venerdì 19 gennaio 2024

IL MONDO AL OIRARTNOC - CAPITOLO X BIS

 

VUOI VEDERE CHE HO TROVATO LO STRAFALCIONE ?


Probabilmente a questo si riferiva l'attento giornalista del

FATTACCIO QUOTIDIANO

A SCANZI di equivoci proprio questo era lo strafalcione ... il doppio 
CAPITOLO X
di cui mi accorgo soltanto nel recensirlo; in effetti alla prima lettura ero preso dai contenuti !

Tralascio che, uscendo dal vecchio continente caratterizzato da forte tassazione, nella comparazione delle varie imposizioni fiscali ci si imbatte nel Canada, Stato ad elevate prestazioni sociali, dove i redditi fra i 100.000/150.000 dollari canadesi vengono tassati al 29% e l'aliquota superiore e massima è pari al 33% !
Tralascio che la tanto invocata redistribuzione della ricchezza vede il 13% della popolazione lavoratrice italiana provvedere a versare il 60% dell' IRPEF

Le Aliquote Irpef 2023
  • 1° scaglione > redditi fino a 15 mila euro: Aliquota Irpef 23%
  • 2° scaglione > redditi da 15.000,01 a 28 mila euro: Aliquota Irpef 25%
  • 3° scaglione > redditi da 28.000,01 a 50 mila euro: Aliquota Irpef 35%
  • 4° scaglione > redditi oltre 50 mila euro: Aliquota Irpef 43%


► Le imposte dirette sono quelle che colpiscono direttamente la ricchezza, già esistente (il patrimonio) o nel momento in cui si produce (il reddito).
Al momento in cui si scrive le principali imposte dirette sono:
• l’Irpef – Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche: è un’imposta progressiva, cioè al crescere del reddito imponibile aumenta il valore delle aliquote da applicare sulle ulteriori quote di reddito;
• l’Ires – Imposta sul Reddito delle Società (che ha sostituito l’Irpeg dal 1.1.04): è un’imposta proporzionale: cioè, a differenza dell’Irpef, l’aliquota è fissa (Al momento in cui si scrive è fissata al 27,5%.) e non muta al variare del reddito imponibile;
• l’Irap – Imposta Regionale sulle Attività Produttive: è anch’essa un’imposta proporzionale, gravante sui «redditi» (da intendersi in una accezione particolare) prodotti nell’esercizio di imprese, arti e professioni (con particolari limiti nel caso di artisti e professionisti.): ha un’aliquota fissa(in genere del 3,9%)
► Le imposte indirette sono quelle che colpiscono indirettamente la ricchezza, nel momento in cui viene spesa (es. l’Iva che colpisce i consumi) o trasferita (es. l’imposta di registro che grava sui passaggi di proprietà.Oltre che su tutta una serie di atti soggetti a registrazione (es. contratti di locazione, operazioni societarie, ecc.). Tra tutte la più importante è l’Iva – Imposta sul Valore Aggiunto, con aliquote diverse secondo la natura dei prodotti o dei servizi venduti (al momento in cui si scrive quella principale è del 21% - a decorrere dal 17 settembre 2011).


Imposte dirette Il gettito IRPEF, che si è attestato a 53.526 milioni di euro (+2.031 milioni di euro, pari a +3,9%), riflette l’andamento delle seguenti componenti: ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato, 24.741 milioni di euro (+1.286 milioni di euro, pari a +5,5%); ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico, 23.821 milioni di euro (+37 milioni di euro, pari a +0,2%); ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi, 3.333 milioni di euro (+255 milioni di euro, pari a +8,3%); ritenute a titolo di acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta, 921 milioni di ENTRATE TRIBUTARIE ERARIALI – Competenza: Analisi dei flussi 58.086 41.695 30.764 2.478 2.475 63.151 50.251 37.062 2.519 + 8,7% 3.483 + 20,5% + 20,5% + 1,7% + 40,7% 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 Imposte sul patrimonio e sul reddito (dirette) Imposte Indirette (totale) Tasse e imposte sugli affari (indirette) Imposte sulla produzione, consumi, dogane e monopoli (indirette) Lotto, lotterie e altre attività di gioco (indirette) T it o lo a s e Titolo asse [Fig. 1] Composizione del gettito per categorie di bilancio 2021 2022 4 euro (+398 milioni di euro, pari a +76,1%); versamenti in autoliquidazione, 710 milioni di euro (+55 milioni di euro, pari a +8,4%).

