SI CONTINUA A SCAMBIARE LUCCIOLE PER LANTERNE
Il BAIL IN made in Germany inizia a fare le prime vittime.
E sono vittime " automatiche " quelle che vedranno certificata la propria perdita : 20 % bye bye !
12 giugno 2014 è la linea del discrimine : chi è stato perculerato dalla propria banca entro quella data potrà accettare l'amputazione del proprio investimento. Perchè quella è la data di nascita del BAIL IN made in Germany anche se, nei mesi successivi, il perculeramento dei dirigenti delle banche risolute è continuato forse con maggior vigore. La novità sta anche in questo : le banche non falliscono ...... vengono risolute ! Ma non finisce qui; perchè se hai un patrimonio mobiliare ( liquidità + titoli + fondi comuni d' investimento ecc. ) superiore a 100.000 euro al 31 dicembre 2015 o hai un reddito lordo superiore a 35.000 euro annui sei fuori dall'automatismo e dovrai affidarti all' arbitrato. Anche i precedenti proventi derivanti da quell' investimento sono detratti da quell' 80%. Per cui se, ad esempio, nel corso di tre anni hai incassato il 5% annuo di cedole quell'enfatizzato 80% diventa già un 65%
E proprio quella data del 31 dicembre 2015, praticamente l'altro ieri , potrebbe suonare come ulteriore perculeridad; ovvero verrebbe conteggiato nel proprio patrimonio anche la carta straccia delle banche risolute
Nulla dice il decreto sui TOP MANAGERS autori della risoluzione che vengono affidati, solo alcuni, alla magistrature e magari ai suoi
IL FATTO NON SUSSISTE !
PERCULERIDADES INTERNAZIONALI
Nell' ottobre 2015 l'annuale conferenza del FMI e della Banca Mondiale si tenne a Lima. E' da lì che il Ministro Padoan lanciò la fatal novella già ripetuta a piè spinto negli anni dei governi perculeri voluti da S.M. l' EMERITO TRADITORE
" La ripresa è dietro l'angolo " fu il refrain che spostò di tre mesi in tre mesi l'arrivo della primavera.
Oggi, dinanzi ad un miserabile + 0,5% su base annua del 1° trimestre 2016 che provoca orgasmo nel governo, arriva il diktat germanico emesso dal Presidente della BundesBank Jens Weidamnn :
NEIN ausstattung !
E che venga a dirlo un banchiere, che domani ci sarà ancora, anzichè la MERKEL la dice lunga a mio avviso. Ecco cosa c'è in prospettiva in Italia: prevedile crescita dell'indebitamento della P.A. e conseguente aumento del debito pubblico. Ma non ci avevano detto che sarebbe calato ?
C'è di più. Le analisi microeconomiche evidenziano che l'aumento della competitività avviene nelle aziende con numero dipendenti superiore a 250 unità. Ne va di conseguenza l'affanno di quella piccola azienda commerciale o manifatturiera a gestione familiare che costituisce un settore basilare dell'economia italiana. Ne consegue altresì la necessità, se va bene, di mantenere o lievemente alzare la tassazione complessiva ( Governo + Regioni + Comuni ).
Questo vuoi per l'impreparazione e l'incapacità delle amministrazioni pubbliche periferiche, vuoi per la corruzione di politici e burocrati
MA NON FINISCE QUI !
Con oltre 200 miliardi di sofferenze acclarate - ma no ti dicono l'ammontare dei crediti incagliati - e l'impossibilità degli Stati europei ad intervenire ( visti i diktat germanici e la pietosa condizione delle casse italiche ) ancora si va a predicare ai bischeri la solidità del sistema. Vabbè ..... prendiamola per quell' attività di doverosa quite-spending del governo, ma teniamo sotto controllo il mondo.
Tutti si scagliano contro la deflazione, che non consente la svalutazione di un X% annuale del debito pubblico, ma che consente al reddito fisso parzialmente rivalutato e ai pensionati senza rivalutazione monetaria di conservare un certo potere d'acquisto. Mentre questo dibattito infuria, cresce il rischio di una nuova bolla : i debiti corporate dei paesi emergenti formano il grande rischio incombente. Anche perchè la rivalutazione del dollaro esporta ulteriore deflazione aggravando le condizioni di chi è indebitato. E stavolta, parole della Christine Lagarde, anche FMI e BM sarebbero in difficoltà.
Unico argine, al momento, i tassi praticamente a zero nel mondo e i tassi praticamente a zero in Europa che riscuotono le critiche germaniche all' operato di Draghi. Se metti insieme questi elementi è facile capire perchè nelle disgrazie europee degli ultimi 500 anni c'è sempre di mezzo la
GERMANIA !
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