Nell'attesa che l'Amministrazione Di Tommaso attui il progetto trasparenza, ci pensa la REDAZIONE di ARGOMENTI a fare comunicazione sociale
Ringraziamo il Consigliere Vincenzo Conte per la fornitura dell'occorrente
Consiglio comunale di Frascati
23 febbraio 2010
Digitech di Matteo Bruno
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PUNTO N. 13 ALL’O.D.G.: “DISCUSSIONE MOZIONE PROT. N. 4501 DELL’11/02/2010 RECANTE “ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE SPECIALE PER I PROGETTI RES NOVA”.
PRESIDENTE. Il tredicesimo punto all’ordine del giorno reca: “Discussione mozione protocollo n. 4501 dell’11 febbraio 2010 recante: istituzione di una Commissione speciale per i progetti Res Nova”.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Privitera. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, illustrerò semplicemente la richiesta.
“Oggetto: mozione per l’istituzione di una Commissione speciale per i progetti Res Nova. Premesso che da una prima attività ricognitiva, effettuata da alcuni Consiglieri della minoranza sul materiale documentale dei progetti Res Nova, sono emerse discrasie sulla completezza del carteggio, in base all’articolo n. 14 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale (istituzioni di Commissioni speciali), si impegna il Consiglio comunale ad istituire una Commissione speciale per esperire un’indagine conoscitiva e di inchiesta sugli aspetti amministrativi dei progetti denominati Res Nova”.
Aggiungo poche parole. Non avremmo mai voluto chiedere una Commissione di indagine e di inchiesta – mai – se ci fossero stati dati i documenti, legittimamente chiesti. Ma questo non è avvenuto. In più riprese abbiamo chiesto di esaminare diversi documenti. In un modo o nell’altro ci è stato impedito. Ci è stato fatto vedere del materiale non completo per il nostro pensiero. Quindi intendiamo dire a voi, che ci sembra il luogo più giusto questo per esaminare questi documenti che rimangano all’interno dell’Amministrazione comunale per il momento e quindi rimanga tutta la documentazione all’interno del Comune, che venga istituita questa Commissione e che si faccia chiarezza su questi progetti.
PRESIDENTE. Nella mozione io eviterei il termine “indagine”, perché le indagini le fanno altri organismi, ma “conoscitiva” è sicuramente più lecito dirlo. Questo è per tutto il Consiglio comunale. Le indagini le fanno altri organismi che...
CONSIGLIERE PRIVITERA. Scusi, Presidente, proprio la cita così il nostro Regolamento.
PRESIDENTE. È sbagliato anche il Regolamento.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Sarà da correggere il Regolamento, perché noi ci atteniamo alla norma che regola il Regolamento (articolo 14), dove recita proprio queste parole.
PRESIDENTE. Lo faremo presente al Presidente degli Affari Istituzionali. Era solo una indicazione. Le inchieste le fanno altri organismi.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Noi nulla più, guardi. Se vuole, prendo il Regolamento e glielo leggo.
PRESIDENTE. Non le sto dando delle responsabilità. Io dico solo che le inchieste le fanno organismi superiori, noi facciamo delle conoscitive...
CONSIGLIERE PRIVITERA. Forse è un’inchiesta interna.
PRESIDENTE. Quindi questo lo sottoporremo al Presidente della Commissione Affari Istituzionali per vedere come e quando si possa modificare.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Come modifica al Regolamento.
PRESIDENTE. Consigliere Privitera, non so se lei ha finito l’intervento.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Ho finito la presentazione.
Discussione generale
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Peduto. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE PEDUTO. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, è un po’ strano l’oggetto di questa richiesta, nel senso che non si capisce, non è la prima volta – non ci nascondiamo dietro un dito – che si parla di Res Nova, però o ci sono delle ipotesi – e allora ditecele – cos’è quello che ipotizzate sia a fondamento della necessità di istituire una Commissione speciale di accertamento o addirittura di inchiesta. Perché nelle motivazioni si parla di una discrasia nella completezza del carteggio. Siccome tutti i Consiglieri comunali hanno diritto ad accedere agli atti del Comune, la responsabilità della concessione degli atti è del dirigente e, ove ci fosse qualche disguido, credo che il Regolamento addirittura chiami a tutela, burocratica il Segretario Generale dei diritti dei Consiglieri, e politica il Presidente del Consiglio comunale, vorremmo capire se dietro questa richiesta c’è il fatto che manca qualche documento, allora chi di dovere tiri fuori questi documenti, perché non dubito che ci siano in questo palazzo. Se invece c’è dell’altro, ditelo.
