COMUNICATO
STAMPA
Grottaferrata, legalità vo’ cercando…
L’Ordinanza
sindacale n. 191 del 15 dicembre ha rinnovato le prescrizioni (disciplina del
traffico, misure di sicurezza, ecc.) per prolungare lo svolgimento, di giovedì,
del mercato dei prodotti a km zero, promosso dall’Associazione “Coldiretti Roma”
ed inaugurato ad ottobre.
Il
17, 24 e 31 dicembre, il 7, 14, 21 e 28
gennaio 2021 le ulteriori giornate in cui sono stati/saranno allestiti i banchi
per la vendita dei prodotti agroalimentari, nell’area superiore di Piazzale San
Nilo. Un mercato a tutti gli effetti, come indicato dall’Amministrazione nel comunicato
stampa del 29/10/2020, giorno dell’inaugurazione, benché l’attività sia stata
autorizzata all’inizio e prolungata in seguito, esclusivamente con “provvedimenti”
a firma del Sindaco (prot. n. 37478 dell’1/10/2020, prot. n. 49438 del
15/12/2020), entrambi relativi alla concessione del patrocinio ed all’utilizzo
dello stemma comunale, in funzione dell’evento “SAPORI E PROFUMI DI STAGIONE”
promosso appunto dalla Coldiretti.
Come
dovrebbero sapere i Consiglieri comunali, vista anche la Mozione relativa al
“mercato della terra” approvata, all’unanimità, il 3 agosto scorso e rimasta
inattuata nel (consueto) disinteresse generale (inclusa la Consigliera
proponente), a Grottaferrata, dall’ottobre 2015, ogni domenica, nei pressi di
Piazza De Gasperi, si svolge un mercato per la vendita di prodotti
agroalimentari a km zero (più noto come “mercato contadino”), istituito e
regolamentato con Delibera di Consiglio n. 29 del 15/6/2015, la cui gestione in
concessione è stata autorizzata e disciplinata con successiva Delibera di
Giunta n. 116 del 15/7/2015. Mercato
che è in regime di proroga dal 1° dicembre 2017, scaduta la Convenzione biennale
che regolava i rapporti tra il Comune e l’Associazione “Consorzio
Agroalimentare di filiera corta e dei mercati agricoli” di Albano,
aggiudicatasi a suo tempo l’affidamento del servizio.
L’Amministrazione
Andreotti, sin dall’inizio, ha palesato scarsa “simpatia” per l’iniziativa,
addirittura paventandone la sospensione una volta scaduta la Convenzione, salvo
poi disporne la proroga con Delibera di
Giunta n. 59 dell’1/12/2017, nelle more della pubblicazione del nuovo bando per
rinnovare la gestione in concessione del servizio. Da quel momento,
inspiegabilmente, il mercato continua a svolgersi in proroga, benché il D.Lgs.
n. 50/2016 (“Codice degli Appalti”) sia chiarissimo rispetto all’utilizzo di
tale istituto a cui, come noto, le pubbliche amministrazioni possono ricorrere,
quando previsto, esclusivamente “per il
tempo strettamente necessario all’effettuazione di una nuova procedura ad
evidenza pubblica” e/o “per ragioni oggettivamente indipendenti” dalla P.A.
stessa. Considerare “necessari” per l’indizione di un nuovo bando di gara,
gli oltre tre anni trascorsi, è impresa ardua, atteso peraltro che il valore
dell’appalto è di poche decine di migliaia di euro. Altrettanto difficile è
individuare cause che abbiano oggettivamente impedito al Comune di effettuare
una nuova gara (l’emergenza COVID-19 ha avuto inizio nel mese di marzo scorso,
ossia più di due anni dopo l’avvio della proroga).
L’Autorità
Nazionale Anticorruzione, a cui il sottoscritto ha segnalato l’inspiegabile impasse, aveva chiesto chiarimenti al
Comune, giustificatosi adducendo che erano in corso modifiche al Regolamento del
2015 da approvare entro l’estate, a cui avrebbe fatto seguito il nuovo bando di
gara.
Da
una settimana siamo entrati nella stagione invernale e delle citate modifiche
non v’è traccia. Tuttavia, come detto sopra, con provvedimento del Sindaco è
stato, di fatto, introdotto un altro mercato di prodotti agroalimentari a km
zero, organizzato da Coldiretti. Ferma restando la legittimità di tali
procedure, a nessun Consigliere della minoranza è balzata l’idea di verificare
la correttezza ed i contenuti del provvedimento sindacale, in rapporto
all’attività commerciale autorizzata nonostante esista una Delibera di
Consiglio comunale ed un correlato Regolamento vigenti dal 2015 e mai
modificati.
“Riteniamo ancora
una volta e anche su questa vicenda - dichiarava il 4 dicembre scorso Andreotti,
dopo la sentenza del TAR Lazio sul bando rifiuti - che l'assemblea del Consiglio comunale debba essere il luogo principe
nel quale discutere i passaggi più importanti della vita del nostro Comune”.
Luogo principe che sembrerebbe essere stato bypassato, ancora una volta,
nell’indifferenza cronica di coloro che dovrebbero svolgere il previsto ruolo
di controllo.
Per tali ragioni, il 20/11/2020 ho presentato ulteriore
esposto all’ANAC in esito al quale l’Autorità, con nota del 7 dicembre, ha
chiesto al Comune, entro il termine di 30 giorni, “…di inviare una esaustiva relazione corredata da idonea documentazione,
che chiarisca le modalità di affidamento del servizio e le motivazioni per le
quali continuerebbe a mantenere in regime di proroga la gestione in concessione
del servizio stesso. I motivi per cui, trascorsi 3 anni dalla scadenza della
originaria Convenzione, il Comune di Grottaferrata non ha ancora adottato gli
atti propedeutici alla pubblicazione del bando di gara per il nuovo affidamento
del servizio, continuando a mantenere il regime di proroga la gestione in
concessione del servizio stesso…”.
Chissà se, nel frattempo, qualcuno che siede tra i banchi
dell’opposizione nell’aula di Palazzo Consoli, vorrà unirsi alla richiesta
dell’ANAC, facendola propria. Magari la pasionaria
che (un tempo) agitava con forza il vessillo della legalità e della
trasparenza. Oppure il rappresentante del Movimento Cinque Stelle, nel cui programma
vi è un apposito capitolo dedicato alla voce “legalità”. O, ancora, qualcun
altro Consigliere di minoranza. Chissà?
29 dicembre 2020
Giampiero
FONTANA
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