veri nella più completa delle accezioni, senz'altro superiori ai tanti che oggi dobbiamo purtroppo ascoltare.
Ci rimane il ricordo di VOI tutti come orgogliosamente e compostamente descritti dai VOSTRI cari, dalle VOSTRE spose, dalle VOSTRE prossime spose e da quanti VI amavano.
Non ci lasciate soltanto un triste ricordo ed un profondo dolore.
Ci rimangono i VOSTRI sorrisi, i VOSTRI valori.
E' grazie a gente come VOI che molti possono ancora dire :
SONO FIERO DI ESSERE ITALIANO
Riposate in pace, l'ITALIA migliore non Vi dimenticherà.
Tombola il cartellone !
Se Google Street View diventa una prova
contro i manifesti elettorali selvaggi
La Procura di Roma usa le immagini scaricate dal sito
per l'accusa contro le affissioni abusive del 2008
Manifesti per Alemanno sindaco (da Google Street View)
ROMA - Un manifesto sopra all'altro. Faccioni sorridenti e ammiccanti sovrapposti a tempo di record dagli «attacchini» per accaparrarsi anche l'ultimo voto. Roma (ma non solo) ad ogni tornata elettorale si riempie di strati di carta affissi ovunque. «Senza regole e rispetto degli spazi assegnati ad altri». E senza che nessuno intervenga per combattere questo «malcostume elettorale». ( bhe, non è proprio così. Io ci sto provando. Sono i politici che non rispondono!)
ELEZIONI REGIONALI 2010 : NO MANIFESTO SELVAGGIO
per aderire alla CAUSA su FACE BOOK copia la seguente stringa
http://apps.facebook.com/causes/349050/38002984?m=6d54c0aa
E' una CAUSA di civiltà!
GOOGLE STREET VIEW - Ma alle prossime elezioni qualcosa potrebbe cambiare. Grazie a Google Street View. La Procura di Roma userà le immagini scaricate dal sito per sostenere l'accusa nel procedimento penale contro i vertici del Comune nel caso delle affissioni elettorali abusive del 2008.
Manifesti per Rutelli sindaco (da Google Street View)
LA BATTAGLIA - Una battaglia che i Radicali combattono da tempo. «Perché per troppi anni le istituzioni si sono girate dall'altra parte, permettendo di falsare il gioco democratico e impedendo ai cittadini di essere informati sulle diverse proposte e forze politiche in campo». La sua guerra ai manifesti elettorali abusivi Mario Staderini, membro della direzione nazionale dei Radicali italiani, la combatte almeno dal 2008, quando la politica romana si sfidava per il posto di sindaco. In campo Rutelli contro Alemanno. Sui muri e sui pannelli elettorali chili di carta affissi in barba alle regole e all'assegnazione degli spazi elettorali. «Noi Radicali, rifiutando di partecipare a questo scempio di soldi e legalità, siamo costretti da anni a non affiggere i nostri manifesti», dice Staderini.
L'ESPOSTO
- I Radicali protestano. Staderini protesta. I manifesti selvaggi prolificano. Allora scatta la denuncia penale alla Procura di Roma. Con il reato configurato di omissione di atti d'ufficio per Prefetto, Comune e Vigili urbani che non hanno fatto rispettare le regole. Ma viene ipotizzato anche il reato di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, in associazione a delinquere, per l'evidente esistenza di una organizzazione criminale.
Manifesti annunciano un comizio di Fassino (da Google Street View)
LE FOTO
Parte l'iter processuale. Ma servono anche le immagini a testimonianza dei reati commessi. E il radicale Mario Staderini non le ha. Lui, alfiere della battaglia a «manifesto selvaggio», ha fotografato tutti i cartelloni elettorali abusivi delle elezioni del 2009, ma non quelli del 2008. «A quel punto - racconta - mi sono messo su internet e ho digitato i nomi delle vie romane su Google Street View e ho trovato le immagini con i manifesti!». Rutelli sindaco, Alemanno sindaco, scudi crociati, ringraziamenti, promesse. Tutto fotografato, documentato e in rete.
LA PROVA
Staderini porta tutto in tribunale e il gip dà l'ok: le immagini scaricate da Google Street View possono essere usate nelle indagini che devono andare avanti «per l'assoluta gravità dei fatti denunciati perché hanno attinenza diretta ai diritti civili e politici dei cittadini, alla regolarità delle elezioni e quindi alla funzionalità delle istituzioni democratiche». Il pm aveva chiesto l'archiviazione. E mercoledì mattina la Procura di Roma ha dato il via: useranno quelle fotografie per sostenere l'accusa contro i vertici del Comune di Roma che non hanno vigilato come dovevano.
«RISCHIANO ANCHE I POLITICI» - Ma a rischiare non sono solo i vertici del Comune, «bensì anche i responsabili delle campagne elettorali dei partiti», spiega Staderini, che alla Procura ha chiesto di farli interrogare.
Claudia Voltattorni
16 settembre 2009
da Il Corriere della Sera
E sul sito www.mirkofiasco.com le ultime sul " CASO FLANAGAN'S"
contro i manifesti elettorali selvaggi
La Procura di Roma usa le immagini scaricate dal sito
per l'accusa contro le affissioni abusive del 2008
Manifesti per Alemanno sindaco (da Google Street View)
ROMA - Un manifesto sopra all'altro. Faccioni sorridenti e ammiccanti sovrapposti a tempo di record dagli «attacchini» per accaparrarsi anche l'ultimo voto. Roma (ma non solo) ad ogni tornata elettorale si riempie di strati di carta affissi ovunque. «Senza regole e rispetto degli spazi assegnati ad altri». E senza che nessuno intervenga per combattere questo «malcostume elettorale». ( bhe, non è proprio così. Io ci sto provando. Sono i politici che non rispondono!)
ELEZIONI REGIONALI 2010 : NO MANIFESTO SELVAGGIO
per aderire alla CAUSA su FACE BOOK copia la seguente stringa
http://apps.facebook.com/causes/349050/38002984?m=6d54c0aa
E' una CAUSA di civiltà!
GOOGLE STREET VIEW - Ma alle prossime elezioni qualcosa potrebbe cambiare. Grazie a Google Street View. La Procura di Roma userà le immagini scaricate dal sito per sostenere l'accusa nel procedimento penale contro i vertici del Comune nel caso delle affissioni elettorali abusive del 2008.
Manifesti per Rutelli sindaco (da Google Street View)
LA BATTAGLIA - Una battaglia che i Radicali combattono da tempo. «Perché per troppi anni le istituzioni si sono girate dall'altra parte, permettendo di falsare il gioco democratico e impedendo ai cittadini di essere informati sulle diverse proposte e forze politiche in campo». La sua guerra ai manifesti elettorali abusivi Mario Staderini, membro della direzione nazionale dei Radicali italiani, la combatte almeno dal 2008, quando la politica romana si sfidava per il posto di sindaco. In campo Rutelli contro Alemanno. Sui muri e sui pannelli elettorali chili di carta affissi in barba alle regole e all'assegnazione degli spazi elettorali. «Noi Radicali, rifiutando di partecipare a questo scempio di soldi e legalità, siamo costretti da anni a non affiggere i nostri manifesti», dice Staderini.
L'ESPOSTO
- I Radicali protestano. Staderini protesta. I manifesti selvaggi prolificano. Allora scatta la denuncia penale alla Procura di Roma. Con il reato configurato di omissione di atti d'ufficio per Prefetto, Comune e Vigili urbani che non hanno fatto rispettare le regole. Ma viene ipotizzato anche il reato di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, in associazione a delinquere, per l'evidente esistenza di una organizzazione criminale.
Manifesti annunciano un comizio di Fassino (da Google Street View)
LE FOTO
Parte l'iter processuale. Ma servono anche le immagini a testimonianza dei reati commessi. E il radicale Mario Staderini non le ha. Lui, alfiere della battaglia a «manifesto selvaggio», ha fotografato tutti i cartelloni elettorali abusivi delle elezioni del 2009, ma non quelli del 2008. «A quel punto - racconta - mi sono messo su internet e ho digitato i nomi delle vie romane su Google Street View e ho trovato le immagini con i manifesti!». Rutelli sindaco, Alemanno sindaco, scudi crociati, ringraziamenti, promesse. Tutto fotografato, documentato e in rete.
LA PROVA
Staderini porta tutto in tribunale e il gip dà l'ok: le immagini scaricate da Google Street View possono essere usate nelle indagini che devono andare avanti «per l'assoluta gravità dei fatti denunciati perché hanno attinenza diretta ai diritti civili e politici dei cittadini, alla regolarità delle elezioni e quindi alla funzionalità delle istituzioni democratiche». Il pm aveva chiesto l'archiviazione. E mercoledì mattina la Procura di Roma ha dato il via: useranno quelle fotografie per sostenere l'accusa contro i vertici del Comune di Roma che non hanno vigilato come dovevano.
«RISCHIANO ANCHE I POLITICI» - Ma a rischiare non sono solo i vertici del Comune, «bensì anche i responsabili delle campagne elettorali dei partiti», spiega Staderini, che alla Procura ha chiesto di farli interrogare.
Claudia Voltattorni
16 settembre 2009
da Il Corriere della Sera
E sul sito www.mirkofiasco.com le ultime sul " CASO FLANAGAN'S"
Momenti di riflessione
L'attività è al momento sospesa in segno di lutto per la morte dei nostri militari a Kabul. Non è il momento delle parole questo; semmai il momento del dolore e delle riflessioni.Lascio le prime ai tanti, troppi, che ne consentono la fuga dal loro senno. Riprenderò dopo i funerali dei nostri fratelli.
mercoledì 16 settembre 2009
ESTA NOCHE................
DI TOMMASO Superstar
Visualizzazioni
Quante visualizzazioni stanno ottenendo i miei video?
Ad oggi, con 142 visitazioni, il Discorso di Benvenuto con il quale il Sindaco Di Tommaso ha accolto S.E. Mons. Raffaello Martinelli è il più visitato dei nostri filmati. Il "picco" in data 14 settembre, ma l'attenzione continua
I miei video
Video Visualizzazioni (% del totale) Attenzione
ARGOMENTI Frascati: discorso di benvenuto al Vescovo MVI 5899 10,8
ARGOMENTI FRASCATI 8 SETTEMBRE 2009 66a Giornata del ricordo MVI 5818 8,4
ARGOMENTI Frascati: S.E. Mons. Raffaello Martinelli giunge a Frascati MVI 5896 8,3
ARGOMENTI FRASCATI VERMICINO: il primo incontro con Raffaello MVI 5891 7,9
ARGOMENTI Frascati: la consegna del Pastorale MVI 5919 6,8
ARGOMENTI Frascati : Ingresso in Cattedrale MVI 5912 6,3
ARGOMENTI Frascati : le parole di S.E. Mons. Martinelli MVI 5902 4,9
ARGOMENTI FRASCATI Vermicino: S.E. si commiata dai fedeli locali MVI 5892 4,6
ARGOMENTI Frascati : la prestazione dell'obbedienza MVI 5920 4,6
ARGOMENTI Frascati:"Mostra" e lettura della Bolla PapaleMVI 5918 4,5
ARGOMENTI Frascati: discorso di benvenuto al Vescovo MVI 5899 13/set/2009
Il Sindaco di Frascati, Stefano Di Tommaso, legge il discorso di benvenuto a S.E. Mons. Raffaello Martinelli. E' il benvenuto della Città di Frascati e di tutte le Cittadine della Diocesi , convenute presso la nostra Casa Comunale con le loro massime cariche civili e con i loro fedeli. Sono presenti anche le massime cariche locali delle Forze dell'Ordine che operano sul territorio, rappresentanze della Provincia di Roma e della Regione Lazio, gli Ordini Religiosi, le Associazioni d'Arma e del Volontariato e varie Confraternite religiose.
142
ARGOMENTI Frascati:"Mostra" e lettura della Bolla PapaleMVI 5918 13/set/2009
" Mostra" e lettura, ai presbiteri ed ai fedeli della Bolla del Santo Padre
84
ARGOMENTI Frascati : Ingresso in Cattedrale MVI 5912 13/set/2009
Vestiti i paramenti liturgici nella Chiesa del Gesù, i Vescovi, i presbiteri e i Cardinali giungono alla Cattedrale di San Pietro. S.E. Mons. Raffaello Martinelli bacia il Crocifisso. Il Cardinale presidente, Sua Eminenza Card. William Levada , asperge l'assemblea.
82
ARGOMENTI Frascati: la consegna del Pastorale MVI 5919 13/set/2009
S.E. Mons. Raffaello Martinelli riceve il Pastorale da S.E. Mons. Giuseppe Matarrese, Suo predecessore. Il Pastorale è il simbolo del compito che la Chiesa affida al nuovo Pastore. Segue l'insediamento del nuovo Vescovo sulla Cattedra.
77
ARGOMENTI FRASCATI 8 SETTEMBRE 2009 66a Giornata del ricordo MVI 5818 08/set/2009
PER NON DIMENTICARE Ore 12,00 dell' 8SETTEMBRE 2009 a Frascati. Le Autorità politiche, le Forze dell'Ordine, la cittadinanza partecipano al "Suono della Sirena". 66 anni fa, dopo pochi minuti, quel suono fu coperto dagli scoppi delle bombe.
76
ARGOMENTI FRASCATI VERMICINO: il primo incontro con Raffaello MVI 5891 13/set/2009
Vermicino: il primo incontro con S.E. Mons. Raffaello Martinelli nell'avvicinamento alla Sua Frascati. Sono le ore 15,00 di Domenica 13 Settembre 2009.
74
ARGOMENTI Frascati: S.E. Mons. Raffaello Martinelli giunge a Frascati MVI 5896 13/set/2009
Finalmente il nuovo Pastore giunge alla Casa Comunale di Frascati. L'emozione della cittadinanza è palpabile
73
ARGOMENTI FRASCATI - Di fronte allo STADIO 8 SETTEMBRE MVI 5753 25/ago/2009
Qui c'è bisogno di aiuto.
73
ARGOMENTI Frascati : le parole di S.E. Mons. Martinelli MVI 5902 13/set/2009
Le parole di ringraziamento che S.E. Mons. Raffaello Martinelli ha dedicato ai presenti presso la Casa comunale
53
ARGOMENTI FRASCATI - BENVENUTI IN PASSEGGIATA MVI 5750 25/ago/2009
Questo è il primo e l'unico contenitore di rifiuti posto all'inizio della passeggiata. Per trovarne altri 7 dovete andare in fondo alla stessa. Vi sembra normale? Questo è il primo ed unico contenitore di rifiuti che si para allo sguardo di un turista o di un cittadino che raggiunga Frascati a mezzo ferrovia. E le cicche dove le buttiamo? In terra ! Come a casa nostra? Vediamo quanto ci vorrà a provvedere. Frascati 25 Agosto 2009
53
ARGOMENTI Frascati : la prestazione dell'obbedienza MVI 5920 13/set/2009
I rappresentanti delle varie componenti della comunità ecclesiale manifestano l'accoglimento del nuovo Pastore "mandato dal Padre a governare la sua famiglia"
47
ARGOMENTI FRASCATI : Piazza San Rocco e dintorni 3 MVI 5622 13/ago/2009
47
Quante visualizzazioni stanno ottenendo i miei video?
