Procedimento esecutivo di sfratto per morosità al Pubblico Esercizio denominato “Il Cavallino”, ubicato in Viale San Bartolomeo
COMUNICATO STAMPA
Pubblico Esercizio denominato “Il Cavallino”, ubicato in Viale San Bartolomeo, 1 Grottaferrata. Procedimento esecutivo di sfratto per morosità (euro 176.243,80 oltre a interessi), convalidato dall’Autorità Giudiziaria competente.
L’Amministrazione comunale di Grottaferrata, in merito al procedimento esecutivo di sfratto per morosità convalidato il 7 maggio 2014, con tentativi di esecuzione da parte dell’Ufficiale Giudiziario, di cui l’ultimo il 27 novembre 2014, nei confronti del soggetto titolare del Pubblico Esercizio denominato “Il Cavallino”, ubicato in Viale San Bartolomeo 1, comunica quanto segue:
- il Comune di Grottaferrata, proprietario dell’immobile sito in Viale San Bartolomeo 1, in data 30 gennaio 2006 ha concesso in locazione detto immobile alla Società “Il Cavallino di Campagna Mara & C snc” (di seguito Società), stipulando con tale Società il contratto Repertorio n. 4934 della durata di anni nove (a partire dal 1° gennaio 2006 con scadenza al 31 dicembre 2014); tale contratto, dell’importo di euro 16.080,00 annui, faceva seguito a precedente analogo rapporto contrattuale scaduto il 31 dicembre 2005;
- il Commissario Straordinario, insediatosi nel maggio 2013 a seguito delle dimissioni del Sindaco pro tempore, con Delibera n. 89 del 12 dicembre 2013, assunta nei poteri della Giunta comunale, ha:
- verificato il mancato pagamento del canone locativo, da parte della Società, nel periodo 2008-2013, per un importo pari ad euro 96.480,00 oltre interessi e spese;
- preso atto della necessità di procedere al recupero coattivo del citato importo, atteso che la Società, nonostante i formali solleciti inviati, non aveva saldato l’importo dovuto all’Amministrazione comunale;
- autorizzato la costituzione in giudizio per morosità e l’avvio delle procedure per il recupero dei crediti e della disponibilità dell’immobile, incaricando un legale per l’accertamento giudiziale del credito vantato dal Comune;
- rispetto all’area circostante il predetto immobile, la Società ha avuto in concessione dal Comune di Grottaferrata, l’occupazione di suolo pubblico pari a 262 metri quadri; per tale concessione il soggetto incaricato della riscossione del relativo canone è stato, sino al 30 giugno 2013, la SOGET S.p.A.; il Comune, in data 17 aprile 2013, si è attivato direttamente sollecitando il pagamento alla Società dopo aver preso atto dei mancati incassi da parte della SOGET, per un importo pari ad euro 51.508,47, corrispondenti alle somme non versate dalla Società per l’occupazione di suolo pubblico nel periodo 2008-2010, gravate dalle indennità del 30% per i mancati versamenti;
- a fronte della citata richiesta di pagamento, la Società, in data 5 giugno 2013, ha presentato un’istanza di rateizzazione (1^ richiesta), con primo pagamento pari ad euro 10.000,00 da effettuarsi entro il 30 giugno 2013; in merito, il Comune ha formalmente accordato un piano di rateizzazione che prevedeva il pagamento di un acconto pari ad euro 21.058,47 ed una prima rata, entro il 30 luglio 2013, pari ad euro 10.000,00;
- malgrado la concessione della richiesta rateizzazione, nessun pagamento è stato effettuato dalla Società; conseguentemente, il 4 luglio 2013 è stato avviato un procedimento di decadenza delle connesse autorizzazioni all’occupazione di suolo pubblico; tuttavia, la Società ha presentato una nuova richiesta di rateizzazione (2^ richiesta) presa in considerazione dal Comune a condizione che entro il 1° agosto 2013 fosse effettuato il versamento di euro 21.508,47 e che la restante somma venisse versata in tre rate da euro 10.000,00 ciascuna entro la fine dei successivi mesi di agosto, settembre ed ottobre 2013;
- nonostante ciò, alla data del 31 dicembre 2013 il Comune ha accertato un versamento, da parte della Società, di soli 29.087,47 euro, quindi inferiore all’importo dovuto (euro 51.508,47); pertanto, è stato riaperto il procedimento per accertare la decadenza dall’occupazione del suolo pubblico;
- dopodiché la Società:
- il 10 gennaio 2014, ha chiesto nuovamente (3^ richiesta) la rateizzazione delle pregresse morosità, proponendo un piano di pagamento su 10 rate mensili, ciascuna pari ad euro 3.000,00;
- il 27 gennaio 2014, ha presentato ulteriore domanda (4^ richiesta) volta a modificare il piano di rateizzazione su 20 rate mensili, ciascuna pari ad euro 1.500,00;
rispetto all’ultima istanza di rateizzazione, peraltro priva di alcuna garanzia fideiussoria depositata, la Società ha saldato una sola rata (euro 1.500,00); pertanto la Società, relativamente all’occupazione di suolo pubblico per gli anni 2008-2010, deve al Comune una somma residua di circa euro 29.000,00 oltre interessi;
- al debito di cui sopra si aggiunge l’ulteriore mancato pagamento dell’occupazione di suolo pubblico, maturata per gli anni 2011, 2012, 2013 e 2014 per euro 57.263,80 (euro 14.315,95/anno, incluse le indennità maggiorative del 30%) che, sommati ai restanti 22.500,00 euro non versati per il periodo 2008-2010 (incluse le citate indennità maggiorative del 30%), danno un importo pari ad euro 79.763,80, ossia la somma che la Società deve, ad oggi, all’Amministrazione comunale rispetto all’occupazione di suolo pubblico;
- in data 25 febbraio 2014, dopo numerosi incontri con il legale del Comune, la Società ha avanzato la seguente proposta transattiva riferita all’intero ammontare del debito verso il Comune (canone di locazione più occupazione di suolo pubblico), per un totale di circa euro 165.000,00:
- versamento di euro 10.000,00 all’atto di sottoscrizione dell’accordo transattivo;
- 48 rate mensili dell’importo costante di euro 3.230,00 (totale euro 155.000,00), con decadenza dal beneficio del termine nel caso in cui una sola delle rateizzazioni non fosse rispettata;
a garanzia del puntuale adempimento è stata offerta l’iscrizione di ipoteca di 1° grado su un immobile nella disponibilità del debitore.
