Rimborsi Municipi, Pd Municipio VIII: “Non siamo tutti uguali!”
DA ROMA2013
“Non siamo tutti uguali!” Questo lo slogan della conferenza stampa indetta ieri dal gruppo consiliare Pd del Municipio VIII sul tema dei rimborsi ai consiglieri municipali. Dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte di alcuni esponenti della maggioranza di governo, il segretario municipale del Partito Democratico, Andrea Sgrulletti, ha dichiarato con forza: “La composizione del Pd in Municipio VIII è estranea a comportamenti che possono essere censurati in rapporto all'utilizzo delle risorse pubbliche. I nostri consiglieri hanno posizioni trasparenti. Respingiamo al mittente questa vulgata, secondo la quale la classe politica sarebbe caratterizzata dagli stessi comportamenti. Il nostro intento – continua Sgrulletti - non è quello di entrare nelle singole vicende personali, ma ci interessa affermare che bisogna avere un alto livello di correttezza e di etica pubblica e che quando gli amministratori mancano in questo, sono in difetto rispetto ai cittadini”.
Tutta la conferenza, opportunamente divisa intervento per intervento, è consultabile sul canale youtube del Pd Municipio VIII
Riguardo le affermazioni del presidente del Municipio, Massimiliano Lorenzotti, il quale ha dichiarato alla stampa di essersi trasferito a vivere a Bomarzo (Vt), acquisendo così il diritto ai rimborsi per i chilometri percorsi, perché il territorio municipale sarebbe insicuro, “Tale affermazione – ha affermato indispettito Sgrulletti - è offensiva del buon senso: innanzitutto perché è poco credibile che le autorità di pubblica sicurezza per fronteggiare una minaccia all'incolumità del Presidente del Municipio consiglino la residenza a qualche km da Roma. Ma soprattutto perché se il territorio è insicuro lo è per tutti e il problema andrebbe risolto adottando politiche efficienti per la sicurezza, come si era promesso, a favore di chi qui ci deve vivere. Le motivazioni addotte dal presidente a giustificazione del suo trasferimento sembrano peggiori della situazione per cui viene accusato. Insomma, la toppa è peggiore del buco”.
Rincara la dose Doriana Mastropietro, presidente dell'assemblea municipale Pd: “E' talmente inconsistente il ruolo politico del presidente Lorenzotti nel territorio che credo non abbia dato fastidio a nessuno, visto che non ci sono segni evidenti del suo passaggio in VIII Municipio. Penso che andare a vivere a Bomarzo, dove c'è un bellissimo 'parco dei mostri', sia stata una scelta dettata dal suo piacere personale e non da motivi di sicurezza pubblica”.
Deciso e ponderato il commento del consigliere Pd Fabrizio Cremonesi: “Quando si parla di costi della politica sarebbe bene capire qual è il reale costo della politica e dove si verificano effettivamente gli sprechi. Penso che qualsiasi norma si adotti, ci sarà sempre qualcuno che farà il furbetto per tirarla verso il suo interesse. Il problema vero, a mio avviso, è che dobbiamo crescere tutti culturalmente. Non dobbiamo pensare di essere furbi nel momento in cui votiamo un furbo, perché il furbo è tale sempre, anche nei confronti del cittadino. Una maggiore consapevolezza del voto da parte dei cittadini potrebbe eliminare una parte dei problemi. Basta non votare i furbi e votare le persone responsabili e corrette. Bisogna tornare ad usare il sano buon senso”.
Riguardo la normativa che stabilisce le retribuzioni dei consiglieri municipali, Vittorio Alveti, consigliere Pd, specifica: “Finora il legislatore ha prodotto degli elementi affinché il consigliere municipale venisse retribuito. La trasparenza deve essere del consigliere stesso. Le norme vengono redatte per tutelare i cittadini, mentre l'assalto a modificarle che si sta verificando negli ultimi periodi fa sembrare che esse siano pensate solo per favorire qualcuno. Bisogna distinguere tra lo spreco e il costo della politica: è lo spreco che non è giusto che ci sia. Ritengo che i consiglieri debbano essere messi nella condizione di poter operare attraverso un compenso adeguato e che tutti siano messi nelle stessi condizioni, poveri e ricchi. Il compenso deve essere commisurato all'impegno”.
