IL " LIBERCOLO " DI UN UOMO LIBERO
Mi perdonerete se ometto il nome dell'autore, ma non voglio sottoporlo all' assalto degli amici.
Non è un libro e non so perchè l'abbia chiamato " libercolo " ovvero libro di poco conto , un termine dispregiativo.
Al contrario, è una raccolta di lettere inviate, nel tempo, a vari cacicchi locali e nazionali. Lettere crude, a volte anche di plauso; lettere divinatorie, profetiche e prevegenti. Lettere che non hanno avuto risposta, scritte da un uomo con la schiena diritta la cui amicizia mi onora. E' un libro scritto da un galantuomo, a suo tempo militante politico, oggi schifato da questa politica della quale aveva previsto la fine. E' un libro, pardon un " libercolo ", scritto per gli amici, in tiratura limitatissima, il cui contenuto sono stato autorizzato a disporne ad libitum.
E' un libro, per finire, scritto da chi non si può assolutamente annoverare nel mitico
POPOLO BUE.
E visto che nel testo s'interroga su questa definizione, dirò che essa è propria dei tanti, molti, purtroppo la maggioranza, che parlano, imprecano contro la politica ladra poi, emesso qualche peto post-ruminazione, vanno a votare immancabilmente per i soliti noti.
Come ha recentemente detto Guido CROSETTO, la pianta viene male perchè sono le radici ad essere malate. Ecco il POPOLO BUE è tutto ciò: sempre pronto a vendersi, sempre pronto a cambiar casacca se sceso in politica in prima persona.
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