Ad oggi, con 142 visitazioni, il Discorso di Benvenuto con il quale il Sindaco Di Tommaso ha accolto S.E. Mons. Raffaello Martinelli è il più visitato dei nostri filmati. Il "picco" in data 14 settembre, ma l'attenzione continua
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ARGOMENTI Frascati: discorso di benvenuto al Vescovo MVI 5899 10,8
ARGOMENTI FRASCATI 8 SETTEMBRE 2009 66a Giornata del ricordo MVI 5818 8,4
ARGOMENTI Frascati: S.E. Mons. Raffaello Martinelli giunge a Frascati MVI 5896 8,3
ARGOMENTI FRASCATI VERMICINO: il primo incontro con Raffaello MVI 5891 7,9
ARGOMENTI Frascati: la consegna del Pastorale MVI 5919 6,8
ARGOMENTI Frascati : Ingresso in Cattedrale MVI 5912 6,3
ARGOMENTI Frascati : le parole di S.E. Mons. Martinelli MVI 5902 4,9
ARGOMENTI FRASCATI Vermicino: S.E. si commiata dai fedeli locali MVI 5892 4,6
ARGOMENTI Frascati : la prestazione dell'obbedienza MVI 5920 4,6
ARGOMENTI Frascati:"Mostra" e lettura della Bolla PapaleMVI 5918 4,5
ARGOMENTI Frascati: discorso di benvenuto al Vescovo MVI 5899 13/set/2009
Il Sindaco di Frascati, Stefano Di Tommaso, legge il discorso di benvenuto a S.E. Mons. Raffaello Martinelli. E' il benvenuto della Città di Frascati e di tutte le Cittadine della Diocesi , convenute presso la nostra Casa Comunale con le loro massime cariche civili e con i loro fedeli. Sono presenti anche le massime cariche locali delle Forze dell'Ordine che operano sul territorio, rappresentanze della Provincia di Roma e della Regione Lazio, gli Ordini Religiosi, le Associazioni d'Arma e del Volontariato e varie Confraternite religiose.
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ARGOMENTI Frascati:"Mostra" e lettura della Bolla PapaleMVI 5918 13/set/2009
" Mostra" e lettura, ai presbiteri ed ai fedeli della Bolla del Santo Padre
84
ARGOMENTI Frascati : Ingresso in Cattedrale MVI 5912 13/set/2009
Vestiti i paramenti liturgici nella Chiesa del Gesù, i Vescovi, i presbiteri e i Cardinali giungono alla Cattedrale di San Pietro. S.E. Mons. Raffaello Martinelli bacia il Crocifisso. Il Cardinale presidente, Sua Eminenza Card. William Levada , asperge l'assemblea.
82
ARGOMENTI Frascati: la consegna del Pastorale MVI 5919 13/set/2009
S.E. Mons. Raffaello Martinelli riceve il Pastorale da S.E. Mons. Giuseppe Matarrese, Suo predecessore. Il Pastorale è il simbolo del compito che la Chiesa affida al nuovo Pastore. Segue l'insediamento del nuovo Vescovo sulla Cattedra.
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ARGOMENTI FRASCATI 8 SETTEMBRE 2009 66a Giornata del ricordo MVI 5818 08/set/2009
PER NON DIMENTICARE Ore 12,00 dell' 8SETTEMBRE 2009 a Frascati. Le Autorità politiche, le Forze dell'Ordine, la cittadinanza partecipano al "Suono della Sirena". 66 anni fa, dopo pochi minuti, quel suono fu coperto dagli scoppi delle bombe.
76
ARGOMENTI FRASCATI VERMICINO: il primo incontro con Raffaello MVI 5891 13/set/2009
Vermicino: il primo incontro con S.E. Mons. Raffaello Martinelli nell'avvicinamento alla Sua Frascati. Sono le ore 15,00 di Domenica 13 Settembre 2009.
74
ARGOMENTI Frascati: S.E. Mons. Raffaello Martinelli giunge a Frascati MVI 5896 13/set/2009
Finalmente il nuovo Pastore giunge alla Casa Comunale di Frascati. L'emozione della cittadinanza è palpabile
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ARGOMENTI FRASCATI - Di fronte allo STADIO 8 SETTEMBRE MVI 5753 25/ago/2009
Qui c'è bisogno di aiuto.
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ARGOMENTI Frascati : le parole di S.E. Mons. Martinelli MVI 5902 13/set/2009
Le parole di ringraziamento che S.E. Mons. Raffaello Martinelli ha dedicato ai presenti presso la Casa comunale
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ARGOMENTI FRASCATI - BENVENUTI IN PASSEGGIATA MVI 5750 25/ago/2009
Questo è il primo e l'unico contenitore di rifiuti posto all'inizio della passeggiata. Per trovarne altri 7 dovete andare in fondo alla stessa. Vi sembra normale? Questo è il primo ed unico contenitore di rifiuti che si para allo sguardo di un turista o di un cittadino che raggiunga Frascati a mezzo ferrovia. E le cicche dove le buttiamo? In terra ! Come a casa nostra? Vediamo quanto ci vorrà a provvedere. Frascati 25 Agosto 2009
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ARGOMENTI Frascati : la prestazione dell'obbedienza MVI 5920 13/set/2009
I rappresentanti delle varie componenti della comunità ecclesiale manifestano l'accoglimento del nuovo Pastore "mandato dal Padre a governare la sua famiglia"
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ARGOMENTI FRASCATI : Piazza San Rocco e dintorni 3 MVI 5622 13/ago/2009
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martedì 15 settembre 2009
Signori, la messa è finita. Andate in pace
Analisi a margine della strategia di Gianfranco Fini
Fare politica, oltre il presentismo
di Alessandro Campi
Gianfranco Fini non abbandonerà Silvio Berlusconi: non gli farà lo sgambetto fondando un suo nuovo partito e non darà una mano ai nemici di quest'ultimo annidati nel Palazzo, nelle redazioni dei giornali e nelle procure. E ciò non per le ragioni che suggerisce Feltri nel suo editoriale sul “Giornale” di oggi: perché diversamente, se non si decide a “rientrare nei ranghi”, anche lui e i suoi uomini verranno travolti dal fango, dai dossier anonimi e dal fuoco della calunnia a mezzo stampa. Ma per ragioni più serie e cogenti, di natura politica, che sfuggono o non sono ritenute importanti da chi ha deciso di derubricare la lotta politica a minaccia e ricatto.
La prima, sentimentale, è che quindici anni di collaborazione e di amicizia, di incontri che in alcune fasi sono stati persino quotidiani, non si cancellano d'un colpo, solo perché nel frattempo sono insorti divaricazioni e attriti. Riconoscenza e lealtà, si dice, non hanno nulla a che fare con i rapporti di potere, dove contano solo l'interesse e il tornaconto immediati, ma questo è il realismo dei cinici, che pensano di saperla lunga, di conoscere il mondo la storia e gli uomini, mentre in realtà hanno solo idee confuse e approssimative, finendo così per interpretare la politica a misura delle proprie miserie.
