Con delibere e fatti proteggono e finanziano gli okkupanti abusivi. Il Piano straordinario per l’emergenza abitativa nel Lazio è fallito
Roma è una polveriera ma non si può cedere il passo all’illegalità calpestando le regole e chi da decenni marcisce nelle graduatorie delle case popolari. Dopo via Curtatone è evidente che sta passando il concetto che chi occupa, subaffitta e aggredisce le forze dell’ordine ottiene casa e chi poi manifesta mettendo a ferro a fuoco le città viene lasciato nell’abitazione ottenuta scassando le porte d’ingresso. Ecco la vera storia delle occupazioni abusive e auspichiamo che l’amministrazione Raggi non si faccia intimorire dalle solite manovre ricattatrici dei movimenti per la casa sostenuti da Regione e Governo a guida Pd. Il ministro dell’Interno Minniti stoppa gli sgomberi chiedendo alloggi di risulta ogniqualvolta si interverrà per sistemare chi ha occupato abusivamente. Una vera assurdità che viene avallata dalla Regione Lazio, con atti e delibere ufficiali, ormai dal 2014. Aprì le danze la deliberazione n. 18 del 15/01/2014 (Piano straordinario per l’emergenza abitativa nel Lazio e attuazione del Programma per l’emergenza abitativa per Roma Capitale) firmata da Zingaretti e dalla sua giunta. Con questo atto la Regione ha avviato una sanatoria per coloro che vivono in immobili, pubblici o privati, impropriamente adibiti ad abitazione. Successivamente a questo atto la delibera comunale n. 50 del 2016, l'allora commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca, aveva stilato un elenco di palazzi occupati. Il piano per l’emergenza abitativa di Roma prevedeva interventi per dare case ai cittadini in graduatoria e per risolvere il problema delle occupazioni stilando un elenco di 74 immobili occupati. Ad oggi questo piano può dirisi quasi totalmente fallito e dopo via Curtatone addirittura bloccato. L’ultima chicca poi riguarda la recente Deliberazione della Giunta Regionale n.303 del 6 giugno 2017: si stanziano 40 milioni di euro la maggior parte già destinati agli occupanti abusivi con un principio che consentirà a tanti di potersi furbescamente inserire nel futuro censimento e ad altri di vendere o comprare l’ingresso nelle occupazioni, con conseguente business illecito.
Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia e membro della commissione politiche abitative.
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