Partito Comunista Italiano
Federazione Metropolitana di Roma
COMUNICATO Roma, 18 luglio 2022
Roma. PCI: Qual è l’emergenza che
motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali? Ci sono risposte per i
lavoratori e lavoratrici del Comune?
“Nella città eterna, a volte qualcuno ha pudore. La
malsana idea di appiopparsi un bell’aumento sul mensile, che non è proprio roba
di spiccioli, di consigliere comunale, è lievemente contestato da rari
consiglieri comunali di opposizione e maggioranza anche in Campidoglio. Lieve
perché. Perché per pudore dicono che non sia proprio questo il momento! Su
questo non c’è dubbio. Così pure, - denuncia Giacomo De Angelis a guida della
Federazione PCI di Roma e provincia -, il fatto in sé. Far finta di sostituire
i gettoni di presenza per deliberare una somma compensativa degli stessi da
aggiungere al mensile dei consiglieri comunali è un imbroglio. Infatti, guarda
caso la sostituzione della precedente modalità coincide con un aumento che
porta dagli attuali 2mila a 3mila euro mensili! Per non andare lontano, c’è
qualche analogo provvedimento rivolto dal Sindaco Gualtieri, o dalla
maggioranza a guida PD, o dai sottoscrittori dell’accordo (sappiamo che i
maggiori gruppi di opposizione acconsentono destra inclusa), che sia stato
proposto, o pensato, o in studio per i lavoratori del Comune? O dell’Ama? O del
trasporto pubblico? O delle dipendenti di cooperative dei servizi che
garantiscono il funzionamento vero della macchina comunale, come le mense, le
operatrici sociali e culturali che accudiscono bambini e costruiscono proposte
di diffusione della cultura? La risposta, ovviamente è NO. Il primo ok alla
delibera è arrivato in commissione, martedì la misura arriverà in Aula. –
prosegue il dirigente del PCI - Un atto firmato dalla maggioranza e da tutto il
centrodestra. Naturalmente c’è anche chi si è “lamentato” per l’esiguo aumento.
Così come ha giustificato il tutto dal fatto che un decreto (del 2010) è alla
base della scelta amministrativa. Addirittura, la presidente di commissione ha
commentato che : «La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha
puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo
bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato
i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo penso che sia
opportuno e giusto compiere questo atto». Ora se pensiamo alle vesti stracciate
che sindaco e altri urlano per le emergenze in città, per avere alibi di
promuovere un inceneritore degno di concezioni della politica dei rifiuti degli
anni sessanta; o se pensiamo alle vere emergenze, come quella sociale di cui
dicevamo sopra per i lavoratori e le lavoratrici ovvero per i servizi a tariffa
che si tarda a rimodulare verso il basso vista la situazione di impoverimento
come certificato in questi giorni dall’Istat, viene rabbia a chiedersi – come
denunciamo noi comunisti - perchè aumentarsi lo stipendio? “.
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