La seconda, più concreta e fattuale, è che Fini non ha alcuna convenienza ad apparire – ammesso sia mai stata questa la sua intenzione – come colui che colpisce alle spalle il suo antico alleato, per di più in un momento di sua oggettiva difficoltà e in una fase politicamente così turbolenta e magmatica, che sembra fatta apposta per favorire le peggiori avventure. L'elettorato non apprezzerebbe quello che a tutti gli effetti sarebbe un tradimento, un gesto estremo e imperdonabile, che in politica non ha mai portato fortuna a chi lo ha commesso.
La terza, quella dirimente, è che Fini – come lui va ripetendo, senza che nessuno si decida a prenderlo sul serio – sta conducendo una battaglia diversa – per contenuti e tempi di svolgimento – da quella che gli viene quotidianamente imputata: non una guerra di logoramento e d’usura ai danni del Cavaliere, che sarebbe in effetti un suicidio politico, ma appunto una battaglia di idee – e conseguentemente anche politica – finalizzata a due obiettivi di massima: da un lato, la creazione di un blocco sociale, politico e culturale che possa stabilizzare il berlusconismo, dandogli un futuro, e rendere permanenti le trasformazioni che hanno investito il sistema politico nell’ultimo quindicennio, a partire dal bipolarismo; dall’altro, la definizione di un orizzonte ideale, di un sistema di valori, di uno stile politico, diversi da quelli che caratterizzano attualmente il centrodestra, meno orientati al populismo e alla demagogia antipolitica, maggiormente aderenti al modo d’essere e di ragionare dei partiti e delle forze che si riconoscono nella famiglia del popolarismo europeo.
A Gubbio Fini è stato chiaro: il Popolo della libertà è e rimane il suo partito. Solo che lo vorrebbe diverso da come è attualmente. Al momento nulla più di un organigramma, all’interno del quale poco si discute e poco si decide. Un partito che la gente non vota, dice lo stesso Denis Verdini, uno dei suoi coordinatori, perché in realtà la gente vota solo e soltanto Silvio Berlusconi. Ma se le cose stanno così perché non chiuderlo direttamente? Che senso ha mantenere in piedi un simile apparato se si tratta solo di una copertura o di una messinscena, se ciò che conta – oggi, domani, sempre – è solo e soltanto la volontà di Berlusconi e la sua capacità di aggregare consenso qualunque cosa faccia e dica?
La verità è che tra i maggiorenti del partito, tra i fedelissimi di Berlusconi, ha preso piede nel corso del tempo un atteggiamento che si può solo definire nichilista e potenzialmente autodistruttivo. Il loro problema non è, forse non è mai stato, dare continuità storica al berlusconismo, farlo diventare una famiglia politica stabile, perpetuare un’eredità e dare un senso politicamente compiuto ad una stagione politica tra le più convulse e tuttavia esaltanti della recente storia italiana, ma cavalcare l’onda sino a che ci sarà Berlusconi. Brunetta, per fare un esempio, quest’atteggiamento lo ha apertamente teorizzato: io sono berlusconiano, ha scritto alla lettera qualche tempo fa, perché a me del dopo Berlusconi non me ne importa nulla. Dopo Silvio, dunque, venga pure il diluvio, tanto noi non ci saremo più e comunque a quel punto, quando la festa sarà finita, faremo altre cose. Nel frattempo, però, quanto ci siamo divertiti!
Bene, il problema di Fini, che è poi il problema dei moderati e della stessa politica italiana, è esattamente il contrario: far sì che dopo Berlusconi, quando sarà, non si torni al punto di partenza, non vincano i restauratori o i nostalgici della Prima Repubblica, non ci si trovi in un deserto di rovine, non si lasci campo libero al progetto disgregante perseguito con precisione chirurgica dalla Lega. E perché ciò accada, perché questi quindici anni di storia italiana non si risolvano dunque in una solitaria cavalcata nel deserto, avvincente quanto sterile, lo strumento del partito è a dir poco indispensabile.
Ma, appunto, un partito vero. Con un leader, certo, ma anche con una base militante, con dirigenti e quadri che trovino qualcuno a Roma disposto ad ascoltarli, con una sua autonoma piattaforma culturale, con molte anime e sensibilità al suo interno, tutte legittime e rispettose le une delle altre, come si conviene ad un partito che è nato per essere inclusivo e plurale, per parlare a quanti più italiani possibile, per imporre nella società italiana una presenza non effimera.
E invece questo partito, almeno per come appare sinora, è silente e inconsistente. Dovrebbe essere, perché a questo servono i partiti, la cinghia di trasmissione attraverso la quale stabilire un dialogo continuo e costruttivo con la società italiana nelle sue diverse articolazioni. Nella realtà, avendo sposato l’idea del partito carismatico-plebiscitario, inteso come semplice comitato elettorale, come forza d’urto da mobilitare solo in occasione di adunate propagandistiche e di scadenze alle urne, sta accadendo esattamente il contrario. Ciò che conta, ciò che si ritiene politicamente pagante, è solo il continuo appello al “popolo”, che è un’astrazione retorica, mentre si trascurano il radicamento nel territorio e il dialogo con le forze sociali organizzate, finendo così per aderire ad un’immagine falsata e sociologicamente primitiva della realtà italiana, percepita alla stregua di un magma indistinto, di un blocco destrutturato abitato da individui alla deriva, ai quali solo il carisma del capo può offrire un ancoraggio stabile. Peggio, nel convincimento che sia in corso una guerra politica all’ultimo sangue, con l’idea di dover difendere a spada tratta Berlusconi dai suoi molti nemici ovunque annidati, si è addirittura scelto di andare allo scontro frontale con qualunque forma di potere sociale organizzato. Si sospetta degli industriali perché dialogano con la Cigl. Si ritengono i sindacati un freno allo sviluppo economico. Si polemizza con la Chiesa solo perché, facendo il suo mestiere, invita a comportamenti morali gli individui. Si inveisce contro il culturame come ai tempi di Scelba. Si considerano i giornali un covo di sovversivi. Si mortifica il pubblico impiego con le campagne contro i fannulloni. Si inveisce contro il sistema bancario. Si vede nella magistratura una minaccia all’ordine costituito. Si impreca in modo indistinto contro i “poteri forti”. Si trascurano le forze dell’ordine per fare posto alle ronde. Si trattano gli immigrati, che sono ormai una presenza stabile nella società italiana, come ospiti indesiderati. Si tolgono risorse alla scuola nella convinzione che tanto i professori votino tutti a sinistra.
Insomma, stiamo assistendo allo strano spettacolo di un partito, il più grande in Italia e uno dei più grandi in Europa, che è attualmente al potere ma si comporta come una forza di minoranza, assediata e priva di respiro progettuale, senza una forza propria, in urto con il mondo intero. Un partito che senza accorgersene sta procedendo sulla strada dell’isolamento sociale, che prima o poi, quando non ci sarà più la magia di Silvio a far quadrare le cose, rischia a sua volta di diventare isolamento politico ed elettorale. Questo Fini sembra averlo capito e per questo vorrebbe un Pdl più dinamico e attivo, più strutturato e autonomo, meno condizionato in ogni suo atto dall’ombra del suo leader, che nessuno peraltro mette in discussione, più dialettico al suo interno ma anche maggiormente in grado di intrecciare relazioni, contatti, alleanze stabili con il mondo esterno, invece di stare a minacciare ogni giorno sfracelli e rappresaglie.
