AD ALBANO NON SOLO FOGLIA DI FICO. C’E’ UNA SINISTRA
(CHE HA ERRATO POLITICAMENTE) CHE
GIUSTAMENTE SI INTERROGA E CERCA UNA
NUOVA LINEA. SIA SEL CHE FABRICA ALBANO.
Nota di maurizio aversa.
LA DESTRA E BENEDETTI. Nelle settimane scorse, ad Albano,
dopo l’affermazione (la riconferma) di Nicola Marini sindaco c’è stato un
tentativo – in verità molto goffo (e non affondiamo la lama solo per rispetto
alla persona) – di Gino Benedetti, lo sfidante sconfitto, di tirarsi da parte,
dimettendosi, cercando di non infastidire le varie frange di destra che lo
hanno abbondantemente strumentalizzato. Infatti ha cercato di indicare motivi
personali e professionali che gli impedirebbero di continuare a rappresentare
la destra sconfitta in consiglio comunale. Viene da pensare: quindi se avesse
vinto, oggi sarebbe ugualmente dimissionario e si andrebbe a nuovo voto?
Oppure, più verosimilmente, ha compreso che questa destra albanese (quella di
Mattei che prende il cappuccino tete-a-tete con la ditta Carminati/Buzzi ai
Parioli) non ha nulla a che vedere con un bravo e serio professionista quale
egli è, e l’hanno “fregato”? Tant’è, la fuga di Benedetti c’è stata.
LA “SINISTRA” DI GIORGIO BATTISTELLI. Ora, in modo inatteso,
anche il professor Giorgio Battistelli si dimette e, a suo dire, è per
rilanciare. Anche qui, viene subito da chiedersi: in considerazione della
analisi politica che offre Battistelli sulla città “che non ha risposto”,
compie comunque un errore politico-istituzionale oggi tradendo quelli che
l’hanno votato per vederlo a Palazzo Savelli; oppure ha compiuto un errore
politico basilare, egli e la sua compagine, quando ha descritto la realtà di
Albano come quella che fosse loro gradita e non la realtà quale essa è?
Ma il nostro intento non è polemico. E’ di vera, seria,
rispettosa attenzione. Allora, crediamo di avere diritto a domande che possiamo
porre (per chiarezza: domande, che possono diventare argomentazioni da
confrontare pubblicamente se si ritiene).
La prima serie di domande spuntano da quanto viene attribuito
a Battistelli dalla stampa online circa il proprio ruolo politico nella società
(con incisività di Fabrica Albano). In che modo questa presenza politica, se ci
si riferisce – come sembra – al comune di Albano, sarebbe danneggiata dal ruolo
di eletto di Battistelli? Svolgendo il ruolo politico ad Albano, non tratterà
più dei problemi della città? Non è una gran bella contraddizione? Al
contrario, se banalmente, Battistelli ritiene che da solo non ce la fa ( e dire
che si è proposto Sindaco però!) ed ha necessità di una mano da un’altra
persona eletta al suo posto, perché non dirlo così, semplicemente?
La seconda serie di quesiti nasce dalla affermazione del
concetto di radicamento: cosa, secondo me, notevole e lodevole. E chiedo: non
si può ritenere che sia stato un errore politico quello di negare un confronto
serrato con un pezzo di sinistra che già era (ed è, come mostrano i risultati
elettorali) “radicato” quando come PCdI l’abbiamo richiesto? (Nell’ordine: è
stato richiesto al sito ufficiale di Battistelli; in seguito richiesto ai
civatiani). Non è stato, e non è un errore continuare (per lo meno per ora
questo si evince dalla stampa) a negare raffronti (per timore di alleanze?) con
forze politiche di Sinistra? E’ solo per “coprire” qualche “connubio” molto,
molto moderato che ha sostenuto la compagine?
Ecco, se si accettasse di aprire un confronto vero a partire
da tali quesiti – pronti noi a rispondere ad altre domande che potranno esserci
rivolte – quel “lavoro politico” da fare nella città e coi cittadini avrebbe
possibilità di essere svolto non in “solitaria”. Anche perché, ad esempio, la
più grande sconfitta che tutti noi – evidentissima – abbiamo subito è quella
della non piena partecipazione attiva al voto.
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’. Analogamente, anche i compagni
di Sel hanno reso noto, dopo un primo comunicato un po’ intimista, che la loro
azione vorrà svolgersi maggiormente sul territorio, riattivando un circolo
pre-esistente nelle frazioni. Anche in questo caso, senza arrogarci azioni inquisitrici,
terremo a svolgere un ruolo di confronto vero, a sinistra, intanto ponendo
quesiti, pronti a rispondere a domande. Perché non viene riconosciuto – insieme
alla affermazione, già fatta, che la responsabilità è dell’intero gruppo
dirigente – che il primo vero errore politico di Sel in queste amministrative è
stato non accogliere la richiesta di PRC e PCdI di formare una lista unitaria
di Sinistra? E, se questo è uno dei dati politici, perché non lavorare
immediatamente ad una azione comune che in quanto partiti della sinistra
possiamo attivare a sostegno del ruolo degli eletti di Sinistra in consiglio
comunale e della Giunta?
PROPOSTA. Ecco, in ambedue queste situazioni “a sinistra”
che abbiamo sollecitato, ci sono cose semplici, dando per scontato un confronto
trasparente, rispettoso, partecipato, che possono essere svolte fin da subito.
Perché non promuovere, chiedendo ad Anpi di farsi capofila, un Comitato per
l’Attuazione e la Difesa della Costituzione? Certo il tema è cogente e riguarda
un arco – si spera – più ampio della sinistra, ma intanto partendo da una
sinistra plurale, e dai comunisti ha un segno non solo da cornice appesa al
muro! Ancora: sulla questione lavoro, scuola, giovani e territorio, anche in
funzione di raccolta firme per lo svolgimento di Referendum perché non promuovere un Comitato Sociale per
i Referendum, chiedendo alla Cgil territoriale dei Castelli di impegnarsi
unitariamente su questo?
Confidiamo, con la tara del periodo di stacco che le nostre
stesse organizzazioni attueranno in agosto, che almeno da settembre si possa
lavorare concretamente ad un proficuo confronto di idee e di azioni.
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