Partito
Comunista d’Italia – Marino Marino,
7 settembre
COMUNICATO
MARINO: sulla
motivazione circa la partecipazione del comune di Marino alla manifestazione
contro la mafia del 3 settembre a Piazza Don Bosco in Roma.
(dichiarazione di
maurizio aversa, segretario PCdI Marino)
Il comune di Marino, tramite il rappresentante ANCI del
consiglio comunale, Stefano Cecchi, ha inteso aderire e partecipare alla
manifestazione contro la mafia, indetta dal PD e ampliata alla partecipazione –
pure critica, come dimostrato dalla partecipazione dei movimenti per la casa
presenti che hanno contestato gli esponenti PD – di chi volesse testimoniare il
no alla mafia.
Poiché la mafia, come diceva Peppino Impastato, “è una
montagna di merda”, chiunque manifesti contro la mafia, soprattutto se sia
coerente e conseguente tra il pronunciar parole e adottare fatti conseguenti,
ha il nostro pieno assenso.
Per questo, accettando il richiamo ad elevare in alto la
battaglia contro la mafia, non seguiamo la moda, e la facile (non per questo non
veritiera) polemica rivolta contro il comune di Marino che ha voluto aderire
“rispondendo all’ANCI nazionale e regionale” visti arresti e indagini in corso.
Invece, ciò che contestiamo è il merito e metodo utilizzato
per partecipare.
Infatti, se il consigliere delegato si è sentito in dovere
di avere il consenso del vicesindaco (cioè la persona più prossima al potere
oggi sottoposto a indagine, vista la sua assunzione di guida grazie a Silvagni
che l’ha nominato); nonché del presidente del Consiglio comunale (che è noto è
parte fondante della maggioranza di Palazzo Colonna);
davvero non si comprende come mai il delegato ANCI (associazione
nazionale comuni d’Italia), che vuole imprimere e proporre un innalzamento
della battaglia, non ha sentito – nel merito e nel metodo – il dovere di
coinvolgere, ascoltare, ed eventualmente trovare il consenso alla
partecipazione da parte di consiglieri dell’opposizione.
Nella specificità del caso, nel non ricorso alla
partecipazione e al confronto, questo comportamento mostra l’incapacità e
l’inadeguatezza a voler combattere la mafia, anche in questo caso.
Infatti, la prima regola per battere la mafia, è unire le
forze e non isolare nessuno se non gli stessi mafiosi.
Ci attendiamo, a questo punto, una rettifica che corregga
l’errore compiuto, una migliore comunicazione ai cittadini in tal senso; in
mancanza di ciò, resta solo la conferma della inefficacia, inutilità e vacuità
di questa Giunta e di questa maggioranza. Tanto da confermare la giustezza
delle richieste di scioglimento del consiglio comunale.
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