- il 26 febbraio 2014, in occasione dell’udienza presso il competente Tribunale, la Società ha chiesto al Giudice un aggiornamento dell’udienza stante la pendenza di trattative di componimento bonario; il Comune non si è opposto ed è stata fissata altra udienza al 16 aprile 2014;
- nel frattempo si è proceduto a determinare la stima dell’immobile offerto in garanzia dalla Società ed è emerso che lo stesso era oggetto di pratica di condono edilizio, per completare la quale ed ottenere il titolo edilizio in sanatoria, sarebbe stata necessaria una spesa complessiva di euro 15.000,00 circa; in sintesi, doveva essere prima pagata l’oblazione per poter iscrivere l’ipoteca sul bene individuato a garanzia;
- il 16 aprile 2014 si è svolta l’ulteriore udienza; in quella sede la Società ha prodotto il pagamento di euro 16.080,00 relativo ad un’annualità pregressa, effettuato il giorno antecedente, chiedendo un rinvio per la definizione transattiva della restante somma dovuta; dedotta l’inconferenza del pagamento effettuato rispetto all’ammontare del credito (i citati 96.480,00 euro, meno i 16.080,00 euro versati, ai quali – nel frattempo – andava ad aggiungersi il canone per l’anno 2014, per un totale invariato di euro 96.480,00 dovuti) e vista una richiesta del legale del debitore, la causa è stata rinviata al 7 maggio 2014 (detto termine avrebbe dovuto essere utilizzato per procedere alla definizione dell’accordo bonario, offrendo fideiussione bancaria, ovvero ipoteca a garanzia, da iscriversi sul citato immobile offerto a garanzia, per il quale la Società si era resa di nuovo disponibile ad effettuare ogni operazione necessaria al completamento della domanda di sanatoria);
- nessun accordo transattivo è stato raggiunto entro la data di rinvio dell’udienza (7 maggio 2014); il 29 aprile 2014 il legale del Comune ha:
- chiesto ancora copia del contratto di fideiussione che la Società si era resa disponibile a fornire a garanzia;
- proposto un incontro per il giorno 2 maggio 2014 presso il Comune per ogni opportuna valutazione di fattibilità;
- chiesto un versamento non inferiore ad euro 40.000,00, nel caso di impossibilità a produrre un atto idoneo a garantire il pagamento rateale dell’esposizione debitoria, unitamente all’assunzione delle obbligazioni formulate in precedenza;
la Società, per contro, ha chiesto all’Amministrazione comunale un ulteriore rinvio dell’udienza;
- nel corso dell’udienza del 7 maggio 2014, il Giudice ha convalidato lo sfratto per morosità, fissando al 27 giugno 2014 il termine per il rilascio dell’immobile; al riguardo, l’Ufficiale Giudiziario competente ha posto in essere due accessi, l’ultimo dei quali effettuato il 27 novembre u.s. con l’ausilio della Polizia Locale, degli Uffici Tecnico e Patrimonio comunali, alla presenza del legale del Comune di Grottaferrata e del legale della Società;
- durante l’esecuzione dello sfratto, poiché il legale della Società ha sollevato incidente di esecuzione, l’Ufficiale Giudiziario ha sospeso l’iter procedurale al fine di rimettere gli atti all’attenzione del Tribunale di Velletri per la nomina di eventuale consulenza tecnica d’ufficio, rimandando al 17 dicembre p.v. per un nuovo accesso previa definizione del sollevato incidente di esecuzione;
- inoltre, a seguito di alcune irregolarità emerse e fermi restando i procedimenti e/o i provvedimenti amministrativi in itinere, il giorno seguente, 28 novembre u.s., la Polizia Locale, unitamente all’Ufficio Tecnico comunale, ha posto in essere attività di polizia giudiziaria (sequestro) inerente la struttura dell’immobile, rimettendo per competenza i risultati dell’accertamento all’Autorità Giudiziaria.
