sabato 15 gennaio 2011

PROGETTO RES NOVA : qualche premessa


CHI HA PAURA DELLE PAROLE ?





C'è da dire che le prime discordanze si ebbero sul nome da attribuire alla COMMISSIONE. Nonostante l'art.14 del REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE RECITI AL 1° COMMA :

" Il consiglio comunale, in qualsiasi momento, può istituire commissioni speciali per esperire indagini conoscitive ed inchieste sull'attività della amministrazione."

Il termine COMMISSIONE d'INCHIESTA parve a molti eccessivo.

" Le inchieste le fa la magistratura " mi sembrò, a suo tempo, di udire in aula. Mha !!!!!!!

Non ricordo come poi ci si accordò; era un cosa priva d'interesse. Sta di fatto che la sintesi dei lavori fu presentata in aula consiliare il 2 dicembre 2010.


PUNTO N. 6 ALL’O.D.G.: “COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI NOMINATA CON DELIBERA CONSILIARE N. 41 DEL 10/07/2009 SULLA TEMATICA RES NOVA – ESAME DEI LAVORI SVOLTI E DIBATTITO”.

PRESIDENTE. Il sesto punto all’ordine del giorno reca: “Commissione affari istituzionali nominata con delibera consiliare n. 41 del 10 luglio 2009 sulla tematica Res Nova – Esame dei lavori svolti e dibattito”.
Vista la delicatezza del punto che andiamo a discutere, prima di dare inizio a questa discussione, io avviso il Consiglio comunale che l’articolo 5 del Regolamento del Consiglio comunale recita in questo modo – per cortesia, io vorrei un attimo di silenzio e ascoltare quanto sto per legge, perché è importante per tutti i Consiglieri – io faccio questo, e poi mettiamo a votazione quanto si deve.

Articolo 5 del Regolamento del Consiglio comunale: “Sedute pubbliche e segrete. Di norma le sedute del Consiglio comunale sono pubbliche, quando nella discussione di un argomento in seduta pubblica siano introdotte valutazioni sulla moralità, correttezza, capacità di persone, il Presidente invita i Consiglieri a chiuderla senza ulteriori interventi. Il Consiglio può deliberare, a maggioranza dei voti, il passaggio in seduta segreta per l’ulteriore dibattito e votazione solo quando sono trattati argomenti che comportano apprezzamento della capacità, moralità, correttezza od esaminanti fatti e circostanze che richiedono valutazioni della qualità morale e della capacità professionale di persone”. Quindi, in virtù di questo articolo, io metto in votazione due cose, prima se la seduta dobbiamo svolgerla a porte chiuse, cioè segreta, quindi con esclusione del pubblico, la seconda se dobbiamo registrare o no quanto si dirà in Aula sulle dichiarazioni del Consiglio comunale. Questo è quanto io prevedo, lascio la decisione al Consiglio comunale.

Il consiglio opterà ovviamente per la seduta pubblica visto che pubbliche erano state le riunioni della COMMISSIONE.


Dal Consiglio comunale del 2 Dicembre 2010

PRESIDENTE. Io darei la parola al Consigliere Adotti che ha svolto, in qualità di Presidente, i lavori della Res Nova.
Quindi la parola al Consigliere Adotti per l’illustrazione.


CONSIGLIERE ADOTTI. Grazie Presidente. Intanto, in qualità di capogruppo, prima che di Presidente di questa Commissione, mi associo un po’ a quello che è stato detto dagli altri colleghi. Ho faticato a rinvenire, insieme all’amico D’Orazio, la previsione dell’articolo 23 che parla di passaggio in seduta segreta per l’ulteriore dibattito e votazione, quindi lascia intuire che se il dibattito corre verso quel tipo di apprezzamenti che sono da fare in seduta segreta, si può stabilire la seduta segreta.
Altrimenti si può proseguire, anzi iniziare e proseguire con la seduta pubblica. Quindi non ho difficoltà in questo senso. E, devo dire, cercherò in qualche modo di ricostruire un lavoro che è stato fatto all’interno della Commissione, qui mi tolgo un attimo il cappello di capogruppo del nostro gruppo, mi metto un secondo di nuovo quello di Presidente della Commissione affari istituzionali, anche se in una sede che mi vede più al centro di un tavolo circondato da persone con cui ho lavorato per diverse sedute, persone che ringrazio, tra l’altro, vedo il Consigliere Gulisano, vedo Carlini, Peduto, sono stati più che presenti, Vincenzo Conte, Sandro D’Orazio, Giuseppe Privitera – se scordo qualcuno, scusatemi – ma, devo dire, sono stati encomiabili, D’Uffizi si è fatto vedere forse qualche volta di meno, ma c’era anche lui.
È un lavoro che è stato fatto, quindi, alacremente e che ha prodotto dei risultati concreti, con il supporto della Segreteria Generale, e ringrazio il dottor Barone, della dottoressa Proietti, che ci hanno assistito per diversi mesi nella produzione di un primo risultato, che oggi non vedo all’ordine del giorno, ma che sono sicuro verrà calendarizzato molto a breve, perché così deve essere, perché è pronto, che è il Regolamento sul diritto d’accesso dei Consiglieri comunali. Regolamento che in fondo è in qualche modo anche molto collegato a tutte le vicende che si sono sviluppate riguardo alla tematica Res Nova. È collegato, perché la tematica Res Nova nasce un po’ anche da qualche forse “incomprensione” fra gli Uffici e alcuni Consiglieri comunali rispetto proprio alle tematiche di diritto d’accesso, tematiche che oggi sono meglio delineate, per quanto riguarda il ruolo del Consigliere comunale in questo Comune, proprio da quel Regolamento che all’unanimità la Commissione ha licenziato, ha rimesso per gli aggiustamenti e per gli emendamenti alla Segreteria Generale e sarà calendarizzato dal Presidente, immagino, a breve per un’approvazione che, immagino e spero, sia all’unanimità.
Non siamo invece riusciti ad approvare all’unanimità questa relazione, che è frutto della condivisione di un gruppo di lavoro della Commissione, quindi un sottogruppo di lavoro di questa Commissione composto dai Consiglieri Gianluigi Peduto, da me e dal Consigliere Vincenzo Conte, anche in rappresentanza – per quanto riguarda coloro che erano presenti in Commissione, ricorderanno naturalmente questo – in rappresentanza delle rispettivi compagine, di opposizione e di maggioranza, assegnando a me, devo dire in qualche modo un riconoscimento di cui ringrazio i membri della Commissione, un ruolo di terzo super partes che ho cercato di interpretare, spero, correttamente nell’ambito dei lavori della Commissione. Noi abbiamo svolto oltre venti sedute, siamo pervenuti ad una relazione condivisa, che non siamo riusciti a votare per i fatti che sono intervenuti nella seduta del 28 ottobre, che in qualche modo hanno reso un po’ difficile pervenire a questa votazione, che erano fatti che riguardavano sempre un po’ la presenza di documenti in Aula. Tuttavia con buonsenso ci siamo ritrovati su un testo condiviso, ricordo che questo testo era già stato sottoposto, con versioni leggermente diverse, alla Commissione in due sedute precedenti, se non ricordo male l’8 ottobre e il 21 ottobre. Il gruppo di lavoro ha lavorato invece in due sedute separate, mi pare una volta il 7 ottobre, se non ricordo male, e un’altra volta – per essere più preciso, faccio ricorso ad un mio appunto – il 4 ottobre. Quindi ci sono stati due incontri del gruppo di lavoro, ben oltre venti sedute della Commissione e di circa tre incontri in cui abbiamo parlato di questa relazione.

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