L’IRES è risultata pari a 1.061 milioni di euro (+51 milioni di euro, pari a +5,0%). Dall’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale sono affluiti 1.857 milioni di euro (-203 milioni di euro, pari a –9,9%). 21 milioni di euro (-6 milioni di euro, pari a –22,2%) dalle ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito (capitolo 1026, articolo 5); 492 milioni di euro (+15 milioni di euro, pari a +3,1%) dalla sostitutiva su interessi e premi di obbligazioni e titoli similari (capitolo 1026, articolo 23); 1.344 milioni di euro (-212 milioni di euro, pari a –13,6%) per le altre entrate confluite sul capitolo 1026. L’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze evidenzia un gettito pari a 2.090 milioni di euro (+1.344 milioni di euro, pari a +180,2%) , mentre il gettito affluito all’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione 2.048 milioni di euro (+1.039 milioni di euro, pari +103,0% ). Imposte indirette Le entrate IVA sono risultate pari a 32.722 milioni di euro (+6.086 milioni di euro, pari a +22,8%): 27.792 milioni di euro (+4.280 milioni di euro, pari a +18,2%) derivano dalla componente relativa agli scambi interni, di cui 3.039 milioni di euro (+80 milioni di euro, pari a +2,7%) dai versamenti delle P.A. a titolo di split payment (L. n. 190/2014); 4.930 milioni di euro (+1.806 milioni di euro, pari a +57,8%) affluiscono dal prelievo sulle importazioni.
 Il gettito delle imposte sulle transazioni presenta i seguenti andamenti: l’imposta di registro ha generato entrate per 1.294 milioni di euro (+108 milioni di euro, pari a +9,1%); l’imposta di bollo per 948 milioni di euro (-64 milioni di euro, pari a –6,3%); le tasse e imposte ipotecarie per 436 milioni di euro (+14 milioni di euro, pari a +3,3%); i diritti catastali e di scritturato per 177 milioni di euro (+1 milioni di euro, pari a +0,6%). Tra le altre imposte sugli affari, l’imposta sulle assicurazioni ammonta a 354 milioni di euro (+11 milioni di euro, pari a +3,2%). I canoni di abbonamento radio e TV risultano pari a 212 milioni di euro (+7 milioni di euro, pari a +3,4%), le concessioni governative a 379 milioni di euro (+13 milioni di euro, pari a +3,6%) e le tasse automobilistiche a 95 milioni di euro (+13 milioni di euro, pari a +15,9%). 

Ma la cosa che più mi ha colpito è stato questo passaggio :

L’ossessione della sinistra, quindi, non si basa su una nuova imposizione ma, eventualmente, su un inasprimento di quanto già esiste. A prescindere da quello che sia il gettito Le tasse che si potrebbe generare con l’esasperazione della tassa di successione e dal numero delle famiglie che sarebbero colpite dal nuovo balzello, quello che scandalosamente emerge è che sarebbe la quinta imposizione dello stesso capitale. Ammettiamo, infatti, che venga tassata una seconda casa che dovesse essere ereditata. Quella stessa casa è stata comprata con un capitale che è stato guadagnato onestamente e che quindi è stato soggetto ad una imposta sui redditi. Trattandosi di persone facoltose, questi redditi sono stati tassati molto probabilmente con un’aliquota del 43%. Questa è la prima tassazione. Al momento dell’acquisto dell’immobile viene pagata l’IVA al 10% e le imposte catastali, ipotecarie e di registro. Questa è la seconda tassazione. Per ogni anno di possesso dell’abitazione deve essere corrisposta l’IMU, che rappresenta la terza tassazione del bene. Al momento del passaggio dal padre defunto al figlio vengono corrisposte le tasse ipotecarie e catastali (3% del valore catastale), che rappresentano la quarta tassazione del bene. Dulcis in fundo, se si inasprisse la tanto discussa tassa di successione, questa rappresenterebbe la quinta tassazione dello stesso bene! Altra considerazione è l’autogoal che, come per la tassa sul lusso, si rischierebbe anche in questo caso di andare a segnare. Le ricchezze di grandi dimensioni sono infatti detenute all’estero, spesso coperte al fisco tramite trust funds o mandati fiduciari. La tassa tenderebbe a colpire soprattutto le proprietà immobiliari del ceto medio, quello stesso 13% della popolazione che già paga il 60% dell’IRPEF e che mantiene più della metà degli Italiani.

Dall’analisi risulta che il totale dei redditi prodotti nel 2021 e dichiarati nel 2022 ai fini Irpef è ammontato a 894,162 miliardi, per un gettito generato di 175,17 miliardi (157 per l'Irpef ordinaria; 12,83 per l'addizionale regionale e 5,35 per l'addizionale comunale), in crescita rispetto ai 164,36 miliardi dell'anno precedente. Aumentano anche i dichiaranti (41.497.318) e i contribuenti/versanti, vale a dire coloro che versano almeno 1 euro di Irpef, che salgono a quota 31.365.535, valore più alto registrato dal 2008: a ciascun contribuente, corrispondono però di fatto 1,427 abitanti.


Scrive il quotidiano LA STAMPA

https://www.lastampa.it/economia/2023/11/07/news/fisco_tasse_italia-13843456/

Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dallo studio. «Una fotografia in miglioramento rispetto al periodo pandemico, ma che – secondo il Prof. Alberto Brambilla, curatore della ricerca – sembrerebbe poco veritiera guardando invece a consumi e abitudini di spesa degli italiani. Mentre quasi la metà (il 47%) non dichiara redditi, tra i versanti il grosso del carico fiscale grava sulle spalle dei contribuenti che dichiarano redditi da 35mila euro in su».


IL MONDO AL OIRARTNOC - CAPITOLO X BIS: HO TROVATO LO STRAFALCIONE !

A SCANZI di equivoci, NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: lo strafalcione c'è !

https://youtu.be/ER2yX6QWa5I

https://www.facebook.com/100067223032210/videos/932305108253026

https://www.tiktok.com/@awerakanaka/video/7326117790740450592



NON PERDETE IL PRECEDENTE ARTICOLO

giovedì 18 gennaio 2024


Nessun commento:

Posta un commento