Consiglio comunale di Frascati 12 aprile 2011
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CONSIGLIERE PRIVITERA. Grazie Presidente. Volevo rapidamente rinfrescare la memoria, perché sento che qualcuno ancora per Frascati dice che le terre, ove non fossero state consegnate al Comune di Roma – e mi riferisco al Piano di Zona Anagnina Uno – ce le avrebbero comunque tolte.
E qui si sbaglia di grosso, perché anche una delibera della Giunta comunale di Frascati n. 165 del 24 settembre 2002 riporta la dicitura: “Considerato che la natura originaria di proprietà collettiva dei terreni comporta delle precise conseguenze giuridiche, i demani civici e le proprietà collettive di diritto pubblico non possono essere oggetto di espropriazione per pubblica utilità o di alienazione, se non previa sdemanializzazione e detta operazione può avvenire solo nelle forme e nei modi previsti dall’articolo 12, legge 16 giugno 1927 n. 1766”.
Quindi è inutile che continuate a mandare in giro voci che le terre eventualmente quelle del Piano di Zona Anagnina Uno, se non le avessimo vendute al Comune di Roma, ce le avrebbero espropriate. Le terre con demanio civico sopra sono inespropriabili. E l’ha detto la legge.
(Interruzioni)
Lo dico io. Difatti me ne prendo la responsabilità e lo dico in Aula pubblicamente. Andiamo nell’atto di cessione dopo l’asta che viene fatto nel 2008 alla società Astra Otto.
“Articolo 5. Diritto di riscatto. Al termine del ventesimo anno della concessione l’assegnatario potrà esercitare in qualsiasi momento il diritto di riscatto sulle aree destinate ad edilizia residenziale (zona E2) e attività produttive (zona L2)”. Ma non c’è scritto a che prezzo. Noi abbiamo a vendere dopo venti anni le case e le attività produttive non c’è scritto a che prezzo.
Non c’è scritto e non si parla più di affitto. Qui prima facciamo un contratto con diritto di superficie che, per quanto mi riguarda, è una procedura anomala, perché il diritto di superficie quando viene dato, poi dopo deve ritornare nel godimento del proprietario. Perché altrimenti che diritto di superficie è ? È come se io dico: affitto questa sala, fra trent’anni me la riprendo. Ma se tu ci costruisci un palazzo sopra, come me la riprendo io la stanza? Questo succede con le terre di Cinecittà Quadrato.
Allora, siamo nell’anticamera della vendita, ma la vendita poi dopo viene conclusa con un affitto. E pagando l’affitto dopo venti anni, e poi voglio sapere con che base è stato fatto l’affitto, che poi prima il Consigliere Conte ha letto un atto che c’era scritto 1.600.000,00 euro di affitto l’anno e sull’atto definitivo, questo firmato dalla società, è sparito il canone annuo.
Così non si sa più che canone deve pagare...
(Interruzioni)
No, non c’è scritto qui.
(Interruzioni)
Dopo me lo dice, però sull’atto firmato non c’è scritto. E comunque non vedo come mai, dopo vent’anni, vengono passate a riscatto le case.
E andiamo a puntualizzare un altro aspetto. Nella gara d’appalto, dove la Moca fa un rilancio dell’80,00% e se avesse vinto sulla cifra di quarantuno milioni, avrebbe dato altri trentadue milioni di euro, non si capisce perché non è stata data alla Moca.
Io vendo, quella compra, perché non gliela debbo dare?
Dice: perché l’Astra Otto fa il progetto più bello.
E chi se ne frega che fa il progetto più bello!
Io voglio i soldi, vendo per prendere i soldi, per ristorare la Città di Frascati. Poi, del terreno che me ne importa quello che fa! Il palazzo più alto, più basso, la facciata gialla, quello la fa verde.
È che siccome sui terreni di Astra Otto ci deve venire la sala cinematografica di tremilacinquecento posti della Warner Village, allora, dico, forse sarà questo qua che ha fatto dire che l’asta la diamo alla Astra Otto.
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Su queste aree si prevede la realizzazione, interventi di strade, realizzazione edilizia residenziale per 115.000,00 euro, un polo artigianale produttivo e di servizi diviso in tre lotti:
-zona attività produttive artigianali;
- zona piccoli laboratori per attività artigianali;
-zona di produzione e servizi che potrà prevedere una destinazione commerciale...
PRESIDENTE. Concluda, Consigliere Privitera. Concluda, per cortesia.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Già ho finito, Presidente?
Com’è possibile?
Un polo sanitario per ospitare cinquecentocinquanta posti letto; multisala cinematografica da tremilacinquecento posti; centro culturale; libreria duemila metri quadrati; centro di intrattenimento ludico e sportivo, cinquemila metri quadrati; ristoranti; negozi legati al cinema e all’intrattenimento; commerciale di altri cinquemila metri quadrati. Ma quando vanno a sommare l’ammontare totale degli interventi è per una volumetria complessiva di metri cubi 594.994.