PRESIDENTE. Io ci tengo a precisare – e voglio che rimanga a verbale, chiaramente – che quando il Consigliere Privitera mi ha fatto presente le sue difficoltà, a suo dire – e io le ho prese per buone – ho fatto quello che deve fare il Presidente, su consiglio del Segretario Generale, di richiedere al dirigente del settore di mettere a disposizione tutto quello che era disponibile a mettere a disposizione, nel rispetto del ruolo del Consigliere comunale.
Questa è una lettera che sta agli atti e il Presidente prontamente gli ha fatto,
Consigliere Privitera. Quindi il nostro compito è stato espletato fino in fondo. Questo ci tenevo a dirlo e voglio che rimanga agli atti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Privitera. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, resta il fatto che siamo arrivati a questo punto dopo mesi che stiamo chiedendo queste carte, signor Presidente. Lei ne è bene a conoscenza. E sono anche sorpreso da lei, Consigliere Peduto, perché lei le carte le ha chieste, ma non gliele hanno mai date.
(Interruzione del Consigliere Peduto: “Chi gliel’ha detto?”).
Ho qui le lettere, le fotocopie protocollate, dove lei insistentemente chiede queste carte, e poi non gliele hanno mai date. Neanche in maggioranza gliele hanno date queste carte. Quindi sono sorpreso di questa sua puntualizzazione. Evidentemente, se siamo arrivati a questo punto, abbiamo visto quelle poche carte che ci hanno mostrato, che a nostro avviso non vanno bene. Vorremmo evitare di fare un passo al di fuori di questa Amministrazione.
Riteniamo più giusto fare questa Commissione che sia interna e intanto guardiamo le carte. Perché dobbiamo fare questo polverone? Non vedo la necessità di fare queste cose. Allorché non venga accettata la nostra proposta, decideremo eventualmente di procedere oltre.
PRESIDENTE. Consigliere Privitera, io, però, vorrei sapere da lei se stanno a zero gli atti che lei ha richiesto oppure se una parte le è stata data. Perché, mi consenta, anch’io vorrei capire, dopo il mio intervento insieme al Segretario Generale dove invitavamo il responsabile del settore di darle quello che era consentito darle e quello che era…
(Interruzione del Segretario Generale).
Esatto, di consentirle assolutamente l’accesso agli atti, come è suo diritto da Consigliere comunale. Lei ha ricevuto qualcosa oppure non ha ricevuto niente? Perché questo è importante che si dica. Perché se è niente, è niente, ma possono esserci due valutazioni. Ma, a prescindere, questo è il mio compito di Presidente, poi non voglio entrare in merito a quelle che sono altre...
CONSIGLIERE PRIVITERA. Naturalmente, Presidente, non è che non abbiamo ricevuto nulla, ma abbiamo ricevuto dei documenti diversi da quelli che abbiamo chiesto. Ossia abbiamo chiesto di vedere quelli, ci hanno fatto vedere quegli altri. E a tutt’oggi le faccio notare che a lei è arrivata anche copia di questo, perché il Segretario Generale, quindi Barone, l’Assessore al Bilancio: “Oggetto: progetti Res Nova” e porta il protocollo generale 30 novembre 2009 firmato da tutti e otto i Consiglieri di opposizione.
“I sottoscritti Consiglieri comunali richiedono alle Signorie Illustrissime di fornire con urgenza i seguenti documenti: fatture, rendicontazioni e quant’altro attesti le spese sostenute nel quadro del progetto Res Nova”, mai arrivati.
Parliamo della data 30 novembre 2009. Ci hanno fatto vedere altri registri, altre cose. Tanti documenti non sono completi, quello non si trova, adesso non si guarda, poi quando lo trovo, te lo faccio vedere. Quindi una serie di atti ostativi nei nostri confronti nel mostrare questi documenti. Ed è per questo che, nostro malgrado, oggi ci troviamo costretti a fare questa richiesta. Aggiungo che questa, secondo me, è una cosa di cui dobbiamo discutere anche noi tutti i Consiglieri per il rispetto del ruolo dei Consiglieri ed il rispetto degli Assessori, del Consiglio comunale di Frascati Presidente, del Sindaco e di quant’altro in questa Amministrazione. Perché tante volte vedo – e forse è capitato anche agli altri miei colleghi Consiglieri – che in qualche Ufficio quasi quasi ci negano di andare a guardare le carte. Anche di guardarle, non soltanto con delle scuse: adesso devo andare via, sto per andare in ferie, quando ritorno, te le mostro. Poi dopo magari entra un altro Consigliere un po’ più anziano ed esce con la carta. Io non è che vorrei avere le carte, perché sono simpatico oppure sono antipatico. Io vorrei avere le carte, perché a norma del Regolamento...
