domenica 6 marzo 2011
Acqua.....EDILIZIA....... era solo il 2007 !
Doganella addio.
Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato l’accorato l’appello dei mezzi d’informazione sulla carenza d’acqua nel mondo al fine di sottolinearne la “preziosità” di questo bene vitale. Involontariamente ha dato l’alibi ai nuovi “padroni” dell’acqua di aumentare le bollette vista la “preziosità”. L’acqua oggetto di “scambio”
Un fatto così eclatante non poteva non farmi pensare alla nostra Doganella.
Cosi c’annu levatu puru quessa.
Se non ricordo male, il Consorzio della Doganella venne fondato negli anni trenta per garantire risorse idriche ad un comprensorio dei Comuni a ridosso di Frascati. Per l’epoca un’iniziativa certamente lungimirante.
In dote, il Comune di Frascati portò tre sorgenti acquistate tempo prima e tutta una serie di servizi gia in essere all’epoca della fondazione. Per questo al Comune di Frascati spettò circa il 40% delle quote del consorzio oltre alla fornitura gratuita dell’acqua per le fontane pubbliche e a palazzo Montani.
Tutto funzionò per il meglio fino alla legge Galli. ( circa trenta anni fa ) Una legge “centralista”, che aveva per obbiettivo il monopolio della gestione delle acque. La legge, indicava la necessita di un unico gestore al posto di una gestione frammentata degli acquedotti. Ma nella fattispecie il comune di Frascati avrebbe perduto i suoi diritti e le proprietà idriche in suo possesso.
L’allora Amministrazione Comunale, perlopiù composta da frascatani, ricorse al C.I.P.E. per rivendicare i suoi diritti. Il C.I.P.E. diede ragione al Comune di Frascati al fine di mantenere le sue proprietà e i suoi diritti.
Questo anche in forza di un contratto stipulato tra l’allora Sindaco Micara ed il Commissario della Doganella.
L’obiettivo “centralista“ di monopolizzare le risorse idriche si sta realizzando dando modo a speculazioni selvagge su un bene primario quale è l’acqua.
Da tempo affacciandoci su Roma, assistiamo impotenti all’edificazione selvaggia della Città, in barba al tanto ventilato “Sviluppo Compatibile”. L’espandersi incontrollato di Roma crea di riflesso la necessità di risorse idriche per soddisfare le esigenze della popolazione che andrà ad insediarsi.
Presumo che l’urbanizzazione di Roma è passata con il consenso del presidente della Regione Storace del Sindaco di Roma Veltroni e della Provincia Moffa, che di concerto avranno pianificato le strategie per assicurare le risorse idriche necessarie, unito gli enormi proventi economici conseguenti e ai grandi utili per la parte privata.
Cosi il Comune di Roma commuta l’A.C.E.A. da “municipalizzata” a Società di Capitale ovvero S.p.A. con le quote così suddivise al 30/06/06:
Comune di Roma 51% Mercato 28% Schroders Inv. Ltd. 10% Suez 9% Unione Generale Immobiliare 2% (Caltagirone Francesco e Gaetano)
Il Presidente della nostra Provincia, Moffa promuove A.T.O. 2 di cui il Controllo passa all’A.C.E.A. per circa il 96%. e A.T.O. 5 per il SUD del Lazio con il 94% .
Un quadro poco edificante per il cittadino che si trova a che fare con realtà speculo – monopolista che non promette niente di buono per le future bollette dell’acqua.
Se poi pensiamo a quanti miliardi d’investimento sono stati necessari negli anni per adeguare l’acquedotto della Doganella alle moderne esigenze, possiamo immaginare l’entità del “regalo” fatto all’A.C.E.A S.pA. da questo sistema fasciocattosindacalcomunista che toglie ai poveri per generare miliardari.
Non soddisfatti del “regalo”, nel cambio di gestione abbiamo subito un “regolamento di conti” senza eguali, hanno chiesto soldi a tutti in modo spregiudicato e senza controllo. Molti utenti della ex Doganella hanno pagato più volta la stessa bolletta solo per distrazione, senza riscontro sul capitolo di bilancio ove risultino queste somme. Essendo una società di capitale il cittadino non può espletare i controlli alla bisogna.
Come non ho ravvisato nessun manifesto, nessuna presa di posizione di nessun Consigliere Comunale o Sindacalista. C’è da domandarsi, perché ?
Non sono un giurista, consentitemi qualche domanda.
Si può parlare di normativa incostituzionale, dal momento che si consente di fatto “l’esproprio” di un bene pubblico da parte di un società di capitale ?
Si può parlare di indebito arricchimento ?
Si può parlare di interessi privati in atti d’ufficio?
La Corte dei Conti?
Il paradosso significativo lo vediamo la sera a piazza Roma. Quegli “brutti” lampioni messi dall’A.C.E.A. in una delle più belle piazze d’Italia, che accesi (si fa per dire) stanno a significare l’inizio di un processo oscurantista della Perla dei Castelli Romani.
“Buonanotte Frascati”.
Marzo 2007
Paolo Pellicciari
INDOVINA INDOVINELLO.......... CHI HA VENDUTO IL DOGANELLO ?
http://www.youreporter.it/video_Padre_Alex_sui_DIRITTI_FONDAMENTALI_1
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Bravo Pellicciari, lungimirante, un grande frascatano. Lo sappiamo ti ignorano, ti criticano,ti boigottano, ma tu sempre in prima linea. Sei un grande tra tanti politici "piccoli" "piccoli"
RispondiEliminaAndrea
Paolo è la sacrosanta verità.
RispondiEliminaPosa passerà alla storia per il sindaco liquidatore del patrimonio frascatano.I danni che hanno fatto Posa e suoi "poseros" a Frascati, e all'economia dei frascatani sono incalcolabili.
RispondiEliminaCarlo
Se fosse vissuto in Libia, Posa sarebbe stato il capotribù degli OSTROGOTI. Si riempie la bocca con la Bibblioteca, Frascati Point, il Frascatino,le case all'ex asilo e qualche altra fregnaccia. A parte i soldi che ha avuto dalla Provincia e dalla Regione, ma con 50 milioni di debiti in banca e 32 milioni di patrimonio venduto......ma gli altri soldi dove stanno ?
RispondiEliminaAndrea
Bravo signor Pellicciari. Qui è stato fatto proprio un regalo all'Acea ! Ma ora sarebbe da capire che regalo ha fatto l'ACEA a questi amministratori tanto gonfi di " per il bene della cittadinanza ".
RispondiEliminaDi gente simile non sappiamo proprio cosa farcene.
Lucia
Qui nelle zone di Latina con l'acqua ne hanno fatte di tutti i colori. Pensate che in alcuni casi i canoni dell'acqua sono saliti del 300%
RispondiEliminaAriposateve. Franco Posa è stato uno dei più grandi sindaci che Frascati ha avuto.
RispondiEliminaLa natura ha creato aninimali di diversa statura, dall'acaro all'elefante. L'acaro dice al pidocchio, ammappa quanto sei grande. Definire Posa un grande Sindaco, è certamente un'offesa alla memoria del nontro passato. Sig.Vittorio chieda scusa ai frascatani.
RispondiEliminaFranco Posa! Un politichetto, ha "regalato" il patrimonio dei cittadini al sistema edilizio che "domina" Frascati. C'è da capire se lo ha regalato al sistema palazzinaro di Frascati, questo spiegherebbe il fatto che non gli hanno dato il colleggio regionale, e non è escluso che gli ridaranno quello provinciale.Mi sbaglio o sono andati a vender il vino in un paradiso fiscale arabo?
RispondiEliminaRiccardo