lunedì 4 aprile 2011
DIPENDENTI GAIA " CORNUTI E MAZZIATI " !
Pensate d'avere acceso un mutuo a rata mensile, magari anche un piccolo prestito per l'acquisto dell'auto o del televisore. Pensate d'essere un dipendente del GAIA ed attendere, tutti i mesi con ansia, la corresponsione dello stipendio.
Ecco, da quattro giorni corrono gli interessi di mora sulle vostre esposizioni finanziarie, non avete ancora ricevuto quanto in vostro diritto, siete magari segnalato alla CRIF come cattivo pagatore e prossimamente vi vedrete decurtare la paga per le ore o i giorni di astensione dal lavoro.
Non fatevi venire il mal di fegato. Visitate una mostra o il MUSEO alle SCUDERIE ALDOBRANDINI.
Con quello che ci costa........ almeno fruitene.......pagando !
E soprattutto non disperate :
ORA CI PENSA L'OPPOSIZIONE A DIRNE QUATTRO A QUESTA GIUNTA MERAVIGLIAO
Intanto IL MAMILIO scrive :
Dopo il rimpasto il Pd fa i conti
Le scelte del sindaco hanno demansionato la Tavani: il partito sta valutando il da farsi
FRASCATI (30/03/11 – ore 15.30) – Atteso da mesi, il rimpasto è cosa fatta. Il “the day after” è di riflessioni e riposizionamenti. Alla prova dei conti, in linea teorica, l’unico vero sconfitto è Paolo Ciuccoli, battuto più nella sfida tutta interna ai Moderati dal collega-antagonista Roberto Mastrosanti che dal sindaco Di Tommaso. Il primo cittadino, in questo caso, si è limitato a recepire le indicazioni di uno dei partiti della sua coalizione. Nessun personalismo, insomma, un semplice “affare interno” ai Moderati.
PARTITO DEMOCRATICO – Tutti guardano al Pd. Il maggiore dei partiti di centrosinistra, è vero, ha conservato i suoi tre assessori (Romualdo Paoletti, Ercole Zangrilli e Danda Tavani) ma ha perso almeno un paio di deleghe sfilate da Di Tommaso proprio alla Tavani per girarle a Gianpaolo Senzacqua, esponente della corrente antagonista interna al Pd. Proprio in queste ore, dunque, la dirigenza cittadina sta valutando la strategia da seguire in questo dopo-rimpasto.
PESI E MISURE – Il rapporto da tenere in considerazione è proprio quello tra Posa e il Pd cittadino e su questo rapporto (anche e soprattutto numerico) si baseranno tutte le recriminazioni delle parti. Il riferimento diretto è quello delle elezioni amministrative 2009: in quella consultazione il Pd, di gran lunga il primo partito cittadino, ottenne 2727 voti di preferenza ma in totale 3185 voti di lista, pari al 25,34% delle preferenze. Tra i venti consiglieri presenti in lista i “posiani” erano cinque: lo stesso Franco Posa (il più votato di tutti, con 510 preferenze), Amedeo Frascatani (58), Giancarlo Giombetti (123) e Gianpaolo Senzacqua (62). In termini di peso, la corrente posiana valse il 27,6% all’interno del Pd. Senza i posiani il Pd sarebbe al 20,64% (soltanto in fatto di preferenze, ovviamente).
Numerosi propri rappresentanti Posa li inserì anche nella lista civica per Di Tommaso: Attolico (36 voti), Castagnino (52), Grilli (14), Molisso (25), Rossetti (73), Sacchetti (67), Venturini (26) e Villanova (12). Vale a dire il 28,33% dei 1073 voti di preferenza per la lista. In termini assoluti la corrente Posa vale quindi il 13,3% sul totale dei 9644 voti validi. Per capire meglio: il 20,66% all'interno della maggioranza.
GLI ALTRI – Il “valore” elettorale delle altre liste della coalizione è presto detto: lista Di Tommaso 10,07%, Moderati 4,46%, Frascati a sinistra 6,08%, Idv 4,48%. Proprio su questi numeri il Pd dovrà fare le proprie valutazioni politiche, scoprendo magari che i tre assessori vantati ad oggi in Giunta sono troppo poco per l’effettivo peso del partito. Posa, chiaramente, escluso.
ECCO I VERI PROBLEMI A FRASCATI : I PESI.....LE MISURE !
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