Per quanto sopra comunicato, ed alla luce dei numerosi articoli di stampa pubblicati nei giorni scorsi sulla vicenda, l’Amministrazione comunale ritiene doveroso evidenziare che:
- il debito della Società “Il Cavallino di Campagna Mara & C snc”, nei confronti dell’Amministrazione comunale, ammonta:
. ad euro 96.480,00, oltre interessi, per il mancato pagamento dei canoni di locazione;
. ad euro 79.763,80 per il mancato versamento degli importi corrispondenti all’occupazione di suolo pubblico,
per un totale di euro 176.243,80, oltre interessi per le morosità rispetto ai canoni locativi;
- il contratto di locazione stipulato il 30 gennaio 2006 è stato risolto il 7 maggio 2014 dal Giudice competente, adito dal Comune di Grottaferrata per morosità della Società (giusta Delibera del Commissario Straordinario del 12 dicembre 2013);
- le date di accesso alla struttura da parte dell’Ufficiale Giudiziario (27 novembre u.s.) ai fini del rilascio dell’immobile, sono state fissate dal Giudice competente secondo proprio calendario;
- il Comune ha concesso ben due rinvii di udienza alla Società, al fine di consentirle un serio piano di rientro supportato da idonee garanzie; ciononostante, la stessa non ha fatto fronte ai ripetuti impegni assunti, eccezion fatta per i due citati parziali versamenti (euro 29.008,47 per l’occupazione di suolo pubblico, euro 16.080,00 per la locazione dell’immobile);
- l’immobile offerto in garanzia dalla Società, come ricordato, era oggetto di pratica di condono edilizio, per completare la quale ed ottenere il titolo edilizio in sanatoria occorreva una spesa complessiva di euro 15.000,00 circa; tale oblazione, necessaria per poter iscrivere l’ipoteca sul bene individuato a garanzia, doveva quindi essere pagata dalla Società, pagamento che non risulta essere avvenuto;
- in esito all’avvenuta risoluzione del contratto, a far data dal 7 maggio 2014 la Società non può vantare più il titolo di conduttore, né proporre alcun ulteriore piano di rientro per di più su un bene del patrimonio pubblico il cui affidamento deve seguire le più trasparenti norme di pubblica evidenza;
- nessuna transazione risulta concordata tra la Società ed il Comune o il suo legale, essendo ormai integrata una fattispecie di recupero esecutivo dei crediti che deve seguire, nell’interesse ed a garanzia della cosa pubblica, le formalità previste dal Codice di Procedura Civile;
- per quanto riguarda la posizione dei lavoratori dipendenti e la loro preventiva informazione per le valutazioni del caso, la Società era perfettamente a conoscenza che, stante l’irrevocabile risoluzione contrattuale e l’esecuzione in itinere dello sfratto per morosità, l’esercizio dell’attività era esposta a potenziale rischio di interruzione (come poi avvenuto in seguito all’accesso dell’Ufficiale Giudiziario il 27 novembre u.s.); inoltre, il contratto di locazione, come detto, sarebbe comunque scaduto il 31 dicembre 2014 e, dopo quella data, il Comune avrebbe adottato norme di pubblica evidenza per individuare il futuro conduttore dell’immobile;
- le attività di polizia giudiziaria poste in essere il 28 novembre u.s., ed il conseguente sequestro dell’immobile e dell’area circostante, sono dovute, come detto, alle irregolarità emerse nel corso dell’accesso effettuato il giorno precedente; gli accorgimenti attuati (delimitazione del sito, apposizione di idonei cartelli, ecc.) sono quindi atti dovuti e non scelte del Comune;
- la Commissione Speciale d’Indagine, istituita con Delibera di Consiglio comunale n. 33 del 14 novembre 2014, effettuerà le opportune e doverose verifiche rispetto a quanto accaduto, al fine di accertare, previa acquisizione della documentazione d’interesse, i vari passaggi che hanno portato all’esecuzione dello sfratto per morosità, nonché le cause della mancata riscossione dei canoni di locazione e dell’occupazione di suolo pubblico.
Le considerazioni dopo questo comunicato stampa lasciano aperti due interrogativi
La montagna dei residui attivi cumulata dai Comuni italiani
( 70 miliardi di euro )
è frutto di cosa ?
Dell'incapacità dei preposti all'incasso, o dei politici che ne hanno fermata l'azione ?
Va da se che di questo DANNO ERARIALE tradottosi in maggiori tasse per il POPOLO BUE qualcuno dovrà pur rispondere !
Nel chiacchiericcio spicciolo, io registro che chi sapeva è stato responsabilmente in silenzio; chi ignorava parlava a gogò !
Grottaferrata - Riccardo Tocci su IL CAVALLINO
Nessun commento:
Posta un commento