PRESIDENTE. Consigliere Privitera, lei sta dicendo delle cose che magari se ci fosse un contraddittorio, sarebbe meglio dirle.
CONSIGLIERE PRIVITERA. Ci stanno gli altri Consiglieri.
PRESIDENTE. Con tutte le ragioni che lei può avere o non può avere. Siccome siamo
una nazione di garantisti, quindi la invito a non andare oltre ad impantanarsi...
CONSIGLIERE PRIVITERA. Sospendo qua. Tutto a posto.
PRESIDENTE. Comunque la sua è una dichiarazione molto chiara. Ha chiesto di
intervenire il Sindaco. Ne ha facoltà.
SINDACO. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io voglio dire al Consigliere Privitera – con cui fra l’altro avevo parlato rispetto a queste tematiche – che certe affermazioni apodittiche che non hanno la possibilità di un contraddittorio, perché lei sta affermando che dirigenti e funzionari di questa Amministrazione comunale non l’hanno messa in condizione di svolgere la sua funzione. Sono affermazioni veramente delicate, anche perché rispetto ai documenti che le sono stati consegnati, qui sarebbe necessario verificare con il soggetto che doveva consegnarli, se sono sufficienti o meno ritenuti da lui. Quindi io userei dei toni da parte sua un pochino diversi, perché questa è la sua posizione, non ci sono altri.
Dire che poi in questa Amministrazione comunale – lei è molto giovane come
amministratore – i funzionari abbiano questi atteggiamenti addirittura dilatori, con
argomentazioni e scuse che sono di altri soggetti non adulti, io sinceramente resto
Consiglio comunale di Frascati veramente stupito nell’ascoltarla.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Adotti. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE ADOTTI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, noto, segnalo che se
poi siamo molto attenti alle cose che ci diciamo, Privitera ha solo segnalato un “quasi quasi” alcune volte. Quindi non ha certamente espresso affermazioni di carattere negativo verso nessuno, e questo penso che sia registrabile.
La questione è molto semplice. Da novembre noi chiediamo una certa documentazione. Per una ragione o per l’altra, non l’abbiamo. Prendiamo atto che non l’abbiamo. Siamo
desiderosi di approfondire in un’apposita Commissione. Mi sembra molto lineare e
semplice. Siamo arrivati a questo punto, questa è una richiesta ineludibile. Adesso la votiamo. La maggioranza prende la sua responsabilità, la minoranza prende la sua
responsabilità. E ci capiamo tutti benissimo su questi temi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gori. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE GORI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il collega Privitera ha
correttamente già illustrato la mozione, ma vorrei replicare un attimo al Sindaco.
Questi sono fatti concreti. Non c’è un’assenza di contraddittorio. Perché quando il 20 novembre otto Consiglieri comunali protocollano una richiesta di documentazione e – dopo dicembre, gennaio, febbraio – dopo tre mesi la documentazione non è arrivata, del contraddittorio non c’è bisogno. Sono fatti concreti. Ha letto un protocollo, tre mesi fa abbiamo chiesto le fatture, abbiamo chiesto una serie di documenti, ad oggi i documenti non sono arrivati. Lei è a conoscenza, poi se è dovuto intervenire con uno scritto a firma del Presidente, a firma del Segretario per invitare i dirigenti in questione a fornire gli atti ai Consiglieri, significa che a monte c’è stato un diniego. Al Consigliere Privitera io personalmente, da più esperto e da amico, gli ho rivolto un biasimo. Gli ho detto: guarda, se fossi stato io, mi sarei comportato diversamente. Tu sei stato buono. Se io vado in un Ufficio e mi viene negato di farmi vedere un atto, io chiamo i Carabinieri. Immediatamente. Non me ne vado. Non aspetto che mi dici: vieni il 18 gennaio alle dieci di mattina. Se fosse successo al Consigliere Gori, il Consigliere Gori avrebbe chiamato non il Consigliere amico Franco D’Uffizi al telefono per chiamare le forze dell’ordine, ma avrebbe chiamato direttamente i Carabinieri, perché ero stato messo in condizione di venire meno nel mio mandato, nelle mie funzioni. Ecco quando dico che il ruolo del Consigliere – e qui presenteremo anche una mozione in tal senso – deve essere
rivalutato. Perché noi siamo i rappresentanti del popolo. Noi quando siamo qui, siamo in rappresentanza del popolo. Dei cittadini. Di chi è proprietario della Città di Frascati.
