mercoledì 3 marzo 2010

CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 FEBBRAIO- PROGETTO RES NOVA- SECONDA PARTE


PROGETTO RES NOVA : SARA' COMMISSIONE CONOSCITIVA





PRESIDENTE. Consigliere Gori, io, per maggior chiarezza – e voglio che rimanga agli atti la chiarezza massima, come lo siamo stati tutti in questo momento – non ha avuto nessun documento o è una incompletezza della richiesta dei documenti? Perché è
importante questo. Lei non ha avuto nessun documento oppure...
(Interruzione del Consigliere Gori: “Nessuno”).

PRESIDENTE. Nessuno. Lei, Consigliere Privitera, ha avuto…

CONSIGLIERE PRIVITERA. Nessun documento da me richiesto. Presidente, nessun documento da me richiesto. Perché non ci sono documenti da me richiesti, eccetto quelli del 30 novembre. Nessun documento richiesto.

PRESIDENTE. Io ho qui un problema di interventi. C’è prima Fiasco, poi Conte e poi Posa. Il Consigliere Adotti mi aveva chiesto, visto che deve andare via, se è possibile scavalcare questo ordine di interventi. Quindi io debbo chiedere al Consigliere Fiasco, al Consigliere Conte e al Consigliere Posa se questa richiesta del Consigliere Adotti vuole essere attuata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fiasco. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE FIASCO. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non ho nessun problema a far parlare il collega Adotti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Conte. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE CONTE. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, nessun problema a cedere la parola al Consigliere Adotti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Posa. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE POSA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io non ho problemi.
Soltanto che siccome abbiamo appreso cose molto importanti, noi non vogliamo sottrarci al confronto e dare anche delle informazioni precise. Volevo che il Consigliere Adotti fosse presente nel riflettere su alcune questioni. Però ho sentito che ha un impegno decisamente importante.
Io non ho problemi a dare la parola a lei, Consigliere Adotti, il problema è un altro. È che dopo avrei avuto piacere di una sua collaborazione su una serie di questioni come queste, perché quello che abbiamo ascoltato, è di rara importanza. Poi ognuno si assume le responsabilità di alcune cose che sono state dette e non dette.Io non ho problemi, se lei chiede di parlare, non c’è alcun aspetto ostativo da parte mia. Reputo fondamentale, però, che i nostri interventi fossero ascoltati da tutti. Perché poi se si va in otto da un dipendente del Comune di Frascati, è bene che si dica anche la nostra rispetto a questo. Se vuole, io intervengo, ma se lei deve andare via...

CONSIGLIERE ADOTTI. Consigliere Posa, quando lei si è dovuto allontanare per impegni istituzionali, non ho rimarcato sui suoi impegni istituzionali. Ho un impegno...

CONSIGLIERE POSA. Se per domani ci possiamo sentire – lo dico ufficialmente – le dico quello che dirò. Senza filtri.

CONSIGLIERE ADOTTI. Assolutamente, con grande attenzione.

CONSIGLIERE POSA. Senza filtri.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Adotti. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE ADOTTI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi scuso con i colleghi, a cui ho rubato l’intervento, a tutti e tre (Posa, Conte e Fiasco).
Per un fatto personale, mi devo allontanare. Resta ferma certamente l’importanza dell’argomento, tanto è vero che a presidio del gruppo consiliare resta la Consigliera Pacifici, che è titolata ad esprimere naturalmente la volontà del gruppo consiliare e a cui mi rimetto per ogni decisione. Se mi sarà possibile, tornerò nel corso della discussione, perché anch’io, come il Consigliere Posa, la giudico importante. Confermo di aver sottoscritto una mozione che ci porterà senz’altro questa sera ad alcune conclusioni, spero, positive.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fiasco. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE FIASCO. Scusi Presidente, se è possibile, si era segnato prima il collega Vincenzo Conte, quindi lascerei la parola...

PRESIDENTE. Consigliere Fiasco, siccome prendo io le prenotazioni di intervento, io ho scritto prima Fiasco e poi Conte, quindi intervenga lei, per cortesia.

CONSIGLIERE FIASCO. Non c’è nessun tipo di problema, caro Presidente.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, effettivamente il tema è molto delicato e mi vorrei concentrare più sull’aspetto politico. Innanzitutto voglio manifestare la mia solidarietà al collega Privitera, in quanto ho concordato in pieno, anche essendo venuto con lui a chiedere i documenti e vedere da vicino la situazione Res Nova. Eravamo presenti tutti i Consiglieri di minoranza anche con il collega Conte, che interverrà dopo. Ribadisco che vorrei concentrarmi sull’aspetto politico. Come nasce il caso Res Nova?Caso, definiamolo così, oppure la tematica Res Nova. Res Nova ricordo anche nella precedente Amministrazione, anche se non ero ancora Consigliere comunale, però facente parte di una militanza politica (Alleanza Nazionale), ricordo quando ci fu la polemica che venne attuata dai colleghi che oggi vedo qui in maggioranza. Ricordo il Consigliere Peduto, anche l’attuale Assessore Paoletti, allora Assessore Consigliere comunale, la collega Anna Maria Pacifici, l’ex Consigliere comunale Guglielmo Corazza e anche Massimo Ciani. Dove partì un tam-tam per la Città su questo famoso “sviluppo imprese”, perché poi abbiamo anche il dovere di documentare il motivo che nasce Res Nova. Non è che arrivano nuovi Consiglieri comunali e improvvisamente vogliono fare la rivolta.
Assolutamente. Perché – come ha detto poc’anzi il collega Gori – siamo garantisti e siamo convinti che sia tutto legale, ci mancherebbe. Il dubbio politico che nasce...
(Interruzione del Consigliere Posa. “Politico, eh”).
Politico, ovviamente. Io, collega Posa, svolgo attività politica, parlo di politica. Il dubbio che nasce nel vedere questi progetti, con i contributi dell’Unione Europea e della Provincia, sullo sviluppo imprese locali.