Questo vuol dire che dopo vent’anni, come è scritto qua, viene tutto riscattato. Al Comune di Frascati torna poco e niente!
Dopo l’adeguamento della variante del 2005, che non è stato rivalutato, qui torna poco e niente. Questo dicono queste carte.
CONSIGLIERE D’ORAZIO. Grazie Presidente. Io però direi che proverò a fare un intervento, però quel discorso dell’Assessore Iacono, che quadra se fosse supportato, riga per riga, dalla legge, dalle leggi applicate. Perché la mia preoccupazione non è mancanza di fiducia verso di lei, Assessore, è che lei si è fatto giustamente preparare una relazione, invece sono convinto che se noi, io, lei e qualcun altro, potessimo analizzare riga per riga, come lei è abituato a fare, sono convinto che se arrivassimo a quel risultato in questo modo, allora sì che andrebbe bene, perché io ho di contro appena dieci pagine di cose che non vanno.
Perché me le sono procurate anch’io e le abbiamo analizzate anche con degli avvocati.
Quindi se quegli atti poco poco contengono alcuni di questi elementi di illegittimità, tra virgolette, il problema è che l’imprenditore potrebbe, giustamente dal suo punto di vista, profittarne.
Allora, il riscatto magari è gratis.
Tanto per capire, quando parlano del restauro delle Scuderie Aldobrandini, è, se lo vada a guardare tra le carte, lo fanno con i proventi della vendita dell’area a servizi al Comune di Roma. Se ho capito bene. Io metto in dubbio, ma forse non sbaglio se dico: mi restaura le Scuderie Aldobrandini, che dopo averle comprate, che io sapevo che erano già nostre. Quindi mi resta una cosa, una domanda, un macigno. Io non riesco più a capire.
(Interruzioni)
No, io ho pensato immediatamente alla parte a fianco, ben venga. C’è scritto l’attuale museo. Dovrebbe essere l’area adiacente al museo. Quindi noi vi aiutiamo...
(Interruzioni)
No, no, Sindaco, c’è scritto. Ascolta, perché può succedere un refuso.
Quindi vi aiutiamo a fare questa verifica, se facciamo questa Commissione, io ci lavorerei volentieri. Quindi il problema...
Poi c’è un’altra, per esempio, c’è un altro fatto, non si può andare – cioè adesso è anche un po’ difficile spiegarla questa cosa – il diritto di superficie è possibile dopo che uno ha comprato l’area, l’ha riscattata, poi ne fa quello che vuole.
Ma se c’è l’affitto, non può essere fatta in diritto di superficie, perché la perizia della Regione intanto parla soltanto dell’alienazione. Quindi se uno applica il diritto di superficie, poi si trova un contratto atipico come quello che il Direttore definì Anagnina Uno, la vendita atipica, un contratto atipico, sa che succede?
Che gli imprenditori, magari Rosboch non sarà quello che ha dipinto il Consigliere Conte, magari è una brava persona, però le società hanno, sì, una sequenza nei secoli, però le persone cambiano.
Signor Sindaco, le persone cambiano, quindi chi amministra questa società Astra Otto potrebbe non essere più l’ingegnere Rosboch e magari quello che arriva un pirata, quindi non un imprenditore che è serio, che sente anche i bisogni della Città di Frascati, perché si può fare economia ascoltando anche i bisogni di una città, eccetera.
Invece no, quello approfitta e dice: mi volevate dare un diritto di superficie che non rientra nel contratto, mi tengo tutto e non vi do più una lira.
E anche grave è il fatto che non ha più la fideiussione. Perché per i due canoni di 500.000,00 euro che ha già versato, ha abolito, ha annullato la fideiussione. È gravissimo. Quel famoso manco azzeccagarbugli lo farebbe mai.
Ma quella( ndr: la fidejiussione) me la lasci.
Poi c’è un’altra cosa. Io ve lo voglio dire questo, se uno ha una perizia, sia cortese Presidente, mi sono segnato l’orario, lei anche prima...
(Interruzioni)
Quello gliel’ha lasciato Corazza, non funziona.
Se uno applica il diritto di superficie, non può prendere il canone d’affitto, o viceversa. Cioè ci sono delle caselle che si esce fuori dalla legge applicata, non che l’altra non sia una legge, ma è un’altra cosa.
Allora, uno dice, ho la perizia di alienazione, che faccio? Non la vendo più, la affitto.
Però se la affitto, do il diritto di superficie, prendo il canone d’affitto, poi la riscatto, capitalizzo quello e invece di arrivare i quarantuno milioni, quarantadue iniziali, arrivo a sette. Ma com’è possibile?
Io, poi, sui ritorni al Comune io, ma è così difficile invece se ci mettiamo, come la passata Commissione del 29, rigo dopo rigo e facciamo il quadro esatto della situazione e facciamo una delibera di riordino? Perché questo è così. Perché debbo andare a leggere tra le righe? Io debbo leggere un atto finale formale e questo, se
fosse per quei valori, darebbe tranquillità alla città.
Grazie.
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