Questo è successo al Consigliere Privitera. Fatto sta che si è dovuto scrivere.
Poi anche la risposta è stata interpretativa. Addirittura nella risposta che è stata fornita, si sono citate sentenze della Cassazione. No, faccio presente anche che è un’incompetenza in tal senso, perché il Tuel prevede che chi sia garante del rispetto, non è il dirigente, è il Segretario. Quindi non serve a noi l’interpretazione del dirigente. Noi dobbiamo rivolgerci automaticamente sugli atti al Segretario Generale. Scrivere, senza il Sindaco, perché il Presidente giustamente ha un ruolo diverso, non va bene neanche coinvolgerlo. Il Tuel prevede che il soggetto referente è il Segretario Generale. Semplice. Quindi bisogna che
qui anche ai dirigenti in tal senso vadano date delle altre indicazioni. Se io entro e voglio vedere un atto, devo leggere l’atto, lo prevede il mio compito, il mio ruolo. I cittadini mi hanno eletto per entrare in un Ufficio e leggere quelle carte. Non mi si può dire: non te le faccio vedere, vieni il 18 gennaio. E poi le chiacchiere stanno a zero.
Su questa procedura giustamente anche i Consiglieri stessi di maggioranza della
precedente consiliatura – e risulta a protocollo – quindi quello che ha letto il collega Privitera non è un atto privato, ha letto un atto protocollato a firma anche del Consigliere Peduto, se non erro. Quindi le cose qui sono due, Consigliere Peduto, o le hanno messo una firma falsa senza che lei sapeva niente, oppure anche lei a quel momento condivideva le nostre stesse preoccupazioni. Il dato è uno ed è semplice. Siccome noi vogliamo riportare la politica al ruolo della politica, siamo garantisti, non giustizialisti, vogliamo affrontare questa problematica all’interno del Palazzo comunale. Ma una cosa è certa – ecco perché abbiamo voluto fare un passaggio politico, presentando questa mozione – se i nostri diritti ci verranno ancora una volta negati, da domani mattina io, che sono il primo dei garantisti,
diventerò il primo dei giustizialisti. Perché veramente ormai si è arrivati ad un limite. Dopo tre mesi che, con una richiesta scritta protocollata, otto Consiglieri comunali chiedono della documentazione, non se ne può più. Io ho presentato un’interrogazione a luglio, chiedendo gli atti. E allora il passo successivo sarà farmi tutelare in altre sedi. Qui o ci tuteliamo a livello politico nel rispetto del nostro ruolo, che noi siamo eletti, rappresentiamo i cittadini in quest’Aula, poi tu puoi essere bello, io brutto, antipatico o simpatico, ma qui noi bisogna capire che rappresentiamo i cittadini, esigiamo rispetto nel nostro ruolo, anche nel saluto. Che spesso neanche avviene. Perché qui succede anche questo. Mi ricordo una volta che era addirittura previsto il saluto militare alle autorità. E le autorità sono gli organi istituzionali del Comune, che sono il Sindaco, la Giunta e i
Consiglieri comunali. Ecco da dove arriva il problema.
Apprezzate quello che abbiamo voluto fare, caro collega capogruppo Posa. Abbiamo
voluto ancora una volta fare un passaggio politico. Con la presentazione di questa
mozione, abbiamo voluto fare un passaggio di natura politica. Le chiacchiere stanno a zero, sarà tutto regolare, abbiamo una richiesta vecchia di tre mesi a cui non ci arrivano fatture – quindi non è che abbiamo chiesto progetti politici, pensieri, avevamo chiesto fatture – non arrivano, la prima cosa che ci si dice, va bene, riuniamoci come classe politica, facciamo una Commissione di accertamento – non la chiamiamo Commissione di indagine, perché giustamente non dobbiamo fare indagini in tal senso – ma dobbiamo fare accertamenti per verificare se l’iter – come siamo certi – è stato tutto nella legittimità. Però quando ci si negano i nostri diritti, che negare i diritti a noi, significa negare i diritti al popolo, significa
negare i diritti ai cittadini, negando un diritto al Consigliere comunale.