Questo, per chi lo abbia ascoltato con attenzione, è stato il senso autentico dell’intervento di Fini a Gubbio. Un invito al realismo e all’intraprendenza, alla sobrietà nello stile e al coraggio delle idee, un invito a fare politica fuori da una logica di continua emergenza, un invito a cambiare marcia affinché il Pdl, che resta una grande intuizione politica, ma le intuizioni debbono prima o poi concretizzarsi, possa dispiegare al meglio tutte le sue potenzialità.
Nonostante ciò – vuoi per malizia, vuoi per la soggettiva difficoltà di alcuni a distinguere tra le miserie della politica quotidiana e una critica che si vuole strategica e costruttiva – c’è chi continua a non capire, immaginando che dietro le parole del Presidente della Camera ci siano motivazioni recondite e inconfessabili. Fini è, come suole dirsi, un politico navigato. Sa bene, dunque, che le sue attuali posizioni rischiano di essere utilizzate in modo strumentale da chi, muovendosi a sua volta alla cieca, sembra avere in testa un solo obiettivo: liquidare Berlusconi a qualunque costo e con qualunque mezzo. Ma la fine traumatica di Berlusconi significherebbe la morte prematura del disegno strategico perseguito da Fini, disegno del quale si può ovviamente pensare tutto il male possibile, ma che non ha nulla a che vedere con le pazze geometrie politiche che vanno attualmente di moda sui giornali e nei corridoi del potere. In questa fase Fini sta incassando molti applausi a sinistra, una sinistra mai tanto confusa e priva di bussola, ma le sue parole, a leggerle con attenzione, hanno tutt’altro destinatario, appunto un centrodestra che invece di chiudersi a riccio dovrebbe puntare ad allargare i suoi attuali confini, e soprattutto obiettivi diversi da quelli sospettati o temuti. E questo esclude, se la politica mantiene ancora un minimo di razionalità, che egli possa prestarsi a manovre ed espedienti che peraltro rischiano di non portare a nulla e di aumentare l’attuale confusione, con danno gravissimo per la democrazia e per l’intero paese.
Stando così le cose, dispiace – ammesso il dispiacere sia una categoria politica – che le sue posizioni vengano ridotte a caricatura, che ogni sua uscita venga vissuta come un attacco o una provocazione all’interno del suo stesso campo. Dispiace, insomma, che non ci si renda conto che la sua non è una subdola battaglia contro la maggioranza di cui fa parte, ma un tentativo – discutibile, per carità, ma bisognerebbe avere il buon gusto di contestarne gli argomenti invece di ricorrere a segnali obliqui e a vaghe minacce, invece di fare continui processi alle intenzioni – teso a far crescere il centrodestra in una chiave autenticamente egemonica, a dargli un respiro europeo, a garantirgli, in primis attraverso lo strumento del partito, insostituibile in democrazia, un futuro politico e uno stabile radicamento della società. Con Berlusconi, oggi, oltre Berlusconi (e oltre lo stesso Fini), domani. Che non lo capisca Feltri, ci può anche stare: è un giornalista e il suo obiettivo non è fare politica, ma vendere più copie del giornale che dirige. Che non lo capiscano Berlusconi, i berlusconiani e i maggiorenti del Pdl, prigionieri dell’eterno presente che ormai ne condiziona ogni pensiero e azione, vittime della sindrome da complotto che essi stessi stanno irresponsabilmente alimentando, questo sì che è davvero preoccupante. Per il centrodestra, per l’Italia.
Fare politica, oltre il presentismo
di Alessandro Campi
Gianfranco Fini non abbandonerà Silvio Berlusconi: non gli farà lo sgambetto fondando un suo nuovo partito e non darà una mano ai nemici di quest'ultimo annidati nel Palazzo, nelle redazioni dei giornali e nelle procure. E ciò non per le ragioni che suggerisce Feltri nel suo editoriale sul “Giornale” di oggi: perché diversamente, se non si decide a “rientrare nei ranghi”, anche lui e i suoi uomini verranno travolti dal fango, dai dossier anonimi e dal fuoco della calunnia a mezzo stampa. Ma per ragioni più serie e cogenti, di natura politica, che sfuggono o non sono ritenute importanti da chi ha deciso di derubricare la lotta politica a minaccia e ricatto.
La prima, sentimentale, è che quindici anni di collaborazione e di amicizia, di incontri che in alcune fasi sono stati persino quotidiani, non si cancellano d'un colpo, solo perché nel frattempo sono insorti divaricazioni e attriti. Riconoscenza e lealtà, si dice, non hanno nulla a che fare con i rapporti di potere, dove contano solo l'interesse e il tornaconto immediati, ma questo è il realismo dei cinici, che pensano di saperla lunga, di conoscere il mondo la storia e gli uomini, mentre in realtà hanno solo idee confuse e approssimative, finendo così per interpretare la politica a misura delle proprie miserie.
La seconda, più concreta e fattuale, è che Fini non ha alcuna convenienza ad apparire – ammesso sia mai stata questa la sua intenzione – come colui che colpisce alle spalle il suo antico alleato, per di più in un momento di sua oggettiva difficoltà e in una fase politicamente così turbolenta e magmatica, che sembra fatta apposta per favorire le peggiori avventure. L'elettorato non apprezzerebbe quello che a tutti gli effetti sarebbe un tradimento, un gesto estremo e imperdonabile, che in politica non ha mai portato fortuna a chi lo ha commesso.
La terza, quella dirimente, è che Fini – come lui va ripetendo, senza che nessuno si decida a prenderlo sul serio – sta conducendo una battaglia diversa – per contenuti e tempi di svolgimento – da quella che gli viene quotidianamente imputata: non una guerra di logoramento e d’usura ai danni del Cavaliere, che sarebbe in effetti un suicidio politico, ma appunto una battaglia di idee – e conseguentemente anche politica – finalizzata a due obiettivi di massima: da un lato, la creazione di un blocco sociale, politico e culturale che possa stabilizzare il berlusconismo, dandogli un futuro, e rendere permanenti le trasformazioni che hanno investito il sistema politico nell’ultimo quindicennio, a partire dal bipolarismo; dall’altro, la definizione di un orizzonte ideale, di un sistema di valori, di uno stile politico, diversi da quelli che caratterizzano attualmente il centrodestra, meno orientati al populismo e alla demagogia antipolitica, maggiormente aderenti al modo d’essere e di ragionare dei partiti e delle forze che si riconoscono nella famiglia del popolarismo europeo.
A Gubbio Fini è stato chiaro: il Popolo della libertà è e rimane il suo partito. Solo che lo vorrebbe diverso da come è attualmente. Al momento nulla più di un organigramma, all’interno del quale poco si discute e poco si decide. Un partito che la gente non vota, dice lo stesso Denis Verdini, uno dei suoi coordinatori, perché in realtà la gente vota solo e soltanto Silvio Berlusconi. Ma se le cose stanno così perché non chiuderlo direttamente? Che senso ha mantenere in piedi un simile apparato se si tratta solo di una copertura o di una messinscena, se ciò che conta – oggi, domani, sempre – è solo e soltanto la volontà di Berlusconi e la sua capacità di aggregare consenso qualunque cosa faccia e dica?