(Interruzione del Consigliere Posa).


Provincia e Unione Europea. Se c’è anche la Regione, ben vengano anche i contributi della Regione. Capire dove è stato questo sviluppo delle imprese. La sede, se non erro, si trovava presso l’istituto Santa Lucia Filippini – gli attuali uffici della STS – dopodiché non si hanno più notizie su questo progetto Res Nova. Ricordo i due progetti, il progetto “Res Nova 1” e il progetto “Res Nova 2”. Ricordo, quindi, quando anche i colleghi come il Consigliere Peduto, mi ricordo che addirittura si paventò una crisi di maggioranza sul caso Res Nova, perché questi documenti non arrivavano. Avevano fatto una richiesta di documenti e questi documenti non arrivavano.

(Interruzione del Direttore Generale: “Veramente la crisi nasceva dal fatto che i documenti erano stati consegnati e...”).

PRESIDENTE. Direttore Di Paolo, vorrei che le sue affermazioni rimanessero agli atti. Così non rimangono agli atti. Dopo le darò la parola. Quindi io vorrei far finire chi ha già chiesto di intervenire. Prego, continui, Consigliere Fiasco.

CONSIGLIERE FIASCO. Grazie Presidente. Quindi nasce questo dubbio inerente ResNova, con tutti i colleghi della minoranza concordiamo di capire questi progetti (Res Nova
1, Res Nova 2). Ovviamente i toni sono diventati più aspri, quando – e mi dispiace, perché lo rispetto come uomo e come persona, ci mancherebbe – il dirigente Bonomo ha risposto in maniera stizzita al collega Privitera. È da lì che è partito tutto quanto, questa nostra richiesta per vedere alcuni atti che ad oggi effettivamente determinata documentazione non è ancora pervenuta.
Il dubbio che nasce politicamente, come ma sono passati tutti questi mesi? Come mai
ancora non ci sono i documenti del progetto “Res Nova 2” ed effettivamente spiegateci, dal punto di vista politico, questo sviluppo imprese quando determinate imprese nella Città di Frascati non sono assolutamente consapevoli di che cosa sia stato il progetto “Res Nova 1” e il progetto “Res Nova 2”. Apriamo un dibattito politico e capiamo qual è stato questo sviluppo delle imprese. Questi, caro Presidente – Presidente, le sto parlando, gradirei essere guardato – il dubbio che nasce, è questo qui. Spiegateci che cosa siano stati i progetti “Res Nova 1” e “Res Nova 2”.

PRESIDENTE. È stato un piacere averla sentita, ma soprattutto averla guardata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Conte. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE CONTE. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io ho partecipato ad alcuni accessi alla documentazione. Noi abbiamo usato il termine “discrasia”, perché è chiaro che su alcuni registri abbiamo trovato qualcosa di meno chiaro. Punto uno.
Punto due. Alla richiesta al dottor Bonomo di poter fotocopiare, per meglio analizzare, alcuni documenti, ci è stato risposto no. Quindi noi abbiamo avuto un diniego da parte del dottor Bonomo all’accesso ad alcuni registri. E visto che sono cose che rimangono a verbale, in particolare sul registro delle presenze. Dove noi avevamo qualche dubbio interpretativo. Mi fermo a questo termine. Qualche dubbio interpretativo.
Speravamo, con un’approfondita analisi della documentazione, di fugare questi dubbi interpretativi. Questo ci è stato impedito. Quindi quando noi usiamo il termine “mancanza di possibilità di accesso”, io voglio essere preciso. Ci è stato impedito l’approfondimento della documentazione sulla questione Res Nova. È chiaro che a questo punto l’unica possibilità che avevamo, era quella di chiedere una Commissione di accertamento – chiamiamola così – di approfondimento di questi dati, conditio sine qua non – ed è importante che rimanga a verbale – per fare totale luce sulle procedure. Totale luce sul fatto che il tutto sia accaduto in maniera specchiata. Noi non abbiamo né dubbi, né tanto meno siamo in grado, dalla nostra angolazione e per quanto fatto fino adesso, di emettere un giudizio di legittimità sulla bontà della  Documentazione. Questo si può fare esclusivamente con una Commissione chiamiamola di accertamento. Se questo
chiaramente ci verrà impedito da un voto negativo, è chiaro che non saremo noi a dover far luce sul contenuto di queste carte, ma chi ha competenza in altre sedi. Vorrei che questo mio pensiero venisse stigmatizzato, io credo di essere stato abbastanza chiaro su questo.
Quindi l’esigenza di una Commissione di accertamento nasce dal fatto che ci è stato  impedito formalmente – e mi assumo la responsabilità di queste parole – di accedere compiutamente all’analisi della documentazione. È chiaro che, parlando poi in termini molto più semplici, all’uomo della strada, questo fa venire qualche dubbio. Abbiamo ritenuto che il dubbio si possa fugare esclusivamente con una Commissione d’inchiesta.
PRESIDENTE. Consigliere Posa, le do subito la parola. Lei ha detto prima una Commissione conoscitiva e poi ha parlato di una Commissione d’inchiesta. Lei si riferisce più ad una Commissione conoscitiva, forse.

CONSIGLIERE CONTE. Preciso il termine, perché pesiamo anche le parole, una Commissione conoscitiva che ci consenta di fugare qualsiasi dubbio sulla legittimità e sulla compiutezza degli atti.

( CONTINUA )

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