COMUNICATO STAMPA Roma, 13 settembre 2017
GUARDIA DI FINANZA. ROMA: ARRESTATI TRE IMPRENDITORI
PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA. ACCERTATE DISTRAZIONI PATRIMONIALI PER CIRCA 3
MILIONI DI EURO A DANNO DI UNA SOCIETA’ DI COSTRUZIONI DELLA CAPITALE.
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Nella mattinata odierna, Finanzieri del Comando
Provinciale di Roma, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della
Repubblica capitolina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza
di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle
Indagini Preliminari del locale Tribunale
nei confronti di tre imprenditori, PIERINI
Andrea, DE ANGELIS Mauro e DE GIOVANNI Fabrizio, resisi responsabili,
in concorso, del reato di bancarotta fraudolenta di una società, la “VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI S.r.l.”, con
sede nella Capitale ed operante nel settore della costruzione di edifici
residenziali.
I destinatari delle odierne misure, oltre ad avere precedenti
specifici in materia di reati fallimentari, figurano nelle compagini sociali di
numerose imprese, molte delle quali non hanno mai presentato dichiarazioni
fiscali. In particolare, il DE ANGELIS, funzionario di banca in pensione, ha
nel tempo assunto cariche in ben 44 società, molte delle quali già fallite, mentre
in altre riveste il ruolo di liquidatore.
L’utilizzo “personalistico” delle partecipazioni
societarie ha trovato conferma nella palese sproporzione tra i modestissimi
redditi dichiarati dagli indagati e il loro elevato tenore di vita, dimostrato,
tra l’altro, dal possesso di auto di lusso, tra cui una Jaguar, una Land Rover ed
un Suv Infinity.
Le Fiamme Gialle del Nucleo
di Polizia Tributaria di Roma hanno dimostrato che il PIERINI e il DE
ANGELIS, quali rappresentanti legali pro
tempore della fallita, in concorso con l’amministratore di fatto DE
GIOVANNI, hanno messo in atto una strategia criminosa finalizzata ad
appropriarsi dei beni della società fallita, anche attraverso una società con
sede a Londra, riconducibile ad uno degli arrestati, che ha acquisito ad un
prezzo irrisorio la partecipazione più rilevante della stessa VALORIZZAZIONI
IMMOBILIARI S.r.l..
Inoltre, i tre imprenditori, prima del fallimento, hanno
tentato di vendere numerosi appartamenti di proprietà della fallita, riuscendo
ad intascare i corrispettivi dei contratti preliminari stipulati con gli
acquirenti.
È stato altresì accertato che gli indagati, oltre a non aver
onorato i debiti fiscali e contributivi della società, per un ammontare
complessivo di oltre 250.000 euro:
-
non hanno pagato le cartelle esattoriali emesse nei
confronti di altre società a loro riconducibili, gran parte delle quali parimenti
fallite;
-
hanno distratto beni patrimoniali della fallita per
circa 3 milioni di euro, corrispondente alla differenza tra l’attivo indicato
nell’ultimo bilancio di esercizio ed il valore degli immobili di ancora di pertinenza
dell’impresa.
Ai protagonisti della vicenda è stata contestata anche la
sottrazione della documentazione contabile della società, mai consegnata alla
curatela, che – come si legge nel decreto del GIP – “rappresenta l’ovvio strumento per porre in essere le condotte
utilitaristiche in favore dei soci ed in pregiudizio dei creditori”.
L’operazione è stata eseguita nelle province di Roma,
Milano e Terni con l’ausilio dei locali Reparti del Corpo.
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