La verità è che tra i maggiorenti del partito, tra i fedelissimi di Berlusconi, ha preso piede nel corso del tempo un atteggiamento che si può solo definire nichilista e potenzialmente autodistruttivo. Il loro problema non è, forse non è mai stato, dare continuità storica al berlusconismo, farlo diventare una famiglia politica stabile, perpetuare un’eredità e dare un senso politicamente compiuto ad una stagione politica tra le più convulse e tuttavia esaltanti della recente storia italiana, ma cavalcare l’onda sino a che ci sarà Berlusconi. Brunetta, per fare un esempio, quest’atteggiamento lo ha apertamente teorizzato: io sono berlusconiano, ha scritto alla lettera qualche tempo fa, perché a me del dopo Berlusconi non me ne importa nulla. Dopo Silvio, dunque, venga pure il diluvio, tanto noi non ci saremo più e comunque a quel punto, quando la festa sarà finita, faremo altre cose. Nel frattempo, però, quanto ci siamo divertiti!
Bene, il problema di Fini, che è poi il problema dei moderati e della stessa politica italiana, è esattamente il contrario: far sì che dopo Berlusconi, quando sarà, non si torni al punto di partenza, non vincano i restauratori o i nostalgici della Prima Repubblica, non ci si trovi in un deserto di rovine, non si lasci campo libero al progetto disgregante perseguito con precisione chirurgica dalla Lega. E perché ciò accada, perché questi quindici anni di storia italiana non si risolvano dunque in una solitaria cavalcata nel deserto, avvincente quanto sterile, lo strumento del partito è a dir poco indispensabile.
Ma, appunto, un partito vero. Con un leader, certo, ma anche con una base militante, con dirigenti e quadri che trovino qualcuno a Roma disposto ad ascoltarli, con una sua autonoma piattaforma culturale, con molte anime e sensibilità al suo interno, tutte legittime e rispettose le une delle altre, come si conviene ad un partito che è nato per essere inclusivo e plurale, per parlare a quanti più italiani possibile, per imporre nella società italiana una presenza non effimera.
E invece questo partito, almeno per come appare sinora, è silente e inconsistente. Dovrebbe essere, perché a questo servono i partiti, la cinghia di trasmissione attraverso la quale stabilire un dialogo continuo e costruttivo con la società italiana nelle sue diverse articolazioni. Nella realtà, avendo sposato l’idea del partito carismatico-plebiscitario, inteso come semplice comitato elettorale, come forza d’urto da mobilitare solo in occasione di adunate propagandistiche e di scadenze alle urne, sta accadendo esattamente il contrario. Ciò che conta, ciò che si ritiene politicamente pagante, è solo il continuo appello al “popolo”, che è un’astrazione retorica, mentre si trascurano il radicamento nel territorio e il dialogo con le forze sociali organizzate, finendo così per aderire ad un’immagine falsata e sociologicamente primitiva della realtà italiana, percepita alla stregua di un magma indistinto, di un blocco destrutturato abitato da individui alla deriva, ai quali solo il carisma del capo può offrire un ancoraggio stabile. Peggio, nel convincimento che sia in corso una guerra politica all’ultimo sangue, con l’idea di dover difendere a spada tratta Berlusconi dai suoi molti nemici ovunque annidati, si è addirittura scelto di andare allo scontro frontale con qualunque forma di potere sociale organizzato. Si sospetta degli industriali perché dialogano con la Cigl. Si ritengono i sindacati un freno allo sviluppo economico. Si polemizza con la Chiesa solo perché, facendo il suo mestiere, invita a comportamenti morali gli individui. Si inveisce contro il culturame come ai tempi di Scelba. Si considerano i giornali un covo di sovversivi. Si mortifica il pubblico impiego con le campagne contro i fannulloni. Si inveisce contro il sistema bancario. Si vede nella magistratura una minaccia all’ordine costituito. Si impreca in modo indistinto contro i “poteri forti”. Si trascurano le forze dell’ordine per fare posto alle ronde. Si trattano gli immigrati, che sono ormai una presenza stabile nella società italiana, come ospiti indesiderati. Si tolgono risorse alla scuola nella convinzione che tanto i professori votino tutti a sinistra.
Insomma, stiamo assistendo allo strano spettacolo di un partito, il più grande in Italia e uno dei più grandi in Europa, che è attualmente al potere ma si comporta come una forza di minoranza, assediata e priva di respiro progettuale, senza una forza propria, in urto con il mondo intero. Un partito che senza accorgersene sta procedendo sulla strada dell’isolamento sociale, che prima o poi, quando non ci sarà più la magia di Silvio a far quadrare le cose, rischia a sua volta di diventare isolamento politico ed elettorale. Questo Fini sembra averlo capito e per questo vorrebbe un Pdl più dinamico e attivo, più strutturato e autonomo, meno condizionato in ogni suo atto dall’ombra del suo leader, che nessuno peraltro mette in discussione, più dialettico al suo interno ma anche maggiormente in grado di intrecciare relazioni, contatti, alleanze stabili con il mondo esterno, invece di stare a minacciare ogni giorno sfracelli e rappresaglie.
Questo, per chi lo abbia ascoltato con attenzione, è stato il senso autentico dell’intervento di Fini a Gubbio. Un invito al realismo e all’intraprendenza, alla sobrietà nello stile e al coraggio delle idee, un invito a fare politica fuori da una logica di continua emergenza, un invito a cambiare marcia affinché il Pdl, che resta una grande intuizione politica, ma le intuizioni debbono prima o poi concretizzarsi, possa dispiegare al meglio tutte le sue potenzialità.
Nonostante ciò – vuoi per malizia, vuoi per la soggettiva difficoltà di alcuni a distinguere tra le miserie della politica quotidiana e una critica che si vuole strategica e costruttiva – c’è chi continua a non capire, immaginando che dietro le parole del Presidente della Camera ci siano motivazioni recondite e inconfessabili. Fini è, come suole dirsi, un politico navigato. Sa bene, dunque, che le sue attuali posizioni rischiano di essere utilizzate in modo strumentale da chi, muovendosi a sua volta alla cieca, sembra avere in testa un solo obiettivo: liquidare Berlusconi a qualunque costo e con qualunque mezzo. Ma la fine traumatica di Berlusconi significherebbe la morte prematura del disegno strategico perseguito da Fini, disegno del quale si può ovviamente pensare tutto il male possibile, ma che non ha nulla a che vedere con le pazze geometrie politiche che vanno attualmente di moda sui giornali e nei corridoi del potere. In questa fase Fini sta incassando molti applausi a sinistra, una sinistra mai tanto confusa e priva di bussola, ma le sue parole, a leggerle con attenzione, hanno tutt’altro destinatario, appunto un centrodestra che invece di chiudersi a riccio dovrebbe puntare ad allargare i suoi attuali confini, e soprattutto obiettivi diversi da quelli sospettati o temuti. E questo esclude, se la politica mantiene ancora un minimo di razionalità, che egli possa prestarsi a manovre ed espedienti che peraltro rischiano di non portare a nulla e di aumentare l’attuale confusione, con danno gravissimo per la democrazia e per l’intero paese.
Stando così le cose, dispiace – ammesso il dispiacere sia una categoria politica – che le sue posizioni vengano ridotte a caricatura, che ogni sua uscita venga vissuta come un attacco o una provocazione all’interno del suo stesso campo. Dispiace, insomma, che non ci si renda conto che la sua non è una subdola battaglia contro la maggioranza di cui fa parte, ma un tentativo – discutibile, per carità, ma bisognerebbe avere il buon gusto di contestarne gli argomenti invece di ricorrere a segnali obliqui e a vaghe minacce, invece di fare continui processi alle intenzioni – teso a far crescere il centrodestra in una chiave autenticamente egemonica, a dargli un respiro europeo, a garantirgli, in primis attraverso lo strumento del partito, insostituibile in democrazia, un futuro politico e uno stabile radicamento della società. Con Berlusconi, oggi, oltre Berlusconi (e oltre lo stesso Fini), domani. Che non lo capisca Feltri, ci può anche stare: è un giornalista e il suo obiettivo non è fare politica, ma vendere più copie del giornale che dirige. Che non lo capiscano Berlusconi, i berlusconiani e i maggiorenti del Pdl, prigionieri dell’eterno presente che ormai ne condiziona ogni pensiero e azione, vittime della sindrome da complotto che essi stessi stanno irresponsabilmente alimentando, questo sì che è davvero preoccupante. Per il centrodestra, per l’Italia.
L'UDC definisce il suo ruolo
REGIONALI: CESA A FRANCESCHINI, NOI SEMPRE COERENTI
postato 21 ore fa da ASCA
''L'onorevole Franceschini ci definisce un centro mobile, ma forse dovrebbe essere piu' riflessivo. Saremo anche mobili, ma siamo gli unici in Italia ad essere stati coerentemente all'opposizione, ieri del governo Prodi e oggi del governo Berlusconi: vorrei sapere se altri partiti possono dire la stessa cosa. Comunque, se Franceschini non ritiene di fare alleanze con noi in periferia prenderemo atto della sua scelta. Si ricordi solo di avvertire tutti i suoi dirigenti''.
Lo afferma, in una nota, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.
postato 21 ore fa da ASCA
''L'onorevole Franceschini ci definisce un centro mobile, ma forse dovrebbe essere piu' riflessivo. Saremo anche mobili, ma siamo gli unici in Italia ad essere stati coerentemente all'opposizione, ieri del governo Prodi e oggi del governo Berlusconi: vorrei sapere se altri partiti possono dire la stessa cosa. Comunque, se Franceschini non ritiene di fare alleanze con noi in periferia prenderemo atto della sua scelta. Si ricordi solo di avvertire tutti i suoi dirigenti''.
Lo afferma, in una nota, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.
Allarme City
Banche: in arrivo maxi-perdite per quelle inglesi
di ANSA
Stima Moody's: perdite su prestiti e aumento costi per depositi
(ANSA) - ROMA, 14 SET - Le banche inglesi usciranno dalla peggior crisi dal 1929 con maxi-perdite per circa 240 miliardi di sterline (398 miliardi di dollari). E gli istituti della Gran Bretagna non sono neanche ancora a meta' strada, avendo subito finora un rosso di 110 miliardi di sterline cui dovranno aggiungersi ulteriori 130 miliardi. La stima e' dell'agenzia di rating Moody's, che parla di perdite sui prestiti e di aumento dei costi che le banche devono pagare per attrarre depositi e capitali.
di ANSA
Stima Moody's: perdite su prestiti e aumento costi per depositi
(ANSA) - ROMA, 14 SET - Le banche inglesi usciranno dalla peggior crisi dal 1929 con maxi-perdite per circa 240 miliardi di sterline (398 miliardi di dollari). E gli istituti della Gran Bretagna non sono neanche ancora a meta' strada, avendo subito finora un rosso di 110 miliardi di sterline cui dovranno aggiungersi ulteriori 130 miliardi. La stima e' dell'agenzia di rating Moody's, che parla di perdite sui prestiti e di aumento dei costi che le banche devono pagare per attrarre depositi e capitali.
La crisi non è finita. Stiglitz lancia l'allarme su Wall Street Italia
BANCHE USA: SITUAZIONE PIU' GRAVE DEI LIVELLI PRE-LEHMAN
di WSI
Il premio Nobel Stiglitz lancia l'allarme: i problemi sono maggiori di quelli del 2007, prima dello scoppio della crisi. L'imperativo e' ridurre le dimensioni eccessive degli istituti principali. L'economia mondiale ha ancora molta strada da fare.
Joseph Stiglitz, il premio Nobel per l'Economia, e' convinto che gli Stati Uniti non siano riusciti a risolvere i problemi del sistema bancario del Paese che si sono venuti a creare dopo il "credit crunch" e il collasso di Lehman Brothers, che l'anno scorso misero in ginocchio l'intero mondo finanziario.
"Negli Stati Uniti e in moltri altri Paesi, le banche 'troppo grandi per essere lasciate fallire' sono diventate ancora piu' imponenti", ha detto oggi l'economista in un'intervista concessa a Bloomberg. "I problemi sono piu' gravi di quelli del 2007, prima dello scoppio della crisi".
I commenti di Stiglitz, un tempo chief economist della Banca Mondiale e membro del Consiglio di Consulenti Economici della Casa Bianca, fanno eco a quelli dell'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker, che ha avvertito l'amministrazione Obama, suggerendo di ridurre le dimensioni di alcuni big della finanza, cosi' come quelli del Governatore della Banca di Israele, Stanley Fischer, che il mese scorso ha segnalato che i governi dovrebbero scoraggiare gli isituti finanziari dall'assumere dimensioni "eccessivamente grandi".
L'economia mondiale, ha proseguito Stiglitz, "e' ancora molto lontana" dal mettere la parola fine ai suoi problemi, anche se va segnalato che si e' allontanata dal precipizio dove si trovava nei giorni successivi al collasso di Lehman. Un anno dopo il crac della banca, che ha costretto il Dipartimento del Tesoro a iniettare miliardi di dollari nel sistema finanziairo, gli asset di Bank of America sono aumentati, mentre quelli di Citigroup rimangono intatti. Se da un lato Obama ha intenzione di fare i nomi di quelle banche che vengono giudicate "sistematicamente importanti" e che saranno soggette a controlli piu' severi, e' anche vero che i piani di Washington non prevedono l'obbligo di ridurre le dimensioni o semplificare la loro struttura.
di WSI
Il premio Nobel Stiglitz lancia l'allarme: i problemi sono maggiori di quelli del 2007, prima dello scoppio della crisi. L'imperativo e' ridurre le dimensioni eccessive degli istituti principali. L'economia mondiale ha ancora molta strada da fare.
Joseph Stiglitz, il premio Nobel per l'Economia, e' convinto che gli Stati Uniti non siano riusciti a risolvere i problemi del sistema bancario del Paese che si sono venuti a creare dopo il "credit crunch" e il collasso di Lehman Brothers, che l'anno scorso misero in ginocchio l'intero mondo finanziario.
"Negli Stati Uniti e in moltri altri Paesi, le banche 'troppo grandi per essere lasciate fallire' sono diventate ancora piu' imponenti", ha detto oggi l'economista in un'intervista concessa a Bloomberg. "I problemi sono piu' gravi di quelli del 2007, prima dello scoppio della crisi".
I commenti di Stiglitz, un tempo chief economist della Banca Mondiale e membro del Consiglio di Consulenti Economici della Casa Bianca, fanno eco a quelli dell'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker, che ha avvertito l'amministrazione Obama, suggerendo di ridurre le dimensioni di alcuni big della finanza, cosi' come quelli del Governatore della Banca di Israele, Stanley Fischer, che il mese scorso ha segnalato che i governi dovrebbero scoraggiare gli isituti finanziari dall'assumere dimensioni "eccessivamente grandi".