Caro Consigliere Privitera, è stato troppo bravo, io avrei chiamato i Carabinieri. Perché non si può arrivare in un Ufficio e non si può arrivare a sentir dire che queste sono cose... fatto sta che questo non è un contraddittorio, perché su quanto sostiene il Consigliere Privitera, ha scritto il Consigliere Privitera, c’è uno scritto da parte del Presidente e c’è uno scritto da parte del Segretario – e anche del Prefetto, giustamente – con il quale chiedeva questi atti che non gli sono stati fatti vedere. Gli è stato risposto con un appuntamento al 18 gennaio.
Dopodiché c’è anche un’interpretazione soggettiva. I dirigenti non dovrebbero, perché
dovrebbe essere il Segretario ad interloquire con noi, non dovrebbero entrare nella
discrezionalità o meno della funzione. Perché il ruolo in questo caso il Tuel lo attribuisce al Segretario, che giustamente deve disporre, come ha disposto il Segretario. E di questo gliene va dato atto. Quindi le interpretazioni gli Uffici non le devono dare sulle cose che non sono di loro competenza. Perché in questo il Tuel è molto chiaro. È il Segretario il referente dei rapporti con i Consiglieri comunali. Questo è l’andazzo purtroppo che a noi non piace. Però vorrei che fosse apprezzato che ancora una volta – e questa volta dico per l’ultima volta – abbiamo voluto riportare il dibattito a livello politico. Non abbiamo voluto fare altri tipi di attività che non ci piacciono fare. Però un dato è inconfutabile. Una
richiesta scritta, sono passati tre mesi e gli atti ancora non arrivano. Perché non arrivano? È anche questa assenza di documentazione che ci fa pensare in modo diverso. Le cose sono chiare, c’è una richiesta scritta, alla richiesta scritta, presentata e protocollata, non c’è un atto di rilascio di questa documentazione che otto Consiglieri comunali hanno richiesto.
Quindi, Consigliere Peduto, quello che manca, il perché, lei giustamente dice perché avete presentato questa richiesta. Perché da tre mesi abbiamo chiesto la documentazione, da fornire in copia, lettera scritta – quindi neanche a voce – e questa documentazione non ci è stata consegnata. Ci è stata data la possibilità di visionare alcune carte disponibili agli atti, non c’era tutta la documentazione che noi abbiamo richiesto. Ma il compito della
Commissione è anche questo. Arriveranno i dirigenti in Commissione, esamineremo gli
atti, verificheremo che è tutto tranquillo, è tutto regolare, il problema si chiude là.
Quando i nostri diritti vengono calpestati, non consentiamo e non consentiremo più di
calpestare i nostri diritti, proprio perché – ripeto ancora una volta – calpestando i diritti dei Consiglieri comunali, si calpestano i diritti del popolo, dei cittadini che ci hanno votato.
Qui qualcuno dovrebbe capire che noi non siamo qui, perché rappresentiamo noi stessi o perché abbiamo vinto un concorso. Siamo qui come rappresentanti del popolo. E come
rappresentanti del popolo, esigiamo rispetto su tutte quelle cose. Io non posso più tollerare che una risposta ad una mia lettera scritta, e giustamente il Presidente è dovuto intervenire ancora una volta a mia difesa, che è dal 20 luglio che io ho chiesto che mi si diano gli atti da Consigliere. Sono passati cinque, sei mesi – non so quanti – la legge impone venti giorni perentori in questo caso. Sul patrimonio comunale io ho fatto una richiesta di documenti scritti, oggi il Segretario con il Presidente sono dovuti intervenire; 20 luglio, ancora io non ho gli atti dagli Uffici. Qui c’è qualcosa che non può essere su questo tipo di discorso. Quindi giustamente non ce la fa neanche più il Presidente, perché poi dopo più
che scrivere, il Presidente non può fare. Però questo andazzo, questo modo non può più continuare. Noi dobbiamo riappropriarci dei nostri ruoli e delle nostre funzioni, per le quali siamo stati eletti. Perché rappresentiamo i cittadini. Se così non avviene, io comincio a pensare male. È semplice il discorso. È ovvio che dopo i pensieri non li voglio fare, sarà sicuramente tutto a posto, sarà sicuramente tutto in regola, però facciamolo in sede politica, come abbiamo sempre fatto. Evitate con un po’ di buonsenso di farci fare i passi che non sono tipici della nostra metodologia politica. Però sulla mancanza di rispetto della dignità
del ruolo e delle funzioni non tolleriamo. Noi su questi principi ci facciamo uccidere.
( CONTINUA)
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