Riferendosi al Mille Proroghe, il consigliere Pd Arnaldo Contartese ha ricordato: “Noi stiamo discutendo di questo problema perché qualcuno al governo ha cercato di tagliare determinati fondi e tagliando questi fondi è venuto a colpire quelle persone che fanno politica in modo onesto e guadagnano poco. Si è creato quindi un caos che è stato ripreso dai giornali, mettendo però tutti nello stesso calderone. Dire che 'lo fanno tutti', e che 'tutti sono uguali' non va bene. Ci sono delle regole da osservare e c'è chi le usa nel modo giusto e chi fa il furbetto. Le norme devono dare la possibilità a tutti di fare politica e non è semplice redigere una norma che riesca a tenere tutti all'interno, ma qualcosa bisogna farlo. Se non ci fosse stato il Mille Proroghe questo problema non sarebbe emerso. Noi come partito dobbiamo fare un discorso globale e non entrare nei personalismi, perché ognuno risponde delle proprie azioni. Noi non abbiamo niente da rimproverarci, ma con questa norma hanno creato disparità tra chi svolge un tipo di lavoro e chi un altro”.
Visibilmente rattristato, il consigliere Pd Daniele Grasso ha citato un evento da poco vissuto: “Io sarò assente in questi giorni in municipio perché ho ripreso a lavorare. Personalmente non mi vedrete, ma se vedrete gli altri con il mio stesso problema vuol dire che c'è qualcosa che non va. Oggi hanno sgombrato una famiglia a Ponte di Nona e non sono potuto andare a supportarli perché ero al lavoro e la cosa mi ha rattristato profondamente. Le persone che hanno deciso di prendersi l'impegno di fare politica e di farlo in maniera onesta sono quelli che poi ci rimettono di più. Che un consigliere municipale dica in un'intervista che fanno tutti così è inaccettabile. A me non spaventa il fatto di dover lavorare, ma quello che mi fa male è dover fare le cose a 'mezzo servizio'. Dover dire 'mi dispiace, non posso esserci', è una cosa che fa male a me e alla politica al servizio dei cittadini. Non credo che la politica vada fatta solo da chi se lo può permettere. Noi veniamo da partiti che hanno sempre garantito questo ideale, ossia che la politica fosse per tutti, a cominciare da chi non se lo può permettere”.
Conclude l'evento il capogruppo municipale Pd, Fabrizio Scorzoni: “Fare i consiglieri onestamente per 16 ore al giorno credo che sia un vero lavoro. Ricordo che in tempi passati lo abbiamo fatto anche gratis, perché avevamo solo il gettone di presenza. Chi fa politica da tempo e ha seguito il percorso del decentramento amministrativo sa che le circoscrizioni non contavano nulla in città. Abbiamo quindi chiesto il decentramento amministrativo per i cittadini, per amministrare bene un territorio grande come Firenze. Per questo ribadisco che le persone devono essere messe in condizione di fare politica tutti allo stesso modo, non secondo la discriminante di chi è ricco e di chi non lo è, altrimenti il rischio peggiore è che interi pezzi della società non vengano rappresentati. Oltre a questo, tutti i consiglieri del gruppo municipale del Partito Democratico in Municipio VIII sono qui oggi perché dire che la frase 'così fanno tutti' è insopportabile e non si può accettare. E' il classico giochetto che si usa in politica a qualsiasi livello. E' la giustificazione che danno tutti quelli che non si comportano onestamente. Personalmente, sono orgoglioso di un gruppo che ha saputo fare una distinzione tra quello che consente la legge - argomento usato da tutti i furbetti a giustificazione delle loro nefandezze – e quello che consente la morale. Noi chiediamo una cosa semplice, che si costruiscano le condizioni che consentano a tutti di partecipare all'attività politica. Noi non siamo disposti a pagare le furbizie e le degenerazioni degli altri e ribadiamo che il lavoro onesto del consigliere municipale va supportato alla luce del sole, senza fare né rapine né furbizie”.
Appena scoppiato lo scandalo dei compensi d'oro nei municipi, il gruppo consigliare Pd in Municipio VIII ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui si è proposto di trasformare i gettoni di presenza in indennità di funzione, con una cifra plausibile da stabilire, prospettata intorno ai 2000 euro al mese, con obbligo di aspettativa non retribuita presso i datori di lavoro.
martedì 26 aprile 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento