Il Comune ha convocato per il 15 settembre l'assemblea comunale delle associazioni culturali della città. Ma, denunciano i comunisti, siamo ancora in attesa della indicazione chiara della linea di politica culturale da parte della amministrazione a cinquestelle. O il 15 ci sarà chiarezza, oppure tanto vale che il vicesindaco assessore alla cultura si dimetta!
MAURIZIO AVERSA
COMUNICATO Marino,
9 settembre 2017
MARINO.
CULTURA, IL PCI: ORA IL TEMPO E’ MATURO PER CONOSCERE LA LINEA DI POLITICA
CULTURALE DEL COMUNE, OPPURE PER LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE VICESINDACO. IL
15 PRETENDIAMO TUTTE LE RISPOSTE.
Il nostro Comune ha, per storia, tradizione,
attività presenti, un lunga esperienza di azioni culturali. Di iniziative, non
necessariamente e non obbligatoriamente tutte transitate da Palazzo Colonna.
Ovviamente nei vari periodi, è stato possibile che il Comune sia stato più o
meno promotore, sollecitatore, aggregatore, al di là dei colori delle Giunte e
della caratura delle singole personalità chiamate a svolgere un ruolo attivo in
chiave culturale. Spesso la differenza l’hanno fatta due perni: da un lato la
programmazione la più partecipata possibile; dall’altro gli interventi
strutturali e organizzativi che si sono ritrovati nel tempo. Questi due
elementi costituiscono la “linea politica di cui una amministrazione sia capace
di esprimersi circa la cultura”. Come PCI, da tempo seguiamo criticamente
l’inattività politica del Vice-sindaco Assessore alla Cultura. Contrariamente
ad altri interventi critici che abbiamo svolto nei confronti di altri “rami”
dell’amministrazione M5S, non ravvediamo alcun intendimento di fare i conti con
chi mette idee in campo. Il nostro saluto positivo a Calici di Stelle ( e alla
vicenda Associazione Città del Vino), tanto per citarne
una, al di là delle differenti valutazioni, giudizi e posizioni di partenza,
dimostra che la battaglia delle idee può fornire frutti. Per assurdo, rileviamo
che, chi è preposto più di altri (l’assessore alla cultura) a dover maneggiare
e confrontare idee si mostra avulso da questo contesto. Infatti, perseguendo
una indicazione miope dettata dal Sindaco che non si parla coi comunisti,
nessuna presenza ufficiale, né saluto successivo, c’è stato da questo assessore
in occasione della inaugurazione della sezione del PCI, a S. Maria delle Mole,
in cui alla presenza del Segretario nazionale è stata anche inaugurata la
Biblioteca Popolare “G.Rosati”. Ora, il vice-sindaco ha convocato per il 15 una
assemblea comunale rivolta agli operatori culturali organizzati in associazioni.
Ebbene, avvertiamo l’assessore che non saremo spettatori passivi o latori di
semplici calendari da collazionare. E’ ora che si dica – dopo oltre un anno di
Governo (?) a cinquestelle a Marino – se c’è una linea politica culturale e
quale sia. Per essere più espliciti: in assemblea si dovranno indicare come non
incorrere più nel danno compiuto nei confronti di associazioni, cittadini ed
operatori come è stata la vicenda di ViviMarino. In assemblea ci si dovrà
misurare col pullulare di idee che sono presenti in città. Ad esempio, noi
comunisti, pur non copiando per intero quanto espresso e pubblicato dal dott.
Marco Cavacchioli su “NoiCambiamo”; rileviamo che la maggior parte delle
indicazioni di Montanari lì riportate siano una buona base per una politica
culturale a Marino. Noi siamo giunti, dal nostro punto di vista, all’appello
finale: o il comune, ed in questo caso l’assessore alla cultura vice sindaco di
Marino, traccia chiare linee di politica culturale nella riunione del 15
settembre; oppure ci saluti e lasci. Comunque noi non faremo la parte della
foglia di fico.
La
Segreteria del PCI di Marino. Il segretario, Stefano Enderle.
Nessun commento:
Posta un commento