L'economia mondiale, ha proseguito Stiglitz, "e' ancora molto lontana" dal mettere la parola fine ai suoi problemi, anche se va segnalato che si e' allontanata dal precipizio dove si trovava nei giorni successivi al collasso di Lehman. Un anno dopo il crac della banca, che ha costretto il Dipartimento del Tesoro a iniettare miliardi di dollari nel sistema finanziairo, gli asset di Bank of America sono aumentati, mentre quelli di Citigroup rimangono intatti. Se da un lato Obama ha intenzione di fare i nomi di quelle banche che vengono giudicate "sistematicamente importanti" e che saranno soggette a controlli piu' severi, e' anche vero che i piani di Washington non prevedono l'obbligo di ridurre le dimensioni o semplificare la loro struttura.
DEFICIT di TRASPARENZA
LE COMMISSIONI
Le adunanze delle COMMISSIONI CONSILIARI sono pubbliche, al pari delle riunioni di CONSIGLIO COMUNALE. Ma se queste ultime vengono annunciate con apposito comunicato sul sito web del COMUNE e con l'affissione di appositi manifesti, le COMMISSIONI CONSILIARI vengo convocate AHUMME AHUMME. Si direbbe quasi siano "cose di competenza nostra". Questo non va bene in quanto la cittadinanza è privata di una conoscenza fondamentale!
Per cortese comunicazione del consigliere ANNA MARIA PACIFICI posso informare la cittadinanza del fatto che GIOVEDI 17 SETTEMBRE alle ore 16,30 è convocata presso la CASA COMUNALE la Commissione Consiliare "Viabilità e parcheggi, Ambiente e Servizi Ambientali" con i seguenti punti all'odg:
1) esame del Regolamento Comunale sulla tutela degli animali.
2) Varie ed eventuali.
Visto che non lo fa l'Amministrazione COMUNALE, prenderò io l'onere di provvedere a tali comunicazioni alla cittadinanza.
Semprechè qualcuno abbia la cortesia di darmene notizia...... in tempo utile!
lunedì 14 settembre 2009
Sempre a proposito di..........
Elezioni Regionali 2010 : NO MANIFESTO SELVAGGIO
A "chiacchiere" si dicono tutti "innovatori"
partecipano alle elezioni per "il bene della loro cittadina"
poi quando chiedi loro di prendere posizione
in una "campagna di civiltà"
fanno tutti orecchie da mercante
SONO GLI "OMOLOGATI" della VETERO-POLITICA
http://apps.facebook.com/causes/349050
Ad oggi, del Consiglio Comunale di Frascati
soltanto i Consiglieri Comunali
Vincenzo Conte e Matteo Filipponi
hanno aderito all'iniziativa
COMPLIMENTI !!
Nei prossimi giorni una "PANORAMICA GLOBALE" dell'imbratto....senza sconti di parte e
A FUTURA MEMORIA
sabato 12 settembre 2009
Che succede nel MONDO VITIVINICOLO TUSCOLANO?
Ricevo da Paolo Pellicciari le seguenti note che mi prega di pubblicare: risponderà qualcuno per confermare, precisare,chiarire, contestare? I dati riportati sono corretti? Sono esatti? O Pellicciari ha preso un ABBAGLIO?
Da: Anicio Tertullo (tertullodoc@gmail.com)
Inviato: venerdì 11 settembre 2009 20.40.45
A: angelo cristofanelli (angelocristofanelli@hotmail.com)
Caro Angelo,
i viticoltori di Frascati costretti a mendicare l'acquisto delle uve da parte delle cantine. Il "cartello" del Consorzio ha deciso di lasciare "libertà" contrattuale alle cantine sul prezzo delle uve.
I viticoltori costretti a mendicare la vendita delle uve compromettendo la propria dignità e il proprio lavoro.
A tanti viticoltori non verranno ritirate le uve compreso il sottoscritto.
Questo mi conferma i dubbi sulle qualità industriale del sistema vinicolo del Frascati.
Ha brillato l'assenza del "sedicente" presidente dell'Associazione Produttori Uve che dopo la "sceneggiata" dell''incontro tenuto in "mezzo a una strada" ha preferito defilarsi dando prova della sua personalità.
Questo mi consente di dire che i viticoltori stanno in mezzo ad una "strada"
I soli "compari" hanno parlato quanto di comodo e al sottoscritto gli è stato impedito di argomentare in modo compiuto.
Perchè la cosa comica, è che ci hanno fatto credere che le Giacenze sono pari alla produzione di un anno, 108.000 hl
Il presidente del Consorzio mi dovrà firmare il volantino che che ha distribuito.
Altra brillante assenza è stata quella della stampa di regime.
Ho interessato l'Ass.re competente e quanto prima anche il Sindaco
Ti aggiornerò sugli sviluppi
Paolo Pellicciari
Da: Anicio Tertullo (tertullodoc@gmail.com)
Inviato: sabato 12 settembre 2009 14.51.00
A: angelo cristofanelli (angelocristofanelli@hotmail.com)
Ho scoperto che nell'anno 2007 sono stati imbottigliati 130.000 hl di Frascati su una produzione 138.565 hl.
Il Frascati per volumi di vendita è al 20° posto.
Come fanno alla fine del 2009 ad avere 108.000 hl invenduti?
Ciao Paolo
Da: Anicio Tertullo (tertullodoc@gmail.com)
Inviato: venerdì 11 settembre 2009 20.40.45
A: angelo cristofanelli (angelocristofanelli@hotmail.com)
Caro Angelo,
i viticoltori di Frascati costretti a mendicare l'acquisto delle uve da parte delle cantine. Il "cartello" del Consorzio ha deciso di lasciare "libertà" contrattuale alle cantine sul prezzo delle uve.
I viticoltori costretti a mendicare la vendita delle uve compromettendo la propria dignità e il proprio lavoro.
A tanti viticoltori non verranno ritirate le uve compreso il sottoscritto.
Questo mi conferma i dubbi sulle qualità industriale del sistema vinicolo del Frascati.
Ha brillato l'assenza del "sedicente" presidente dell'Associazione Produttori Uve che dopo la "sceneggiata" dell''incontro tenuto in "mezzo a una strada" ha preferito defilarsi dando prova della sua personalità.
Questo mi consente di dire che i viticoltori stanno in mezzo ad una "strada"
I soli "compari" hanno parlato quanto di comodo e al sottoscritto gli è stato impedito di argomentare in modo compiuto.
Perchè la cosa comica, è che ci hanno fatto credere che le Giacenze sono pari alla produzione di un anno, 108.000 hl
Il presidente del Consorzio mi dovrà firmare il volantino che che ha distribuito.
Altra brillante assenza è stata quella della stampa di regime.
Ho interessato l'Ass.re competente e quanto prima anche il Sindaco
Ti aggiornerò sugli sviluppi
Paolo Pellicciari
Da: Anicio Tertullo (tertullodoc@gmail.com)
Inviato: sabato 12 settembre 2009 14.51.00
A: angelo cristofanelli (angelocristofanelli@hotmail.com)
Ho scoperto che nell'anno 2007 sono stati imbottigliati 130.000 hl di Frascati su una produzione 138.565 hl.
Il Frascati per volumi di vendita è al 20° posto.
Come fanno alla fine del 2009 ad avere 108.000 hl invenduti?
Ciao Paolo
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